Capitolo 3

Tipologia ed epoca di costruzione
Residenzialità "orizzontale"

La qualità dell'abitare è un concetto ampio che, come anticipato nell'introduzione, fa riferimento a molteplici aspetti dell'abitazione, dalle caratteristiche strutturali dell'alloggio in cui si vive, che deve essere adatto alle esigenze della vita quotidiana, fino al contesto urbano in cui è inserito.
In questo capitolo l'attenzione si focalizza sulla casa come edificio, considerando alcune caratteristiche come la tipologia e l'epoca di costruzione, per passare poi nei capitoli successivi alla descrizione delle dotazioni interne dell'abitazione. L'analisi è condotta tenendo conto della tipologia familiare, proprio per evidenziare le diverse esigenze che manifestano famiglie differenti per numero di componenti ed età.
 
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3.1 - La tipologia abitativa

In base ai dati del Censimento della popolazione e delle abitazioni condotto dall'Istat nel 2001, in Veneto si contavano 2.016.082 abitazioni, di cui il 14,8% non occupate; secondo i dati dell'Agenzia del Territorio nel 2009 il patrimonio abitativo sale a 2.504.129 unità (Nota 1).
La maggioranza delle famiglie (59,2%), e delle persone che sono in famiglia (62,2%), vive in villa, villino, casa uni o plurifamiliare (Nota 2), forma abitativa che garantisce alla famiglia maggiore libertà e privacy. Chi è in appartamento vive per lo più in contesti di piccoli condomini, con meno di 10 appartamenti. Viceversa a livello nazionale più frequente è la sistemazione in appartamento, che interessa il 54,6% delle famiglie e il 53,4% delle persone, distribuite più o meno equamente in condomini di piccole o di medie-grandi dimensioni.
Il numero medio di persone per abitazione delle famiglie che vivono in case uni o plurifamiliari è leggermente superiore in Veneto (2,6 e 2,6) rispetto all'Italia (2,5 e 2,4), situazione opposta si verifica per le famiglie che stanno in appartamento. (Tabella 3.1.1) (Figura 3.1.1)
La tipologia abitativa più diffusa varia notevolmente sul territorio nazionale: in Molise, Veneto e Sardegna le famiglie che vivono in abitazioni uni o plurifamiliari sono circa il 60%, anche se in Veneto le ville plurifamiliari sono un po' più numerose di quelle unifamiliari (31,4% contro 27,8%). La Liguria è la regione con la percentuale più elevata di famiglie in appartamento (81,1%), ciò è probabilmente dovuto alla configurazione del territorio che consente uno sviluppo abitativo soprattutto in senso verticale piuttosto che orizzontale. Tuttavia anche in Lazio, Campania e Lombardia la percentuale di case singole e plurifamiliari risulta inferiore alla media nazionale, rispettivamente con il 28,8%, 33% e 38,8%. In questo caso si tratta di regioni in cui la presenza di grandi città, come Roma, Napoli e Milano, ha un peso notevole sull'alto numero di famiglie che vivono in appartamento. Infatti l'espansione delle città, la limitata disponibilità di terreni per nuove costruzioni o l'aumento della densità demografica possono influenzare la tipologia delle nuove abitazioni. La scelta di costruire condomini può rappresentare una soluzione per far fronte ai problemi ambientali e sociali causati dall'espansione urbana che si osserva nelle grandi città, oltre che un modo per aumentare l'accessibilità alla casa da parte delle famiglie che non possono permettersi forme abitative più indipendenti e quindi costose.
La tipologia abitativa risulta infatti strettamente legata al livello di urbanizzazione di un territorio. In Veneto il 53,8% delle famiglie delle zone ad alta urbanizzazione vive in appartamenti, questa percentuale scende al 33,3% nelle aree a medio grado di urbanizzazione e raggiunge il 18,5% in quelle a basso. La stessa tendenza si osserva in Italia, dove nelle aree definite ad alta urbanizzazione il 74,5% vive in appartamento, e ben il 46,2% in condomini di medie-grandi dimensioni.
Dal confronto con i Paesi europei emerge che l'Italia è tra quelli con la più bassa percentuale di persone che vivono in abitazioni uni o plurifamiliari, insieme alla Spagna e ad alcuni Stati dell'Est (Lettonia, Estonia e Lituania). In Veneto, invece, la percentuale di persone che vivono in case singole o plurifamiliari è del 59,2%, leggermente al di sopra della media dell'Unione Europea (57,4%). La diffusione delle ville uni o plurifamiliari risulta particolarmente elevata in alcuni Paesi del nord Europa, in particolare in Irlanda, Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi dove le persone residenti in questo tipo di case è superiore o comunque vicina all'80%. (Figura 3.1.2) (Tabella 3.1.2) (Figura 3.1.3)
In Veneto circa il 70% delle persone sole sotto i 35 anni e delle giovani coppie vive in condominio e solo l'11,8% in una casa unifamiliare. D'altra parte nella prima fase dell'età adulta si sceglie una casa in affitto, prossima alla sede di lavoro e comoda ai servizi, ancora temporanea, in attesa di una stabilità affettiva e lavorativa.
Quando la famiglia comincia a crescere e si hanno dei figli, in genere ci si orienta non più verso l'appartamento ma verso una casa plurifamiliare o singola, in genere di proprietà. Ciò è probabilmente dovuto a motivi di spazio e di privacy: l'abitazione singola risulta generalmente più grande, consente maggiore indipendenza e spesso è dotata di giardino, tutte caratteristiche più adatte alle esigenze di famiglie con figli.
Tra le coppie più mature e ormai senza figli a carico, la casa unifamiliare è la tipologia più diffusa. Invece le persone anziane, se rimaste sole, si orientano verso spazi più piccoli, più adatti alle loro esigenze e meno costosi, spesso ricavati da un frazionamento della casa in cui hanno vissuto per anni così da accogliere la famiglia del figlio oppure si tratta di nuove abitazioni scelte per avvicinarsi ai figli e vivere in un contesto meno isolato.
A livello nazionale le differenze di tipologia abitativa nelle varie fasi della vita risultano meno evidenti. Prevale sempre la soluzione in appartamento, vista la maggiore diffusione di questa tipologia specie nelle zone altamente urbanizzate.
La scelta della forma abitativa appare sicuramente condizionata dalla fase del ciclo di vita di una famiglia, tuttavia bisogna considerare che quelle messe a confronto sono generazioni diverse, che potrebbero avere comportamenti differenti legati al contesto sociale e culturale in cui sono vissute. (Tabella 3.1.3)

Tabella 3.1.1

Percentuale di famiglie e di persone per tipologia abitativa. Veneto e Italia - Anno 2009

Figura 3.1.1

Percentuale di famiglie che abitano in ville o villini unifamiliari o plurifamiliari, per regione - Anno 2009

Figura 3.1.2

Percentuale di famiglie che abitano in ville o villini unifamiliari o plurifamiliari per densità di popolazione, per regione - Anno 2009

Tabella 3.1.2

Percentuale di famiglie per tipologia abitativa e grado di urbanizzazione. Veneto e Italia - Anno 2009

Figura 3.1.3

Percentuale di persone che abitano in ville o villini unifamiliari o plurifamiliari in Veneto e nei Paesi dell'UE27- Anno 2009

Tabella 3.1.3

Percentuale di famiglie per tipologia abitativa e tipologia familiare. Veneto e Italia - Anno 2009  (*)
 
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3.2 - L'epoca

Rispetto alla situazione nazionale il patrimonio abitativo di cui dispongono le famiglie in Veneto risulta meno datato, infatti il 70,2% delle case occupate risale agli ultimi 50 anni, mentre in Italia la stessa percentuale scende al 64,4%. Soprattutto è più frequente la sistemazione in abitazioni costruite dopo il 1990: riguarda il 24,7% delle famiglie, 8 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale. Dal 2000 in poi, inoltre, si evidenzia una maggiore tendenza ad abitare in appartamenti rispetto a ville uni o plurifamiliari.
Il boom delle costruzioni attualmente occupate dalle famiglie si è verificato, comunque, negli anni sessanta e settanta: per il Veneto significa 29.765 unità in media all'anno nel primo decennio e 35.180 in quello successivo. (Tabella 3.2.1)
L'età media delle abitazioni occupate dalle famiglie venete risulta pari a circa 43 anni, leggermente al di sotto del valore nazionale di 46 anni. Tuttavia se in Veneto circa la metà delle abitazioni occupate risulta avere meno di 34 anni, a livello nazionale il 50% ne ha almeno 44.
Quanto agli anni vissuti nell'attuale abitazione, la distribuzione delle famiglie del Veneto è molto simile a quella dell'Italia in complesso: la permanenza media è di 20 anni e il 46,1% delle famiglie vi abita da 20 anni e oltre (44,9% in Italia). (Tabella 3.2.2)
In Veneto la mobilità abitativa (Nota 3) interessa mediamente all'anno il 4,6% delle famiglie (Italia 4%), come risulta dalla stima dell'indice di turnover medio annuo, basata sull'esperienza di mobilità degli ultimi due anni. La regione con il valore più alto è l'Emilia Romagna, dove in un anno circa il 6% delle famiglie ha cambiato abitazione. Le regioni del Sud presentano valori di turnover abitativo più bassi, intorno al 2%.
Sono soprattutto le famiglie che vivono in affitto a cambiare più spesso abitazione e ciò vale sia in Veneto che in Italia, infatti la mobilità abitativa riguarda mediamente all'anno rispettivamente il 7,7% e il 6,6% delle famiglie in affitto, contro il 4,1% e il 3,4% di quelle che vivono in un'abitazione di proprietà.
Il cambiamento di abitazione è dovuto principalmente a ragioni di famiglia (45,5%), quindi a cause riferibili alle condizioni abitative (16,5%) e a motivi di lavoro (14,7%). Lo stesso si osserva in Italia, anche se i motivi del cambiamento imputabili alle condizioni abitative risultano leggermente superiori (19,5%).
L'intenzione di cambiare abitazione nel breve termine, ossia nei 6 mesi successivi all'intervista, nel 2009 coinvolge il 3,8% delle famiglie venete e il 2,8% di quelle italiane. La ragione dell'imminente trasferimento è sempre dovuta principalmente a motivi familiari e di lavoro, per oltre il 50% delle famiglie. Per altre (32,6%) si tratta di una scelta più forzata, perché il proprietario non rinnova loro il contratto di affitto o perché hanno difficoltà a sostenere le spese dell'affitto, sino ad essere soggette a sfratto.
La mobilità intenzionale supera quella effettiva degli ultimi due anni. Riportato all'anno il tasso di turnover previsto è pari nel Veneto al 7,6% (Italia 5,6%), a fronte del 4,6% dell'esperienza pregressa più recente (Italia 4%). Le aspettative di mobilità delle famiglie sembrano perciò molto più elevate di quelle possibili, tenendo conto anche del fatto che il turnover pregresso riguarda tutta la mobilità, anche di un solo componente, mentre quella intenzionale riguarda il trasferimento dell'intera famiglia. (Figura 3.2.1) (Figura 3.2.2)

Tabella 3.2.1

Età delle abitazioni occupate dalle famiglie residenti. Veneto e Italia - Anno 2009

Tabella 3.2.2

Famiglie secondo la durata della permanenza nell'attuale abitazione. Veneto e Italia - Anno 2009

Figura 3.2.1

Turnover abitativo annuo (per 100 famiglie residenti) per regione - Anno 2007

Figura 3.2.2

Motivo principale del cambio di abitazione nel corso degli ultimi due anni. Veneto e Italia - Anno 2007 (*)
 
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Risposte ai quesiti

  1. Quale livello di privacy abitativa per le famiglie venete?

    La tipologia abitativa che, a parità di altre condizioni, offre alla famiglia il massimo di libertà e di privacy è la "villa, villino, casa unifamiliare", spesso circondata da terreno scoperto (verde, piante, giardino, orto, spazio attrezzato per giochi); segue la stessa tipologia plurifamiliare, con muri in comune con altre abitazioni, ma con entrata indipendente dall'esterno; seguono, con sempre minore garanzia di privacy, il condominio con meno di dieci appartamenti e quello con dieci e più appartamenti.
    Il Veneto, con quasi il 60% di famiglie che vivono nei primi due tipi di abitazioni (28% unifamiliari e 31% plurifamiliari), si trova ai primi posti nella graduatoria delle regioni italiane (Molise 60%, Italia 42%, UE27 57%, Irlanda 97%).
    Le famiglie più svantaggiate sono quelle formate da persone giovani (sole o coppie) senza figli a carico (il 30% vive in casa singola o plurifamiliare); quelle più avvantaggiate le coppie anziane senza figli a carico (66%). In condomini con dieci e più appartamenti vive in Veneto il 14% delle famiglie, metà della media nazionale.
    Anche in Veneto, per ragioni di economia abitativa e di salvaguardia del territorio, vanno diffondendosi proposte di maggiore verticalizzazione delle costruzioni residenziali. Dal punto di vista della qualità dell'abitare, la sfida resterebbe comunque quella di adottare soluzioni tali da garantire alle famiglie livelli accettabili di privacy e di buon vicinato.

  2. Quanta mobilità temporale delle abitazioni e spaziale delle famiglie?

    Il patrimonio abitativo residenziale occupato dalle famiglie venete nel 2009 è di costruzione relativamente recente: il 25% delle famiglie vive in case costruite negli ultimi vent'anni (Italia 17%), il 70% negli ultimi cinquant'anni (Italia 64%); il 55% delle abitazioni occupate ha meno di 34 anni (Italia 47%).
    La permanenza media nella stessa abitazione delle famiglie residenti in Veneto nel 2009 è di circa 20 anni, a cui corrisponde un turnover medio annuo di trasferimento della residenza del 5% (7% per le famiglie in affitto). Quello effettivo degli ultimi due anni è stato pari al 4,6% (Italia 4%, Emilia Romagna 6%, Abruzzo 1,9%).
    I motivi familiari e di lavoro interessano più del 60% delle famiglie che hanno cambiato casa negli ultimi due anni; i cambiamenti per le condizioni dell'abitazione hanno riguardato il 16% dei trasferimenti (Italia 19%).
    Le aspirazioni espresse di cambiare casa a breve termine (entro 6 mesi) configurano un turnover annuo molto superiore (7,6%) di quello effettivo degli ultimi due anni: per circa un terzo si tratta di scelte imposte da mancato rinnovo del contratto, difficoltà di sostenere le spese, sfratto.