RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



9.3 - La rete delle malghe nella montagna veneta

Come già accennato in premessa, l'abbandono della montagna ha provocato problemi per la manutenzione del territorio ma soprattutto ha determinato un abbandono delle attività agricole tradizionali, che nella montagna veneta si esemplificano nell'attività di malga. Dal 1970 al 2000, sulla base dei dati dei Censimenti generali dell'agricoltura, la riduzione delle aree prative nell'area montana è stata dell'ordine del 35% a vantaggio prevalentemente del bosco, che lentamente si espande. Se analizziamo solo alcune aree, come l'alto bellunese (comprendenti cinque Comunità montane), la riduzione del prato pascolo supera ampiamente il 60%. Tale situazione evidenzia una situazione di criticità che pone seri problemi sia di natura economica sia paesaggistica e che solleva importanti questioni in merito alla riconversione produttiva di queste superfici.
Le malghe sono intese come unità fondiarie silvo-pastorali, di superficie superiore ai dieci ettari, dotate di adeguate infrastrutture, costituite di pascolo, prato pascolo e talvolta bosco, in cui sono ubicati ricoveri per il personale, per il bestiame, locali per la lavorazione del latte e per la conservazione del prodotto finito. Secondo uno studio eseguito dai Servizi Forestali regionali nel 2000, nel Veneto ci sono più di 500 malghe distinte quasi equamente tra pubbliche e private. La maggior parte sono localizzate nella Comunità montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni e della Lessinia, concentrando assieme più di un terzo del patrimonio malghivo regionale (Figura 9.3.1).
In riferimento alle province, il 37% delle malghe è localizzato nella provincia di Vicenza, il 26% nella provincia di Belluno, il 25% nella provincia di Verona mentre il 12% è localizzato nella provincia di Treviso (Figura 9.3.2).
Le malghe pubbliche, a differenza di quelle private, sono soggette ad una particolare disciplina di utilizzo prevista da un disciplinare tecnico economico che, fino al 2001, era approvato dalla Regione ma che attualmente viene approvato dalle Comunità montane competenti. La finalità del disciplinare è da ricondurre alla difesa idrogeologica dei pascoli, la quale potrebbe essere compromessa da un errato carico (numero di capi) di bestiame ma anche da non corrette modalità di pascolo. In effetti non solo il sovraccarico comporta un degrado del cotico erboso con le conseguenti problematiche idrogeologiche, ma anche un sotto utilizzo può determinare un degrado dovuto essenzialmente alla progressiva diffusione sugli stessi di specie legnose ed erbacee poco gradite dal bestiame.
Oltre al problema della ottimale gestione del pascolo, le malghe sono attualmente oggetto di una razionalizzazione al fine di ottemperare a precise disposizioni normative di natura igienico-sanitaria (Nota 1) nella lavorazione del latte e dei suoi derivati, là dove praticata. Ciò comporta l'esecuzione di significativi interventi, principalmente rivolti all'adeguamento ed alla messa a norma dei locali di mungitura, dei locali di affioramento e di lavorazione del latte, dei locali di conservazione dei prodotti caseari, ivi comprese le relative dotazioni impiantistiche e strumentali.
Il rispetto di queste normative, oltre a far conseguire alle singole unità produttive il conseguimento di uno standard qualitativo comunitario in siffatta particolare e fondamentale attività svolta in territorio montano, si configura frequentemente come ineludibile condizione per il mantenimento della produzione e della lavorazione dei prodotti lattiero-caseari in malga, pena la chiusura dell'attività. Intuibili in tale eventualità le notevoli perdite a cui si andrebbe incontro con riguardo alla salvaguardia delle produzioni tipiche, unitamente alle collaterali pesanti conseguenze sul reddito cui sarebbero esposti i soggetti conduttori. Va altresì tenuto presente che i suddetti interventi di adeguamento e messa a norma perseguono la formazione di unità produttive più efficienti, in grado di assicurare il miglioramento delle caratteristiche occupazionali sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo, costituendo favorevoli presupposti all'esercizio agrituristico e più in generale al mantenimento dell'uomo sul territorio montano.
La valorizzazione di queste strutture malghive ha rappresentato fin dagli anni 70 un'azione imprescindibile delle strategie di sviluppo dei territori di montagna; strategie che negli ultimi anni hanno visto prevalere il concetto di multifunzionalità dell'agricoltura di montagna. La promozione dell'attività pascoliva, se inizialmente era incentrata sull'incremento della produttività, ora è diretta ad una valorizzazione della malga essenzialmente per il valore intrinseco che essa esprime, legato prevalentemente alla conservazione degli aspetti ambientali e paesaggistici della montagna, ai valori culturali e storici, alla genuinità e unicità dei prodotti agricoli che in essa si producono e alle potenzialità turistiche connesse con questi valori.

Figura 9.3.1
Le malghe nel Veneto
Figura 9.3.2
Distribuzione percentuale delle malghe per provincia. Veneto. Anno 2000


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.