RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



15.3 - I servizi bancari

(Nota 1) Il sistema bancario in questi ultimi anni ha avviato un percorso che ha portato ad accrescere il grado di strutturazione delle banche, che ha condotto da un lato alla creazione di grandi gruppi bancari, dall'altro alla creazione di reti federative da parte di banche medio-piccole. Pur essendo guidato dal mercato, tale processo di trasformazione è stato anche frutto di orientamenti strategico-politici tesi a mantenere i sistemi bancari ancorati al territorio. Vi è stata quindi una duplice e a volte conflittuale spinta all'evoluzione dei sistemi bancari. La volontà di razionalizzazione delle strutture bancarie, guidata dal mercato, si è scontrata con la necessità di un servizio vicino alle esigenze di sviluppo del territorio, mentre la matrice politica ed economica ha spinto ad una minore distanza operativa delle banche. Tutto questo ha avuto effetti sia sulla produttività che nella geografia dei sistemi bancari. Considerando il primo aspetto, i grandi gruppi bancari che si sono formati hanno beneficiato in efficienza gestionale, ma hanno ridotto la loro produttività allo sportello a vantaggio dei gruppi bancari medio-piccoli e in parte delle banche estere.
Pur essendo tuttora in fase di forte ristrutturazione per recuperare efficienza ed efficacia nei servizi al territorio, il sistema bancario diventa sempre più un'infrastruttura strategica per lo sviluppo regionale e sovra-regionale. Come ogni altra infrastruttura l'attenzione ai costi non dovrebbe penalizzarne l'accesso perché sono i servizi erogati che possono stimolare la crescita del sistema banca-territorio. In altre parole, raggiunto un buon livello di diffusione territoriale del sistema, è dalla qualità dell'infrastruttura bancaria che deriveranno i maggiori o minori benefici per il territorio.

Inizio Pagina  La struttura del sistema bancario

Il numero di sportelli bancari presenti nel Nord Italia (Nota 2) al 30 Settembre 2009 è pari a circa 20 mila, quasi il 58% degli sportelli presenti in Italia, costituendo una rete diffusa nel territorio.
Dal confronto della distribuzione degli sportelli bancari in Italia, risulta che in Lombardia ve ne sono quasi un quinto, mentre in Veneto, Piemonte e Emilia Romagna il loro numero è allineato in valori compresi tra l'8% e l'11% del totale nazionale (Tabella 15.3.1).
Tenendo conto della popolazione residente, si può costruire un indicatore di prossimità operativa (Nota 3) che ci permette di misurare il livello di penetrazione nel territorio del sistema bancario. Questo indicatore pone il Veneto, con 7,5 sportelli ogni 10 mila abitanti, ben sopra la media del Nord Italia. Negli ultimi cinque anni in tutte le regioni, tranne che in Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, si è verificato un incremento della prossimità operativa, questo significa che la crescita degli sportelli è stata superiore a quella demografica, giustificata da molteplici fattori di natura strategica. Alcuni di tali fattori sono individuabili in obiettivi di offerta di migliori e più numerosi servizi alla clientela con particolare riguardo alla realtà territoriale. Gli incrementi più elevati della prossimità operativa si sono registrati in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (Figura 15.3.1).
Disaggregando i dati per tipologia di gruppo dimensionale (Nota 4) è possibile osservare la dinamica strutturale dei sistemi creditizi regionali. In particolare si evidenzia, da un lato, la riduzione degli sportelli delle banche grandi, che registrano un calo del 4% nel Nord, mentre, dall'altro, la generale crescita del sistema creditizio locale, di territorio. A settembre del 2009, infatti, entrambe le tipologie di banche, piccole e minori, vedono crescere i loro sportelli di circa un quarto rispetto a quelli del 2004. In Veneto invece questa tendenza si traduce in un forte calo degli sportelli delle banche maggiori e in un incremento in tutte le altre dimensioni bancarie, particolarmente sostenuto per le banche di piccole dimensioni (Tabella 15.3.2).

Inizio Pagina  Intermediazione e strategie regionali

Dopo la diffusione del sistema creditizio possiamo dare alcune informazioni riguardo al radicamento territoriale di tale sistema, che risulta legato alle relazioni del sistema bancario con gli agenti territoriali, famiglie, imprese e istituzioni. Il grado di radicamento si può esaminare mediante l'osservazione del processo di intermediazione bancaria, in quanto espressione della capacità del sistema creditizio di ottenere ed alimentare nel tempo la fiducia sia dei risparmiatori sia degli investitori, ovvero principalmente famiglie nel primo caso e imprese nel secondo. Dai dati 2008, focalizzando l'attenzione sul Veneto, si può dire che, in rapporto agli sportelli, esso presenta un valore elevato dal lato degli impieghi, 40 milioni di euro per sportello, al terzo posto dopo Lombardia ed Emilia Romagna, ma un basso valore dal lato dei depositi. Quest'ultimo, pari a 18 milioni di euro, è, assieme a quello del Trentino Alto Adige, 17 milioni di euro, il più basso in assoluto nel Nord Italia, con una differenza negativa di circa il 20% rispetto al dato medio macroregionale (Tabella 15.3.3).
Osservando il grado di "restituzione" al territorio delle risorse raccolte, calcolato tramite il saldo impieghi-depositi in rapporto alla popolazione residente, nel 2008, si rileva come il Nord presenti un valore di circa 19 milioni di euro ogni 10 mila residenti, ovvero 1.900 euro per abitante, il 60% in più della media nazionale. Le regioni in cui maggiore è la restituzione bancaria sono la Lombardia, 2.800 euro per abitante, e il Trentino Alto Adige, 2.000 euro per abitante. Seguono l'Emilia Romagna, in linea con il dato medio del nord, e il Veneto il cui valore, 1.600 euro per abitante, è inferiore alla media del Nord. Tuttavia in altre regioni rilevanti come il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia il valore della restituzione è piuttosto basso, circa la metà del dato medio del Nord.
Il sistema creditizio negli ultimi anni ha rivelato una crescita molto selettiva sul territorio. Se, da un lato, come abbiamo visto è cresciuta la prossimità operativa dei gruppi bancari, dall'altro, questo è avvenuto in aree differenti a seconda della tipologia dimensionale di gruppo bancario. Da questo punto di vista, negli anni considerati, dal 2004 al settembre 2009, emerge una strategia del sistema creditizio che tende a spostare le lancette dello sviluppo dal Nord Ovest verso un nuovo triangolo finanziario, Milano-Venezia-Bologna. Ma l'aspetto più interessante di questo processo è quello del "ritorno al territorio" e della valorizzazione del rapporto con la clientela locale. Infatti, i dati elaborati confermano come la crescita degli sportelli sia in generale dovuta ai gruppi bancari medio-piccoli, laddove fino a poco tempo fa si riteneva che solamente i grandi gruppi sarebbero stati in grado di rispondere al meglio alle esigenze di una clientela in costante evoluzione. La produttività degli sportelli, complice anche la crisi economico-fianziaria, è insoddisfacente, sia per i gruppi maggiori che per i gruppi minori, ma per motivi diversi. I gruppi minori sono stati penalizzati dalla difficoltà di intervento nel processo di intermediazione che richiede una struttura bancaria di base più complessa e diversificata. Sono quindi in atto processi di accorpamento e integrazione tra le banche più piccole le quali tendono a recuperare, sfruttando economie di rete, il deficit nella struttura, nella varietà e nella qualità dei servizi bancari offerti.
Il Veneto presenta un sistema bancario più equilibrato di altri contesti regionali, con una presenza dei gruppi minori che si è andata rafforzando nel corso degli anni, tanto che la rete delle banche medio piccole come le banche di credito cooperativo, le banche popolari, le casse di risparmio, ecc., rappresentano, per numero di sportelli, la prima "banca" in Veneto. Le banche grandi e maggiori, infatti, detengono meno del 40% degli sportelli e circa un terzo degli impieghi e dei depositi. Ciò significa che il sistema creditizio di dimensione media, piccola e minore gestisce circa i due terzi del valore del processo di intermediazione creditizia. Per le banche maggiori la strategia è principalmente tesa al recupero di produttività in termini di intermediazione, che in sostanza significa porre al centro del sistema il territorio e il cliente. Per le banche medio-piccole la strategia è invece quella di continuare il trend di crescita manifestato in questi ultimi anni, puntando maggiormente su un portafoglio di servizi strategici da erogare in house ed affidarsi ad una rete esterna per l'erogazione di servizi specifici, ad elevato valore aggiunto. In questo modo le banche piccole puntano a sopperire alle carenze di struttura e attraverso le economie di rete possono competere con i grandi gruppi.
Si tratta di due modelli diversi, ma anche di due sistemi infrastrutturali complementari, che possono entrambi favorire lo sviluppo delle economie regionali del Nord. Osservandolo dall'alto il sistema creditizio si presenta come una fitta rete di relazioni territoriali, dove ogni banca rappresenta un nodo della rete, la cui dimensione è data dal livello di centralità all'interno del sistema, il quale a sua volta riflette la relativa capacità di intermediazione delle risorse. La struttura della rete rispecchia le gerarchie di mercato all'interno del sistema. Ciò che si evidenzia è come tutto il sistema si regga sulla complementarietà tra le differenti forme di gruppi bancari, che devono, come nel caso delle imprese, collaborare all'interno della rete e competere, tra le reti, contribuendo, nel suo insieme, a creare un sistema integrato di servizi finanziari per il sistema economico.

Tabella 15.3.1
La distribuzione degli sportelli bancari nelle regioni del Nord - Anno 2009
Figura 15.3.1
Prossimità operativa del sistema bancario: numero di sportelli ogni 10.000 abitanti per regione - Anni 2004 e 2008
Tabella 15.3.2
Evoluzione degli sportelli del sistema bancario per regione - Anni 2004 e 2009
Tabella 15.3.3
Impieghi e depositi bancari per regione - Anno 2008


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.