RAPPORTO STATISTICO 2010

il Veneto si racconta , il Veneto si confronta

Presentazione  Presentazione  

Sintesi

Interconnessione : Reti e Sinergie

Le reti sociali dello sviluppo

Capitolo 1

Qualità della rete abitativa

Capitolo 2

Centro e periferia: diversi sistemi di mobilità

Capitolo 3

Famiglia e solidarietà

Capitolo 4

La qualità della rete educativa

Capitolo 5

Vivere la rete lavorativa


Le reti economiche

Capitolo 6

Le interconnessioni del sistema economico

Capitolo 7

La rete mercantile

Capitolo 8

La rete agroalimentare veneta

Capitolo 9

Le sinergie per la montagna

Capitolo 10

Le reti produttive

Capitolo 11

La rete distributiva

Capitolo 12

Turismo: sinergia tra settori e reti tra individui


Le istituzioni e i servizi

Capitolo 13

Lavorare in rete per la salute

Capitolo 14

Il modello veneto di integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari

Capitolo 15

Pubblica amministrazione, servizi per il cittadino e per l'impresa

Capitolo 16

Le reti telematiche in Veneto

Capitolo 17

Le reti di controllo dell'ambiente e del territorio

Capitolo 18

Reti istituzionali oltre confine

Capitolo 19

Modelli interistituzionali locali


Fonti

Bibliografia

Lista dei testi utilizzati

Sitografia

Lista dei siti consultati



14.4 - Disabilità

In Veneto, in seguito all'emanazione della legge 104/92, sono avvenuti significativi cambiamenti nella rete dei servizi per disabili per effetto di un diverso approccio culturale che ha favorito il diritto all'integrazione sociale e al superamento dell'istituzionalizzazione, privilegiando percorsi assistenziali orientati alla riabilitazione e al mantenimento delle autonomie personali.
A livello nazionale, infatti, la legge 104/92 ha promosso il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e ha indicato i principi fondamentali per la realizzazione dei processi di integrazione sociale, attraverso l'attivazione della rete di servizi e interventi territoriali finalizzati alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle disabilità, alla riabilitazione, all'integrazione scolastica, all'integrazione sociale in contesto lavorativo, alla promozione degli interventi finalizzati a favorire l'accessibilità, la vita di relazione e la partecipazione attiva alla vita sociale e della comunità.
La diffusione di una cultura di inclusione sociale, nel mondo della scuola e del lavoro, e la capillare distribuzione nel territorio regionale di servizi diurni e di servizi di supporto alla famiglia, hanno permesso di rispondere in modo sempre più adeguato ai bisogni delle persone con disabilità, anche a quelle in condizione di grave disabilità, riducendo il fenomeno dell'istituzionalizzazione e sviluppando nel territorio la cultura della domiciliarità, intesa come insieme di servizi e prestazioni che consentono alla persona di vivere nel contesto sociale di appartenenza, di realizzare progetti di vita e di integrazione sociale.

Inizio Pagina  Il sistema per l'integrazione sociale delle persone con disabilità

La rete dei servizi per l'integrazione sociale delle persone con disabilità è costituita da interventi sul territorio che garantiscono l'integrazione scolastica, l'integrazione lavorativa e la promozione dell'autonomia personale della persona.
Il servizio di integrazione scolastica e sociale (S.I.S.S.) ha come finalità la promozione e l'affermazione del diritto allo studio e all'istruzione, ed è rivolto agli alunni con disabilità in età scolare e prescolare che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e che si trovano in situazioni di deficit medio grave e gravissimo nelle aree psicomotoria, psico-relazionale e dell'autonomia personale e sociale. Uno degli obiettivi del servizio riguarda la promozione di azioni integrate e concertate tra la scuola, l'Azienda Ulss, la famiglia, il Comune, la Provincia e gli altri soggetti interessati. Le prestazioni vengono attivate dalla scuola mediante l'invio della richiesta di personale di assistenza all'Azienda Ulss di residenza del minore, corredata dalle necessarie certificazioni e valutazioni, e l'Azienda Ulss provvede ad assegnare le ore settimanali di assistenza secondo i criteri prestabiliti.
Negli ultimi anni è aumentato il numero di alunni assistiti, passando da 2.909 nell'anno scolastico 2005/2006 a 3.211 dell'anno scolastico 2007/2008. Gli alunni assistiti si distribuiscono soprattutto nelle scuole primarie (37,8% del totale assistiti) e nelle scuole secondarie di primo (29,4%) e secondo livello (15,2%).
Il servizio integrazione lavorativa (S.I.L.) (Nota 1) è il servizio volto a favorire e implementare l'inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità e/o in situazione di svantaggio sociale.
È un servizio socio-sanitario fornito dalle Aziende Ulss, che svolge un'importante funzione di raccordo fra i servizi all'impiego e quelli socio-sanitari territoriali, per l'inclusione sociale e lavorativa del disabile. In particolare il S.I.L. si occupa di valutare le potenzialità e i bisogni individuali delle persone e delle aziende, gestire percorsi individualizzati d'integrazione lavorativa, monitorare le esperienze in atto e promuovere collaborazioni fra soggetti istituzionali del mondo imprenditoriale, della formazione professionale e della cooperazione sociale, del volontariato che opera specificatamente nel settore e delle associazioni dei disabili e dei familiari. Nello specifico, dunque, il servizio realizza interventi di orientamento, valutando potenzialità e attitudini della persona sul piano dell'autonomia e dell'apprendimento, interventi di formazione, per la maturazione complessiva della personalità, la riabilitazione di funzioni e competenze, l'acquisizione di competenze sociali e lavorative, e di mediazione, favorendo l'apprendimento di abilità lavorative specifiche, il raggiungimento e il mantenimento di un rapporto di lavoro.
Nel corso degli anni il S.I.L. ha accolto un numero sempre maggiore di utenti: nel 2007 sono 9.042, di cui 6.994 presi in carico dal S.I.L., mentre 2.048 hanno solo usufruito di interventi di orientamento e consulenza.
La maggior parte degli utenti è costituita da persone con disabilità (fisica, intellettiva e sensoriale) o con problemi psicologici e neuropsichiatrici, ma sono presenti anche persone con problemi di tossicodipendenza o alcolismo. Sono in prevalenza utenti di genere maschile ed età adulta (Figura 14.4.1).
Nello stesso anno 1.232 utenti hanno concluso il rapporto con i S.I.L.: il 36,8% ha raggiunto l'obiettivo dell'assunzione, il 15,7% ha rinunciato al progetto, l'11,5% ha interrotto il progetto a causa dell'aggravamento delle condizioni di salute e la parte restante ha concluso il rapporto col servizio per altre motivazioni, tra cui, ad esempio, il cambio di residenza.
I S.I.L. hanno, inoltre, attivato progetti individuali d'integrazione sociale in ambiente lavorativo per quelle persone che, a causa della gravità della loro disabilità, non sono idonee all'assunzione, nonostante siano in possesso di capacità lavorative e relazionali che permettono loro di mantenere una discreta autonomia e di partecipare alla vita sociale. Tali interventi consentono agli utenti di rimanere in un contesto lavorativo senza però l'obiettivo dell'assunzione. Nel 2007 si sono rilevati 1.578 utenti, di cui il 94,5% costituito da persone con disabilità (fisica, intellettiva e sensoriale) o con problemi psicologici e neuropsichiatrici.
Gli interventi di promozione dell'autonomia personale sono realizzati dalle Aziende Ulss e finalizzati a promuovere forme di indipendenza che permettono di migliorare le capacità di relazione e di partecipazione alla vita sociale e lavorativa, nonché interventi di promozione delle attività sportive, di tempo libero e di integrazione sociale, tramite progetti personalizzati (Nota 2). In tale ambito di intervento si inseriscono le attività e i servizi realizzati in collaborazione con diversi soggetti pubblici e privati, centri multizonali, associazioni e cooperative sociali, che favoriscono e potenziano l'utilizzo delle autonomie personali per migliorare le capacità di relazione, di partecipazione attiva e di integrazione sociale, nello sport e nel tempo libero. Tra il 2006 e il 2008, è cresciuto costantemente il numero di progetti individualizzati, soprattutto nel 2008 quando sono stati seguiti dai servizi 610 utenti.

Inizio Pagina  Il sistema della domiciliarità per le persone con disabilità

La rete dei servizi per la domiciliarità è costituita da servizi che assicurano interventi nei seguenti ambiti: l'accoglienza in strutture semiresidenziali, l'assistenza a domicilio e di supporto alla famiglia, il sostegno economico per l'assistenza dell'utente e il sollievo alla famiglia rispetto al carico assistenziale della persona con disabilità.
Gli interventi a supporto della domiciliarità rivolti alle persone con disabilità grave e gravissima (che richiedono la certificazione ai sensi dell'art.3, comma 3, della Legge 104/1992) e alle loro famiglie riguardano l'assistenza domiciliare socio-assistenziale e integrata, l'assegno di cura, gli interventi di "aiuto personale" e gli interventi di "vita indipendente" (Nota 3).
L'"aiuto personale" è un intervento realizzato dalle Aziende Ulss, mirato a sostenere la permanenza in famiglia di persone la cui disabilità non è superabile attraverso la fornitura di sussidi tecnici, informatici, protesici e/o impedisce l'accesso a esperienze extrafamiliari. Tale intervento comprende specifiche azioni di sostegno alla persona, interventi domiciliari assistenziali, interventi educativi e accompagnamento della persona con disabilità.
L'intervento di "vita indipendente" (Nota 4) consiste in un contributo economico rivolto alle persone con grave disabilità fisico-motoria, capaci di autodeterminazione, finalizzato alla fruizione di prestazioni assistenziali per consentire la libera partecipazione alla vita sociale. Tale contributo viene assegnato sulla base di un progetto individuale definito con la piena condivisione della persona con disabilità che assume un assistente personale e ne gestisce direttamente il rapporto di lavoro.
Complessivamente nel 2008 sono stati definiti 2.274 progetti di "aiuto personale" e 1.050 progetti di "vita indipendente", rilevando dal 2006 un certo aumento della progettualità in entrambi gli interventi (Figura 14.4.2).
Nella rete dei servizi per la domiciliarità rientra anche il centro diurno (Nota 5), un servizio semiresidenziale territoriale che fornisce prestazioni a carattere educativo, riabilitativo e assistenziale, ed è rivolto a persone con disabilità in età post-scolare alle quali garantisce, mediante un progetto personalizzato, un percorso che rispetti le caratteristiche di ogni utente, dei suoi bisogni e del suo contesto familiare e sociale.
Lo sviluppo di questa tipologia di servizio è stato sostenuto fortemente dalle famiglie, che spesso rappresentano sia i soggetti fruitori che i soggetti gestori, e ha consentito una efficace integrazione del servizio nella rete dei servizi territoriali e dell'accoglienza diurna.
In Veneto negli ultimi anni si osserva un progressivo incremento degli utenti accolti, che dai 5.641 del 2006 passano a 6.254 nel 2009.

Inizio Pagina  Il sistema della residenzialità per le persone con disabilità

Il sistema della residenzialità per persone con disabilità, che ha trovato una propria specifica connotazione negli anni '90 a livello nazionale (Nota 6) e da circa un decennio a livello regionale (Nota 7), rispecchia un modello di intervento finalizzato a garantire il diritto all'integrazione sociale e a privilegiare percorsi e processi assistenziali orientati alla riabilitazione e al mantenimento delle autonomie personali.
Gli effetti congiunti di tale approccio culturale, insieme alla mutata consapevolezza delle persone nei confronti delle proprie capacità di autodeterminazione, hanno influito sulle cause che spingono all'accoglienza in strutture residenziali e hanno determinato il progressivo innalzamento dell'età di ingresso in struttura, favorendo, da parte della persona con disabilità grave e gravissima, la permanenza quanto più possibile presso il proprio domicilio.
Con l'apporto e l'intervento delle associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari, inoltre, si sono affermate le comunità di piccole dimensioni inserite nel territorio di appartenenza e la possibilità di accogliere persone in condizioni di gravità al di fuori di contesti istituzionalizzanti.
In Veneto la rete dei servizi residenziali per le persone con disabilità si articola in un sistema di offerta (Nota 8), tra le cui unità, sono previste le comunità alloggio, le comunità residenziali e le residenze sanitarie assistite (RSA).
In particolare, la comunità alloggio è un servizio residenziale che accoglie persone adulte con disabilità prive di nucleo familiare o per le quali sia impossibilitata, temporaneamente o permanentemente, la permanenza nel nucleo familiare. La capacità ricettiva è pari a dieci posti.
La comunità residenziale è una struttura per adolescenti e adulti disabili gravi e gravissimi, con limitazioni sia fisiche che mentali. È un servizio residenziale finalizzato all'accoglienza, alla gestione della vita quotidiana, alla riabilitazione, all'educazione e alla tutela della persona e la struttura ha una capacità ricettiva di massimo venti ospiti.
La RSA, infine, offre un servizio residenziale per adulti disabili con gravi limitazioni di autonomia sia fisiche che mentali, finalizzato all'assistenza, all'erogazione di prestazioni sanitarie e al recupero funzionale di persone prevalentemente non autosufficienti. La capacità ricettiva è di minimo venti ospiti, fino a un massimo di quaranta.
La residenzialità è caratterizzata anche dalla presenza sul territorio di strutture di grandi dimensioni, per le quali è prevista la riconversione in strutture a elevata specializzazione, con obiettivi di riabilitazione, di assistenza e di risposta di media intensità sanitaria. Completano il sistema della residenzialità, inoltre, i "gruppi appartamento" e le "case famiglia" (Nota 9), rivolti all'accoglienza di persone con parziale autonomia in abitazioni civili inserite nel loro contesto sociale di riferimento.
I dati più recenti sui servizi residenziali (2007) indicano la presenza di 23 RSA con 736 posti, 110 comunità alloggio con 1.100 posti e 3 grandi strutture con 1.328 posti disponibili (Figura 14.4.3).

Figura 14.4.1
Numero di utenti del Servizio di Integrazione Lavorativa (S.I.L.) per tipologia di intervento. Veneto - Anni 2002:2007
Figura 14.4.2
Progetti individuali nell'ambito degli interventi per persone con disabilità. Veneto - Anni 2006:2008
Figura 14.4.3
Numero di posti letto nelle strutture per persone con disabilità. Veneto - Anno 2007


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I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".
La traduzione in inglese è a cura del Centro Linguistico di Ateneo dell'Università di Padova.