RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



13.3 - La rete della prevenzione negli ambienti di lavoro

Nell'ambito dell'attività di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, la normativa vigente prevede l'attivazione di una rete dei soggetti istituzionali dotati di competenze in materia prevenzionistica identificata nel Comitato Regionale di Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Nota 1).
Si tratta di un organismo strategico con finalità di programmazione e coordinamento operativo fra gli enti dotati di competenze in materia prevenzionistica, in raccordo con gli indirizzi adottati a livello nazionale, in condivisione fra Stato, Regioni e Province autonome, ed europeo.
Gli enti coinvolti sono: Regione del Veneto (direzioni regionali: Prevenzione, Formazione, Lavoro, Artigianato, Lavori Pubblici), servizi SPISAL delle Aziende ULSS, ARPAV, Direzione Regionale del Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ISPESL, INAIL, INPS, Vigili del Fuoco, ANCI, URPV, IPSEMA, Porto di Venezia, rappresentanti delle associazioni dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentativi a livello regionale, ANMIL (Nota 2).

Inizio Pagina  L'attività del Comitato

Il Comitato si adopera per la programmazione coordinata degli interventi di prevenzione e vigilanza effettuata da parte degli organi ispettivi (Nota 3) ed è chiamato a sviluppare piani di attività e progetti operativi individuati dalle amministrazioni a livello nazionale; si propone inoltre di indirizzare, programmare e coordinare le attività di prevenzione e di vigilanza, anche al fine di realizzare un adeguato livello di uniformità nell'espletamento degli interventi di vigilanza da parte degli organismi competenti e di promuovere l'attività di comunicazione, informazione, formazione e assistenza, operando il necessario coordinamento tra le diverse istituzioni. Oltre a ciò il Comitato individua le azioni prioritarie nei comparti lavorativi più a rischio, evidenziati nelle diverse realtà territoriali, propone piani di intervento, raccoglie e analizza le informazioni relative agli eventi dannosi e ai rischi, proponendo soluzioni operative e tecniche, valorizza gli accordi aziendali e territoriali, e infine realizza le opportune iniziative per l'integrazione degli archivi informativi delle istituzioni che compongono il Comitato regionale di coordinamento, in linea con il sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro.
La pianificazione espressa dal Comitato regionale si concretizza operativamente attraverso i Comitati provinciali di coordinamento, articolazioni, su base provinciale, aventi carattere operativo (Nota 4).
Dal 23 febbraio 2010 è operativa la programmazione dell'attività di prevenzione, vigilanza, formazione e assistenza per l'anno 2010, approvata dal Comitato regionale di coordinamento, in conformità agli obiettivi nazionali, che coinvolge gli organismi di vigilanza in materia di sicurezza e salute sul lavoro delle Aziende Ulss, del Ministero del Lavoro, di INAIL, INPS, ISPESL, ARPAV e Vigili del fuoco.
Sulla base della pianificazione indicata, è demandato ai Comitati provinciali di coordinamento tra enti il compito di predisporre la pianificazione operativa finalizzata al raggiungimento degli obiettivi per ogni ente secondo lo schema riportato (Nota 5).
La tabella riassume gli obiettivi di ogni ente per l'anno 2010, anche in relazione all'attività coordinata tra enti (Nota 6), con l'indicazione delle tipologie d'intervento. L'attività di vigilanza prevede azioni di controllo su vari aspetti, a seconda delle competenze di ciascun ente, e in caso di accertamento di irregolarità sono previste sanzioni di natura penale e amministrativa. La programmazione è definita anche in termini di previsione del numero di unità locali (sedi o unità produttive di aziende) da controllare, a volte specificando il dettaglio per comparto produttivo come nel caso degli SPISAL.
Il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) è incardinato nel Dipartimento di Prevenzione delle Aziende ULSS e svolge attività di vigilanza e controllo sulla sicurezza e sulla salubrità degli ambienti di lavoro, sia privati che pubblici (Nota 7), mentre la Direzione Provinciale del Lavoro (DPL), articolazione territoriale in ambito provinciale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha compiti di programmazione e vigilanza in materia giuslavoristica, previdenziale, fiscale e sull'applicazione di tutte le leggi in materia di lavoro e tutela dei lavoratori (Nota 8).
L'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) ha lo scopo di tutelare, dal punto di vista assicurativo, le vittime degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e pertanto svolge attività di vigilanza in materia di regolarità contributiva e dei rapporti di lavoro.
Inoltre, l'INPS ha competenze in materia di regolarità contributiva e dei rapporti di lavoro e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (VV.F.) vigila sul rispetto delle condizioni previste per le prevenzione incendi (Nota 9).
L'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) è organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale (Nota 10) e svolge verifiche su primi impianti e attrezzature di lavoro (Nota 11). L'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), infine, nel perseguire gli obiettivi di prevenzione e protezione ambientale a tutela della salute della popolazione e della sicurezza del territorio, svolge l'attività di verifica periodica sulle attrezzature di lavoro, sugli impianti elettrici ed effettua i controlli sulle esposizioni ad agenti nocivi nei luoghi di lavoro (Tabella 13.3.1).

Tabella 13.3.1
Programmazione degli interventi di vigilanza e prevenzione: enti, tipologie di interventi e unità locali (u.l.). Veneto - Obiettivi 2010


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.