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6.2 - Concentrazioni produttive, commerciali e turistiche

Inizio Pagina  La concentrazione delle attività produttive

Considerando ancora gli studi realizzati per la predisposizione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) emerge "un modello di sviluppo veneto in cui la crescita produttiva è accompagnata da quella abitativa originando un'elevata frammistione funzionale. Il 12% del territorio veneto è occupato da aree urbane o piccoli insediamenti dove risiede circa il 92% della popolazione In questa porzione di regione, altamente frammentata, sono insediate il 95% delle unità locali di cui il 27% operanti nel settore dell'industria ed il 72% in quello dei servizi." (Figura 6.2.1)
Come già osservato per la distribuzione della popolazione, anche per la localizzazione produttiva si evidenzia il già citato modello metropolitano denso e continuo che coinvolge la fascia centrale del territorio veneto ed ha nelle città capoluogo i suoi centri nodali.
Un senso positivo di competitività si può riscontrare anche all'interno del territorio regionale e nella competizione tra ambiti urbani, aree, distretti, risulta determinante la capacità di trattenere le persone attraverso un ampliamento dell'offerta di lavoro, un miglioramento delle prospettive di sviluppo socioeconomico, oltreché alla possibilità di offrire migliori livelli di qualità della vita.
Si approfondisce qui il fenomeno della presenza di unità locali produttive e addetti per poi analizzare altri aspetti determinanti per la concorrenza e l'attrattività territoriale: quali il commercio, il turismo e la cultura.
La densità regionale delle unità locali nel 2004 è di 23,4 per kmq, superiore al dato medio nazionale (14,2), con una punta nella provincia di Padova, 41,3, dove il 51,9% dei comuni ha una concentrazione territoriale superiore alla media regionale. Sopra la media anche Treviso, Vicenza, Verona e Venezia, al di sotto Rovigo e Belluno; sul territorio di quest'ultima provincia, caratterizzato dall'essere quasi totalmente montano, insistono 4,6 unità locali per kmq. (Figura 6.2.2) e (Tabella 6.2.1)
Osservando la densità regionale delle unità locali dell'industria, risulta evidente la concentrazione di stabilimenti manifatturieri attorno all'asse Verona - Padova -Treviso, dove il valore dell'indicatore è superiore alla media regionale, 7 unità industriali per kmq. Le province con la densità più elevata sono Padova, 11,8 per Kmq, e Vicenza, 9,5. I comuni veneti sono abbastanza equidistribuiti rispetto al valore medio regionale; si evidenzia la concentrazione industriale nella provincia di Treviso, che pur avendo un valore dell'indice non eccessivamente elevato, 9,9, possiede il 66% di comuni con indice di industrializzazione superiore alla media regionale. (Figura 6.2.3) e (Tabella 6.2.2)
La densità regionale delle unità locali dei servizi è in media di 16,4 unità per kmq, ma il 70% dei comuni possiede un valore al di sotto della media regionale. Infatti si evidenzia la concentrazione attorno alle città capoluogo. Le province con l'indicatore più elevato sono, nell'ordine, Padova, Venezia, Treviso, Vicenza e Verona. (Figura 6.2.4) e (Tabella 6.2.3)
Dal punto di vista territoriale, la piccola dimensione delle unità locali, in media di 4 addetti, fa emergere alcuni aspetti interessanti: Belluno, che ha la più bassa densità di unità locali, è la provincia, assieme a Vicenza, con la più elevata dimensione media, soprattutto per la presenza di grosse aziende nel campo dell'occhialeria e del turismo. Viceversa le unità locali di Padova hanno una dimensione di mediamente 3,7 addetti, a dimostrazione dell'abbondanza di piccolissime ditte. (Figura 6.2.5) e (Tabella 6.2.4)
Si è infine considerata disponibilità produttiva, ovvero la percentuale di unità locali in rapporto alla popolazione comunale, come indice della potenzialità economica del comune. Mediamente in Veneto risultano 9,2 unità locali ogni 100 abitanti, ma il 74% dei comuni si attesta al di sotto di questa media. La maggiore disponibilità si evidenzia a Padova, 10 il suo valore, la minore a Belluno, 8. Emergono in via generale le varie località turistiche: i comuni montani del bellunese, dell'Altopiano di Asiago, del Garda e quelli balneari del veneziano e del rodigino che hanno una modesta popolazione comunale, ma vedono la presenza di un numero consistente di insediamenti ricettivi e relativo personale. (Figura 6.2.6) e (Tabella 6.2.5)
L'indice di attività produttiva, dato dalla percentuale di addetti alle unità locali in rapporto alla popolazione comunale, rappresenta l'effettiva incidenza della presenza di aziende rispetto alle dimensioni del comune. In Veneto vi sono 36,3 addetti ogni 100 abitanti, valore superato abbondantemente dalla provincia di Vicenza, 39,4, con il 41,3% dei comuni che presentano un valore sopra la media, e da Treviso, 38, dove è il 47,4% a superare il valore medio.

Inizio Pagina  La concentrazione commerciale

Il settore del commercio, per la sua valenza che riunisce molteplici prospettive legate all'impresa, allo sviluppo economico e alla società, è sicuramente strategico per l'economia veneta. Per il suo sviluppo è fondamentale che la rete distributiva si sappia adeguare alle continue modificazioni sia della struttura demografica che delle abitudini di acquisto dei cittadini.
La configurazione strutturale evidenzia una certa frammentazione dei punti vendita: nel 2004 la rete distributiva del commercio al dettaglio del Veneto è costituita da 54.767 unità locali. La maggior parte dei punti vendita si colloca in provincia di Venezia, dove troviamo oltre un quinto degli esercizi della regione. Leggermente inferiori le unità locali nelle province di Padova e Verona, rispettivamente il 19,7% e il 17,2% del totale, e in quelle di Vicenza e Treviso, che ospitano ciascuna circa il 15% delle unità locali. Attorno al 5%, invece, la percentuale di esercizi al dettaglio nelle province di Belluno e Rovigo.
La densità delle unità locali del commercio al dettaglio, che fornisce un'indicazione dell'offerta commerciale sul territorio, mostra come nei capoluoghi di provincia e nei comuni limitrofi i valori siano superiori alla media regionale, di poco inferiore a 3 esercizi per chilometro quadrato, mentre lungo tutta la fascia montana e nell'area sud-occidentale i valori sono più bassi. (Figura 6.2.7)
La distribuzione degli esercizi è strettamente collegata alla domanda generata dai consumatori, quindi è importante valutarne la consistenza che si deve intendere costituita non solo dalla popolazione residente ma anche dalla quota, a volte molto rilevante, dei turisti che soggiornano nel territorio veneto.
Solo il 15% dei negozi veneti si colloca nei 320 comuni con meno di 5.000 abitanti mentre il 33% nei 15 con oltre 30.000. La concentrazione nei grandi comuni è evidente: più di un quarto degli esercizi di vendita al dettaglio veneti è, con situazioni differenziate che vanno dal quasi 9% di Venezia allo 0,8% di Belluno, nei sette comuni capoluogo. In termini di occupazione, gli addetti nel settore si distribuiscono sul territorio in maniera similare alle unità locali. (Tabella 6.2.6)

La grande distribuzione

Negli ultimi anni in Veneto, come in Italia e nel resto d'Europa, la grande distribuzione è divenuta il canale preferenziale del commercio al dettaglio: i consumatori sempre più spesso scelgono di recarsi nei grandi magazzini, negli ipermercati e nei supermercati, piuttosto che nei piccoli esercizi di quartiere, anche se per quest'ultima tipologia esiste una particolare affezione da parte di una consistente quota della popolazione, soprattutto anziana, che li scelgono per il maggior rapporto di fiducia e la loro più facile accessibilità.
Nel 2005 in Veneto gli esercizi della grande distribuzione (Nota 1) sono 1.148, in aumento del 5,7% rispetto all'anno precedente, con una superficie media di vendita di oltre 1.200 mq.
I grandi magazzini, esercizi destinati alla vendita di prodotti non alimentari, hanno raggiunto le 80 unità, 9 in più rispetto al 2004 (+12,7%), mostrando una decisa ripresa dopo il momento di difficoltà degli anni precedenti che ha visto un calo dell'10% tra il 2001 e il 2004.
Anche i supermercati, esercizi operanti prevalentemente nel campo alimentare, sono aumentati tra il 2004 e il 2005, superando il migliaio di unità con un incremento del 5,3%.
Gli ipermercati, esercizi che racchiudono assieme le caratteristiche del supermercato e del grande magazzino, nel 2005 sono 2 in più rispetto all'anno precedente e raggiungo quota 50.
Dando un'occhiata alla distribuzione territoriale, emerge una maggior concentrazione degli esercizi nella provincia di Verona, al primo posto per numero di supermercati e ipermercati e al secondo per numero di grandi magazzini, dopo la provincia di Treviso. Le province di Padova, Treviso e Vicenza ospitano ciascuna circa 200 esercizi della grande distribuzione, mentre le province meno servite sono quelle di Rovigo e Belluno, in ciascuna delle quali troviamo circa una sessantina di esercizi tra grandi magazini, supermercati e ipermercati.
Nel 2005, rispetto all'anno precedente, conseguentemente all'aumento del numero di unità locali, aumenta anche la superficie di vendita complessiva, con un incremento del 4,8%: tale aumento, risulta leggermente minore di quello registrato dalle unità locali.
In particolare, è aumentata la superficie di vendita dei supermercati, che si avvicina al milione di metri quadrati (+5,5%) e quella degli ipermercati (+5,7%). In lieve calo la superficie di vendita dei grandi magazzini che comunque mostra una tendenza in miglioramento rispetto al biennio 2003/2004.
Dal punto di vista territoriale esiste una tendenza all'espansione della superficie di vendita in quasi tutte le province e le tipologie di esercizio, ad esclusione delle province di Verona e Vicenza per i grandi magazzini dove si evidenziano sensibili contrazioni.
Confrontando tali consistenze in relazione al bacino di utenza dei clienti, con riferimento quindi al numero di abitanti, il quadro si modifica e, se Verona continua a risultare la provincia più servita, con quasi 37 mq di superficie di vendita ogni cento abitanti, al secondo posto troviamo Rovigo, con più di 34 mq ogni cento abitanti. Belluno si colloca in una posizione intermedia (28,9 mq ogni 100 abitanti), mentre gli spazi minori toccano ai consumatori delle province di Venezia, Padova e Treviso (rispettivamente 24,8 mq, 26 mq e 27,9 mq ogni 100 abitanti).
Contemporaneamente alla crescita del numero di esercizi e delle superfici di vendita, anche il numero di addetti alla grande distribuzione risulta in aumento, e nel 2005 oltrepassa le 25 mila unità, con una crescita del 3,5% rispetto al 2004. E' interessante notare come l'aumento più marcato, pari al 9,2%, riguardi gli occupati dei grandi magazzini, unica categoria in cui si registra un calo nella superficie.
Complessivamente, un esercizio della grande distribuzione su si 5 trova nei capoluoghi di provincia, e proprio in questi mediamente ci sono circa 6 addetti in più per unità locale rispetto alla media regionale (rispettivamente 27,8 e 22,1).
La superficie di vendita maggiore pro capite spetta ai comuni con una popolazione compresa tra 10 mila e 30 mila abitanti, ciascuno dei quali gode circa di 0,4 mq, ovvero 40 mq ogni 100 abitanti. Nei comuni piccolissimi invece, con meno di 2 mila abitanti, la superficie di vendita è di solo 3,7 mq ogni 100 residenti. (Tabella 6.2.7)
I minimercati, esercizi prevalentemente destinati alla vendita di prodotti alimentari, sono quella parte delle grande distribuzione le cui dimensioni sono però ridotte (comprese tra 200 e 399 mq) e che quindi possono insediarsi anche all'interno dei centri storici o nelle località dal profilo territoriale più difficile.
In Veneto questi esercizi sono passati dai 426 del 2004 ai 476 del 2005, con un incremento dell'11,7%; contemporaneamente anche la superficie di vendita e gli addetti sono aumentati di circa l'11%, raggiungendo rispettivamente i 143.835 mq e le 2.482 unità.
A livello provinciale, però, a fronte di questa crescita si registra un calo nelle aree del veneziano e del vicentino sia degli esercizi (rispettivamente pari al 2,4% e all'1,3%) che della superficie (rispettivamente pari al 3,2% e allo 0,5%).
La distribuzione territoriale rispecchia la situazione già riscontrata per le altre strutture della grande distribuzione: oltre la metà dei minimercati si trova nelle province di Treviso e Verona, che raccolgono ciascuna più di cento unità locali. In particolare, a Verona tra il 2004 e il 2005 i minimercati sono aumentati di circa un terzo, passando da 88 a 116, registrando la variazione e il valore assoluto più elevati a livello regionale.
Inferiore a cento, invece, il numero di esercizi nelle altre province venete, con valori più elevati in quelle di Vicenza e Padova, circa 80 unità, e minimi in quelle di Belluno e Rovigo dove troviamo meno di 30 minimercati.
Analogamente, nel 2005 la superficie di vendita risulta maggiore nelle province di Verona (+30% rispetto al 2004) e di Treviso, in ciascuna pari a oltre 33 mila metri quadri, mentre meno di 10 mila metri quadri è la superficie nelle province meno fornite.
In relazione alla popolazione, a livello regionale mediamente ci sono circa 3 mq ogni 100 abitanti, quasi 4 nelle province di Verona e Treviso. Il valore più basso in questo caso si registra a Venezia, mentre Belluno e Rovigo risultano in linea o addirittura superiori alla media regionale.
Gli addetti, poco meno di 2.500, si distribuiscono nel territorio seguendo la ripartizione del numero di strutture; leggermente più elevato, rispetto al numero di esercizi, il numero di addetti in provincia di Venezia (7,7 addetti per unità locale contro una media regionale di 5,2).
Oltre un quarto degli esercizi, infine, si trova nei capoluoghi, dove le superfici di vendita per abitante (3,6) e il numero di addetti per unità locale (6) risultano superiori alla media regionale.
Nel complesso, sono però i comuni con una popolazione compresa tra i 2 mila e i 5 mila abitanti a godere delle superfici di vendita pro capite maggiori, con oltre 4 mq ogni 100 abitanti.
Da notare che ad oggi sono molto limitati i dati disponibili sulla consistenza dei piccoli esercizi di vendita, anche se la precedente analisi dei minimercati, strutture appartenenti per le modalità di funzionamento alla grande distribuzione ma molto simili agli esercizi di vicinato per la loro dimensione e collocazione all'interno dell'area urbana, permette di fornire alcune indicazioni anche sull'aspetto strutturale di questi ultimi per la parte che afferisce al settore alimentare. (Tabella 6.2.8)
Dal confronto con le altre regioni, emerge che nel 2005 il Veneto raccoglie quasi la metà degli esercizi e della superficie di vendita della grande distribuzione (grandi magazzini, ipermercati e supermercati) del Nord-Est, rispettivamente il 45,7% e il 47,3%.
In Italia, più di un esercizio e di un addetto su 10 si trova nel Veneto, che si colloca al secondo posto tra le regioni italiane per numero di unità locali e superficie di vendita, preceduto solo dalla Lombardia.
Inoltre, in Italia, in Veneto e in tutte le ripartizioni geografiche il fenomeno mostra un trend in crescita, con aumenti più marcati nelle regioni del sud e nelle isole.
In particolare, emerge una ripresa dei grandi magazzini dopo alcuni anni di difficoltà, con una crescita più decisa in Veneto che a livello nazionale. In Italia le variazioni relative ai grandi magazzini risultano meno rilevanti, ma oltre all'aumento del numero di esercizi iniziato già nel 2004, nel 2005 si assiste anche ad una ripresa della superficie di vendita. Calano però a livello nazionale gli addetti nei grandi magazzini (-0,2%), comunque con una tendenza al miglioramento rispetto al biennio precedente che aveva assistito ad una contrazione del 2,4%.
Continua invece il trend positivo sotto tutti i punti di vista dei supermercati e degli ipermercati, anche se questi ultimi evidenziano una dinamica di crescita più rapida a livello nazionale che nella nostra regione, soprattutto grazie al marcato sviluppo di questa tipologia distributiva nel sud e nelle isole.
Con riferimento alla popolazione, a livello nazionale la superficie di vendita media della grande distribuzione (esclusi i minimercati) è di circa 20 mq ogni 100 abitanti, quasi 10 metri quadri in meno rispetto al valore del Veneto.
Sia in Italia che nella nostra regione sono i supermercati ad avere una superficie di vendita più estesa in rapporto alla popolazione: in Italia ci sono 12 mq ogni 100 abitanti, mentre in Veneto, la seconda regione con le strutture più grandi, quasi 20 mq.
Anche con riferimento ai grandi magazzini ed agli ipermercati il Veneto possiede una superficie media pro capite superiore alla media italiana, quest'ultima abbassata soprattutto dalle regioni del sud e dalle isole.
Come per il resto della grande distribuzione, nel 2005 anche i minimercati della nostra regione rappresentano più del 10% di quelli italiani e più del 40% di quelli del Nord-Est.
La velocità di crescita però risulta leggermente più moderata rispetto alla media dell'area nord orientale e addirittura dimezzata rispetto a quella italiana. Rispetto al 2004, infatti, i minimercati hanno assistito ad un aumento a livello nazionale superiore al 20% per tutti gli indicatori considerati, a fronte dell'11% registrato in Veneto. La crescita dell'Italia è da attribuirsi soprattutto al ruolo trainante delle regioni del sud e delle isole, le cui variazioni risultano circa il doppio di quelle medie nazionali.
Con riferimento alla popolazione, nella nostra regione ci sono 3 mq di superficie di vendita per abitante, valore superiore alla media nazionale (2,3 mq ogni 100 abitanti) e in linea con quello medio dell'area del Nord Est. (Figura 6.2.8)
Oltre ai singoli esercizi di vendita della grande distribuzione, quali grandi magazzini, ipermercati, supermercati e minimercati, uno sguardo va rivolto anche ai centri commerciali, ovvero complessi di più esercizi che utilizzano spazi e servizi comuni e che quindi permettono al consumatore di trovare in un unico esercizio un insieme di prodotti che variano dagli alimentari, agli accessori per la casa, all'abbigliamento, ai prodotti per la cura della persona, evitando quindi la scomodità di doversi recare in diverse zone della città per fare i propri acquisti.
Negli ultimi anni questo tipo di strutture ha visto un rapido sviluppo sia in Italia che nel Veneto: nel 2004 (Nota 2), in Italia i centri commerciali sono 679, il 12,6% in più rispetto a due anni prima. Il Veneto, con 76 centri commerciali, l'8,6% in più rispetto al 2002, si colloca al terzo posto nella graduatoria delle regioni per numero di esercizi.
Tra il 2002 e il 2004 anche la superficie di vendita è aumentata, con una variazione più marcata a livello nazionale che nel Veneto. La dimensione media dei centri commerciali della nostra regione risulta leggermente inferiore rispetto a quella media italiana (rispettivamente 12.445 mq e 12.782 mq), ma comunque superiore di oltre 800 mq rispetto al valore medio dei centri del Nord Est.
Se si fa riferimento alla popolazione, però, nel Veneto la superficie di vendita per abitante risulta di 5 mq superiore alla media nazionale, rispettivamente pari a circa 20 mq e 15 mq ogni 100 abitanti.
Infine, nella nostra regione gli addetti sono passati da 11.967 a 12.241, con un aumento del 2,3%, a fronte di una crescita di quasi il 10% a livello nazionale.

Nuove tendenze per la competitività del settore

Negli ultimi decenni, sia in Italia che nel Veneto, la rete distributiva del commercio al dettaglio è andata via via modificandosi, con la diffusione di un numero sempre crescente di esercizi della grande distribuzione e di centri commerciali.
Per gli anni a venire si prevede un'ulteriore evoluzione del settore del commercio, sia dal punto di vista numerico che sostanziale, e che, se risulterà più marcato nelle regioni del sud Italia, non mancherà di interessare quelle del Nord e soprattutto il Veneto.
Una probabile ipotesi è quella della diffusione di parchi commerciali, aree abbastanza vaste al di fuori dell'area urbana che riuniscono quelle strutture distributive che necessitano di ampi spazi espositivi.
In particolare, le nuove strutture continueranno a sorgere soprattutto lungo le grandi vie di comunicazione, in Veneto ad esempio in prossimità del nuovo passante di Mestre, ma potranno anche servire a valorizzare le aree meno frequentate e in cui gli esercizi commerciali sono meno numerosi, come la zona di Rovigo, o a ripopolare i centri storici. Inoltre, le nuove strutture della grande distribuzione potranno costituire uno strumento per la riqualificazione delle aree industriali dimesse.
Negli ultimi anni, però, sta emergendo anche una nuova tipologia commerciale, quella del "centro commerciale naturale" ovvero un sistema di più esercizi commerciali, di artigianato e di servizi, anche culturali, localizzati all'interno delle aree urbane e dei centri storici e coordinati tra loro con l'obiettivo principale di valorizzare e promuovere il contesto cittadino attirando i consumatori altrimenti diretti verso le aree commerciali extraurbane.
In questo quadro si inserisce il nuovo disegno di legge per la pianificazione commerciale previsto dalla nostra regione, volto a semplificare la normativa esistente e il cui obiettivo è quello di favorire l'ammodernamento e l'apertura dei mercati veneti, tenendo in considerazione la diversa vocazione commerciale dei singoli territori, senza trascurare però le esigenze di tutela ambientale, dei centri urbani e i problemi legati alla viabilità.
Le nuove tendenze in atto, però, non riguardano solo la dimensione strutturale del commercio al dettaglio, ma toccano anche altri aspetti come, in particolar modo, la diversificazione della merce, la certificazione e il rispetto dei valori ambientali e sociali.
Sotto il punto di vista della diversificazione, infatti, è facile rendersi conto come sempre più numerose siano le categorie di prodotti che si possono trovare all'interno degli esercizi della grande distribuzione. Un esempio è rappresentato dai farmaci da banco che dal 2006 sono comparsi tra gli scaffali di supermercati ed ipermercati con prezzi più convenienti rispetto a quelli applicati dalle farmacie.
Inoltre, sempre più numerose sono le catene commerciali che integrano l'attività di distribuzione con quella di produzione permettendo di trovare sugli scaffali della propria rete di vendita specifici articoli i cui prezzi sono solitamente inferiori rispetto a quelli di altre marche.
Un altro aspetto in evoluzione è quello della certificazione che rappresenta un fattore chiave nell'intento di conquistare nuove fette di consumatori. Essa infatti è il riconoscimento che attesta che le strutture, i processi e le attività della grande distribuzione rispettano gli standard di qualità e sostenibilità. Alcuni esempi di certificazione riguardano la qualità della gestione interna, il risparmio energetico delle strutture e la produzione di prodotti secondo principi di responsabilità sociale e di rispetto dei diritti umani.
Una testimonianza di questa attenzione verso l'ambiente e le questioni sociali è la presenza sempre più consistente negli scaffali degli esercizi commerciali di prodotti biologici, di detersivi che rispettano l'ambiente e di imballaggi riciclati. Altre tendenze riguardano la costruzione di strutture commerciali dotate di impianti fotovoltaici per il risparmio energetico e le iniziative solidali che permettono ai consumatori, attraverso i punti accumulati con la spesa, di versare un contributo economico a diverse associazioni umanitarie.
Il nuovo orientamento commerciale, quindi, è quello di cercare di incrementare le vendite puntando non solo su politiche di prezzo, ma anche su un'offerta sempre più diversificata e più elevata dal punto di vista qualitativo e che sia quindi in grado di incontrare le preferenze di consumatori appartenenti a diverse età, livelli di istruzione e classi sociali.

Inizio Pagina  La concentrazione turistica

Per ottenere una visione complessiva della struttura produttiva, che permette alla nostra regione di sostenere la domanda di servizi generata dai considerevoli flussi turistici che la caratterizzano, è indispensabile conoscere la consistenza e la distribuzione sul territorio delle unità produttive del settore turismo. Nel 2004 vengono individuate circa 26.367 unità locali; tale quantità si riferisce alla generica sezione di attività economica "alberghi e ristoranti" e rappresenta una stima che comunque ben approssima le unità locali del settore turistico.
Il Veneto appare al 2° posto con il 9,1% delle unità locali italiane nel settore, dopo la Lombardia che spicca tra tutte le regioni con il 15%. Rispetto alla densità con cui si distribuiscono sul territorio nazionale, la nostra regione appare al 5° posto con 1,4 unità per chilometro quadrato, superando la media italiana che è pari a uno. (Figura 6.2.9)
Il Veneto presenta una specializzazione nel settore turistico molto simile alla media nazionale: 6,1 unità locali nel settore dell'ospitalità alberghiera e della ristorazione ogni 100 unità contro il 6,2 italiano.
Scendendo al dettaglio provinciale, se dal punto di vista della consistenza quantitativa dominano le province di Venezia e Verona con quote pari rispettivamente a 25% e 20% del totale regionale, dal lato della specializzazione delle unità presenti sul territorio si evidenziano: Belluno con una incidenza di 11,6 unità del settore ogni 100 unità locali complessive, e Venezia con il 9%. (Figura 6.2.10) e (Figura 6.2.11)
Tra le località marine si sottolinea Jesolo sia per l'elevato numero di unità locali nel settore alberghi e ristoranti (924), sia per l'elevata specializzazione, infatti queste rappresentano il 24,9% del totale. Il comune balneare più turistico risulta Caorle con un indice molto elevato e pari al 25,9%.
Malcesine spicca tra le numerose località del Lago di Garda sia per quantità di unità locali (243) sia per la notevole specializzazione (38,9%).
Invece nelle località termali emergono Abano e Montegrotto (con rispettivamente 219 e 133 u.l.), mentre in quelle montane il primato va a Belluno (208) e a seguire Cortina (181), Feltre (139) e Asiago (100).
Infine tra le città d'arte della nostra regione domina, com'era prevedibile, Venezia (2.411), seguita a distanza da Verona (1.408) e Padova (1.182). (Figura 6.2.12) e (Figura 6.2.13)




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Note

  1. Nelle analisi che seguono, con grande distribuzione si fa riferimento a grandi magazzini, ipermercati e supermercati. I minimercati, strutture appartenenti per definizione alla grande distribuzione per le modalità di funzionamento caratterizzate da self-service e pagamento alla cassa, sono qui trattati a parte. Le ridotte dimensioni delle superfici di vendita dei minimercati (comprese tra 200 e 399 mq) fanno si che essi, diversamente dalle altre strutture della grande distribuzione, siano localizzati anche all'interno dei centri storici o nelle località dal profilo territoriale più difficile, e siano quindi più simili agli esercizi della piccola e media distribuzione.
  2. Ultimo dato disponibile


Figura 6.2.1
Percorso di definizione della città veneta. Quadro di riferimento funzionale
Figura 6.2.2
Densità unità locali per kmq (*), per comune - Anno 2004
Tabella 6.2.1
Densità unità locali per kmq (*), per provincia. Veneto - Anno 2004
Figura 6.2.3
Densità unità locali dell'industria per kmq, per comune - Anno 2004
Tabella 6.2.2
Densità unità locali dell'industria per kmq, per provincia. Veneto - Anno 2004
Figura 6.2.4
Densità unità locali per kmq (*) nei servizi, per comune - Anno 2004
Tabella 6.2.3
Densità unità locali dei servizi per kmq, per provincia. Veneto - Anno 2004
Figura 6.2.5
Dimensione media (*) dell'unità locale per comune - Anno 2004
Tabella 6.2.4
Dimensione media (*) dell'unità locale, per provincia. Veneto - Anno 2004
Figura 6.2.6
Percentuale di disponibilità produttiva (*) per comune - Anno 2004
Tabella 6.2.5
Percentuale di disponibilità produttiva per provincia. Veneto - Anno 2004
Figura 6.2.7
Densità delle unità locali nel settore commercio al dettaglio per comune (*). Variazioni rispetto alla media regionale - Anno 2004
Tabella 6.2.6
Unità locali e addetti nel settore commercio per classe di ampiezza demografica dei comuni - Anno 2004
Tabella 6.2.7
Grande distribuzione e Minimercati. Unità locali, superficie di vendita, addetti e superficie di vendita ogni 100 abitanti, per provincia - Anno 2005
Tabella 6.2.8
Unità locali, addetti, superficie di vendita e superficie di vendita ogni 100 abitanti della grande distribuzione per classe di ampiezza demografica dei comuni - Anno 2005
Figura 6.2.8
Numero di esercizi, addetti, superficie di vendita e superficie di vendita per 100 abitanti dei centri commerciali per regione (*) - Anno 2004
Figura 6.2.9
Unità locali nel settore alberghi e ristoranti per Kmq e regione - Anno 2004
Figura 6.2.10
Unità locali nel settore alberghi e ristoranti per provincia - Anno 2004
Figura 6.2.11
Coefficiente di specializzazione delle unità locali nella sezione di attività economica alberghi e ristoranti (*) per provincia - Anno 2004
Figura 6.2.12
Unità locali nel settore alberghi e ristoranti per comune - Anno 2004
Figura 6.2.13
Coefficiente di specializzazione delle unità locali nella sezione alberghi e ristoranti per comune (*) - Anno 2004

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