"Difendersi dall'ignoranza" è da sempre un bisogno fondamentale dell'uomo. Già nella Bibbia, definito il libro dei libri, troviamo i pilastri esistenziali di questo bisogno: centralità della persona, della libertà della persona, delle decisioni che vengono dal cuore, della sapienza e della saggezza senza limiti di età, dei valori dello spirito.
Apprendere durante tutto l'arco della vita, apprendere in tutte le esperienze di vita, crescere continuamente sul piano cognitivo, relazionale ed affettivo-motivazionale, apprendere cultura e competenze utili per realizzarsi come persona e per partecipare attivamente allo sviluppo sociale, sono ancora, più che mai, sfide impegnative ed affascinanti per l'uomo d'oggi.
Il diritto all'istruzione e allo studio, anche come premessa per poter di fatto usufruire di molti altri diritti civili e sociali, è ormai istituzionalmente affermato a tutti i livelli: Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 (art.26) delle Nazioni Unite; UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Decennio dell'alfabetizzazione 2003-12); Carta Sociale Europea (1961) del Consiglio d'Europa; Strategia di Lisbona (2000) dell'Unione Europea; Costituzione della Repubblica Italiana del 1948 (art. 33 e 34).
C'è ormai consapevolezza diffusa sul fatto che negare il diritto all'educazione vuol dire negare la persona stessa. Il problema rimane ancora quello di come fare per garantire a tutti i cittadini in modo soddisfacente tale diritto. Il percorso è ancora in salita, anche in Italia e nel Veneto.
Nel recente Libro Verde della Regione del Veneto, "Veneto 2020. Il sistema educativo di Istruzione e Formazione", è presentato un ampio quadro dei punti di forza e debolezza della situazione e delle prospettive venete del processo attuativo del diritto all'educazione nel più generale contesto italiano ed europeo.
E' difficile rappresentare sinteticamente la dimensione "educativa" della persona, considerata come componente del più ampio e complesso fenomeno della qualità della vita. Nello schema presentato di seguito figura un tentativo di individuare i macro-nodi della rete educativa, considerata come un articolato sistema, composto da una moltitudine di fenomeni e influenzato dall'interazione continua di svariati soggetti.
Il nodo centrale riguarda i fini ultimi del sistema educativo complessivo, cioè la sua capacità di garantire alle persone (come individui, cittadini e lavoratori) pieno, globale e continuo sviluppo della personalità attraverso efficaci processi di apprendimento ed orientamento lungo tutto l'arco della vita e in tutte le esperienze di vita.
In questo nodo è sintetizzato in forma essenziale il concetto di "qualità educativa"
(Figura 4.1.1).
Sull'asse verticale, rispetto al nodo centrale, figurano i due nodi della "persona/famiglia" e della "comunità".
Le persone e le aggregazioni in famiglie sono i titolari fondamentali del diritto all'educazione e rappresentano gli ambiti in cui nascono e si sviluppano i bisogni e le domande di educazione. La comunità, intesa come rete di soggetti, risorse e attività, è l'ambito in cui trovano la loro radice aspetti importanti dei bisogni e della domanda educativa (diritto di cittadinanza e del lavoro) in cui soggetti individuali e collettivi assumono decisioni rilevanti di politica (fini) e di strategia educativa (mezzi) e in cui operano le strutture preposte alla produzione di prestazioni educative.
Il nodo di sinistra è dedicato in particolare al complesso sistema dei bisogni educativi, della domanda di educazione e di orientamento, delle aspettative delle persone rispetto al mondo dell'educazione. I bisogni educativi vanno intesi in senso ampio, riguardando la crescita della persona in senso globale, rispetto alle varie dimensioni del potenziale umano (aree cognitiva, affettivo-motivazionale, relazionale; conoscenze, abilità, atteggiamenti; competenze intellettuali, psico-motorie, comunicative).
Crescita che avviene attraverso processi di apprendimento sempre individuali e personali, auto-diretti o variamente stimolati dagli ambienti di vita familiare, sociale e di lavoro e dai sistemi educativi organizzati ed attivi nella comunità.
Nel nodo di destra della rete sono rappresentati i fenomeni relativi alla produzione educativa in senso stretto, ovvero decisioni di politica e di strategia, strutture, processi e prodotti educativi del complesso sistema mirato a favorire e a sostenere i processi di apprendimento della persona (scuole per l'infanzia, scuola dell'obbligo comune, corsi professionalizzanti e scuola secondaria di secondo grado, università, sistemi e servizi della formazione permanente e dell'educazione degli adulti).
I nodi sono tutti collegati tra di loro, direttamente o individualmente attraverso il nodo centrale "qualità educativa".
Non è possibile in questo rapporto documentare statisticamente, sia pure in forma sintetica e generale, tutti i fenomeni educativi richiamati nel modello descritto in precedenza.
I contenuti conoscitivi riguardano prevalentemente il blocco di variabili del nodo "Bisogni/esiti educativi" con riferimento all'ambito della formazione dopo l'obbligo comune, cioè la formazione professionale regionale e soprattutto la scuola secondaria di secondo grado.