Gli ultimi dati disponibili a livello nazionale e relativi all'anno 2011 danno evidenza di un calo nei consumi di mobilità dovuto alle condizioni di crisi economica che stanno caratterizzando questi anni: il numero di spostamenti complessivi in un giorno medio feriale è risultato pari a poco più di 106 milioni, in calo del 14% rispetto al 2010, il valore più basso degli ultimi dieci anni. Con riferimento alle motivazioni, tra il 2010 e il 2011 è cresciuta la quota di viaggi per lavoro e studio (dal 36,7% del 2010 al 37,1% del 2011) e per gestione familiare (dal 30,6% del 2010 al 34,3% del 2011), mentre è diminuito il peso degli spostamenti per il tempo libero (dal 28,6% del 2010 al 26% del 2011).
In questo contesto ad arretrare, come valore assoluto degli spostamenti, sono tutte le diverse modalità di trasporto, anche se non tutte con la stessa intensità. In particolare è molto accentuata la diminuzione degli spostamenti a piedi o in bici (-22,3% tra il 2010 e il 2011), che in valore assoluto vanno ad attestarsi a meno di 20 milioni, il livello più basso degli ultimi dieci anni. Altrettanto rilevanti i segni meno per gli spostamenti con i mezzi individuali: -15% per la moto e -12,7% per l'automobile (i 4,4 milioni di viaggi in moto e i 69,6 milioni di viaggi in auto sono ugualmente i livelli più bassi della serie storica "Audimob"). Quanto al trasporto pubblico, la contrazione degli spostamenti è più contenuta (-4,4%). In termini di share modale ciò determina una lieve crescita del trasporto collettivo, che nel 2011 raggiunge l'8,9% dal 8,2% del 2010, la sostanziale stabilità delle due ruote motorizzate (5,1% nel 2011 e 5,3% nel 2010) e la diminuzione del peso della mobilità dolce (dal 20,8% del 2010 al 18,8% del 2011) e dell'auto (dal 71,3% del 2010 al 70,6% del 2011).
Considerazioni in parte analoghe possono essere fatte con riferimento ai dati per il Veneto: il numero medio di spostamenti giornalieri pro capite scende a 2,8 (3,1 nel 2010) per complessivi 56,6 minuti spesi ogni giorno in mobilità. Non varia il peso degli spostamenti per lavoro (39,4%), diminuiscono quelli per tempo libero (25,5%, 27,1 nel 2010), aumentano quelli per gestione familiare (33,3%, 30,1 nel 2010); aumenta l'utilizzo dell'auto (85,3%, 83,3 nel 2010) e diminuisce quello dei mezzi pubblici (11,9%, 13,1 nel 2010).
Nonostante il mezzo privato continui a rappresentare la scelta modale preferita, si può comunque tentare di cogliere l'occasione data da questa crisi come opportunità di cambiamento e di rilancio della mobilità sostenibile, per provare a modificare l'attuale modello culturale che impone l'auto privata come unico o principale mezzo di mobilità e rilanciare forme di trasporto collettivo.
Ma affinché l'offerta di trasporto pubblico diventi un'opportunità di cambio modale deve necessariamente essere un'offerta di qualità.
La soddisfazione degli utenti per la qualità del trasporto pubblico è un punto di fondamentale importanza sia per i pianificatori dei trasporti e del territorio, sia per le aziende del settore. Organizzare un trasporto pubblico di qualità rappresenta una vera sfida e una valida alternativa all'automobile privata con rilevanti benefici per l'ambiente e per la riduzione del traffico. La qualità del servizio ha una forte influenza sulle scelte degli utenti: se l'esperienza con il trasporto pubblico è stata positiva, è probabile che venga tenuto in considerazione nei viaggi in futuro.
L'analisi si concentra sui tre principali mezzi di trasporto pubblico: autobus e tram che si muovono prevalentemente sul territorio comunale, corriera extraurbana che tipicamente collega più comuni e treno.
Il trasporto pubblico, sia in Veneto che in Italia, fa fatica a raggiungere un'ampia platea di utenti: tutti e tre i mezzi presi in considerazione vengono utilizzati da meno della metà della popolazione. Il treno è il mezzo di trasporto pubblico che riesce ad attrarre la più ampia quota di utenza: in Veneto il 36,8% ha viaggiato su ferrovia almeno una volta nell'ultimo anno. Quote decisamente inferiori presentano sia il bus (22,9%)
(Nota 9) che la corriera (17,5%). Rispetto alla situazione italiana, in Veneto una parte significativamente maggiore della popolazione tiene in considerazione il treno come opzione di viaggio, mentre per quanto riguarda gli altri due mezzi su gomma le differenze sono meno marcate. In Italia, l'autobus registra una quota di utenti superiore al Veneto (24,7%): questo dato è in parte dovuto alla distribuzione insediativa della popolazione con molti centri medio-piccoli dove l'autobus fa fatica a competere con l'automobile.
Il treno perde però il suo appeal tra i pendolari: in Veneto la percentuale di utenti che viaggiano su ferrovia tutti i giorni o più volte la settimana crolla al 2,5%, inferiore anche al dato italiano. D'altra parte il treno spesso si prende occasionalmente per percorrere lunghe distanze, mentre risulta poco competitivo nei viaggi a corto raggio. L'autobus è il mezzo di trasporto pubblico che conserva le quote più rilevanti anche tra gli utenti che usufruiscono del servizio frequentemente registrando una quota del 9,6%. Anche la corriera extraurbana presenta un calo significativo: la percentuale degli utenti che si spostano tutti i giorni o più volte la settimana è del 6 %.
(Figura 17.3.1),
(Figura 17.3.2)
Un trasporto pubblico per essere di qualità deve rispettare gli orari programmati, avere una frequenza di corse elevata, essere accessibile a tutti senza lasciare scoperte parti del territorio ed escludere i soggetti a basso reddito, garantire un alto livello di comfort durante il viaggio con vetture pulite, assenza di cattivi odori, di rumori e vibrazioni, presenza di climatizzazione a bordo, basso grado di affollamento e una puntuale e precisa informazione dell'utenza (orari di partenza e arrivo delle corse, luoghi di accesso al servizio, eventuali trasbordi, ecc.).
L'indice sintetico di soddisfazione degli utenti per la qualità del servizio riassume il giudizio dei passeggeri riguardo le principali caratteristiche
(Nota 10) dell'autobus, della corriera extraurbana e del treno. Come nel caso dell'accessibilità, l'indice varia tra 0 e 100, dove valori vicini a 0 indicano bassa soddisfazione per la qualità del servizio e valori vicini a 100 alti livelli di apprezzamento. Per ognuno dei tre mezzi di trasporto pubblico la soddisfazione degli utenti del Veneto è superiore alla media di quelli italiani, anche se solo per autobus e corriere il differenziale è significativo. In Veneto la qualità del servizio di autobus e corriere è pressoché identico, ma il differenziale con l'indice italiano è particolarmente evidente nel primo caso perché in Italia si registra mediamente una soddisfazione nettamente inferiore nei confronti dell'autobus. Tra le regioni italiane il Veneto si colloca ai primi posti per l'autobus e, nonostante il giudizio degli utenti non si discosti significativamente dalla media dell'Italia, per il treno. Questo dato evidenzia anche come la variabilità nella soddisfazione complessiva tra le regioni sia maggiore per gli autobus e più concentrata se si considera il treno. Per tutti e tre i mezzi di trasporto è il Trentino Alto Adige a presentare il livello di qualità più elevato, mentre sono le regioni meridionali a registrare gli indici più bassi con qualche eccezione (Molise per gli autobus, Molise e Abruzzo per le corriere e Campania per il treno). Inoltre, si segnala come le tre regioni dove sono presenti città superiori al milione di abitanti (Lazio, Campania e Lombardia) presentino indici bassi nel trasporto pubblico su gomma e alti per il treno. Se infatti il trasporto pubblico su strada è frenato dal traffico, quello su ferrovia, oltre a non presentare questo problema, concentra i collegamenti verso le principali città.
Nel complesso, considerando 50 il livello minimo per un livello di servizio soddisfacente
(Nota 11), l'utenza in Veneto da' un giudizio positivo per quanto riguarda autobus e corriere e parzialmente negativo per il treno. E' comunque da evidenziare che c'è ancora molto lavoro da fare perché anche nel trasporto pubblico su strada gli indici non sono di molto superiori a 50.
(Figura 17.3.3)
Si potrebbe pensare che migliore è la qualità del servizio di trasporto pubblico, maggiore dovrebbe essere la platea di cittadini che usufruiscono del servizio. In realtà la relazione tra le due variabili non è sempre così chiara. L'indice di correlazione di Paerson è di 0,49 per i treni, 0,39 per le corriere extraurbane e appena 0,17 per autobus e tram. Nel caso dell'autobus per esempio le regioni Lazio e Liguria hanno una quota elevata di cittadini che utilizzano l'autobus almeno una volta all'anno ma i valori dell'indice di soddisfazione non sono tra i più alti. Se escludessimo queste due regioni l'indice di Paerson salirebbe comunque a 0,40.
La relazione non troppo forte tra indici di qualità del servizio e percentuale di utenti che lo utilizzano può dipendere da molti fattori: nelle zone particolarmente urbanizzate il ruolo del trasporto pubblico è fondamentale, ma quote elevate di utenti significano anche maggiore probabilità di sovraffollamento, possibili ritardi, mancanza di posti a sedere, ecc. tutti aspetti che portano ad una percezione di bassa qualità del servizio. Nell'indice non si tiene conto poi dell'opinione di chi non utilizza il trasporto pubblico: chi non si muove mai con i mezzi pubblici probabilmente non ha un giudizio positivo sul servizio. Inoltre, ci possono essere alcune aree della regione ben servite, dove gli utenti percepiscono una buona qualità del servizio e altre con carenze che scoraggiano i cittadini ad usufruire dei mezzi pubblici oppure il territorio può avere caratteristiche insediative che obbligano l'utilizzo di un determinato mezzo nonostante l'organizzazione del servizio non sia delle migliori o viceversa.
Dai grafici è comunque evidente che una regione come il Trentino Alto Adige, dove gli utenti manifestano in tutti e tre i mezzi una soddisfazione per la qualità del servizio superiore a quella di qualsiasi altra regione, risulta ai primi posti anche per la percentuale di cittadini che utilizzano il trasporto pubblico. Curare l'organizzazione e gli aspetti del trasporto pubblico può quindi dare i suoi frutti in termini di aumento della platea di utenti.
Il Veneto, nonostante abbia un buon indice di qualità del servizio, ha una percentuale di utenti dell'autobus non eccessivamente elevata. Questo può dipendere dal fatto di avere una struttura insediativa diffusa dove la percentuale di cittadini che vivono in città è relativamente inferiore rispetto ad altre regioni.
Considerando le corriere extraurbane il Veneto è molto vicino ad essere il valore mediano sia per quanto riguarda l'indice di soddisfazione che per la quota di cittadini che le utilizzano.
Infine, il treno ha una percentuale di utenti e un indice di qualità percepita tra i più elevati in Italia, anche se è bene ricordare che il giudizio sulla qualità del servizio è decisamente inferiore rispetto alle corriere e all'autobus.
(Figura 17.3.4),
(Figura 17.3.5),
(Figura 17.3.6)
Per riuscire a supportare un sistema di mobilità sostenibile e a sfruttare le opportunità che esso offre, occorre anche acquisire e diffondere buone pratiche, oltre che incentivare cambiamenti ragionati nelle abitudini quotidiane a favore di stili di vita attivi, come l'andar in bicicletta o a piedi, e di scelte alternative all'automobile privata, grazie alla miglior offerta di trasporto pubblico locale.
E' in quest'ottica che la Regione Veneto partecipa in qualità di partner al PIMMS CAPITAL
(Nota 13), un progetto che ha l'obiettivo di disseminare buone pratiche in tema di mobilità sostenibile nelle 12 regioni partner. Lo scopo è di trasferire le buone pratiche tra le regioni, e influenzare le politiche di trasporto e gli investimenti delle regioni per favorire il trasporto e la mobilità sostenibili, incoraggiando l'uso di mezzi alternativi all'automobile. E' posto l'accento sulle misure "soft" (es. informazione all'utenza sui servizi esistenti) che migliorano l'efficacia delle misure 'hard' di pianificazione del traffico (es. nuove linee del treno, nuove strade, nuove piste ciclabili, etc).
Il progetto è articolato in diverse fasi che prevedono la selezione delle buone pratiche da importare, l'osservazione delle buone pratiche in azione nelle Regioni che le esportano, la valutazione degli aspetti che possono essere importati e delle modalità dell'importazione, la redazione di un Piano d'Azione che indica i passi concreti da compiere per l'importazione delle buone pratiche e la valutazione delle autorità regionali competenti in ordine all'adozione del Piano d'Azione.
Nell'ambito di questo progetto la Regione del Veneto ha individuato quale buona pratica da importare la Strategia di Trasporto Integrato realizzata da CENTRO - Autorità di Trasporti Integrati delle West Midlands.
L'esame della strategia di trasporto di CENTRO ha consentito di valutare la possibilità di applicare nelle realtà regionali alcuni aspetti, che sono coerenti sia con il Libro Bianco dei Trasporti dell'UE, sia con quanto prevedono diversi documenti di programmazione della Regione stessa (Piano Regionale dei Trasporti, Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera, Documento Strategico Regionale: Quadro territoriale infrastrutturale). In particolare, si è concentrata l'attenzione su diversi aspetti quali: l'applicazione di metodologie di pianificazione e gestione orientate alla mobilità sostenibile; il coordinamento di tutti i soggetti coinvolti anche attraverso la creazione di network; l'attuazione dell'integrazione dei servizi di trasporto e della mobilità; lo sviluppo di un orientamento all'utenza sia attraverso un'adeguata comunicazione/informazione sia attraverso servizi affidabili; l'applicazione di tecnologie innovative a sistemi di trasporto intelligenti per la gestione e la comunicazione nei servizi di trasporto.
In questo quadro un elemento su cui porre l'accento ai fini di un'applicazione della buona pratica nella realtà regionale è rappresentato dalla necessità di realizzare di un coordinamento di tutti gli stakeholder in una realtà in cui si sovrappongono le competenze di diversi soggetti (Regione, Province e Comuni) e sono presenti una pluralità di operatori di trasporto su ferro e gomma. Non meno importante è l'orientamento all'utenza, quello che il Libro Bianco del 2001 chiama "Trasporti dal Volto umano" o quello che ai sensi del Libro Bianco del 2011 si traduce nella promozione dei diritti dei passeggeri. E' fondamentale infatti coinvolgere gli utenti per poter raggiungere risultati importanti nella promozione dell'uso di mezzi alternativi alla macchina privata; in questo quadro una comunicazione adeguata è un elemento che incide in misura rilevante sulla valutazione dell'affidabilità del servizio; e la comunicazione è la premessa per la sensibilizzazione, che è un elemento cruciale ai fini del successo di una strategia di trasporto sostenibile.
La promozione dei principi indicati comincerà con la realizzazione di iniziative "pilota" per poi estendersi ad altre esperienze. E i progetti comunitari come il PIMMS CAPITAL rappresentano un'opportunità per studiare e finanziare strategie di mobilità sostenibile nell'ambito di forme di partenariato di respiro europeo.