RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



17.1 - La rete di monitoraggio Arpav (Nota 1)

(Nota 2) Un sistema integrato, a rete, di monitoraggio e conoscenza ambientale consente di ottenere un quadro coerente e complessivo dei fenomeni ambientali in atto nel Veneto, utile alle istituzioni che si occupano della formulazione dei piani e dei programmi che attuano le politiche regionali e locali, alle imprese che si devono quotidianamente confrontare con il rispetto dei limiti di legge previsti per taluni inquinanti, ai semplici cittadini, che, oggi più che mai, sono interessati a conoscere lo stato dell'ambiente in cui si trovano a vivere.
La rete di monitoraggio ambientale, gestita per la Regione Veneto da ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) (Nota 3), spazia all'interno delle diverse matrici ambientali ed è il risultato di un lungo percorso di attuazione di disposizioni normative che si sono evolute nel tempo e che, messe a sistema, hanno generato sul territorio una fitta rete di punti di monitoraggio dei diversi fenomeni in atto. Attualmente i temi ambientali monitorati da ARPAV sono: aria, acqua, rifiuti, suolo, energia, agenti fisici, alimenti e bevande, meteo e clima, neve e valanghe. Saranno di seguito analizzate le reti di monitoraggio della qualità dell'aria e dell'acqua.

Inizio Pagina  La rete di monitoraggio della qualità dell'aria

Tra i compiti di ARPAV rientra il controllo dell'inquinamento atmosferico (Nota 4). La necessità di avere informazioni adeguate sullo stato di qualità dell'aria presuppone la presenza di una rete di controllo fissa, diffusa sull'intero territorio regionale, in grado di fornire con continuità e precisione i dati sui principali inquinanti di interesse per l'atmosfera, in ottemperanza alle norme vigenti. La qualità dell'aria deve essere monitorata secondo precisi criteri tecnici e su determinate zone del territorio (Nota 5). Tali criteri vengono fissati per i diversi inquinanti ovvero concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, materiale particolato PM10, benzene, ozono, arsenico, cadmio, mercurio, nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente.
Ai fini di perseguire un controllo della qualità dell'aria rappresentativo della realtà territoriale veneta, dal 2000 al 2006 è stato realizzato un programma di riqualificazione e ottimizzazione della rete, attraverso il progetto cofinanziato dal DOCUP obiettivo 2 -"Ottimizzazione della rete di monitoraggio della qualità dell'aria e mappatura di aree remote". Nel corso di questo progetto la rete è stata implementata dismettendo le stazioni ridondanti e attivando nuove centraline in siti considerati strategici.
Attualmente la rete di monitoraggio della qualità dell'aria è costituita da 56 stazioni suddivise in 3 tipologie: stazioni di traffico (13 centraline che forniscono i dati sulle aree dove si raggiungono i livelli più elevati di inquinamento e permettono di evidenziare le situazioni più critiche sullo stato di qualità dell'aria), stazioni di fondo (38 centraline che forniscono dati rappresentativi dell'esposizione media cui è soggetta la popolazione nelle aree urbane o nelle zone rurali, anche in relazione agli obiettivi per la protezione della vegetazione e degli ecosistemi) e stazioni industriali (5 centraline destinate al monitoraggio della qualità dell'aria ambiente in prossimità di insediamenti industriali di particolare importanza) (Figura 17.1.1).
L'ubicazione delle centraline è solo il primo essenziale requisito per la gestione di una rete secondo le specifiche della comunità europea, dettate nel documento di riferimento "Criteria for Euroairnet". Infatti è fondamentale che i dati forniti da ogni stazione siano affidabili e confrontabili con gli altri punti di campionamento. A questo proposito la strumentazione usata per i monitoraggi è sottoposta a regolare manutenzione e periodiche operazioni di taratura e controlli di qualità, sotto la supervisione dell'Osservatorio Regionale Aria di ARPAV. E' opportuno anche ricordare che il processo di implementazione dell'equipaggiamento di ogni stazione è sempre attivo: attualmente si sta provvedendo ad installare nuovi monitor per il particolato PM2.5 (Nota 6).
La configurazione corrente della rete permette di avere sotto continuo controllo i principali parametri indicatori dell'inquinamento atmosferico e fornire, grazie anche alle informazioni raccolte negli anni pregressi, una base robusta e attendibile per pianificare le azioni future e supportare gli Enti Locali in fase consultiva e decisionale (piani di risanamento, piani di azione, piani progressivi di rientro), oltre che fornire le informazioni ai cittadini (Nota 7).

Inizio Pagina  La rete di monitoraggio delle acque

La componente acqua, assai complessa e delicata, necessita di monitoraggi strutturati nei diversi ambiti che la rappresentano, individuati dalla normativa di riferimento, ovvero: acque di balneazione, acque marino-costiere, acque di transizione, acque interne superficiali, acque sotterranee (Tabella 17.1.1).
Acque di balneazione
Nel 2009 la rete di monitoraggio della balneazione (Rete SIRAV 07) prevedeva complessivamente 167 punti di controllo. Su ognuno di questi sono state effettuate rilevazioni chimico-fisiche, ispezioni di natura visiva/olfattiva e prelievi di campioni di acqua per l'analisi microbiologica, per un totale di 2.369 campioni, di cui 2.124 routinari e 245 suppletivi (Nota 8) (Tabella 17.1.2), (Figura 17.1.2) e (Figura 17.1.3).
Acque di transizione
Nel 2010 la rete di monitoraggio delle acque di transizione (Rete SIRAV 06) è costituita da 110 stazioni di campionamento, distribuite tra laguna di Caorle, laguna di Venezia e lagune del delta del Po. In laguna di Venezia, ARPAV esegue solamente il monitoraggio per la valutazione della conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi. Nelle altre lagune, oltre a questo monitoraggio, si eseguono le indagini per la classificazione ambientale dei corpi idrici individuati ai sensi del D.M. 131/2008. Sulla rete si applica il monitoraggio di tipo operativo, al fine di stabilire lo stato dei corpi idrici identificati "a rischio" di non soddisfare gli obiettivi di qualità ambientale, di valutare le variazioni dello stato risultante dall'applicazione dei programmi di misure e infine di classificarli. Si eseguono indagini di tipo chimico (stato chimico) e sugli elementi di qualità biologica quali fitoplancton, macroalghe e macrozoobenthos (stato ecologico) su un numero di campioni previsto, per l'anno 2010, pari a 420 (Figura 17.1.4).
Acque marino-costiere
Nel 2010 la rete di monitoraggio delle acque marino-costiere (Rete SIRAV 2005) è costituita da 76 stazioni di campionamento, distribuite lungo tutta la costa veneta. Sulla rete si eseguono le indagini per la classificazione ambientale dei corpi idrici (individuati ai sensi del D.M. 131/2008), per la conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi e per la sorveglianza algale con la ricerca di alghe potenzialmente tossiche a supporto della balneazione. Sulla rete si applica il monitoraggio di tipo operativo, analogamente alle acque di transizione appena descritte. Si eseguono indagini di tipo chimico (stato chimico) e sugli elementi di qualità biologica EQB quali fitoplancton e macrozoobenthos (stato ecologico) su un numero di campioni previsto, per l'anno 2010, pari a 537; per il 2010 inoltre, sono previsti 74.500 controlli sul campo (Figura 17.1.5).
Boe meteo marine
Il sistema osservazionale costiero è costituito da una boa (denominata "Campo Sperimentale") e due mede meteomarine (Nota 9) ("Adige" e "Abate"); il sistema permette di rilevare in continuo dati meteorologici, dati chimico-fisici e correntometrici sulla colonna d'acqua. Le rappresentazioni grafiche dei dati vengono regolarmente aggiornate sul sito istituzionale dell'Agenzia (Figura 17.1.6).
Acque interne superficiali
Le attività previste nel piano di monitoraggio dei corsi d'acqua interni (fiumi e laghi) (Nota 10) comprendono il controllo di elementi di qualità biologica (macroinvertebrati, macrofite, diatomee), parametri chimici e fisico-chimici. Il monitoraggio dello stato ecologico e chimico si articola in monitoraggio di sorveglianza, da effettuarsi in tutti i corsi d'acqua interni, ed un monitoraggio operativo, da effettuarsi solo sui corsi d'acqua a rischio. Il primo è finalizzato a fornire valutazioni delle variazioni a lungo termine dovute sia a fenomeni naturali che a una diffusa attività antropica. Il monitoraggio di tipo operativo ha lo scopo di stabilire lo stato dei corpi idrici identificati "a rischio" di non soddisfare gli obiettivi di qualità ambientale, valutare le variazioni dello stato risultante dall'applicazione dei programmi di misure e infine classificarli.
La rete del monitoraggio di sorveglianza, al fine di fornire una validazione dello stato complessivo di tutte le acque superficiali di ciascun bacino compreso nel distretto idrografico, comprende 60 stazioni in corpi idrici fluviali e 3 in corpi idrici lacustri, nelle quali è previsto il monitoraggio di tutti gli elementi di qualità.
La rete del monitoraggio operativo comprende 275 corpi idrici fluviali e 12 corpi idrici lacustri, nei quali è previsto il monitoraggio dei parametri indicativi degli elementi di qualità più sensibili alle pressioni significative alle quali i corpi idrici sono soggetti (Tabella 17.1.3).
Tra i siti a specifica destinazione, il monitoraggio prevede 27 siti per il controllo delle acque destinate al consumo umano (22 in corpi idrici fluviali e 5 in corpi idrici lacustri) e 80 siti per il controllo delle acque destinate alla vita dei pesci (77 in corpi idrici fluviali e 3 in corpi idrici lacustri) (Figura 17.1.7).
Acque sotterranee
Nel 2010, al fine di controllare lo stato quali-quantitativo delle acque sotterranee, sono state attivate due reti di monitoraggio per un totale di 437 stazioni di campionamento (rete SIRAV 2004) su cui vengono effettuate misure quantitative e misure chimiche (Nota 11). Su quest'ultima rete (monitoraggio chimico) si applica sia un monitoraggio di sorveglianza, che un monitoraggio operativo, nei quali saranno ricercati due volte all'anno oltre ai parametri del monitoraggio di sorveglianza una serie di parametri specifici delle pressioni individuate nell'analisi di rischio (in particolare inquinamento diffuso da attività agricola e uso urbano del territorio) (Figura 17.1.8).

Figura 17.1.1
Rete regionale di controllo della qualità dell'aria: dislocazione delle centraline - aggiornamento gennaio 2010
Tabella 17.1.1
Numero di stazioni di campionamento per tipologia di corpo idrico - Anno 2010
Tabella 17.1.2
Rete di monitoraggio delle acque di balneazione: numero di punti di controllo per corpo idrico - Anno 2009
Figura 17.1.2
Localizzazione punti balneazione Mare Adriatico: da San Michele al Tagliamento a Cavallino Treporti - Anno 2009
Figura 17.1.3
Localizzazione punti di balneazione del Lago di Garda: da Malcesine a Torri del Benaco - Anno 2009
Figura 17.1.4
Acque di transizione: Lagune di Barbamarco e Canarin - Anno 2010
Figura 17.1.5
Localizzazione transetti acque marino costiere (corpi idrici costieri e marini) - Anno 2010
Figura 17.1.6
Localizzazione delle boe meteo marine della rete regionale - Anno 2010
Tabella 17.1.3
Numero di stazioni di monitoraggio operativo e di sorveglianza delle acque interne superficiali
Figura 17.1.7
Rete di monitoraggio dei fiumi - Anno 2010
Figura 17.1.8
Rete di monitoraggio acque sotterranee - Anno 2010


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.