Nonostante non si possano trascurare e sottovalutare i risultati ottenuti in questi anni nel nostro Paese, molti obiettivi della Strategia di Lisbona sono lontani dall'essere stati raggiunti, e con la crisi dell'ultimo periodo le possibilità si riducono ancor di più.
Dalla fine del 2008 la disoccupazione cresce: in Italia nel 2009 le persone in cerca di lavoro sono il 7,8% delle forze lavoro contro il 6,7% del 2008, mentre il Veneto registra un tasso pari al 4,8%, contro il 3,5% del 2008, comunque il terzo valore più basso tra le regioni italiane, a pari merito con l'Emilia Romagna.
Sia in Italia che in Veneto nel 2009 diminuiscono i tassi di occupazione, allontanandosi ancora di più dalla possibilità di raggiungere i target fissati dalla Strategia di Lisbona che prevede per l'Unione Europea di raggiungere un livello occupazionale del 70% entro il 2010. In Veneto, che si pone costantemente su livelli occupazionali significativamente superiori alla media nazionale, nel 2009 la quota di popolazione fra i 15 e i 64 anni che risulta occupata è pari al 64,6%, quasi due punti percentuali in meno del dato registrato nell'anno precedente.
La crisi economica e finanziaria ha inciso pesantemente sulle finanze pubbliche, sulle imprese, sul mondo del lavoro e sulle famiglie. Perciò, nel 2009 il Governo italiano è intervenuto con un consistente pacchetto anticrisi contenente misure finalizzate a sostenere le famiglie, i soggetti più bisognosi, i lavoratori e le imprese. Per uscire dalla crisi è necessario fare sistema e rafforzare la rete dei servizi per il lavoro integrando politiche di welfare e di workfare.
Uno degli strumenti più importanti di sostegno al reddito e tutela del lavoratore è sicuramente dato dalla cassa integrazione. Nel 2009 le ore autorizzate in Italia sono risultate 918 milioni, oltre quattro volte al di sopra del dato dell'anno precedente; in Veneto sono state quasi 82 milioni, oltre cinque volte al di sopra di quelle concesse nel 2008 e, come per l'Italia, quelle autorizzate di cig ordinaria sono risultate superiori a quelle di gestione straordinaria, sebbene nel corso dell'anno sia evidente la pressante ascesa del ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Occorre sottolineare, comunque, che una grande quantità di ore richieste non è stata veramente utilizzata, a segnale di un'operazione precauzionale delle aziende.
(I numeri del capitolo 5)