RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



12.1 - I turisti in Veneto

Il flusso di turisti, che nel corso del 2009 hanno scelto la nostra regione, appare sostanzialmente allineato con quello dell'anno precedente, seppur con una lieve flessione: il numero di arrivi è diminuito dell'1,3%, che corrisponde a una contrazione di circa 185 mila unità, mentre le presenze si confermano superiori alla considerevole cifra di 60 milioni (-0,3%). L'aumento dei flussi turistici, ripreso dal 2005 con tassi di crescita rilevanti, è stato frenato nel 2008, ma l'arresto è stato meno pesante di quello registrato nel resto d'Italia e da altri nostri competitors europei, quali ad esempio Spagna e Francia, che stanno invece subendo cali notevoli.
Grazie ai milioni di turisti che lo scelgono come destinazione delle proprie vacanze, il Veneto sta mantenendo ormai da diversi anni il primato tra le regioni turistiche italiane, come risulta confermato anche per il 2008, ultimo anno disponibile a livello nazionale, totalizzando il 14,8% degli arrivi ed il 16,2% di presenze di turisti dell'intera penisola.
Si tenga presente che l'indagine rileva solo coloro che effettuano almeno un pernottamento, cioè gli ospiti delle strutture ricettive che soggiornano per motivi di villeggiatura, di lavoro, di benessere, religiosi, ecc. Tutte le elaborazioni prescindono invece dal turismo giornaliero, che viene incentivato da importanti manifestazioni e interessanti mostre organizzate in loco e che, anche se non completamente quantificabile, è una realtà significativa per l'economia della nostra regione. Si pensi, solo per fare un esempio, ai circa 80 mila spettatori richiamati nel mese di novembre dalla prima edizione del Festival "Veneto: Spettacoli di Mistero" (Tabella 12.1.1), (Figura 12.1.1), (Figura 12.1.2), (Figura 12.1.3).

Inizio Pagina  Provenienze e destinazioni

Il turismo veneto è caratterizzato da una forte componente straniera (59,4%), le cui presenze sono aumentate dello 0,6% a fronte di una diminuzione degli arrivi dell'1,8%. Ciò indica che nel 2009 sono arrivati meno turisti stranieri del 2008, ma hanno trascorso una vacanza mediamente più lunga (4,3 giorni). Tali incrementi hanno parzialmente compensato la diminuzione delle presenze di nostri connazionali (-1,6%), accompagnata da una riduzione, seppur più lieve, degli arrivi (-0,5%).
I turisti tradizionalmente più affezionati alla variegata offerta proposta dalla nostra regione, tedeschi e austriaci, risultano nel 2009 notevolmente aumentati sia nel numero sia nei pernottamenti. Questo è avvenuto grazie anche ad una tenace e capillare azione di promozione turistica, e gli incrementi, superiori al 10%, hanno fatto recuperare abbondantemente le perdite registrate nel 2008. Anche olandesi, svizzeri, cechi e belgi hanno manifestato un interesse crescente al soggiorno in Veneto. Si nota invece un forte calo di turisti sia inglesi (-21,4%) che americani (-9,8%), che hanno subito più pesantemente gli effetti della crisi economica globale. Sul fronte italiano i veneti continuano ad essere assidui frequentatori di località turistiche della propria regione: in accordo con la tendenza in atto di raggiungere mete vicine e per periodi sempre più brevi, i classici week-end fuori città, aumenta il numero di arrivi (+1,7%) mentre diminuisce quello delle presenze (-0,7%) (Tabella 12.1.2) e (Tabella 12.1.3).
Chi viene in Veneto trova una vacanza a 360 gradi. Le rinomate spiagge venete, i cui esercizi ricettivi totalizzano quasi la metà dei pernottamenti dell'intera regione, nel 2009 vedono un incremento dei flussi dello 0,6%, con cospicui aumenti di stranieri e in particolar modo di tedeschi (+8,6%) e austriaci (+11,4%). In leggera diminuzione appaiono invece i soggiorni al mare degli italiani, che comunque continuano a rappresentare una grossa fetta della clientela (40,2%). La positiva annata delle località balneari venete è il risultato degli incrementi registrati a Bibione-Caorle, il cui Sistema Turistico Locale (Nota 1) (STL) vede un incremento dell'1,6% dei pernottamenti, e a Cavallino-Treporti (+3,5%), caratterizzate entrambe da flussi costantemente in crescita. Invece si sono verificati dei decrementi nel STL di Jesolo-Eraclea (-2,2%), di Chioggia (-1,4%) e nella località balneare di Rosolina (-3,7%).
Le città d'arte, seconde al settore balneare in quanto a pernottamenti ma prime in quanto ad arrivi, incontrano nel 2009 le maggiori difficoltà (-5,1% delle presenze). Va notato, però, come il trend degli anni precedenti sia stato in forte crescita, fino al picco del 2007. In questo comprensorio ad aumentare sono i tedeschi (+9,6%) e i francesi (+1,9%). Il comune di Venezia, che da solo accoglie il 24,4% dei turisti venuti in Veneto, sta reggendo alla crisi più delle altre città storiche, ottenendo un -0,8% degli arrivi e un -0,5% delle presenze. Anche il comune di Padova ottiene risultati incoraggianti, con un -1,9% degli arrivi e un +0,6% delle presenze. I rimanenti comuni capoluogo subiscono invece perdite di varia entità.
Le località del lago di Garda hanno registrato nel 2009 il maggior incremento di presenze turistiche (+5,7%), supportato anche in questo caso da una maggiore attrazione esercitata nei confronti di tedeschi (+17,4%), austriaci (+15,2%) e olandesi (+9,3%), calano invece gli italiani (-2,3%).
Sulle nostre montagne le presenze di turisti risultano in lieve aumento (+0,3%), in particolar modo grazie ai veneti, assidui frequentatori, che sono cresciuti del +2,4% così da rappresentare il 41,9% del flusso turistico montano. Sono aumentati anche gli emiliani (+9,3%) e i tedeschi (+12,2%). Nelle località del STL Dolomiti-Cortina i turisti hanno continuato ad affluire circa come nel 2008 (-0,1%), ma hanno trascorso mediamente vacanze più brevi. Segnali ancor più positivi provengono dalla zona di Belluno-Feltre-Alpago, dall'altopiano di Asiago e dalle montagne veronesi.
Infine alle terme si registrano perdite dell'1,7% delle presenze e dell'1% degli arrivi, attribuibili a diminuzioni del flusso straniero in generale e dei clienti più affezionati, i tedeschi (-3,6% delle presenze). Da notare invece il flusso in lieve aumento dei nostri connazionali (+0,8%), in particolar modo dei veneti stessi (+3,7%) (Figura 12.1.4), (Figura 12.1.5), (Figura 12.1.6) e (Figura 12.1.7).

Inizio Pagina  La scelta della struttura ricettiva

La tenuta del settore turistico, in termini di presenze, appare sostenuta da una buona annata del settore extralberghiero (+2,1%), a fronte di perdite del settore alberghiero (-3,0%), fatto verificatosi già nel 2008. Se gli italiani diminuiscono la loro presenza in entrambe le tipologie, la scelta degli stranieri sembra più mirata, con riduzione dei pernottamenti nelle strutture alberghiere (-3,4%) e aumenti invece nel settore complementare (+4,4%) (Figura 12.1.8).
L'andamento dei flussi delle strutture tradizionali risulta correlato alla categoria: la perdita è maggiore quando la categoria è bassa (-6,2% per strutture a 1 e 2 stelle), e si attenua al crescere del numero di stelle (-4,4% per le 3 stelle e -0,2% per le 4 stelle), per giungere a variazioni positive registrate solo negli hotel di più alta categoria (+1,7%). Sembra che la crisi stia operando una selezione e che solo l'alta qualità abbia continuato a trovare conferme (USA +9,3%, Germania +3,1%, Francia +22,7%), ampliando anche la propria clientela verso nuovi mercati (Russia +4,8%, Medio Oriente +13%). Si sottolinea che l'aumento della domanda di alta qualità è accompagnata da un aumento della corrispettiva offerta, infatti in un solo anno gli esercizi a 5 stelle sono aumentati del 7,5% con un incremento del 6,7% dei posti letto.
Su altri binari corre invece la proposta naturalistica, molto ricercata e uscita incolume dalla situazione economica attuale. Se fondamentale rimane il ruolo svolto dalle strutture tradizionali, si nota però un incremento di notevole entità di clienti che scelgono la vacanza in campeggio o in agriturismo: in un solo anno, tra il 2008 e il 2009, si è registrato un aumento dei pernottamenti del 4% nei campeggi e dell'8% negli agriturismi, variazioni che seguono un trend in continua crescita.
Gli agriturismi
Oltre al contatto con la natura e alla lontananza dal caos dei grandi centri urbani, è proprio l'offerta enogastronomica del territorio veneto, la sua storia, le sue tradizioni, la civiltà della comunità che ci vive, a sedurre gli ospiti: negli agriturismi, oltre che pernottare in un ambiente accogliente, si possono gustare prodotti tipici che rispecchiano le tradizioni gastronomiche locali.
L'offerta agrituristica del Veneto, con 1.222 aziende nel 2008, rappresenta il 6,6% di quella nazionale, quota superata solo dalle due regioni in cui questa tipologia di offerta turistica è storicamente molto radicata: Toscana (22%) e Trentino Alto Adige (17,5%). Ciascun agriturismo può possedere più di un'autorizzazione, cosicché le strutture venete presentano diverse combinazioni di servizi offerti. L'alloggio e la ristorazione costituiscono le principali attività, svolte nel 2008 dal 56,7% degli agriturismi. Nel 43,5% dei casi l'offerta prevede, in aggiunta o in alternativa, la degustazione, cioè la somministrazione di prodotti agricoli e zootecnici direttamente utilizzabili, come latte o frutta, e/o di prodotti che necessitano di una prima trasformazione, come olio, vino e formaggi.
Se complessivamente in Veneto la provincia di Verona presenta il maggior numero di agriturismi (23,8%), scendendo nel dettaglio delle tre principali autorizzazioni, permane ancora il primato del territorio scaligero per quanto riguarda l'offerta d'alloggio ma sul fronte della ristorazione e della degustazione è l'area trevigiana a presentare più attività agrituristiche, seguita dalla provincia di Vicenza (Figura 12.1.9).
In quasi la metà delle aziende l'offerta è specializzata (47,5%) e, più precisamente, il 24,2% offre solo alloggio, il 14,1% solo ristorazione e il 9,2% solo degustazione. A queste si affiancano molti agriturismi con un'offerta mista, il 12,5% fornisce addirittura un servizio completo alloggio/ristorazione/degustazione (Figura 12.1.10).
Le strade del vino e dei prodotti tipici
La Regione Veneto persegue da tempo strategie di valorizzazione dei prodotti tipici basate su percorsi enogastronomici: con la legge regionale n.17 del 2000 ha promosso e disciplinato la realizzazione delle Strade del vino e dei prodotti tipici, che percorrono aree apprezzate per la produzione di vini DOC (Nota 2) e DOCG (Nota 3), nonché di altri prodotti agricoli e agroalimentari a denominazione di origine protetta (DOP) e a indicazione geografica protetta (IGP). Le Strade sono associazioni alle quali partecipano soggetti pubblici e privati tra cui aziende agricole e agrituristiche, cantine ed enoteche, alberghi, ristoranti ed imprese artigiane, enti e associazioni locali. Corrono lungo percorsi segnalati che toccano aree e luoghi di produzione, e che offrono ai turisti l'opportunità di conoscere le risorse culturali e naturalistiche del territorio che attraversano. Attualmente ne sono state formalmente riconosciute diciannove, la maggior parte nel 2002, le ultime due nel 2007. Nel resto d'Italia solo un'altra regione è giunta a tale cifra, la Toscana. La collaborazione tra i diversi soggetti porta verso una promozione turistica integrata del territorio che mira a ricevere sempre maggiori consensi, partendo da una tipologia di turismo, quello enogastronomico, che non è più di nicchia, ma risulta sempre più diffuso e poco influenzato da economia, redditi e consumi. Un esempio tra tanti è come il grande successo registrato nelle strutture agrituristiche venete negli ultimi quattro anni (+88,1% delle presenze) veda una solida base nel flusso di turisti ospitati dalle aziende dislocate nei pressi delle Strade del vino e dei prodotti tipici (Figura 12.1.11).

Inizio Pagina  Tour operators

Il settore dei viaggi organizzati sta subendo a livello internazionale evidenti ripercussioni del clima d'incertezza economica. La domanda di viaggi organizzati verso l'Italia è diminuita nel 2009 per il 55,6% dei tour operators, il 30,6% ha riscontrato una stabilità delle richieste, il restante 13,9% ha rilevato un aumento. Le diminuzioni più diffuse riguardano la domanda organizzata statunitense e del Regno Unito. In questo quadro d'insieme, il Veneto si conferma comunque tra le regioni italiane più vendute: nel caso dei tour operators europei il Veneto appare la 3° regione più venduta, dopo Toscana e Lazio. Precisamente è stata proposta come destinazione dal 65,8% degli intermediari, quota in crescita rispetto al 2008. La destinazione turistica veneta è ancor più diffusa tra i tour operators statunitensi e indiani (75%), mentre in Giappone è venduta dal 60% delle agenzie (Figura 12.1.12).

Inizio Pagina  La valenza economica del turismo

Il turismo rappresenta un segmento importantissimo dell'economia, che può far da traino a tanti altri comparti indotti nel terziario.
Stime della valenza economica del flusso in entrata ci vengono fornite dall'indagine condotta dalla Banca d'Italia (Nota 4): con gli oltre 28 miliardi di euro di entrate in Italia per le spese dei soli viaggiatori stranieri nel 2009, il turismo può esser definito a buona ragione una risorsa eccezionale. Si tratta, in senso figurato, di un'industria di trasformazione che genera ricchezza economica partendo da un patrimonio culturale e paesaggistico di incomparabile valore.
Scendendo ad un maggior dettaglio territoriale, nel 2009 la spesa (Nota 5) dei viaggiatori stranieri in Veneto è stata pari a 3,9 miliardi di euro, cifra che, rappresentando il 17% delle spese sostenute dal turismo straniero in Italia, fa ottenere al Veneto la seconda posizione tra le regioni italiane dopo il Lazio. Si giunge ad un risultato così rilevante grazie alla considerevole massa di viaggiatori che oltrepassa le frontiere per raggiungere la nostra penisola, il 19,3% dei quali raggiunge il Veneto, in prima posizione nella graduatoria delle regioni italiane. Ad un flusso consistente di arrivi corrisponde un risultato altrettanto rilevante sul lato dei pernottamenti (18,4% del totale Italia). Per circa l'80% dei casi il motivo prevalente dell'incoming straniero in Veneto è trascorrere una vacanza, per circa il 15% è legato a motivi di lavoro, mentre il rimanente 5% riguarda altri motivi personali come studio, visite a parenti ed amici, cure, ecc. Lo stesso primato non vale per la spesa media sostenuta dall'ospite durante la vacanza: in Veneto la spesa pro capite si aggira attorno ai 399 € contro i 454 € in media dell'Italia. Il fatto va in parte collegato alla durata del soggiorno, che risulta una delle più brevi se paragonata a quella delle altre regioni italiane (4,6 giorni contro una media nazionale di 4,8). In effetti al di là della permanenza, la spesa media giornaliera dei turisti stranieri, di 87,4 € pro capite al giorno, risulta di molto inferiore ad esempio a quella di Lazio (125€) e Lombardia (110€), nonché alla media nazionale (95€).
Se si passa a valutare, invece, quanto i Veneti spendono andando oltre frontiera, i 1.355 milioni di euro spesi dai veneti collocano la nostra regione, con l'8,6% del totale nazionale, al 3° posto, dopo Lombardia e Lazio.
Le elevate entrate del turismo in entrata e le più contenute uscite del turismo in uscita fanno ottenere al Veneto, tra le regioni italiane, il primato del saldo della bilancia dei pagamenti, pari nel 2009 a 2.527 milioni di euro.
Rapportando al PIL le spese sostenute dal turismo straniero (entrate), quelle degli italiani in villeggiatura all'estero (uscite) ed il saldo della bilancia turistica, si nota che il peso del saldo in Veneto è sensibilmente maggiore di quello italiano non tanto per le uscite, che risultano abbastanza equilibrate, quanto per le entrate, che pesano sull'economia veneta sensibilmente di più di quanto succeda a livello nazionale (Figura 12.1.13).
Per evidenziare la valenza economica complessiva del settore, non legata solo al turismo straniero, si consideri il valore aggiunto del settore alberghi e ristoranti. Questo importo, che rappresenta comunque solo una stima approssimativa del valore aggiunto dell'intero comparto turistico (Nota 6), nel 2007 in Veneto è superiore a sei miliardi di euro e costituisce l'11,5% di quello nazionale, quota seconda solo alla Lombardia.
Il peso che il settore alberghi e ristoranti riveste nell'intera economia, sempre in termini di valore aggiunto, è nel Veneto maggiore di quello che si registra a livello nazionale (4,6% contro 3,8%) (Figura 12.1.14) e (Figura 12.1.15).

Inizio Pagina  Il giudizio dei clienti

Oggigiorno risulta di fondamentale importanza corredare i risultati quantitativi, movimenti di turisti e flussi economici, con una valutazione di qualità del servizio offerto, un giudizio espresso dai clienti quando la vacanza è terminata. L'indagine alle frontiere della Banca d'Italia ci fornisce qualche indicazione, sebbene limitata ai soli stranieri che, dopo aver fatto almeno un pernottamento, stanno lasciando l'Italia. Nel complesso i giudizi sull'esperienza fatta in Italia sono molto positivi e stabili nel tempo. Il Veneto nel 2009 riceve voti medi superiori all'intera nazione nella quasi totalità degli aspetti considerati, in particolare per le città e le opere d'arte la nostra regione risulta seconda solo al Lazio. Appare invece allineata con la media nazionale per prezzi e costo della vita (6,5 su una scala da 1 a 10) e pasti-cucina (8,5) (Figura 12.1.16).
Tra le principali città italiane (Nota 7) Venezia riceve il più elevato giudizio di soddisfazione complessivo, pari a 8,5. La città lagunare risulta particolarmente apprezzata per il centro storico e le opere d'arte (9,2), per il paesaggio e l'ambiente naturale (8,8), in quanto a sicurezza per i turisti (8,6) e per le informazioni ed i servizi per i turisti (7,9). Riceve buoni voti, sebbene non i più alti, anche in quanto ad accoglienza e simpatia (8,3), pasti e cucina (8,3), alberghi ed altri alloggi (8,1) e qualità e varietà dei negozi (8,0). In quanto a prezzi e costo della vita, riceve come per le altre città, il voto più basso, pari a 6,1.
Questi sono i giudizi di chi ha oltrepassato la frontiera per visitare il nostro territorio. A questo punto sorge un quesito sul tipo di attrattività esercitata: l'offerta proposta quanto attrae turisti nuovi e quanto invece è costituita da una clientela fedele? Confrontando la quota di turisti stranieri che scelgono la nostra regione per la prima volta (25%), con quella di chi ci ha già visitato al massimo tre volte (39%), e quella degli habitué (36%), si nota in Veneto una situazione più equilibrata delle altre regioni italiane. Tale equilibrio sembra assicurare al Veneto, più delle altre regioni, un continuo ricambio nel flusso turistico che si mantiene al tempo stesso di notevole entità. Le fondamenta di tale successo risiedono nell'unicità, varietà e qualità dell'offerta, valorizzata da uno strutturato piano di promozione.

Tabella 12.1.1
Movimento di turisti per provenienza e struttura. Veneto - Anno 2009
Figura 12.1.1
Numero indice delle presenze di turisti (anno base = 2000). Veneto - Anni 2000:2009
Figura 12.1.2
Variazione tendenziale 2009/08 delle presenze di turisti. Veneto e Italia
Figura 12.1.3
Presenze di turisti nelle regioni italiane (milioni) - Anno 2008
Tabella 12.1.2
Provenienza dei turisti stranieri.  Graduatoria delle presenze. Veneto - Anno 2009
Tabella 12.1.3
Provenienza dei turisti italiani. Graduatoria delle presenze. Veneto - Anno 2009
Figura 12.1.4
Le presenze di turisti per comprensorio. Veneto - Anno 2009
Figura 12.1.5
Variazione percentuale 2009/08 delle presenze di turisti per comprensorio e provenienza. Veneto
Figura 12.1.6
Numero indice delle presenze di turisti per comprensorio (anno base = 2000). Veneto - Anni 2000:2009
Figura 12.1.7
Le più importanti provenienze dei turisti per ciascun comprensorio. Variazione percentuale 2009/08 di presenze e quota percentuale sul totale generale (dimensione bolla). Veneto
Figura 12.1.8
Numero indice delle presenze di turisti per provenienza e struttura (anno base = 2005). Veneto - Anni 2005:2009
Figura 12.1.9
Principali autorizzazioni possedute dalle aziende agrituristiche per provincia. Veneto - Anno 2008
Figura 12.1.10
Aziende agrituristiche per specializzazione delle autorizzazioni. Veneto - Anno 2008
Figura 12.1.11
Agriturismi dei comuni su cui si snodano le Strade del vino e dei prodotti tipici. Veneto - Migliaia di presenze 2009 e variazioni percentuali 2009/05
Figura 12.1.12
Percentuale di Tour Operator (T.O.) che hanno venduto la destinazione Veneto per mercato dei T.O. - Anno 2009
Figura 12.1.13
Peso percentuale della bilancia turistica sul PIL. Veneto e Italia - Anno 2009
Figura 12.1.14
Valore aggiunto del settore alberghi e ristoranti per regione (miliardi di € ai prezzi correnti) - Anno 2007
Figura 12.1.15
Quota percentuale del valore aggiunto del settore alberghi e ristoranti sul totale valore aggiunto per regione - Anno 2007
Figura 12.1.16
Soddisfazione dei viaggiatori stranieri pernottanti nelle regioni italiane: voto medio su aspetti del soggiorno espressi su una scala da 1 a 10. Valore minimo, massimo, del Veneto e dell'Italia - Periodo ottobre 2008-settembre 2009


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.