Il Veneto, da paese di emigrazione a paese di immigrazione. Attraverso i cambiamenti nei processi migratori è possibile ricostruire il passaggio da una realtà veneta ancora rurale al progressivo consolidamento di una situazione economica più robusta.
Verso la fine degli anni '60 avviene la svolta: dal 1968 il saldo migratorio con le altre regioni inizia ad essere positivo, quello con l'estero poco dopo.
I veneti all'estero che conservano la cittadinanza italiana sono oggi circa 260 mila e risiedono soprattutto in Europa (46,8%), in particolare in Francia Germania e Belgio, e in America centro-meridionale (39,5%).
Nei primi anni '90 i flussi dall'estero divengono sempre più consistenti, con un'accelerazione soprattutto dal 2000: gli stranieri in Veneto oggi sono circa 457 mila, il 9,3% della popolazione. La prima nazionalità è quella rumena (19%), seguita da quella marocchina (12,3%).
Il radicamento nel territorio di nuove presenze contribuisce alla crescita della popolazione veneta, che alla fine del 2007 conta 4.832.340 persone e presumibilmente raggiungerà i 5 milioni entro il 2012.
In termini di trasferimenti di residenza, i veneti sono una popolazione in movimento, ben disposta a cambiamenti di dimora di breve o medio raggio, principalmente all'interno del territorio regionale, non altrettanto propensa però a spostamenti verso altre regioni.
Più mobili sicuramente i cittadini stranieri rispetto a quelli italiani: una volta giunti nel nostro territorio non stabiliscono subito la propria dimora, ma il loro viaggio prosegue alla ricerca di migliori condizioni, soprattutto abitative e lavorative.
(I numeri del capitolo 8)