Sistema Statistico Regionale
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Rischio di povertà o esclusione sociale nel 2022

In Italia, nel 2022, sono 14 milioni le persone a rischio di povertà o esclusione sociale1, ossia il 24,4% della popolazione, più che a livello europeo (21,6%). Se si guarda agli altri maggiori Paesi europei, Francia e Germania evidenziano condizioni più favorevoli (21%), mentre in Spagna il disagio è maggiore (26,4%).

L'Unione europea, rispetto alla situazione del 2019, si è data l'ambizioso obiettivo di ridurre di 15 milioni il numero di persone a rischio povertà o esclusione sociale entro il 2030 (-16,3%). Sono a rischio povertà o esclusione sociale quanti vivono in condizioni di povertà o di grave deprivazione materiale e sociale o in famiglie a bassa intensità lavorativa. La nuova definizione Eurostat, introdotta nel 2019, risulta ampliata rispetto alla precedente. In particolare, oltre alla deprivazione materiale, intesa come difficoltà ad affrontare una serie di spese giudicate importanti a garantire un tenore di vita dignitoso, si aggiunge una deprivazione di tipo sociale, riferita a disagi che abbracciano sfere legate alla socialità e al benessere del singolo, come permettersi attività di svago, uscite con amici e parenti e qualche spesa personale.

In Veneto il rischio di povertà o esclusione sociale interessa il 14,8% della popolazione , valore di quasi 10 punti percentuali sotto il dato nazionale e inferiore alla media europea. Nel 2022, grazie alla ripresa economica e all'incremento dell'occupazione, si evidenziano segnali positivi, dopo l'aumento della povertà registrato nel biennio precedente a causa della pandemia sanitaria e della conseguente crisi economica, che ha vanificato i miglioramenti ottenuti tra il 2015 e il 2019. Tuttavia, il rischio di povertà o esclusione, seppur in diminuzione, rimane ancora distante dai valori pre-covid, essendo superiore di 4 punti percentuali rispetto al 10,3% nel 2019.
Incide sulla diminuzione dell'indicatore nell'ultimo anno soprattutto la contrazione della bassa intensità lavorativa, che passa da 4,6% del 2021 al 3,8% del 2022.

Nel confronto regionale, per il rischio di povertà o esclusione sociale il Veneto è in settima posizione, a pari merito con la Lombardia, più performante di Liguria (24,3%) e Piemonte (16,5%), ma in ritardo sensibile rispetto all'Emilia Romagna (9,6%) e alla Valle d'Aosta (8,6%), la regione più virtuosa.


  1. Si fa riferimento al nuovo indicatore Eurostat “Rischio di povertà o di esclusione sociale - Europa 2030”, che sostituisce il precedente “Rischio di povertà o di esclusione sociale”. I due indicatori non sono confrontabili e si dispone di serie storiche ricostruite dal 2015.


    Rischio di povertà o di esclusione sociale - Europa 2030
    Percentuale di persone che vivono in famiglie che si trovano in almeno una delle seguenti tre condizioni:

    • a rischio di povertà;
    • in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale;
    • a bassa intensità di lavoro.

    Rischio di povertà - Percentuale di persone che vivono in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore a una soglia di rischio di povertà, fissata al 60% della mediana del reddito nazionale equivalente dopo i trasferimenti sociali.


    Grave deprivazione materiale e sociale - Percentuale di persone che registrano almeno sette segnali di deprivazione materiale e sociale su una lista di tredici (sette relativi alla famiglia e sei relativi all'individuo).

    Segnali familiari:

    • 1) non poter sostenere spese impreviste; 2) non potersi permettere una settimana di vacanza all'anno lontano da casa; 3) essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito; 4) non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano; 5) non poter riscaldare adeguatamente l'abitazione; 6) non potersi permettere un'automobile; 7) non poter sostituire mobili danneggiati o fuori uso con altri in buono stato.

    Segnali individuali:

    • 8) non potersi permettere una connessione internet utilizzabile a casa; 9) non poter sostituire gli abiti consumati con capi di abbigliamento nuovi; 10) non potersi permettere due paia di scarpe in buone condizioni per tutti i giorni; 11) non potersi permettere di spendere quasi tutte le settimane una piccola somma di denaro per le proprie esigenze personali; 12) non potersi permettere di svolgere regolarmente attività di svago fuori casa a pagamento; 13) non potersi permettere di incontrare familiari e/o amici per bere o mangiare insieme almeno una volta al mese.

    Bassa intensità di lavoro - Percentuale di persone 0-64 anni che vivono in nuclei familiari in cui gli adulti (18-64 anni) hanno lavorato un orario di lavoro pari o inferiore al 20% del loro totale potenziale. Tra gli adulti sono esclusi gli studenti 18-24 anni, i pensionati e gli inattivi 60-64 anni che vivono in famiglie dove la principale fonte di reddito è da pensione.