Dopo una progressiva crescita negli ultimi anni, la partecipazione complessiva alla scuola secondaria di II grado è lievemente in calo in Veneto: la quota di giovani di età fra i 14 e i 18 anni che è iscritta alla scuola superiore risulta pari a 88,5% nell'anno scolastico 2008/09, un punto percentuale in meno rispetto all'anno precedente e inferiore al valore medio italiano (92,5%).
La quota di coloro che arriva dal primo anno al diploma di maturità passa dal 72,5% per il Veneto al 67,9% per l'Italia; c'è comunque da notare che, anche se più positivo rispetto al trend nazionale, questo dato delinea però una situazione non del tutto rosea, poiché più di uno studente su quattro in Veneto sembra perdersi lungo il cammino scolastico alle scuole superiori. Complessivamente, si registrano risultati sempre migliori, nei dati relativi alla dispersione scolastica, per gli studenti veneti che sono iscritti nei licei, piuttosto che quelli iscritti in istituti tecnici e professionali o ai corsi di formazione professionale della regione, aprendo così interrogativi sulla correlazione che può esserci tra lo status sociale della famiglia e la scelta della tipologia scolastica, e di conseguenza sulla relazione tra origine degli studenti e la garanzia di pari opportunità formative.
I livelli di apprendimento cognitivo dei quindicenni scolarizzati veneti sono decisamente superiori a quelli medi italiani. D'altra parte, però, sia il bullismo che lo stress scolastico registrato per i nostri quindicenni si mantengono su cifre poco confortanti; si nota anche come i quindicenni veneti, fumatori quotidiani, sono oltre quattro punti sopra la media nazionale.
Nell'anno accademico 2007/08, il 62% dei diplomati in Veneto nell'anno precedente si iscrive ad una facoltà universitaria, inferiore di quattro punti percentuali rispetto alla media nazionale; il 18,5% degli immatricolati in Veneto viene da fuori regione, mentre la quota di veneti immatricolati in atenei fuori regione sale al 25%.
(I numeri del capitolo 4)