RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



7.2 - Le reti commerciali degli operatori con l'estero

Nel 2008 gli operatori commerciali presenti in Veneto che hanno effettuato vendite sui mercati internazionali hanno superato la soglia delle 28 mila unità, registrando una crescita annua del +2,3%. L'insieme degli operatori che esportano si caratterizza per un'elevata eterogeneità: vi sono tanti piccoli operatori, circa il 63%, che presentano un ammontare di fatturato all'esportazione molto limitato (fino a 100 mila euro), con un contributo al valore complessivo delle esportazioni regionali pari allo 0,7%, a cui si contrappongono pochi operatori (60 che superano i 100 milioni di euro) che da soli realizzano quasi il 26% dell'export regionale (Tabella 7.2.1).
Se si analizza la distribuzione percentuale delle imprese esportatrici per classe di fatturato estero, risulta evidente l'aumento del peso relativo degli operatori di grandi dimensioni sul valore complessivo dell'export regionale, a conferma dell'importanza della dimensione d'impresa nel contesto dei mercati sempre più globalizzati: le imprese che riescono a vendere nei mercati internazionali sono, spesso, le più innovative, orientate verso prodotti a più elevato valore aggiunto, dove la concorrenza si gioca su fattori diversi dal prezzo (Figura 7.2.1).
Negli ultimi cinque anni gli operatori regionali che hanno dichiarato di esportare beni per un valore superiore a 20 milioni di euro sono aumentati di oltre cento unità (da 356 nel 2004 a 459 nel 2008) e anche la quota di export da loro attivata è cresciuta, passando dal 51,7% al 57,7%. Al contrario sono diminuiti gli operatori più piccoli (sotto la soglia dei 5 milioni di euro esportati), che tra il 2004 e il 2008 hanno registrato una flessione pari al 12,3% (Nota 1). Nel 2008 tali operatori, pur rappresentando circa il 94% degli operatori regionali, hanno attivato una quota di export pari al 18,3% del totale regionale (22,6% nel 2004).
La dimensione di fatturato è correlata anche con il numero di mercati di destinazione. Nel 2008 sono poco più di 400 gli operatori presenti in Veneto che esportano in più di cinquanta mercati, generando oltre il 34% dell'export veneto, mentre il 77,4% degli operatori esporta in meno di sei paesi, con una quota del fatturato estero regionale pari a quasi il 9%. La situazione è molto simile anche analizzando la presenza degli operatori per area geo-economica (Nota 2): gli operatori veneti presenti in tutte le aree prese in considerazione sono 382 e diventano 763 se si considerano quelli presenti in almeno dieci aree, dando origine a circa il 44% del fatturato estero regionale. Gli operatori economici presenti in un'unica area, prevalentemente la UE27, sono circa il 60% del totale regionale e producono il 5,7% dell'export regionale.
La presenza degli operatori nelle principali aree di scambio commerciale risulta comunque diffusa: nel 2008 si registrano 8.206 presenze di esportatori veneti sul mercato della UE (260 con un fatturato estero che supera i 20 milioni di euro), 13.210 nei paesi dell'Europa Orientale, 8.707 negli altri Paesi europei, 6.302 presenze  sul mercato dell'America Settentrionale, 5.616 nel Medio Oriente e 6.272 in Asia Orientale.
Il commercio delle parti dei prodotti industriali in contrapposizione ai prodotti finiti rappresenta la componente dei flussi commerciali internazionali che è cresciuta in modo molto più veloce durante gli ultimi anni. Le analisi indicano un aumento molto rapido nei flussi di beni intermedi e strumentali (Nota 3): nel 2008 la quota di beni strumentali e di semilavorati esportata dagli operatori veneti ha superato il 60% dell'intero fatturato estero regionale e gli operatori che hanno esportato tale tipologia di beni ha quasi raggiunto le venti mila unità. I beni di consumo, invece, rappresentano circa il 38% dell'export regionale e gli operatori presenti nei mercati internazionali con beni di consumo "made in Veneto" sono quasi quattordici mila.
119 sono gli operatori veneti che esportano almeno cinque tipologie di merci e diventano quasi mille se i beni esportati sono raggruppati in almeno quattro classificazioni, movimentando il 38% dell'export regionale. Il 71,6% degli operatori con l'estero presenti in Veneto esporta un'unica tipologia di merce: si tratta in prevalenza di beni intermedi (31,1%) e beni strumentali (29,9%), e danno origine al 15,5% del fatturato estero regionale.
Negli ultimi decenni lo sviluppo dei sistemi locali industriali, che tuttora generano una quota rilevante dell'occupazione e delle esportazioni di beni, ha reso possibile l'emergere di imprese leader che estendono la propria strategia di rete, sia commerciale che produttiva, al di fuori del contesto locale e che hanno creato dei gruppi (anche di medie dimensioni) di rilievo internazionale. Queste "nuove imprese multinazionali" sono fortemente proiettate sui mercati mondiali e il loro successo spesso contribuisce ad affermare la fama internazionale del territorio d'origine (si pensi ai casi di alcuni distretti veneti dell'industria alimentare e del comparto moda).
Utilizzando l'archivio Istat degli operatori con l'estero, si è attribuito il flusso di export a livello di sistema locale di lavoro (sll) (Nota 4) al fine di valutare la dimensione e l'importanza delle reti, intese come flussi, commerciali delle realtà dei sistemi produttivi locali presenti nel nostro territorio. È stato scelto tale ambito territoriale perché consente un'analisi più articolata rispetto alla dimensione provinciale e meno dispersiva rispetto a quella comunale (Figura 7.2.2).
Il valore delle esportazioni è stato attribuito al sistema locale del lavoro in cui ha sede l'operatore (nella maggior parte dei casi si tratta dell'impresa) residente in Veneto o, nel caso di operatori non veneti, al sistema locale del lavoro in cui ha sede l'unità locale più grande (con il maggior numero di addetti) (Nota 5).
La geografia territoriale dell'export regionale relativa al 2007 evidenzia che sono 15 i sll veneti (Nota 6) che generano un flusso di export superiore al miliardo di euro e che insieme rappresentano circa l'88% del fatturato estero regionale. Le prime cinque posizioni sono occupate dai sistemi produttivi dei capoluoghi delle cinque province della fascia centrale del Veneto (da Vicenza e Verona con 4,8 miliardi di euro a Treviso con 3,9 miliardi). Bassano del Grappa è il primo sistema locale non capoluogo di provincia, con un flusso di export pari al 7,4% dell'export regionale, seguono Castelfranco Veneto (5,9%), Arzignano (5,8%), Montebelluna (4,4%), Conegliano (4,1%), Thiene (3,8%), San Bonifacio (3,1%), Agordo, Este e Schio (2,2%).
Nell'ultima decade il miglioramento nella dinamica del commercio mondiale ha trovato sostegno nei processi di frammentazione delle catene di produzione e ha favorito la posizione delle imprese specializzate nella produzione di beni strumentali ed intermedi. L'esame degli andamenti dell'export dei sistemi locali per raggruppamenti principali di industrie segnala che gran parte dei sistemi locali sono specializzanti nella vendita di semilavorati e macchinari: nei sistemi produttivi di Vicenza, Padova, Venezia, Castelfranco Veneto, Thiene, San Bonifacio, Agordo (in cui la vendita di beni strumentali (Nota 7) rappresenta il 97,4% dell'export totale), Este e Schio la quota di export di questi beni supera il 70% del fatturato estero totale (Figura 7.2.3).
Montebelluna (74,2% di beni di consumo non durevoli), Arzignano (58,7% di beni di consumo non durevoli) e Bassano del Grappa (36,5% di beni di consumo durevoli e 24,9% di beni di consumo non durevoli) sono, invece, specializzati nell'export di beni di consumo. In questi sistemi produttivi, specializzati nei settori tradizionali del "made in Veneto", il binomio tecnologia-design gioca un ruolo fondamentale nelle sfide competitive lanciate dai nuovi paesi emergenti, legate spesso al basso costo della manodopera.
Il primo mercato di sbocco di tutti i sistemi locali veneti si conferma quello della UE, sul quale si realizza più del 50% delle vendite complessive, con le eccezioni dei sistemi produttivi di Grezzana (47,1%), Agordo (44,6%) e Venezia (47,9%).
L'interscambio con mercati dalle potenzialità espansive di assoluto interesse deve essere valutato come una opportunità per la conquista di nuovi mercati, soprattutto da quelle imprese che aggregandosi o creando reti locali intendono affrontare più efficacemente i processi di internazionalizzazione e di innovazione industriale: le aree con le migliori prospettive di sviluppo sono quelle dei nuovi paesi emergenti ed è su queste che devono essere concentrati gli sforzi.
Analizzando i flussi di export dei sistemi locali di lavoro veneti verso le aree extra UE, trova conferma lo spostamento verso oriente dell'asse commerciale regionale: l'Europa orientale e l'Asia orientale, sono le aree, insieme all'America Settentrionale, strategiche per l'export di tutti i principali sistemi produttivi veneti (Figura 7.2.4) e (Figura 7.2.5).
Nel 2007 sono sedici i sistemi locali veneti che realizzano flussi di export superiori a cinquanta milioni di euro verso i paesi dell'Europa orientale, prevalentemente Russia e Croazia, mentre sono quindici quelli che esportano più di cinquanta milioni in Asia orientale (Cina, Giappone, Hong Kong, Sud Corea) e Nord America. Altri mercati di sbocco delle merci dei sistemi produttivi veneti sono: il Medio Oriente (11 sistemi locali con flussi superiori a 50 milioni di euro e diretti in prevalenza verso gli Emirati Arabi Uniti, l'Arabia Saudita e il Qatar), l'America Latina (10 sistemi locali con reti commerciali che superano i 50 milioni di euro e con flussi diretti prevalentemente verso Brasile, Messico, Panama e Bahamas) e il Nord Africa (7 sistemi locali con fatturato estero superiore a 50 milioni).
Risulta, invece, ancora modesto il peso dell'export verso i paesi dell'Asia centrale: sono due (Padova e Verona) i sistemi produttivi veneti che registrano un fatturato estero superiore a cinquanta milioni verso il Subcontinente indiano. Le imprese venete dovranno cercare di creare, con la loro capacità e la loro organizzazione, una rete commerciale più robusta per penetrare questo "nuovo" mercato, che nei prossimi anni farà registrare tassi di crescita elevati.
La domanda di beni dall'estero dell'India e delle altre economie emergenti offrirà un contributo importante al recupero degli scambi internazionali e la crescita a ritmi sostenuti di una nuova classe di consumatori con un potere d'acquisto simile a quello dei cittadini dei paesi avanzati, si stima più di cento milioni di individui entro il 2020, permetterà alle imprese venete di affiancare questi nuovi mercati a quelli tradizionali.

Tabella 7.2.1
Operatori, valore delle merci esportate e numero medio di mercati per classe di fatturato estero degli esportatori presenti in Veneto. Anno 2008
Figura 7.2.1
Quota % degli operatori con l'estero presenti in Veneto e quota di export movimentato per classe di fatturato estero. Anni 2004:2008
Figura 7.2.2
Esportazioni dei sistemi locali del lavoro veneti. Valori espressi in milioni di euro. Anno 2007
Figura 7.2.3
Distribuzione percentuale delle esportazioni per alcuni sistemi locali del lavoro in base alla tipologia di bene - Anno 2007
Figura 7.2.4
Flussi di export superiori a 50 milioni di euro dei sistemi locali del lavoro delle province di Belluno, Verona e Vicenza per mercato di destinazione - Anno 2007
Figura 7.2.5
Flussi di export superiori a 50 milioni di euro dei sistemi locali del lavoro delle province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia per mercato di destinazione - Anno 2007


Verifica l'accessibilità del Rapporto Statistico 2010 : Valid HTML 4.01! 

I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.