RAPPORTO STATISTICO 2009

Il Veneto si racconta / Il Veneto si confronta

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Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Dove va il Veneto, nuovi paradigmi della mobilità



Il Veneto si racconta

Capitolo 1

Cicli e struttura del sistema economico
La congiuntura
La mobilità del sistema economico
I numeri raccontano

Capitolo 2

I flussi commerciali e l'impresa mobile
Le merci in entrata e in uscita
L'impresa veneta mobile
I numeri raccontano

Capitolo 3

Dinamicità del tessuto produttivo
La congiuntura per le imprese
La ricomposizione settoriale
La mobilità delle imprese: innovazione, sopravvivenza
La dinamica territoriale
I numeri raccontano

Capitolo 4

Le facce della mobilità
La mobilità reale
La mobilità virtuale
Gli spostamenti per motivi di cura
I numeri raccontano

Capitolo 5

Il lavoro: un mercato in movimento
I diversi volti dell'occupazione
La flessibilità dei lavoratori
I numeri raccontano

Capitolo 6

Competizione sociale tra vantaggi ereditati e nuove opportunità
Le trasformazioni nelle classi sociali
Muoversi per colmare le disuguaglianze
I numeri raccontano

Capitolo 7

I poli di sviluppo del capitale umano
L'orientamento alle superiori
L'attrattività universitaria
La mobilità territoriale
I numeri raccontano

Capitolo 8

Popolazione migrante tra passato e presente
I numeri raccontano

Capitolo 9

La cultura si muove nel Veneto
La mobilità dei beni culturali
Lo spettacolo dal vivo
I numeri raccontano

Capitolo 10

Il turismo e i turisti in movimento
Le nuove tendenze
Le vacanze dei veneti
L'economia turistica veneta
I numeri raccontano

Capitolo 11

La mobilità dell'agricoltura
L'evoluzione dell'agricoltura veneta
Le garanzie del sistema alimentare
I numeri raccontano

Capitolo 12

Le foreste: la mobilità di un patrimonio immobile
I numeri raccontano



Il Veneto si confronta

Capitolo 13

Il Veneto e le sue province

Capitolo 14

Il Veneto, i competitor e le regioni europee


2.1 Le merci in entrata e in uscita

Nel 2007 le esportazioni venete hanno superato i 50.557 milioni di euro, con un incremento del 9,2% rispetto al 2006, a fronte di importazioni per oltre 39.844 milioni di euro, a loro volta cresciute del 7,7% rispetto all'anno precedente. L'attivo della bilancia commerciale della regione è stato di oltre 10.713 milioni di euro, +15,5 punti percentuali rispetto al 2006. Il Veneto, con una quota del 13,9% sul totale nazionale, si conferma la seconda regione italiana per valore delle esportazioni, dopo la Lombardia (28%) e davanti ad Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana.
Le esportazioni venete sono cresciute ad un tasso composto medio annuo (CAGR (Nota 1)) di 8,7%, più elevato della media italiana (7,9%) nell'intero periodo 1991:2007 e tra il 1991 e il 1997 il CAGR è stato del 14,1%; tuttavia nel quinquennio 1997-2002 il tasso di crescita medio annuo si è più che dimezzato (+6,3%), per scendere ulteriormente nel periodo 2002-2007 al 4,9% (Figura 2.1.1).
Tale fenomeno si avverte anche guardando alla quota spettante alla regione sull'export nazionale, che dal 12,3% del 1991 è progressivamente salita sino a raggiungere nel 2002 il valore massimo del 14,8%, per poi stabilizzarsi al 13,9% del 2007, quota simile a quella di fine anni novanta (Figura 2.1.2).
La dinamica delle importazioni venete presenta alcuni elementi di similitudine con quella delle esportazioni. Anche le importazioni evidenziano infatti nel lungo periodo un tasso medio annuo di crescita superiore alla media nazionale (+8,4% contro +7,5% nel periodo 1991-2007); in questo caso, tuttavia, la crescita del Veneto è risultata sia pur di poco superiore anche a quella di tutto il Nord-Est (CAGR +8,9%). Sempre in analogia con la dinamica delle esportazioni, il tasso medio annuo di crescita delle importazioni venete è progressivamente calato nel tempo: dal 10,8% del periodo 1991-1997 all'8,3% del periodo 1997-2002 e al 5,7% del periodo 2002-2007. Anche a livello nazionale si conferma il trend già visto sul lato delle esportazioni, anche se le variazioni nel tasso medio annuo di crescita sono assai modeste: dall'8% del periodo 1991-1997 si scende al 7,2% del periodo 1997-2002, per risalire al 7,4% nel quinquennio più recente.

Inizio Pagina  La geografia del commercio estero

Nel complesso, il Vecchio continente assorbe nel 2007 quasi i tre quarti delle esportazioni venete in valore: oltre la metà spetta ai paesi UE-15, il 11,4% ai 12 paesi entrati nell'UE negli anni Duemila, un ulteriore 6,5% agli altri paesi dell'Europa centro-orientale e il 5,2% agli altri paesi dell'Europa occidentale. Il Nuovo Continente pesa per l'11,9% (8,2% Nord America, 3,7% America centrale e meridionale), l'Asia per il 10,6%, l'Africa per il 3% e l'Oceania per l'1,1% (Tabella 2.1.1).
Gli ultimi dieci anni hanno visto alcuni importanti cambiamenti nelle direttrici geografiche delle esportazioni venete. La quota spettante al Vecchio Continente è cresciuta, ma con un certo riaggiustamento tra le diverse aree, con la quota spettante ai paesi UE-15 che si riduce a vantaggio soprattutto dei nuovi entranti. Sono diminuite in termini relativi le esportazioni verso il Nuovo Continente; cala leggermente la quota dell'Asia (dall'11,2% all'10,6%, con l'aumento del peso del Medio Oriente e dell'Asia centrale a scapito dell'Estremo Oriente), mentre sono leggermente cresciute le quote spettanti ai paesi africani e all'Oceania.
Le esportazioni venete hanno raggiunto nel 2007 ben 177 paesi nei cinque continenti. La Germania, da sempre principale partner commerciale del Veneto, incide per il 13,3% del totale, con oltre 6,7 miliardi di euro; la sua quota si è però ridotta di quasi un terzo nell'ultimo decennio. Al secondo posto tra i paesi di destinazione figura la Francia, seguita da Stati Uniti, Spagna e Regno Unito.
Al sesto posto tra i paesi di destinazione delle esportazioni venete l'Austria e al settimo la Russia, che vede quasi raddoppiare la propria quota (dall'1,8% al 3,4% del totale) rispetto al 1997, quando era dodicesima in tale graduatoria. Nel 2007, il tasso di crescita delle esportazioni venete verso la Russia è stato pari addirittura al 31,1%. Romania, Svizzera e Belgio (Nota 2) completano l'insieme dei dieci maggiori mercati di sbocco dell'export regionale, tra i quali gli Stati Uniti sono dunque l'unico paese extraeuropeo. La Cina figura al quindicesimo posto, con l'1,7%, preceduta anche da Paesi Bassi, Polonia, Grecia e Turchia e seguita a sua volta da altri sei paesi europei (Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca, Svezia, Slovenia e Portogallo). L'export verso la Cina è risultato in considerevole aumento nel 2007 (+15,2%), grazie segnatamente alla crescita delle esportazioni di prodotti metallurgici, meccanici, della concia e dell'ottica-elettronica. Calano invece le esportazioni verso la Romania (-3,9%), con una robusta riduzione del fatturato estero del comparto moda.
Il ruolo del Vecchio Continente nell'interscambio commerciale del Veneto si conferma fondamentale anche sul lato delle importazioni. Anche in questo caso, ai paesi UE-15 spetta oltre la metà del totale import; un ulteriore 11,6% spetta ai nuovi entranti, il 4,7% agli altri paesi dell'Europa centro-orientale e il 3,7% ai rimanenti paesi europei; la quota complessiva dell'Europa è dunque pari al 71,2%. La seconda macro-area di origine delle importazioni venete è l'Asia orientale, il cui peso è salito nel 2007 al 12,6% del totale (contro il 6,6% del 1997). Alle Americhe spetta il 6,1%, seguita dall'Africa, dagli altri paesi asiatici e dall'Oceania.
Oltre la metà delle importazioni venete origina da sette soli paesi: Germania, Cina, Francia, Paesi Bassi, Austria, Spagna e Belgio. Seguono Romania (3,3%), Stati Uniti (3%), Regno Unito, Svizzera e Libia, mentre altri quattordici paesi vantano quote superiori alla soglia dell'1%. Da sottolineare la prepotente ascesa della Cina, che nel 1997 figurava solo al dodicesimo posto nella graduatoria tra i paesi di origine delle importazioni venete, mentre nel 2007 figura al secondo posto avendo moltiplicato per 7,3 volte il valore delle esportazioni verso il Veneto. Nel 2007 il valore delle importazioni dalla Cina ha superato per la prima volta la soglia dei 3 miliardi di euro, registrando una crescita superiore ai 22 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Dinamiche di forte crescita delle importazioni dall'Estremo Oriente si manifestano in tutti i principali settori dell'import veneto, con incrementi particolarmente sostenuti per i prodotti del settore moda, della meccanica e dell'ottica-elettronica. Tra gli altri paesi che hanno visto crescere assai rapidamente le importazioni verso il Veneto nel decennio 1997-2007 meritano di essere ricordati anche Ucraina (4,6 volte), Slovacchia (4,8 volte), India (3,6 volte), Polonia (3,6 volte), Turchia (3,5 volte), Libia (3,2 volte). Tra i principali mercati di provenienza, nel 2007 si evidenzia una consistente contrazione delle importazioni dalla Romania (-7,3%), causata dalla notevole riduzione di approvvigionamento di prodotti del settore moda. Se tale riscontro si unisce a quello della riduzione delle esportazioni venete verso la Romania nei medesimi settori, se ne ricava un evidente segnale di una decisa contrazione delle attività produttive delocalizzate in quel paese da parte delle imprese venete del made in Italy, ulteriormente migrate verso est in Europa (Ucraina, Bulgaria, Moldova) e in Asia (Cina).

Inizio Pagina  L'analisi di dettaglio per aree geografiche e settori

Una maggiore specificazione dei flussi commerciali che interessano il Veneto si ha valutando la ripartizione incrociata delle esportazioni e delle importazioni per settori e per macro-aree geografiche.
Due settori di specializzazione (Nota 3) del Veneto, precisamente cuoio e prodotti in cuoio e altri prodotti delle industrie manifatturiere (che come già ricordato includono i mobili e i gioielli), evidenziano elevate specializzazioni delle esportazioni in tutte le aree geografiche. Risultano specializzati in tutte le aree anche i prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi e le macchine e apparecchiature elettriche, elettroniche e ottiche; entrambi i settori presentano i valori più elevati degli indici di specializzazione per le Americhe.
Tra i rimanenti settori di specializzazione delle esportazioni regionali, i prodotti agricoli e i prodotti della pesca si dirigono prevalentemente verso gli altri paesi europei (in particolare, i primi soprattutto verso l'Europa centro-orientale, i secondi verso i paesi UE-15); un prevalente orientamento verso il Vecchio continente si rileva anche per il tessile-abbigliamento, per il legno e prodotti in legno (con l'aggiunta del Nord America) e per le macchine e gli apparecchi meccanici.
Guardando in dettaglio alle combinazioni settore/area geografica, alcune importanti "isole" di specializzazione emergono anche in attività per le quali le esportazioni venete sono complessivamente despecializzate. In particolare, questo riguarda: i prodotti dell'industria estrattiva verso i paesi recentemente entrati nell'UE; i prodotti in gomma e plastica verso tutta l'Europa centro-orientale; i metalli e i prodotti in metallo ancora verso l'Europa centro-orientale e verso l'America del Nord; i mezzi di trasporto verso l'America Latina; i prodotti delle attività informatiche, professionali e imprenditoriali verso i paesi dell'Europa centro-orientale esterni all'UE.
Per quanto concerne i settori di specializzazione delle importazioni venete, si riscontrano elevati valori degli indici di specializzazioni per i paesi dell'Europa centro-orientale (sia UE, sia extra-UE) e alle "altre aree" (segnatamente, per i paesi della sponda sud del Mediterraneo) nelle industrie tradizionali (tessile-abbigliamento, cuoio e calzature, legno, altre industrie manifatturiere) e nella filiera metalmeccanica (metalli e prodotti in metallo, macchine ed apparecchi meccanici), con un'evidente correlazione con la rilevanza assunta in tali aree dai processi di delocalizzazione produttiva delle imprese venete.

Inizio Pagina  La mobilità legata ai settori e alla tecnologia

E' già stato sottolineato che negli ultimi dieci anni una quota di poco inferiore ai tre quarti delle esportazioni venete è originata da sei comparti (Nota 4): tra essi il settore meccanico ha mantenuto costantemente la leadership per volume di esportazioni, con una quota che solo nel 2002 è scesa, sia pur di poco, sotto il 20%. Alle spalle del settore meccanico, invece, si sono avuti alcuni importanti cambiamenti. Al secondo posto per valore delle esportazioni troviamo nel 2007 il settore dei metalli e prodotti in metallo, solamente sesto nel 1997, con una quota aumentata di 4,8 punti percentuali nell'arco di un decennio, dal 7,2% al 12%. Al terzo posto, con l'11,2%, è salito (dal quinto del 1997) il settore delle macchine e apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche, con un guadagno di oltre 3 punti percentuali. A tali performance fa riscontro la contrazione delle quote dei tre settori che raggruppano gran parte del cosiddetto made in Italy (tessile e abbigliamento; cuoio, calzature e pelletteria; altre industrie manifatturiere): complessivamente la loro incidenza sulle esportazioni regionali si riduce di quasi dieci punti percentuali nel periodo 1997-2007, scendendo dal 37,2% al 28%. Il tessile e abbigliamento scende dal terzo posto per valore dell'export regionale del 1997 al quarto rango del 2007; la sua quota si attesta al 10% del totale, perdendo quasi 3 punti percentuali nell'arco di dieci anni.
Il settore cuoio, calzature e pelletteria passa dalla quarta alla quinta posizione, con una riduzione di 2,2 punti percentuali (9% la quota sulle esportazioni venete nel 2007); infine, l'aggregato delle "altre industrie manifatturiere", che comprende tra gli altri i settori del mobile-arredamento e la gioielleria e che vale anch'esso circa il 9% delle esportazioni venete nel 2007, scende dal secondo posto occupato nel 1997 al sesto attuale, perdendo ben 4,2 punti percentuali.
Tra i rimanenti settori, tra il 1997 e il 2007 accrescono il loro peso i mezzi di trasporto (da 5,5% nel 1997 a 6,5% nel 2007) e alimentari, bevande e tabacco (da 4,6% al 5,0%), mentre si riducono le quote dei prodotti chimici e delle fibre artificiali e sintetiche e dei prodotti dei minerali non metalliferi. Di particolare rilievo l'exploit nel 2007 dei mezzi di trasporto, che crescono di oltre il 30% in un anno, grazie soprattutto al comparto navale, che vede più che raddoppiare le proprie esportazioni, dai 374,5 milioni di euro del 2006 agli oltre 813 milioni di euro del 2007 (Tabella 2.1.2).
Se si effettua un'analisi ancora più dettagliata sui prodotti esportati, si osserva che alcune specifiche classi di prodotti rivestono un ruolo assai rilevante nelle esportazioni venete. In particolare, nel 2007 sei sole classi pesano per oltre il 30% del totale: macchine per impieghi speciali, articoli di abbigliamento, altre macchine di impiego generale, mobili, calzature, occhiali e strumenti ottici. Di un certo rilievo anche cuoio e pelli, gioielleria e oreficeria, articoli in materie plastiche, macchine e apparecchi per la produzione di energia meccanica, altri prodotti metallici e macchine utensili. In totale i 13 settori citati sommano oltre la metà delle esportazioni venete nel 2007 (più precisamente, il 52%).
La composizione delle esportazioni venete ha visto ridursi significativamente negli ultimi cinque anni la quota spettante ai prodotti a basso contenuto tecnologico, che continuano peraltro ad incidere per oltre un terzo del totale (35,9% nel 2007, contro il 42,7% del 2002 e il 44,7% del 1997). Le quote perse da tale categoria di prodotti sono state recuperate dalle due categorie di prodotto a contenuto tecnologico intermedio (medio-basso e medio-alto). I prodotti a medio-alto contenuto tecnologico hanno a loro volta rappresentato nel 2007 oltre un terzo delle esportazioni venete (33,9%, contro il 32% del 1997 e il 30,3% del 2002), mentre i prodotti a medio-basso contenuto tecnologico hanno inciso nel 2007 per oltre un quinto del totale (20,4%, contro il 15,4% del 1997 e il 15% del 2002). Completano il quadro i prodotti ad elevato contenuto tecnologico, la cui incidenza è diminuita nell'ultimo quinquennio dopo la sensibile crescita del periodo precedente (8% nel 2007, contro il 9,9% del 2002 e il 6,1% del 1997) (Figura 2.1.3).
Rispetto al totale nazionale, l'export veneto appare fortemente specializzato nel cuoio e prodotti in cuoio (indice di specializzazione pari a 2,25 nel 2007) e nei prodotti della pesca e della piscicoltura; una più o meno robusta specializzazione si registra anche nelle macchine e apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche, nel tessile-abbigliamento, nella carta, editoria e stampa (e nel legno e prodotti in legno. Viceversa, l'export veneto risulta fortemente despecializzato (indici inferiori a 0,50) nella chimica e fibre, nei prodotti dei servizi pubblici, sociali e personali, nelle merci varie e in tutta la filiera dell'energia: prodotti energetici, minerali energetici e energia elettrica, gas e acqua. Si tratta, peraltro, di settori il cui peso sull'export complessivo del Paese è assai modesto; uniche significative eccezioni, la chimica e fibre e parzialmente i prodotti energetici (Figura 2.1.4).
Degna di nota appare la performance delle esportazioni di macchine e apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche, settore nel quale il Veneto appariva despecializzato dieci anni or sono e mostra invece oggi una decisa specializzazione (indice 1,3 nel 2007). In crescita la specializzazione nella carta, editoria e stampa e nel tessile-abbigliamento, mentre si riduce, pur rimanendo elevata, quella della pesca e della piscicoltura.
Le componenti della crescita dell'export
E' stato svolto un esercizio per valutare le performance la crescita delle esportazioni tra il 1997 e il 2007 e misurando la specializzazione regionale in base alle esportazioni del 1997 (Nota 5).
La crescita delle esportazioni nel periodo 1997-2007 è stata scomposta in tre componenti: la componente strutturale che indica l'effetto determinato dalla composizione settoriale che caratterizza le esportazioni del Veneto rispetto all'Italia, la componente differenziale che misura la variazione dovuta alle differenze nel grado di esportazioni tra la regione e l'Italia, settore per settore, assumendo che la composizione strutturale dell'economia regionale coincida con quella nazionale; tale componente riflette dunque differenti capacità e attitudini delle imprese e del contesto locale ad esportare all'estero, a parità di tipologia di attività industriale. La terza componente, allocativa, infine, è determinata dall'interazione tra le due precedenti componenti e assume valori tanto più positivi, quanto più la regione è specializzata in settori in cui presenta contestualmente una propensione all'esportazione maggiore di quella nazionale (o despecializzata nei settori in cui tale propensione è inferiore a quella nazionale). Praticamente la componente allocativa presenterà valori positivi nel caso in cui il Veneto sia specializzato nei settori che nella regione hanno performance superiori alla media nazionale.
I risultati di questa analisi sono alquanto interessanti e qualificano le determinanti della non soddisfacente performance esportativa della regione negli anni più recenti. Il Veneto mostra nel decennio considerato una crescita superiore alla media nazionale (+72,5% contro +70,1%). L'esercizio mostra come il saldo largamente attivo della componente differenziale (+19,4%) consenta al Veneto di compensare il saldo negativo delle componenti strutturale (-12,9%) e allocativa (-4%). In altri termini, le esportazioni regionali risultano specializzate in settori le cui esportazioni crescono a livello nazionale assai meno della media (in particolare, prodotti della pesca, tessile, abbigliamento, cuoio e calzature, legno, altre industrie manifatturiere) e viceversa despecializzate nei settori le cui esportazioni crescono di più (minerali e prodotti energetici, chimica, mezzi di trasporto, energia elettrica); ciò nonostante, il Veneto riesce ad esprimere nel decennio considerato una performance migliore di quella nazionale, perché le imprese venete mostrano, settore per settore, performance migliori delle altre imprese italiane (Tabella 2.1.3).
In definitiva, i risultati delle analisi svolte consentono di affermare che la dinamica recente delle esportazioni venete è certamente condizionata dall'assetto settoriale della regione, gravato dalla specializzazione in alcuni settori a basso contenuto tecnologico, tradizionalmente a forte vocazione esportativa ma la cui capacità di ulteriore crescita sui mercati internazionali si è fortemente ridotta negli anni più recenti. L'impatto negativo della struttura industriale è tuttavia mitigato dalla maggiore capacità delle imprese venete di penetrare i mercati internazionali via export, settore per settore, rispetto alle altre imprese italiane.
I soggetti veneti che mettono in moto il sistema dell'export
(Figura 2.1.5) Nel 2007 gli operatori commerciali presenti in Veneto che hanno effettuato vendite sui mercati internazionali superano le 27 mila unità. Nel corso degli ultimi anni, risulta evidente un costante aumento del peso relativo degli operatori di grandi dimensioni sul valore complessivo dell'export regionale, a conferma della rilevanza della dimensione d'impresa nel contesto del mercato mondiale. Le imprese che riescono a competere sul mercato globale sono diventate più grandi e hanno ottimizzato la struttura finanziaria traendo vantaggio dalla lunga stagione di bassi tassi di interesse goduta grazie soprattutto all'introduzione dell'euro.
Negli ultimi quattro anni gli operatori regionali che hanno dichiarato di esportare beni per un valore superiore a 20 milioni di euro sono aumentati di 92 unità (da 356 nel 2004 a 448 nel 2007) e anche la quota di export da loro attivata è cresciuta, passando dal 51,7% al 57,2%. Nell'ultimo anno, 58 sono gli operatori che hanno generato un fatturato estero superiore ai 100 milioni di euro, ben 12 in più rispetto al 2004.
Al contrario continuano a diminuire gli operatori più piccoli (sotto la soglia dei 5 milioni di euro esportati), che tra il 2004 e il 2007 hanno registrato una flessione attorno ai quindici punti percentuali. Nel 2007 tali operatori, pur rappresentando quasi il 94% degli operatori regionali, hanno generato una quota di export pari al 18,4% del totale delle esportazioni regionali (22,6% nel 2004) (Figura 2.1.6).
Tale dinamica vale per tutte le aree geografiche dei mercati internazionali ma è maggiormente accentuata in quelle dei mercati emergenti e, inoltre, l'analisi dei dati conferma la presenza di una certa correlazione tra la vicinanza del mercato e la classe dimensionale del fatturato dell'esportatore: gli operatori più piccoli sono mediamente più presenti nei mercati più vicini, mentre quelli più grandi sono relativamente più presenti nei mercati più lontani (Tabella 2.1.4).
La presenza e la reattività verso i mercati internazionali degli esportatori si può misurare anche attraverso il calcolo del numero medio di mercati serviti. Nel corso degli ultimi quattro anni si registra una crescita lenta ma costante di tale indicatore (da 5,2 mercati per esportatore nel 2004 a 6 nel 2007), ciò segnala un rafforzamento degli esportatori veneti presenti in più paesi. Il numero medio di mercati serviti per esportatore varia a seconda della dimensione d'impresa: da 2,6 mercati per le imprese che esportano meno di 1 milione di euro a 45,4 per le imprese che esportano più di 20 milioni di euro. Le imprese più grandi e che esportano di più possiedono, quindi, più risorse da investire nella creazione di reti commerciali e distributive estere e che consente loro di promuovere in maggior misura i propri prodotti sul mercato internazionale e di dipendere in maniera minore da canali indiretti per l'esportazione. Inoltre, si deve ricordare che il numero di operatori, soprattutto piccoli, che operano in un solo paese è molto elevato e nel 2007 corrisponde al 51,6% degli esportatori presenti in Veneto.

Figura 2.1.1
Tasso medio annuo di crescita delle esportazioni. Veneto e Italia - Anni 1991:2007
Figura 2.1.2
Import-export: quote % sul totale nazionale. Veneto - Anni 1991:2007
Tabella 2.1.1
Esportazioni del Veneto per area geografica (valori in milioni di euro) - Anni 1997:2007
Tabella 2.1.2
Esportazioni del Veneto per settore (valori in milioni di euro) - Anni 1997:2007
Figura 2.1.3
Struttura delle esportazioni del Veneto per contenuto tecnologico dei prodotti (%). Anni 1997:2007
Figura 2.1.4
Indici di specializzazione settoriale delle esportazioni del Veneto. Anni 1997:2007
Tabella 2.1.3
Analisi shift-share sulla crescita delle esportazioni. Veneto e Italia - Anni 1997:2007
Figura 2.1.5
Operatori con l'estero per comune per classe di export. Veneto - Anno 2007
Figura 2.1.6
Quota % degli operatori con l'estero presenti in Veneto e quota di export movimentato per classe di fatturato estero. Veneto - Anni 2004:2007
Tabella 2.1.4
Numero medio di mercati per classe di fatturato estero degli esportatori veneti -  Anno 2007

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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.