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5.5 - La metamorfosi territoriale

Osservando i dati relativi alla natalità e mortalità delle imprese venete nel periodo che va dal 2000 al 2007, il saldo imprenditoriale regionale medio (Nota 1) è stato pari allo 0,5%, a fronte dell'1,3% nazionale, con 189 comuni veneti su 581 che hanno registrato un saldo superiore a quello regionale.
Verona è la provincia che presenta la più alta percentuale di comuni con saldo imprenditoriale superiore alla media regionale, 59,2%, seguono Vicenza, 37,2%, Treviso 31,6%, Venezia, 25% e Belluno, 21,7%. Nelle province di Padova e Rovigo la percentuale di comuni con saldo superiore alla media regionale non supera il 20%.
Analizzando i dati a livello comunale, le differenze territoriali appaiono evidenti: sono i comuni capoluogo di provincia, i comuni della cintura dei capoluoghi e i comuni costieri, con l'eccezione di San Michele al Tagliamento ed Eraclea, che mostrano saldi imprenditoriali superiori alla media regionale. (Figura 5.5.1)
Tra le dinamiche che maggiormente hanno inciso sull'evoluzione del sistema imprenditoriale regionale, la più significativa è quella dovuta alla transizione economica dal modello di industrializzazione verso il settore dei servizi, il che comporta un rinnovato interesse per la dimensione metropolitana dei più importanti centri urbani veneti. Le città, dove si registrano saldi imprenditoriali di gran lunga superiori alla media nazionale, sono diventate il centro delle attività di servizio e sembrano svolgere un ruolo cruciale nel promuovere quel graduale processo di riconversione produttiva dell'economia regionale verso settori più qualificati. L'area metropolitana è la localizzazione più adeguata delle imprese tecnologicamente più avanzate, dei centri di ricerca e dei servizi avanzati alla produzione.
Il ruolo centrale delle principali città venete nell'evoluzione del sistema economico regionale trova conferma dalla disamina dei dati relativi all'ultimo anno disponibile, il 2005, e utilizzando la classificazione Ocse/Eurostat (Nota 2) si è in grado di individuare in che misura e con quale intensità siano radicati nel territorio i settori produttivi ad elevato contenuto tecnologico e ad elevata intensità di conoscenza. L'ambito di analisi comprende i settori delle attività manifatturiere, escluso il raggruppamento a basso contenuto tecnologico, del commercio, del turismo, della logistica, delle attività finanziarie e dei servizi alle imprese.
Nel 2005 gli addetti veneti alle unità locali che risultano operanti nelle attività manifatturiere sono 612.500, pari al 35,7% del totale degli addetti rilevati dal registro ASIA, e di questi più di 33 mila unità sono impegnati in produzioni manifatturiere ad alto contenuto tecnologico. Più di 310 mila, invece, sono gli addetti regionali impegnati nei settori manifatturieri classificati a medio contenuto tecnologico.
Nell'ambito dei servizi presi in considerazione, escludendo comunque le istituzioni sia pubbliche che private che non rientrano nel campo di osservazione dell'archivio esaminato (Nota 3), si evidenzia una prevalenza di addetti nel settore tradizionale, circa 505 mila, e in quello di mercato, oltre 209 mila, mentre il numero di addetti dei servizi tecnologici e di quelli finanziari si aggira attorno alle 51 mila unità. (Figura 5.5.2)
A partire da questo universo di analisi, si è voluto valutare la presenza dei settori ad alto contenuto tecnologico e ad elevata intensità di conoscenza, così come sono già stati definiti nei paragrafi precedenti. E' stato utilizzato un indicatore di specializzazione (Nota 4) calcolato a livello comunale e per queste due sole voci della classificazione Eurostat/Ocse. In Veneto i comuni altamente specializzati per intensità tecnologica e di conoscenza sono 106 su 581, pari al 18,2%, e gran parte di questi fanno parte dell'area metropolitana delle più importanti città venete, a conferma del loro ruolo centrale nel processo di trasformazione economica in atto nella nostra regione.
Belluno risulta la provincia veneta con il maggior numero di comuni, 40, specializzati per intensità tecnologica e di conoscenza: la zona del bellunese è conosciuta come il centro del cosiddetto distretto di eccellenza dell'ottica italiana, dove sono localizzate un gran numero di unità produttive ritenute all'avanguardia nella ricerca e nell'innovazione.



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Note

  1. Dato dalla differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità.
  2. Classificazione basata sui valori mediani della distribuzione della spesa in R&S in rapporto al valore aggiunto in ciascun settore economico considerato. Raggruppa i settori dell'industria manifatturiera e dei servizi in otto classi: Le quattro classi dei manifatturiero, già analizzate nel paragrafo 5.2 del presente Rapporto, sono definite in base all'impiego di tecnologie più o meno avanzate nel processo produttivo: alto, medio-alto, medio-basso, basso Le quattro classi dei servizi, definite in base al tipo di attività e al loro diverso tipo di conoscenza, già studiate nel paragrafo 5.3 sono: servizi tecnologici ad alto contenuto di; servizi di mercato ad alto contenuto di conoscenza; servizi finanziari ad alto contenuto di conoscenza; servizi tradizionali.
  3. Archivio Statistico delle Imprese Attive.
  4. Dato dal rapporto tra la quota di addetti dei due settori, manifatturiero ad alto contenuto tecnologico e servizi tecnologici, sul totale degli addetti presi in considerazione a livello di singolo comune e la stessa quota calcolata a livello regionale. La specializzazione si ottiene quando il valore del quoziente è superiore all'unità.


Figura 5.5.1
Saldo imprenditoriale medio del periodo 2000/2007 per comune. Veneto
Figura 5.5.2
Comuni altamente specializzati per intensità tecnologica e di conoscenza - Veneto. Anno 2005.
I numeri del capitolo 5
I numeri del capitolo 5

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