(Nota 1) Il modello veneto di welfare, definito dalla legislazione regionale nell'arco di un ventennio
(Nota 2), si caratterizza per l'integrazione delle politiche sociali con quelle sanitarie e per l'integrazione delle attività svolte da soggetti pubblici e privati sia in ambito comunale che sovracomunale.
L'integrazione socio-sanitaria si è concretizzata per mezzo della realizzazione di un sistema di erogazione di servizi sociali e servizi a elevata integrazione socio-sanitaria, della loro gestione unitaria in ambiti territoriali omogenei, corrispondenti a quelli definiti per le unità locali socio-sanitarie, e attraverso la delega da parte dei Comuni della gestione dei servizi stessi all'Azienda Ulss o, alternativamente, la stipula di accordi di programma tra gli enti interessati.
Si è venuto a configurare, pertanto, un modello gestionale dove l'Azienda Ulss gestisce:
- le prestazioni sanitarie;
- le prestazioni socio-sanitarie a elevata integrazione sanitaria, vale a dire quelle caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, che attengono prevalentemente alle aree materno-infantile, anziani, handicap, patologie psichiatriche e dipendenze da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative;
- le prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè le attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite.
Ai Comuni compete la gestione delle prestazioni prettamente sociali e delle prestazioni sociali a rilevanza sanitaria, vale a dire tutte le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Queste ultime sono state delegate dai Comuni alle Aziende ULSS ai sensi della normativa vigente.
Nel modello veneto è stata dunque privilegiata la strategia di integrazione tramite delega di gestione all'Azienda Ulss di una parte delle funzioni socio-sanitarie, lasciando alla facoltà dei Comuni la possibilità di ulteriori deleghe di gestione, fino a un conferimento complessivo di tutte le attività di interesse socio-sanitario.
La strategia dell'integrazione ha trovato realizzazione, inoltre, nel coinvolgimento del terzo settore nei processi di programmazione locale e nella gestione dei servizi, nella collaborazione e partecipazione dei soggetti privati nella gestione del servizio socio-sanitario regionale e nella erogazione delle prestazioni alla collettività.