Attualmente, in Veneto, la rete di monitoraggio della qualità dell'aria è costituita da 56 stazioni con altrettante centraline di rilevamento.
Nel 2009 la rete di monitoraggio della balneazione (
Rete SIRAV 07) prevedeva complessivamente 167 punti di controllo. Su ognuno di questi sono state effettuate rilevazioni chimico-fisiche, ispezioni di natura visiva/olfattiva e prelievi di campioni di acqua per l'analisi microbiologica, per un totale di 2.369 campioni.
Nel 2010 la rete di monitoraggio delle acque di transizione (
Rete SIRAV 06) è costituita da 110 stazioni di campionamento, mentre il numero di campioni prelevati previsto è pari a 420.
Per le acque marino-costiere sono 76 le stazioni di campionamento e 537 i campioni previsti; per le acque interne (laghi e fiumi) le stazioni del monitoraggio di sorveglianza sono 63, mentre quelle del monitoraggio operativo 287.
Infine, per quanto riguarda le acque sotterranee sono presenti sul territorio regionale 437 stazioni di campionamento.
La rete Natura 2000 comprende, in Veneto, 128 siti, distribuiti su oltre un quinto del territorio regionale, per una superficie complessiva di quasi 414.675 ettari.
All'interno della rete del sistema idrico integrato risultano censiti, nel 2008, 521 impianti di trattamento delle acque reflue (con trattamento secondario).
A livello geologico sono state censite fino al 2009 circa 9.500 frane in Veneto, per una superficie complessiva interessata superiore a 220Km2.
Nell'anno 2004 l'Impronta Ecologica per la Regione Veneto era di 6,43 ha equivalenti pro capite all'anno, mentre la biocapacità era pari a 1,62 ha equivalenti pro capite. Questo significa che, essendo il carico antropico (impronta ecologica) circa 4 volte superiore al livello di sostenibilità (la biocapacità del pianeta è 1,8 ettari a persona), il Veneto presenta un certo livello di insostenibilità.
(I numeri del capitolo 17)