Gli alloggi
Nel 2010 gli alloggi gestiti dalle sette Ater del Veneto sono 39.540, la maggioranza (85,7%) è di proprietà delle stesse, il restante è amministrato per conto dei comuni. L'Ater di Venezia e di Padova gestiscono il 24,3% e il 22,9% di questo patrimonio immobiliare, Treviso, Verona e Rovigo rispettivamente il 13,9%, il 13,4% e il 10,8%, mentre Vicenza e Belluno arrivano al 10,5% e al 4,2%.
Gli alloggi si trovano in fabbricati delle più diverse tipologie: da edifici con meno di quattro appartamenti ai grandi condomini anche con oltre 100 alloggi. La tipologia più frequente è l'alloggio in condomini con almeno 10 unità, che copre il 58,5% dei casi a livello complessivo delle sette Ater, quota tra l'altro in leggero aumento in questi anni, ad eccezione che per Verona. Da segnalare però che a Belluno e Rovigo prevalgono invece alloggi in edifici più piccoli, con un numero di unità immobiliari compreso tra 4 e 10.
(Figura 9.1.1)
Il patrimonio abitativo e.r.p. gestito dalle Ater corrisponde in Veneto a 8 alloggi per 1.000 abitanti; le province di Padova, Venezia e in particolar modo di Rovigo si collocano ben sopra la media regionale, contando quest'ultima 17,3 alloggi per mille residenti. Bisogna ricordare però che la gestione degli alloggi e.r.p. da parte delle Ater è differenziata nel territorio, visto che a livello provinciale diversa è la quota dei comuni che amministra in proprio il patrimonio immobiliare, non delegando all'Ater di riferimento.
Rispetto al 2007, il numero degli alloggi è in diminuzione del 4,8%, ciò nonostante, alcune Ater incrementano il proprio patrimonio abitativo, Verona addirittura del 5,9%, un po' meno Vicenza e Belluno. Venezia invece registra il decremento più marcato, del 16,9%, pari quasi a 2.000 unità. Per tutte le Ater si può comunque notare un rinnovamento del patrimonio degli alloggi: vengono ceduti i più datati per assumere la gestione di alloggi nuovi o comunque di recente costruzione.
(Tabella 9.1.1)
Il 40,7% degli alloggi si trova nei capoluoghi di provincia, in calo del 10,7% dal 2007, anche se la situazione è diversificata tra le Ater: a Padova il capoluogo concentra la metà e anche oltre del patrimonio immobiliare, più bassa la quota nelle restanti province fino ad arrivare a Vicenza con il 29,4%. In alcune Ater, come Treviso, Padova, Verona e soprattutto Venezia, la diminuzione di alloggi dal 2007 è più marcata nel capoluogo rispetto all'intera provincia. Tuttavia, anche in questi casi, si continua a garantire nei capoluoghi un indice di copertura sempre più alto rispetto a quanto si verifica nei contesti di minore dimensione, attestandosi su 16 alloggi e.r.p. ogni mille residenti. D'altra parte proprio nei comuni maggiori e densamente abitati il disagio abitativo è più grave e più diffuso.
(Tabella 9.1.2)
A livello regionale il 92,9% degli alloggi (ossia 36.727) risulta occupato, la stessa percentuale di quattro anni prima. A Belluno e Padova si supera il 95%, mentre si segnala per l'Ater di Treviso una diminuzione consistente dal 2007 della quota di alloggi occupati.
Sul motivo della sfittanza, occorre specificare che solo tre Ater hanno risposto indicando una motivazione per il 47,8% degli alloggi non occupati nel 2010 (ossia 1.343 su 2.809). La maggior parte degli immobili risulta sfitto per lavori di riatto (61,7%), vale a dire che sono in attesa o in corso di ristrutturazione o manutenzione; per il 20% si tratta di alloggi sistemati e in attesa di assegnazione, mentre l'11,4% non è disponibile all'assegnazione perché in corso di demolizione o di vendita. Il rimanente 7% è sfitto per altri motivi non specificati.
(Figura 9.1.2)
Le famiglie aiutate
I cittadini accolti negli alloggi Ater sono 87.211, in media 2,4 persone per abitazione, con a disposizione circa 39 mq a testa. Treviso si distingue per un maggiore affollamento, visto che le famiglie ospitate sono generalmente più numerose e lo spazio di cui può godere ogni persona si riduce a 26,5 mq, comunque nel rispetto delle indicazioni previste nella normativa. In proposito la L.R. n.10 del 1996 stabilisce che l'assegnazione degli alloggi avvenga, ove possibile, garantendo alcuni parametri relativi alla superficie utile. Ad esempio, un alloggio per una persona deve essere almeno di 46 mq, di 60 mq se gli inquilini sono due e di 70 mq per i nuclei familiari di tre componenti. Le famiglie di cinque o più persone devono disporre di oltre 110 mq.
Anche se la maggior parte degli alloggi (il 63,2%) è occupato da nuclei familiari di uno o due componenti, vi sono famiglie molto numerose (anche con dieci persone) e nel 4% delle famiglie risultano esserci tre o più figli a carico. D'altra parte nell'assegnazione delle unità immobiliari in base alla normativa sono privilegiati i nuclei familiari con anziani, anche soli, le coppie giovani e le famiglie numerose, composte da cinque e più persone, oltre ad altre situazioni più fragili, come i genitori soli con minori a carico o le famiglie con persone disabili o non autosufficienti. Rispetto al 2007 la distribuzione degli alloggi per numero di componenti vede poche differenze.
Nel 32,8% dei casi gli alloggi sono occupati da persone che vivono da sole, di queste il 74,5% ha più di 60 anni e uno su quattro supera addirittura gli 80 anni (sono 2.983 persone). Nelle Ater di Venezia, Padova e Treviso la quota di persone molto anziane tra le persone sole è un po' superiore alla media regionale, pari al 24,8%.
(Tabella 9.1.3)
L'affitto
La determinazione del canone di locazione avviene in base al reddito, come indicato nell'art. 18 della L.R. 10/1996. Sono previste varie fasce di reddito a seconda della situazione economica della famiglia
(Allegato 1) : nell'area di protezione rientrano le famiglie in maggiore difficoltà, per le quali il canone non può superare il 6% del reddito imponibile o comunque il 50% dell'Equo Canone; segue l'area sociale, che prevede affitti che vanno dal 75% al 120% dell'Equo Canone, quindi l'area di decadenza, dove l'affitto massimo è del 250% dell'Equo Canone.
Per i 36.199 alloggi per cui negli archivi è indicato un canone (il 98,6% degli alloggi occupati), complessivamente ogni mese si ricevono più di 4 milioni e 400.000 euro, con una media mensile di 120 euro per alloggio gestito, in lieve aumento rispetto al 2007. Le Ater di Treviso, Rovigo e Venezia mediamente incassano meno per alloggio (105 euro), mentre a Belluno si arriva a 152 euro.
L'ammontare mensile dei singoli canoni è abbastanza eterogeneo, con il 36,2% compreso tra i 20 e i 100 euro e il 33,1% tra i 100 e i 200 euro.
(Figura 9.1.3)
Alcune famiglie trovano difficoltà a pagare regolarmente l'affitto e nel 2010 sono 1.933 quelle in stato di morosità, il 6,2% delle famiglie per cui è disponibile l'informazione (ossia nell'85,5% dei casi). Secondo l'art. 22 della L.R. 10/1996 e successive integrazioni, la morosità superiore a quattro mesi nel pagamento del canone di locazione è causa di decadenza, che comporta la risoluzione del contratto e il rilascio immediato dell'alloggio. La morosità può tuttavia essere sanata entro 90 giorni dalla messa in mora, per non più di una volta nel corso dell'anno. In caso di situazioni limite, ossia quando il ritardo di pagamento del canone derivi da uno stato di disoccupazione o di grave malattia dell'assegnatario, l'ente gestore può concedere una proroga per il pagamento, segnalando nel contempo la morosità al comune, che dovrà verificare la possibilità di utilizzare il fondo sociale, previsto per gli assegnatari in grave difficoltà economica e sociale.
Le percentuali più alte di ritardo nei pagamenti si toccano nelle Ater di Rovigo (12,6%) e Belluno (11,5%), mentre il fenomeno è poco rilevante a Verona (0,2%) e Vicenza (0,9%). Per Venezia e Padova il dato è rispettivamente pari a 9,8% e a 4,3%.