RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



9.1 - Il contesto di riferimento. La montagna veneta

Quando si parla di montagna è necessario conoscere il contesto geografico di riferimento anche perchè il panorama normativo è complesso, essendoci più classificazioni in merito.
Il tema della definizione della montagna ha appassionato a lungo studiosi e geografi. Già nel 1933 Raoul Blanchard scriveva che "una definizione stessa della montagna, che sia chiara e comprensiva, è quasi impossibile da fornire".
Dal punto di vista giuridico, per territorio montano si intende la classificazione operata dallo Stato con la legge 991/52 "Provvedimenti in favore dei territori montani" sulla base di una specifica disposizione della Costituzione: "La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane" (art. 44 c. 2 della Costituzione). La Carta costituzionale italiana, infatti, insieme a quella spagnola e a quella svizzera (nell'ambito del contesto europeo), contiene un esplicito riferimento alla "montagna" prevedendo la possibilità per il Parlamento di adottare provvedimenti speciali in suo favore (Nota 1).
I territori montani venivano identificati dalla Commissione Censuaria provinciale e classificati montani dalla Commissione Censuaria centrale attraverso una propria deliberazione.
Accanto alla classificazione nazionale, la Regione Veneto (Nota 2) diede avvio ad una procedura di classificazione del territorio regionale a completamento ed a integrazione della classificazione operata dallo Stato mediante criteri desunti dalle direttive comunitarie (Nota 3).
Accanto a questa classificazione di territorio montano si affiancò la normativa delle Comunità montane (Nota 4). Questa norma stabilì che i territori montani già classificati fossero suddivisi, sulla base di criteri di unità territoriale economica e sociale, in zone omogenee sulle quali costituire le Comunità montane.
Con questa norma l'intervento statale non fu, quindi, limitato al rilancio del solo settore primario, bensì contribuì a valorizzare i territori montani quali aree caratterizzate da specificità, oltre che geografica anche culturale ed economica, e come tali bisognosi di una programmazione e gestione specifica.
Nel Veneto attualmente ci sono 19 Comunità montane (Nota 5) che comprendono 171 Comuni montani (totalmente o parzialmente) e distribuite in quattro province (Belluno con nove Comunità montane, Treviso con due Comunità montane, Verona con due Comunità montane e Vicenza con sei Comunità montane) (Figura 9.1.1) e (Tabella 9.1.1).
Per completare l'argomento è necessario menzionare l'importante classificazione operata dall'allora Comunità Economica Europea (CEE) con la definizione delle zone svantaggiate di montagna. Con la Direttiva 268/75/CEE sull'agricoltura di montagna e di zone depresse sono stati individuati i criteri per la delimitazione delle zone svantaggiate e con Direttiva 273/75/CEE venne approvato il primo elenco di zone svantaggiate.
In questo contesto la montagna viene presa in considerazione in quanto zona agricola svantaggiata e individuata attraverso elementi negativi di svantaggio. In particolare, secondo l'art. 3 della Direttiva del 1975, si considera "montagna" quella zona caratterizzata da una notevole limitazione delle possibilità di utilizzazione delle terre e da un notevole aumento del costo del lavoro dovuto all'esistenza di condizioni climatiche molto difficili a causa dell'altitudine e/o all'esistenza di forti pendii.
Con il Regolamento 1698/05 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) le zone svantaggiate di montagna hanno assunto la nuova definizione di zone montane.
Un'altra importante classificazione riguarda il vincolo idrogeologico la cui delimitazione si estende quasi completamente nell'area montana.
Il vincolo idrogeologico (Nota 6) ha come finalità la difesa del suolo in un'ottica in cui il bosco è concepito in chiave conservativa e protettiva attraverso un sistema di vincoli. Nell'area su cui è stato posto il vincolo idrogeologico, gli aspetti produttivi sono sottoposti all'esigenza di proteggere la stabilità idrogeologica del territorio nel quale il bosco assume un ruolo strumentale all'interesse pubblico.
In base all'art. 7 del Regio Decreto, nei terreni sottoposti al vincolo, "la trasformazione dei boschi in altre qualità di coltura e la trasformazione di terreni saldi in terreni soggetti a periodica lavorazione sono subordinate ad autorizzazione" dell'autorità forestale e alle modalità di esecuzione dei lavori da essa prescritte (Figura 9.1.2).

Figura 9.1.1
Comunità montane e territori montani. Veneto
Tabella 9.1.1
Comunità montane e loro superficie (ha). Veneto
Figura 9.1.2
Aree montane soggette a vincolo idrogeologico


Verifica l'accessibilità del Rapporto Statistico 2010 : Valid HTML 4.01! 

I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.