(Nota 1) La Protezione Civile è un
sistema interconnesso: ognuna delle sue componenti (Dipartimento della Protezione Civile, Ministeri, Vigili del Fuoco, Soccorso Sanitario 118, Forze di Polizia, Regioni ed Enti Locali, Organizzazioni di volontariato, Comunità scientifica, ecc.) forma una
maglia della rete chiamata ad intervenire.
La Regione del Veneto, nei casi di emergenza, coordina i soggetti pubblici e privati nell'espletamento delle funzioni di soccorso e nel ripristino delle condizioni di normalità; in assenza di emergenze conclamate promuove la formazione dei volontari e l'organizzazione di esercitazioni; incentiva la realizzazione di interventi di previsione e prevenzione per la riduzione delle condizioni di rischio e la mitigazione dei possibili effetti in caso di calamità.
La Protezione Civile viene chiamata ad affrontare interventi di soccorso anche al di fuori del proprio territorio, in sinergia con il Dipartimento della Protezione Civile nazionale: è il caso della recente emergenza che ha riguardato l'Abruzzo, duramente colpito dal sisma del 6 aprile 2009. Questo evento ha notevolmente impegnato il Sistema regionale di Protezione Civile: in terra abruzzese si sono avvicendati oltre 6 mila volontari veneti, oltre 200 funzionari pubblici della stessa Amministrazione regionale e degli altri Enti locali, nonché più di 300 tecnici strutturisti che hanno effettuato le verifiche di agibilità degli edifici lesionati dal sisma. Le attività svolte durante la permanenza in Abruzzo hanno riguardato il soccorso alle persone sfollate, il supporto operativo ai Vigili del Fuoco, l'allestimento e manutenzione delle tendopoli, la preparazione e distribuzione dei pasti, la pulizia e disinfestazione, la logistica e i trasporti, la gestione delle attività amministrative dei Centri Operativi Misti, il supporto psicologico e l'animazione. Nei sei mesi di attività realizzate nel periodo di emergenza, la sala operativa della Protezione Civile regionale (Co.R.Em.) è rimasta ininterrottamente attiva per effettuare il necessario coordinamento fra i diversi soggetti coinvolti. Anche durante questo periodo, la Protezione Civile regionale è rimasta comunque operativa sul proprio territorio ed è intervenuta per gli eventi che lo hanno interessato.
Su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile di Roma, la Struttura Regionale di Protezione Civile si è attivata anche in occasione del devastante sisma che il 12 gennaio 2010 ha colpito la Repubblica di Haiti. Il 23 febbraio 2010, a seguito dello sversamento nel fiume Lambro, in Lombardia, di numerose tonnellate di idrocarburi, la Protezione Civile regionale, in coordinamento con le altre Strutture regionali e statali coinvolte, ha mobilitato oltre 200 volontari, con compiti di monitoraggio e supporto logistico, seguendo gli interventi delle unità navali di disinquinamento che hanno risalito il Po fino all'Alto Polesine, nonché di reperimento, trasporto e posizionamento sul Po di presidi per l'arresto e l'assorbimento della massa oleosa.
A partire dalla necessità di fornire una risposta unitaria ed organizzata in caso di evento calamitoso, le attività svolte in questi anni hanno consentito di creare una sinergia tra i diversi soggetti che operano in questo campo, coinvolgendo le risorse materiali ed umane dedicate, le istituzioni locali e soprattutto i volontari di Protezione Civile, adeguatamente formati ed attrezzati: ad oggi si contano 360 Organizzazioni di Volontariato iscritte all'Albo regionale di Protezione Civile, per un totale di oltre 16 mila volontari.
Al fine di meglio gestire i rapporti ed ottimizzare il contributo che ogni soggetto può apportare, vengono sottoscritte apposite convenzioni tra la Protezione Civile regionale ed Enti e Organizzazioni di volontariato. Infine, aderendo ad un progetto nazionale, il 2 aprile 2009 la Regione Veneto ha attivato il Centro Funzionale Decentrato, struttura tecnico-operativa di raccordo fra i soggetti tecnici ed istituzionali competenti in materia di Protezione Civile, con compiti di previsione ed informazione in merito alle situazioni di rischio che interessano il territorio regionale
(Tabella 19.3.1).