Il futuro demografico dell'Italia non è roseo e il Veneto non fa eccezione: oltre al calo della popolazione complessiva, si stima un peggioramento degli squilibri generazionali, con una quota di giovani sempre più minoritaria. Essere giovani in questo momento storico, inoltre, risente di condizioni che frenano la transizione verso l'autonomia personale. Rispetto ai coetanei europei, i nostri giovani vivono più a lungo a casa dei genitori e tendono a posticipare le tappe principali della vita adulta, come l'indipendenza abitativa, la formazione di un'unione affettiva, la procreazione. Le ricadute sociali di questo spostamento sono diverse, tra le più dolorose c'è l'accorciamento della vita riproduttiva e quindi non riuscire ad avere il numero di figli desiderato. L'incertezza e la vulnerabilità economica sono alla base dei rinvii che i giovani si ritrovano a compiere, poichè avere un lavoro e una certa sicurezza di reddito futuro è considerato propedeutico a ogni progetto familiare. Inoltre, in Italia avere figli in giovane età costituisce ancora un ostacolo per le chances di realizzazione delle donne, mentre si osserva come la natalità sia maggiore nei Paesi dove il tasso di occupazione femminile è più elevato. Tra i progetti di vita dei giovani, anche trasferirsi all'estero è un'opzione e un'opportunità.

17%

VENETO:
Giovani di 18-34 anni (2021)

64%

VENETO:
Giovani di 18-34 anni che vivono in casa dei genitori (2021)

32,5

VENETO:
Età media delle madri al parto (2021)

Essere giovani nel 2023


La Commissione internazionale per la stratigrafia fa risalire all'epoca dell'Olocene , ossia a circa 11.000 anni fa, una svolta nell'espansione della civiltà umana, che da comunità nomadi passa a insediamenti stanziali, grazie all'introduzione dell'agricoltura e della domesticazione degli animali.
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