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13.2 - Le abitazioni

Si è accennato a inizio capitolo al fatto che tra le ragioni che portano al pendolarismo, ed al conseguente aumento di traffico, ci sono le esigenze abitative degli individui. La scelta di fissare la propria residenza in un comune diverso da quello del luogo di lavoro è molto spesso dettata dalla disponibilità economica delle famiglie e dall'andamento dei prezzi del mercato immobiliare, tipicamente inferiori nei comuni periferici rispetto ai grandi centri urbani, e solo raramente frutto di una precisa preferenza per la vita in campagna piuttosto che in città. Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito ad una forte espansione immobiliare che ha caratterizzato soprattutto i comuni della provincia, mentre nei capoluogo sono stati maggiori i volumi di compravendita dello stock esistente. Il Veneto nel 2006, per il settore residenziale, è stata la seconda regione del Nord per volumi di scambio (NTN (Nota 1)) ed intensità (IMI (Nota 2)) degli scambi rispetto allo stock esistente. Nel periodo 2000:2006 la nostra regione ha mostrato una crescita uniforme, che dal 2000 incrementa il NTN del 27% circa, raffreddatasi soltanto negli ultimi due anni. (Tabella 13.2.1)
L'andamento del numero indice del NTN distinto tra capoluoghi e resto della provincia conferma quanto rilevato precedentemente, cioè che il mercato residenziale cresce maggiormente, ed in modo sensibile, proprio nei comuni del resto della provincia, fenomeno particolarmente accentuato per i comuni minori. (Figura 13.2.1)
Anche la mappa per comune dell'indicatore IMI per l'anno 2006 aiuta a capire come nei comuni di provincia l'attività di compravendita sia più dinamica rispetto ai capoluoghi. (Figura 13.2.2)
Ma quali sono le caratteristiche del patrimonio immobiliare che insiste sul territorio regionale?
A dicembre 2006, secondo i dati del catasto urbano, in Veneto si contavano 2.362.997 unità immobiliari urbane (Nota 3) (UIU) a destinazione ordinaria residenziale (Nota 4) (di cui il 43% del gruppo "Abitazioni di tipo civile" e il 37% del gruppo "Abitazioni di tipo economico"), per un totale di 14.135.385 vani e una rendita catastale di 1.219.253.910 euro. Caratteristiche di queste unità sono una superficie media di 128 m2 e una superficie media del vano pari a 21,6 m2. Il 20% di esse è presente sul territorio della provincia di Venezia, un altro 68% si distribuisce in modo sostanzialmente uniforme fra Padova, Treviso, Verona e Vicenza, il rimanente 12% fra Belluno e Rovigo. (Figura 13.2.3)
Con riferimento alle sole nuove costruzioni (Nota 5) (NC), nel corso del 2006 ne sono state registrate 31.337, con un aumento del 1,5% se si considera l'intero Veneto, con una diminuzione del 3,3% se si considerano, invece, soltanto i comuni capoluogo. Le singole province presentano andamenti differenti: sul territorio padovano si è costruito più che altrove, ma spiccano su tutti i valori negativi di Rovigo, -12% (-23% solo il capoluogo) e Verona, -4% (-36% solo il capoluogo). (Figura 13.2.4)
Dall'analisi dimensionale (Nota 6) delle nuove unità abitative censite nel 2006 emerge che la tipologia più diffusa è la piccola (30%), seguita dalla media (26%). (Figura 13.2.5)
Si tratta delle abitazioni meno affollate (2,6 persone ogni 100 m2) d'Italia, seconde per poco solo a quelle friulane. (Figura 13.2.6)
Per quanto riguarda le caratteristiche delle abitazioni, la mancanza delle dotazioni di base (acqua calda, gabinetto interno, vasca da bagno o doccia, riscaldamento) riguarda una quota modestissima di famiglie.
Il livello di fornitura dei servizi base, ovvero acqua, gas ed energia elettrica, è molto buono. Soltanto l'8,5% delle famiglie venete (13,2% il dato Italia) denuncia irregolarità nell'erogazione dell'acqua. L'83% (74% il dato Italia) risulta fornito di gas attraverso l'allacciamento alla rete di distribuzione, per il 10% (19% il dato Italia) dei casi il gas viene acquistato in bombole e in 6 casi su 100 è installato un bombolone esterno con rifornimento periodico.
Con riferimento alle abitazioni allacciate alla rete di distribuzione del gas, si rileva da parte delle famiglie un buon grado di soddisfazione per alcuni fattori di qualità del servizio di fornitura: in particolare, l'89% è soddisfatto per il servizio nel complesso, il 93% per la sicurezza della rete esterna ed il 95% per la sicurezza dell'impianto domestico. Percentuali analoghe si riscontrano anche nel giudizio espresso sulla qualità del servizio di fornitura di energia elettrica. (Tabella 13.2.2)
Informazioni sulle abitudini e sulle scelte degli individui che occupano le abitazioni, in quanto parzialmente legati ai loro comportamenti, possono venire dai dati sui consumi di gas, energia elettrica e acqua per uso domestico.
Nel periodo 2000:2006 i consumi pro capite di gas metano per uso domestico e per riscaldamento a livello medio regionale hanno un andamento piuttosto costante nel tempo, sempre nettamente superiori al dato Italia, con rilevanti differenze fra le province. (Figura 13.2.7) e (Figura 13.2.8)
Inferiori al dato Italia risultano, invece, nello stesso periodo, i consumi medi regionali di energia elettrica per uso domestico. In particolare, nel 2006 tutti i comuni capoluogo veneti realizzano consumi inferiori alla media italiana. (Figura 13.2.9) e (Figura 13.2.10)
Inferiori al dato Italia, ma soprattutto in calo i consumi di acqua per uso domestico, segnale di una maggiore sensibilità e responsabilità nell'utilizzo di una risorsa preziosa qual è l'acqua potabile. (Figura 13.2.11) e (Figura 13.2.12)
Il tema dell'energia, della sua produzione e del suo consumo, merita una riflessione maggiore, sia per l'importanza che essa assume come bene indispensabile per la nostra vita quotidiana, sia perché a causa del costante aumento della domanda complessiva, le fonti fossili vanno via via esaurendosi ed aumentano le emissioni di gas serra. Gli esperti di settore ci dicono che sfruttando la tecnologia è possibile dimezzare i consumi di fonti fossili senza ridurre i servizi finali dell'energia: si parla di "efficienza energetica" e di "risparmio energetico". Quest'ultimo è ormai considerato una pratica fondamentale e mira a modificare le abitudini dei cittadini in modo da ridurre i consumi di energia. Si possono produrre molti buoni frutti già con l'adozione, all'interno delle proprie mura domestiche, di alcune semplici buone pratiche come l'acquisto di prodotti ad alta efficienza energetica, il controllo della temperatura e dell'illuminazione delle stanze, l'isolamento dell'abitazione, l'utilizzo degli elettrodomestici in determinate fasce orarie.
Un'indagine dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, realizzata nel 2006 nell'ambito delle iniziative dell'Osservatorio Regionale dei Comportamenti, ci dà alcune informazioni interessanti sui comportamenti con impatto ambientale adottati dai cittadini veneti quotidianamente.
Il 56% del campione intervistato ritiene decisivo nella scelta dell'elettrodomestico il consumo di energia dichiarato dal costruttore, soprattutto perché ne conseguirà un risparmio economico in bolletta.
L'86% degli intervistati dichiara di spegnere sempre o spesso le luci spostandosi da una stanza all'altra; circa la metà utilizza lampadine a risparmio energetico.
Anche nell'uso quotidiano di acqua c'è attenzione, sempre per risparmiare sulla bolletta: l'80% del campione dichiara un comportamento corretto. Una curiosità che caratterizza il Veneto è la preferenza per l'acqua in bottiglia rispetto all'acqua di rubinetto: la consuma l'89% dei veneti, una delle percentuali più alte fra le regioni.
Un'ultima nota riguarda l'impegno richiesto ai cittadini per l'adozione di comportamenti sostenibili: per un terzo degli intervistati quello più difficile da realizzare è il controllo dei consumi di energia, per il 26%, invece, quello sull'utilizzo dell'acqua.



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Note

  1. Per NTN si intende il Numero di Transizioni Normalizzate rispetto la quota di proprietà compravenduta. Ciò significa, per esemplificare, che nel caso di tre transazioni aventi per oggetto rispettivamente 1/3, 1/3 e 1 del diritto di proprietà, il numero di transazioni contate non è 3, bensì 1,667.
  2. Per IMI si intende l'Intensità del Mercato Immobiliare, dato dal rapporto tra il numero delle compravendite e lo stock.
  3. Si considera unità immobiliare urbana (UIU) ogni parte di immobile che, nello stato in cui si trova, è di per sé stessa utile ed atta a produrre reddito proprio. (Regio Decreto Legge del 13/04/1939 n.652 art.5).
  4. La categoria catastale gruppo A (escluso A/10 - Uffici e studi privati) è composta da: Edilizia ordinaria (A/2 - Abitazioni di tipo civile, A/3 - Abitazioni di tipo economico, A/4 - Abitazioni di tipo popolare, A/5 - Abitazioni di tipo ultrapopolare, A/6 - Abitazioni di tipo rurale, A/11 - Abitazioni o alloggi tipici dei luoghi); Edilizia di pregio (A/1 - Abitazioni di tipo signorile, A/7 - Abitazioni in villini, A/8 - Abitazioni in ville, A/9 - Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici).
  5. Le nuove costruzioni, NC, sono quelle denunciate dai proprietari al catasto con modello DOCFA - Documento Fabbricato. Devono essere presentate dai proprietari entro un mese dalla fine della costruzione.
  6. Le classi dimensionali delle abitazioni sono le seguenti: monolocali (fino a 45 m2), piccola (tra 45 e 60 m2), medio-piccola (tra 60 e 90 m2), media (tra 90 e 120 m2), grande (maggiore di 120 m2).


Tabella 13.2.1
Settore residenziale: stock, NTN e IMI. Veneto - Anni 2000:2006
Figura 13.2.1
Numeri indice NTN settore residenziale. Veneto - Anni 2000:2006
Figura 13.2.2
Intensità del mercato Immobiliare (IMI*) nel settore residenziale per comune. Veneto - Anno 2006
Figura 13.2.3
Unità Immobiliari Urbane del settore residenziale per provincia - Anno 2006
Figura 13.2.4
Nuove costruzioni nel settore residenziale per provincia - Anni 2005:2006
Figura 13.2.5
Distribuzione percentuale della tipologia dimensionale delle nuove unità abitative per provincia - Anno 2006
Figura 13.2.6
Indice di affollamento medio delle abitazioni per regione - Anno 2004
Tabella 13.2.2
Famiglie molto o abbastanza soddisfatte per alcuni fattori di qualità del servizio di fornitura del gas e dell'energia elettrica. Veneto e Italia - Anni 2005 e 2006
Figura 13.2.7
Consumo di gas metano per uso domestico e per riscaldamento. Veneto e Italia - Anni 2000:2006
Figura 13.2.8
Consumo di gas metano per uso domestico e per riscaldamento. Comuni capoluogo, Veneto e Italia - Anno 2006
Figura 13.2.9
Consumo di energia elettrica per uso domestico. Veneto e Italia - Anni 2000:2006
Figura 13.2.10
Consumo di energia elettrica per uso domestico. Comuni capoluogo, Veneto e Italia - Anno 2006
Figura 13.2.11
Consumo di acqua per uso domestico. Veneto e Italia - Anni 2000:2006
Figura 13.2.12
Consumo di acqua per uso domestico. Comuni capoluogo, Veneto e Italia - Anno 2006

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