RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



12.2 - I cittadini che "si muovono"

Nel 2010, anno europeo per combattere la povertà e l'esclusione sociale, la Comunità Europea sottolinea l'importanza di "contrastare le nuove fonti di disuguaglianza sociale e costruire reti di relazione tra gli individui e comunità evitando la solitudine". La sinergia tra cittadini appare di fondamentale importanza quanto quella tra operatori economici o tra differenti settori, in modo particolare in una fase di recessione economica. Sotto questa luce può essere osservato "il sistema di relazioni e quindi anche di protezione" che ognuno si crea, rete che può essere d'informazione, cultura, ecc.

Inizio Pagina  I viaggi dei veneti

La vacanza rappresenta non solo un momento di relax e di svago necessario a ritrovare un proprio spazio al di là degli impegni quotidiani, ma anche un'esperienza per assaporare nuove emozioni, nuove culture, realtà differenti dalla propria e un'occasione per relazionarsi con persone nuove, stringere legami.
Nel 2007 il Veneto appare al 6° posto tra le regioni italiane per quota di residenti che hanno trascorso una vacanza di media-lunga permanenza in Italia o all'estero. La situazione del Veneto risulta molto simile a quella delle altre regioni del nord, con circa 58 villeggianti ogni 100 residenti, valore superiore alla corrispondente quota nazionale di 7 punti percentuali. Per il restante 42% dei veneti il non essersi concessi nemmeno un viaggio di quattro notti è legato in prevalenza a motivi economici, in secondo luogo a motivi di famiglia, poi nell'ordine a: mancanza di abitudine, motivi di lavoro o studio, problemi di salute, per l'età, perché già residente in località di vacanza.
La meta preferita dai veneti è principalmente l'Italia, destinazione del 78,1% dei viaggi intrapresi nel 2007; in particolare è l'Italia il punto d'arrivo del 73,5% dei viaggi per motivi di lavoro e del 69,8% delle vacanze che prevedono un soggiorno di almeno 4 notti, mentre nel caso di vacanze brevi la percentuale sale al 91%. I più inclini a viaggiare sono i bambini con gli adulti, con quote di coinvolgimento che superano il 30% della popolazione veneta, mentre i più sedentari appaiono, com'è naturale attendersi, gli ultrasessantacinquenni (14,2%). Il periodo estivo vede i maggiori flussi di viaggi, interessando il 55,1% della popolazione veneta.
Le mete preferite dai veneti entro i confini nazionali sono proprio le località turistiche della nostra regione che ottengono nel 2008 il 31,4% degli arrivi, seguono il Trentino Alto Adige (16,4%), l'Emilia Romagna (9,4%) e poi Lombardia, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, ecc. (Figura 12.2.1)
Nel 2009 i turisti veneti in Veneto, superando il milione e mezzo di unità, rappresentano l'11,1% del movimento turistico regionale e risultano numericamente inferiori solo ai tedeschi. Se questo fatto assume una notevole rilevanza dal punto di vista economico, risulta però interessante osservare anche come si sviluppano gli spostamenti degli individui sul territorio. Nel 20% dei casi il soggiorno è effettuato all'interno della provincia di residenza, nel restante 80% si oltrepassano i confini provinciali. I veneti scelgono la propria regione generalmente per trascorrere vacanze al mare, scelta fatta da più della metà dei villeggianti, o in montagna (20,7%) e lasciano minor spazio di quello dedicato dagli altri turisti ai soggiorni nelle nostre bellissime città d'arte (17,9%). Per apprezzare l'atmosfera e le irrepetibili opportunità offerte dai nostri famosi centri storici non c'è infatti la necessità di pernottarvi. La vacanza sul nostro litorale rappresenta una forte attrazione per gli abitanti stessi della provincia veneziana: circa 14 residenti ogni 100 hanno trascorso le proprie vacanze sulle nostre spiagge. Si tenga presente che si stanno conteggiando solo coloro che hanno pernottato in qualche struttura ricettiva e non vengono qui considerate le molteplici gite giornaliere. I veronesi approfittano delle proprie località turistiche, soprattutto montane ma anche lacuali, totalizzando 8 villeggianti ogni 100 abitanti (Figura 12.2.2).
La generale tendenza di sostituire il lungo periodo di ferie con brevi vacanze fatte in tutto l'arco dell'anno e/o con dei week end fuori città è riscontrabile anche nel caso dei veneti. A conferma di ciò si nota, nel corso degli ultimi anni, un aumento di arrivi e una continua riduzione della permanenza media sia in località di villeggiatura italiane (si passa gradatamente da 5,6 giorni nel 2000 a 4,7 nel 2008) sia nel Veneto stesso (da 8,5 giorni nel 2000 a 6,5 nel 2009). Favorite sono le mete più vicine, ed ecco infatti che vengono sempre più apprezzate le località turistiche regionali da parte degli abitanti di tutte le province fatta eccezione per i veneziani. Alternativa sicuramente adottata e non rilevata dall'indagine è l'utilizzo di seconde case o l'ospitalità presso parenti e amici (Figura 12.2.3) e (Figura 12.2.4).
Un'altra tendenza sempre più diffusa nel corso degli ultimi anni riguarda la scelta del periodo durante il quale effettuare la vacanza: l'alta stagione riceve naturalmente sempre i maggiori consensi, ma l'alternativa di viaggiare nel resto dell'anno attrae sempre più i turisti, in particolar modo i veneti stessi. Una stagionalità i cui confini appaiono sempre meno nitidi indica una propensione verso il risparmio che si fa sicuramente più forte in un periodo di crisi economica.
Una misura della propensione dei veneti a viaggiare all'estero, per motivi personali o di lavoro, è ricavabile dall'indagine della Banca d'Italia che fornisce stime sui flussi di viaggiatori alle frontiere. Se si esclude dall'analisi chi non pernotta in strutture ricettive perché ospite di parenti e amici o perché si limita a un'escursione giornaliera (Nota 1), i veneti risultano più propensi a viaggiare all'estero rispetto agli italiani, circa 46 viaggiatori ogni 100 abitanti, contro i 37 della media nazionale. Oltre frontiera però essi spendono di meno - circa 601€ in media a viaggiatore contro i 713€ degli italiani in media. Questo è in parte imputabile alla durata del viaggio, in media di 7 giorni nel caso dei veneti contro gli 8,6 giorni degli italiani. Nel corso degli ultimi anni la permanenza media dei viaggi all'estero continua a ridursi sia per gli italiani che per i veneti, ma la riduzione dell'ultimo anno è più marcata nel caso dei nostri corregionali. La soluzione di ridurre la durata della vacanza permette di risparmiare, senza rinunciare alla vacanza stessa. Il numero d'italiani e di veneti in viaggio oltre frontiera sembra anzi aumentare (circa +3% rispetto al 2008). In generale, si evidenzia una tenuta delle spese per viaggio degli italiani all'estero maggiore rispetto a quanto successo in altri periodi di recessione, quali ad esempio il 1975 e il 1993, anni in cui il PIL aveva subito perdite anche di minore entità (Figura 12.2.5).

Inizio Pagina  L'aspetto culturale

La cultura e il turismo sono due settori molto legati tra loro: il patrimonio storico ed artistico e le iniziative culturali di un territorio così vario e ricco di storia come quello veneto, rappresentano forti motivazioni di scelta per il viaggiatore. Tale legame costituisce, quindi, uno dei principali fattori d'investimento anche per la promozione e lo sviluppo della competitività turistica regionale; ecco quindi la scelta strategica fatta dalla Regione Veneto di mettere insieme, in una capillare campagna di promozione del nostro territorio all'estero, cultura, ospitalità ed enogastronomia. Questo connubio è da ricondursi all'importanza, alla bellezza e alla particolarità delle strutture architettoniche, dei monumenti e dei musei, oltre che al numero sempre crescente di manifestazioni ed eventi culturali organizzati nelle località venete.
La spesa delle famiglie per consumi culturali rappresenta uno degli indicatori chiave individuati dall'Unione europea per la valutazione delle politiche per lo sviluppo delle condizioni di vita e del welfare nel lungo termine. Il confronto internazionale mette in luce come le spese sostenute dalle famiglie per i consumi culturali siano per l'Italia decisamente inferiori alla media dei paesi Ue27, rappresentando nel 2006, ultimo anno disponibile per un confronto internazionale, il 6,9% della spesa complessiva per consumi finali, contro una media europea del 9,4%. Nel panorama italiano nel 2007 il Veneto appare al terzo posto con una quota sulla spesa di consumi finali del 7,8%. La spesa per consumi culturali è aumentata in Veneto in termini reali tra il 2000 e il 2007 a un ritmo superiore che a livello nazionale (+2% annuo contro +1,1%).
Della ricca e variegata offerta culturale del nostro paese, consideriamo innanzitutto il ruolo svolto dai musei, di fondamentale importanza per un'economia turistica orientata alle destinazioni d'arte. In Italia nel 2006 si contano 4.526 istituti di antichità e d'arte non gestiti direttamente dallo stato; il Veneto, con 327 istituti, ne rappresenta il 7,2%. La nostra regione si colloca solo in quinta posizione per numero di strutture, ma l'interesse esercitato su residenti e turisti è tale da guadagnare, grazie ai 7 milioni e mezzo di visitatori, il secondo posto tra le regioni italiane dopo la Toscana. In quanto a musei e gallerie statali il Veneto, con soli 8 istituti, 6 dei quali situati nella provincia di Venezia, totalizza nel 2007 oltre 800 mila visitatori, pari al 7,6% nazionale. Rispetto alle opportunità presenti sul territorio nazionale, compresi gli oltre 40 siti culturali definiti patrimonio dell'umanità dall'Unesco, il livello di fruizione del patrimonio culturale da parte degli italiani risulta comunque ancora modesto rispetto al contesto europeo. Si pensi che l'Italia occupa il 19° posto per percentuale di persone di 15 anni e più che hanno visitato nel corso del 2007 almeno un museo o una mostra, con un 34% contro un 41% medio europeo. Dati più recenti mostrano che tra i residenti di almeno 6 anni, nemmeno tre persone su dieci hanno visitato nel corso del 2009 un museo o una mostra (28,8%). In Veneto, grazie all'ampia e prestigiosa offerta delle nostre città d'arte, la scelta culturale risulta esercitare una maggiore attrazione (33,8%).
Al fine di fornire ulteriori indicazioni sulla partecipazione dei cittadini alle attività culturali, passiamo ora a considerare alcune tipologie di intrattenimento, rispetto alle quali sono disponibili statistiche per il 2008. Il cinema, che costituisce la forma più diffusa di spettacolo, sia in termini di consistenza che di affluenza, trova in Veneto terreno fertile, meno però di quanto succede a livello nazionale: risulta di minore entità sia l'offerta (2,3 proiezioni in un anno per 100 abitanti contro 2,5), sia gli ingressi (179,8 ogni 100 abitanti contro 185,5). Nella nostra regione sembrano invece ricevere maggiori consensi gli spettacoli teatrali (46,6 ingressi per 100 abitanti contro 37,5 nazionale), grazie soprattutto all'apporto della lirica. Infine, l'interesse dei veneti per le rappresentazioni musicali risulta in linea al valore Italia (Figura 12.2.6).
Consideriamo ora alcune abitudini personali, che rientrano nel generale concetto di attività ricreative e culturali: la lettura di libri e giornali, l'ascolto della radio, la visione della TV.
In Italia ogni anno vengono stampate in media 4 copie di opere librarie per ogni abitante, ma solo il 45,1% degli italiani ha letto nel corso del 2009 almeno un libro nel tempo libero. La propensione alla lettura di libri, che nel complesso appare modesta rispetto a quella dei cittadini degli altri paesi europei, appare significativamente diversa nelle varie zone della penisola, con una quota di popolazione "lettrice" che, se al sud si aggira attorno al 30%, al nord sale a più del 50% - tra questi il Veneto con il 49,6%.
In Italia circa un cittadino su due non legge alcun quotidiano o lo legge in modo assolutamente occasionale. Nel 2009, infatti, solo il 56,2% della popolazione di almeno sei anni ha dichiarato di leggere il giornale almeno una volta alla settimana. In Veneto tale quota è superiore, come in tutte le altre regioni del Nord, e pari al 61,1%. L'ascolto della radio appare diffuso quanto la lettura dei quotidiani, mentre la televisione rientra, come prevedibile, tra le abitudini di quasi la totalità dei cittadini (Figura 12.2.7).
Per concludere, è doveroso citare qualche dato sull'accesso al web, che rappresenta anche uno dei traguardi fondamentali delle politiche di inclusione sociale e culturale dell'Unione europea. Nel 2009 l'Italia risulta allineata con la media europea con una percentuale di fruitori di internet che hanno utilizzato questo strumento per leggere o scaricare giornali, news o riviste pari al 50% degli italiani tra i 16 e i 74 anni (Nota 2). Questo utilizzo di internet, che può definirsi per finalità culturali, appare sostanzialmente uniforme tra le regioni italiane. Un'altra modalità d'utilizzo di internet, che colloca invece l'Italia tra i paesi meno avanzati, è la fruizione di programmi televisivi e radiofonici in formato digitale: se nel contesto europeo nel 2009 il 37% di coloro che hanno dichiarato di aver utilizzato internet nell'ultimo trimestre lo hanno fatto in qualità di tele o radio ascoltatori multimediali, in Italia tale quota scende al 29%, valore che anche in questo caso si riscontra uniforme nelle varie regioni.
Le reti bibliotecarie
(Nota 3) In questi ultimi anni il mondo delle biblioteche venete sta conoscendo un notevole cambiamento organizzativo. Il fenomeno più evidente dell'ultimo periodo, in particolare dal 2005 al 2009, è quello della progressiva aggregazione delle biblioteche venete in "reti di cooperazione". Fenomeno aggregativo di natura strutturale e organizzativa che implica un cambiamento a volte profondo, a volte superficiale, estremamente diversificato da zona a zona, e che a volte ha trovato nella ragione più urgente della revisione delle procedure informatiche la motivazione, o l'alibi, o il coraggio, per operare una svolta nella storia di quella biblioteca, rivelando però subito dopo l'impossibilità di scambiare una scelta di fondo con la "semplice" sostituzione di un software nuovo. Le reti bibliotecarie, tutte fondate su un accordo formale, in Veneto sono attualmente di quattro tipologie: 5 reti urbane (biblioteche anche di enti amministrativi e di differente tipologia funzionale in uno stesso comune, che nella nostra regione sono presenti solo in cinque capoluoghi di provincia); fino a 10, a seconda dell'anno in esame, reti intercomunali (come le urbane, ma con biblioteche appartenenti a più comuni); 7 provinciali (reti di biblioteche che condividono l'appartenenza alla stessa provincia) e 4 (di cui una ancora soltanto sulla carta) di polo del Servizio Bibliotecario Nazionale.
Da notare che una biblioteca può appartenere anche a tutte e quattro le tipologie di rete presenti in regione, così come, del resto, decidere di non aderire a nessuna aggregazione. Il fenomeno che si è notato nel 2007 (Nota 4) è stato quello dell'associazione di biblioteche in reti di cooperazione: in 270 Comuni, pari al 46,5% del totale dei Comuni in Veneto, c'era almeno una biblioteca associata ad una delle reti, quando non a due (74 Comuni, pari al 12,7% del totale), a tre (13 Comuni, il 2,2%) e addirittura a quattro reti contemporaneamente (3 Comuni, lo 0,5%). In totale, quindi, il 61,9% dei Comuni veneti aveva nel 2007 almeno una biblioteca aderente a una di quelle quattro tipologie di rete di cooperazione descritte sopra. Un aggiornamento di quei dati effettuato nell'aprile 2009 ha confermato la tendenza al "mettersi insieme" delle biblioteche: i Comuni dove non ci sono biblioteche in rete sono 176, pari al 30,3% del totale dei Comuni veneti (nel 2006 erano 221, pari al 38% del totale); notevole quindi l'incremento soprattutto se si considera che in alcuni di questi Comuni non esiste una biblioteca. In complesso, il 69,7% dei Comuni, ad aprile 2009, ha almeno una biblioteca che aderisce a una rete di cooperazione, con un aumento del 7,8% rispetto a due anni fa.
Quali possono essere state le motivazioni che hanno indotto le biblioteche venete a mettersi in rete?
Allo stato attuale, sulla base dell'esperienza, si può tentare di formulare una risposta. Le motivazioni possono essere ricondotte: alla necessità di diminuire risorse in termini di personale bibliotecario impiegato con il ricorso alla esternalizzazione e alla mobilità interna agli Enti, alla ricerca di economie di scala e di specializzazione, all'utilizzo di internet nella pratica lavorativa quotidiana, anche nella biblioteca più piccola, offrendo così un'opportunità di apertura di servizi potenzialmente senza limiti.
In questa situazione in rapido mutamento la Regione Veneto si è inserita sostanzialmente in due modi, in virtù delle funzioni che la L.R. n. 50 del 1984 le attribuisce: da una parte, supportando, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, le reti di cooperazione, dall'altro cercando di governare il cambiamento in termini programmatori e organizzativi.

Figura 12.2.1
Quota percentuale di turisti veneti in Italia per regione di destinazione - Anno 2008
Figura 12.2.2
Veneti che soggiornano nella provincia di residenza ogni 100 abitanti - Anno 2009 e variazione 2009/07
Figura 12.2.3
Veneti che soggiornano in altre province venete ogni 100 abitanti della provincia di residenza - Anno 2009 e variazione 2009/07
Figura 12.2.4
Veneti che soggiornano in altre province venete per destinazione, ogni 100 abitanti della provincia di residenza - Anno 2009 e variazione 2009/07
Figura 12.2.5
Permanenza media in strutture ricettive straniere (giorni). Veneti e Italiani - Anni 2002:2009
Figura 12.2.6
Ingressi per 100 abitanti. Veneto e Italia - Anno 2008
Figura 12.2.7
Persone di almeno 6 anni che visitano musei o mostre, leggono libri, leggono quotidiani (per 100 persone della stessa età e zona). Veneto e Italia - Anno 2009


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.