16. Il Veneto si confronta con il Rhône-Alpes

Inizio Pagina   16.1 La regione Rhône-Alpes

La Repubblica francese ha suddiviso il suo territorio in 22 Regioni e 96 Dipartimenti, oltre a 4 dipartimenti d'oltremare (DOM): Guadalupa, Martinica, Guyana, Réunion. A questi si aggiungono 4 territori d'oltremare (TOM), che sono la Polinesia francese, la Nuova Caledonia, Wallis e Futura, le Terre Australi e Antartiche francesi.
In Francia dal 1982 le Regioni sono una collettività territoriale, le cui competenze concernono principalmente la pianificazione, la cura del territorio, lo sviluppo economico, la formazione professionale. L’organo deliberante della Regione è il Consiglio mentre l’autorità esecutiva è il Presidente del Consiglio Regionale.
Rhône-Alpes è la seconda regione più estesa della Francia (43.698,1 kmq) e confina a sud con la Provence Cote-D’Azur e la Languedoc Roussillon, a ovest con l’Auvergne, a nord con la Bourgogne e la Franche Comté, a est con la Svizzera e l’Italia.
Rhône-Alpes ha come capoluogo Lione, seconda città della Francia per industrie e mole di scambi commerciali. La città sorge alla confluenza di due grandi fiumi (la Saone e il Rhone), stretta in mezzo a due sistemi montuosi (il Massiccio Centrale e il Giura). La posizione intermedia tra Parigi e il Mediterraneo, vicina a Svizzera, Germania e Italia ha favorito il suo sviluppo industriale: tradizionali sono i settori tessile, chimico e meccanico, mentre negli ultimi decenni si sono sviluppati l’informatico e il nucleare. Vi ha anche sede il Crédit Lyonnais, la seconda banca francese.
Comprendente parte del Delfinato, della Savoia, della Linguadoca, della Franca Contea e dell'Alvernia, Rhône-Alpes è divisa in otto dipartimenti.
Il clima cambia progressivamente da continentale a nord a mediterraneo a sud. Più della metà del territorio della Regione è coltivato mentre un terzo è coperto da boschi e foreste. La grande valle lungo la quale scorrono Saone e Rhone costituisce un importante canale di comunicazione tra le regioni francesi e i Paesi del nord Europa e del mediterraneo.
La regione Rhône-Alpes rappresenta il secondo polo industriale della Francia. La ricchezza energetica del territorio ha favorito lo sviluppo delle industrie e la navigabilità dei fiumi ha reso agevoli i trasporti tra i vari complessi. L'agricoltura è presente e molto varia, in relazione alla struttura del suolo.
Sui rilievi più elevati delle Alpi si sviluppa il turismo degli sportivi che amano alpinismo e sci. La vetta più elevata è il Monte Bianco, il cui massiccio è in territorio francese per il versante ovest ed italiano per quello orientale.
Rhône-Alpes rappresenta uno dei transiti privilegiati tra Italia, Svizzera e Francia grazie alle grandi vie di comunicazione presenti sul territorio.

Inizio Pagina   16.2 La popolazione

Gli abitanti di Rhône-Alpes, pari a oltre 5 milioni e 800 mila, hanno registrato un trend di crescita costante negli ultimi 15 anni (nota 1), +8,7% nell’intero periodo, con uno scostamento di circa 2 punti percentuali rispetto all’aumento della popolazione veneta.

La crescita demografica della regione francese risente, senza dubbio, di un saldo naturale più che positivo che dagli anni ’90 ad oggi ha fatto registrare un così elevato numero di nascite da superare i decessi di 24-30 mila unità, a differenza del Veneto che, dopo un lungo trend negativo, dal 2000 presenta un’inversione di tendenza ma non di tali dimensioni. Il 6,5% della popolazione di Rhône-Alpes ha meno di 5 anni contro il 4,8% del Veneto e il suo indice di vecchiaia è altamente al di sotto della soglia di parità, ossia ogni 100 ragazzi di età inferiore ai 15 anni ci sono 79 anziani di età superiore ai 64 anni.
Nel Rhône-Alpes risiede quasi il 10% della popolazione francese con una densità di 134,2 abitanti per Kmq. Più bassa risulta la percentuale di italiani residenti nel Veneto (8%) anche se la densità di popolazione nel nostro territorio è nettamente più elevata rispetto a quella della Regione francese: 262,4 abitanti per Kmq.

Inizio Pagina   16.3 Il reddito disponibile

Tra la metà degli anni novanta e il 2001 sia il reddito primario che quello disponibile pro-capite (nota 2) mostrano in Rhône-Alpes e in Veneto un trend in costante crescita.
Nell’ultimo anno considerato il reddito primario, a parità di potere d’acquisto, raggiunge i 16.600 euro pro-capite per ciascun francese e quasi i 19.000 euro per i veneti; quello disponibile, cioè al netto di imposte e contribuiti, è rispettivamente pari a 14.263 euro e a 16.034 euro.
Nonostante tra il 1995 e il 2001 sia il reddito primario che quello disponibile della regione francese siano costantemente inferiori a quelli del Veneto, il divario tra le due aree si sta attenuando, grazie ad un ritmo di crescita più accelerato del Rhône-Alpes: il reddito primario dei francesi è cresciuto del 37,6%, quello dei veneti del 19%; il reddito disponibile è aumentato rispettivamente del 34,3% e del 20,4%.

Inizio Pagina   16.4 Il contesto macroeconomico

Passando ad esaminare il prodotto interno lordo, espresso in parità di potere d’acquisto (ppa), nel 2002 il valore di tale aggregato nella regione del Rhône-Alpes è stato di circa 140 miliardi di euro, con una crescita annua del +2,1%, mentre il Pil del Veneto, cresciuto nell’ultimo anno di 1 punto percentuale, ha quasi raggiunto la cifra di 119 miliardi di euro.
La ricchezza prodotta nelle due regioni dal 1995 al 2002, è stata superiore nella regione francese rispetto a quella veneta: nel periodo considerato il Pil del territorio francese è cresciuto del +42,8%, mentre quello veneto ha registrato una crescita di circa il 30%.
Analizzando i valori pro capite del Pil (ppa), entrambe le regioni superano sia il valore medio della vecchia UE a 15 Paesi (23.162 euro) che quello della UE a 25 (21.170), attestandosi il Rhône-Alpes a 24.166 euro ed il Veneto a 26.108 euro.
Nei sette anni presi in esame, entrambe le regioni sono interessate da una trasformazione del sistema economico, caratterizzata da una forte terziarizzazione: nella regione francese il valore aggiunto creato dal settore dei servizi è passato da una quota del 65,7% nel 1995 al 67,4% nel 2002, lasciando all’industria rispettivamente il 32,5% nel 1995 e il 31,1% nell’ultimo anno.
Nel Veneto il valore aggiunto creato dal settore dei servizi è passato da una quota del 59,4% sul totale nel 1995 al 63,9% nel 2002 e si è assistito,come nel land tedesco, a una riduzione del peso del valore aggiunto prodotto dall’industria (dal 37,3% nel 1995 al 33,3% nel 2002).
Analizzando l’andamento della produttività oraria reale, misurata dal rapporto tra il valore aggiunto reale a parità di potere d’acquisto e il totale delle ore lavorate in un anno, nel periodo dal 1995 al 2004 si osserva che tale produttività è cresciuta maggiormente nel territorio francese. Infatti nella regione del Rhône-Alpes la produttività oraria è aumentata del +21,2%, passando da 34,1 dollari nel 1995 a 41,3 dollari nel 2004, mentre in Veneto la produttività oraria, che nel 2004 ha superato di poco i 33 dollari, ha registrato un incremento del +7,2%.

Inizio Pagina   16.5 Il mondo imprenditoriale

Risulta piuttosto complicato effettuare un confronto tra diverse regioni europee sulla realtà delle attività produttive in quanto la copertura dell’Eurostat è incompleta, disomogenea e spesso non sufficientemente aggiornata. Alla luce di queste difficoltà, si analizza lo sviluppo delle unità locali e degli addetti per alcuni settori di attività economica.
La regione di Rhône-Alpes ha avuto storicamente una vocazione industriale incentrata nei settori tradizionali: metallurgico, metalmeccanico (automobilistico), chimico e tessile. La dinamica evolutiva ha visto fin dagli anni ottanta il ridimensionamento delle grandi industrie (dei grossi gruppi francesi ben 11 hanno stabilimenti nella regione) a favore delle piccole e medie imprese che oggi rappresentano la parte essenziale del tessuto industriale di quest’area.
Il settore dei servizi si è sviluppato in modo particolare e ha visto, nel solo triennio 2000-2003, un incremento di quasi il 23% delle unità locali e di poco inferiore al 25% degli addetti. Rispetto al Veneto sono aumentate meno le unità locali (quasi +29% nella regione padana) e maggiormente gli addetti del settore (il Veneto si è fermato appena sotto al 22%).
Anche l’industria delle costruzioni ha registrato una crescita sia delle unità locali che degli addetti. A differenza del Veneto, nella regione renana sono aumentate maggiormente le prime (+14,7% contro +10,4%) e meno i secondi (+4,5% contro +14,9%).
Nella regione di Rhône-Alpes il settore manifatturiero ha avuto, nel periodo 2000-2003, una lieve flessione del numero di addetti (-1,5%) ma un contestuale aumento delle unità locali del 3,3%.
Il contesto imprenditoriale nelle estrazioni di minerali, diminuito in Veneto nel triennio considerato, ha visto un incremento di oltre il 15% nel numero degli addetti nella regione francese e di quasi il 3% in quello delle unità locali.
Infine per quanto riguarda gli occupati del settore dei manufatti ad alta tecnologia, Rhône-Alpes presenta una situazione simile a quella del Veneto: 7 occupati per mille abitanti, 7,3 della regione italiana nel 2004. Dal 1996 al 2004 le dinamiche evolutive sono state tuttavia diverse per le due regioni. Da una parte il Veneto caratterizzato da una crescita costante, attestatasi nel biennio 2002-2004 sul 5,8%, dall’altra la regione di Rhône-Alpes cha ha avuto un andamento diversificato e in calo negli ultimi due anni, -13,2%, nel numero degli occupati in alta tecnologia del settore manifatturiero. Nell’intero periodo vi è stata una lieve crescita nella regione veneta a fronte di una riduzione di poco inferiore all’1% in quella renana.

Inizio Pagina   16.6 La ricerca e sviluppo

Nel 2001 nella regione francese di Rhône-Alpes la maggior quota di spesa in ricerca e sviluppo (R&S) viene sostenuta dalle imprese (68%) in linea con quanto accade a livello europeo, mentre le università e le amministrazioni pubbliche si ripartiscono il restante 32%. In Veneto sono il mondo imprenditoriale e quello universitario a ricoprire un ruolo predominante in questo campo con, rispettivamente, il 45,1% e il 44% della spesa, seguiti dalle amministrazioni pubbliche con circa il 10%.

La continua crescita che si è avuta a livello europeo in questi ultimi anni nella spesa in R&S si è rispecchiata a livello regionale. Nel 2001 la regione francese rispetto al 1999 ha aumentato in maniera consistente la propria spesa in R&S (+23%), così pure è avvenuto in Veneto il quale ha registrato un incremento di quasi il 34% nello stesso periodo e che ha poi confermato il suo andamento positivo nel 2003 rispetto al 2001 con un ulteriore aumento di circa il 22%. Per quanto riguarda l’incidenza della spesa in R&S sul Pil, Rhône-Alpes fin dal 1995 ha registrato valori superiori alla media europea; nel 2001 ha destinato una quota di circa il 2,6% della propria ricchezza all’innovazione, mentre il Veneto si pone ancora al di sotto dell’1%.

Nel 2001 rispetto al 1999 nella regione francese le persone addette alla R&S sono aumentate di quasi l’8%, riflettendo quanto è avvenuto per la spesa e a livello europeo; in Veneto le risorse umane impiegate in R&S hanno avuto un incremento più consistente rispetto a quello francese (+30%). Per ciò che riguarda l’indice dato dal rapporto tra gli addetti in R&S e la popolazione, Rhône-Alpes fin dal 1995 si attesta su valori superiori a quelli europei e veneti, in particolare nel 2001 sono poco più di 6 gli addetti in R&S per mille abitanti, mentre in Europa sono poco più di 4 e in Veneto 2.

In termini di spesa per addetto dal 1995 al 2001, Rhône-Alpes si è posta sempre al di sopra del dato europeo e veneto. Nel 2001 per ogni addetto in R&S si è avuta una spesa di 101.612 euro per Rhône-Alpes, 93.115 euro per l’Unione e per il Veneto 90.276 euro.

Inizio Pagina   16.7 Il livello di istruzione

Per quanto riguarda il livello di istruzione della popolazione, Rhône-Alpes non evidenzia significativi cambiamenti negli ultimi tre anni, confermandosi, comunque, una regione con un alto livello di formazione: secondo i dati Eurostat, il 57% della popolazione superiore ai 14 anni prosegue gli studi oltre il ciclo obbligatorio e il 19% risulta laureato. Una situazione sicuramente più favorevole rispetto a quella della popolazione veneta, ma non la migliore se confrontata con altre realtà europee, ad esempio quelle tedesche. Il Veneto, invece, possiede l’8% di laureati tra la popolazione ed il 33% di diplomati, con una generale tendenza ad accorciare le distanze nel medio periodo.

Anche la presenza di lavoratori qualificati e con titoli di studio elevati è significativa ormai da anni nel mercato occupazionale della regione francese: i laureati al 2004 sono, infatti, il 27% degli occupati, una situazione abbastanza stabilizzata vista la crescita contenuta negli ultimi anni. Il Veneto, nonostante sia ancora distante dalle realtà di altre regioni europee, in pochi anni ha manifestato una forte crescita della percentuale di occupati laureati sul totale occupati, passando dal 7,7% del 2000 all’11,5% del 2004, a conferma della maggiore volontà di investire in capitale umano, rivolgendosi a personale competente e qualificato.
Considerando poi la composizione per genere tra i laureati occupati, da pochi anni a Rhône-Alpes la presenza delle donne supera quella degli uomini (sono il 51,7% nel 2004); anche nel Veneto la partecipazione femminile tra i lavoratori con i più alti titoli di studio gode di grande espansività, raggiungendo una situazione di quasi parità fra i due sessi.

Inizio Pagina   16.8 La situazione occupazionale

Il bilancio a circa metà percorso della strategia di Lisbona, fissata nel 2000, in materia di occupazione mette in luce alcune criticità del modello europeo: ad esempio, ancora non pochi disoccupati europei, livelli di occupazione non soddisfacenti e soprattutto ancora un’insufficiente partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne.
Nel 2004 l’UE25 registra un tasso di occupazione poco più alto del 63%, inferiore al 67%, fissato dal Consiglio europeo di Stoccolma come obiettivo intermedio da raggiungere entro gennaio 2005, in vista di arrivare al 70% entro il 2010. Più favorevoli le situazioni di Rhône-Alpes e del Veneto, che nel 2004 rilevano un livello occupazionale superiore al 64%; a differenza di quanto accade, però, nella nostra regione, protagonista negli ultimi tre anni di una crescita occupazionale di oltre due punti percentuali, Rhône-Alpes subisce un decremento dell’1%.
Rispetto al Veneto, nella regione francese è più alta la partecipazione femminile nel mercato del lavoro: infatti, nel 2004 a Rhône-Alpes lavorano 59 donne su 100, quando in Veneto sono 52 e l’Unione europea ne registra circa 56. La regione francese dimostra quindi di essere molto vicina a raggiungere l’obiettivo definito a Lisbona per l’occupazione femminile (ottenere un tasso superiore al 60% entro il 2010), non così il Veneto, nonostante il rapido aumento negli ultimi anni (+4,4% rispetto al 2001). Meno favorevole, invece, l’occupazione maschile per Rhône-Alpes che, presentando anche una flessione rispetto al dato del 2001, registra un tasso pari al 69,5%, inferiore sia al dato medio europeo (circa 71%) che a quello veneto (76%).
Il tasso di disoccupazione del Rhône-Alpes, 8,5%, è circa doppio rispetto a quello del Veneto, 4,2%, entrambi inferiori al tasso europeo, 9,2%, nel 2004. Anche considerando la distinzione per genere, si evidenziano differenze piuttosto significative: oltre il triplo il livello di disoccupazione maschile nel Rhône-Alpes, 7,6%, contro solo il 2,5% del Veneto e circa tre punti percentuali di differenza per quello delle donne (9,6% Rhône-Alpes, 6,7% Veneto).

Una situazione in cui il servizio pubblico non riesce a rispondere sempre in modo adeguato alle crescenti esigenze delle famiglie, soprattutto con bambini, può condizionare sicuramente le scelte lavorative delle donne e costringerle così a rimandare l’ingresso nel mercato del lavoro o qualche volta addirittura ad uscirvi. Negli ultimi anni si stanno sviluppando sempre più politiche che favoriscano queste necessità familiari, in particolare cresce l’utilizzo di contratti a tempo parziale, strumento valido che supporta in parte queste difficoltà e offre la possibilità di conciliare lavoro e famiglia, incrementando così la partecipazione femminile nel mercato lavorativo.
Il part-time è una forma contrattuale meno diffusa in Veneto rispetto alla media europea o alla regione francese; in particolare, per quanto riguarda le donne, nella nostra regione nel 2004 sono il 27% le lavoratrici che scelgono un rapporto di lavoro ad articolazione parziale dell’orario contro il 31% dell’UE25 ed il 33% di Rhône-Alpes.

Inizio Pagina   16.9 L’attrattività turistica

Il Rhône-Alpes, caratterizzato da un tipo di turismo principalmente naturalistico-montano e d’affari, tra il 2000 e il 2004 ha richiamato mediamente 10 milioni e 600 mila visitatori all’anno, per un totale di presenze medie pari a quasi 26 milioni.
Il Veneto, invece, offre ai suoi visitatori una scelta più diversificata che va dalle importanti città d’arte alle splendide località montane, marine e lacuali; negli ultimi cinque anni si sono totalizzati quasi 11 milioni e 800 mila arrivi l’anno e oltre 55 milioni di presenze medie, più del doppio di quelle registrate nella regione francese.
Si notano importanti differenze tra le due regioni anche per quanto riguarda la provenienza dei turisti: mentre circa il 70% degli arrivi e delle presenze del Rhône-Alpes sono rappresentate da residenti, in Veneto i visitatori italiani costituiscono il 40% degli arrivi e il 43% delle presenze, vi è quindi una più forte dipendenza del Veneto dal turismo straniero.
Nell’intero quinquennio considerato, mentre nel Rhône-Alpes gli arrivi sono diminuiti dello 0,3%, in Veneto sono aumentati del 4,8%; le presenze, invece, hanno registrato un calo in entrambi i territori pari allo 0,7%.
In particolare, la diminuzione delle presenze in Veneto è da ricondursi al calo dei turisti d’oltralpe, soprattutto tedeschi, portoghesi e austriaci, che tra il 2000 e il 2004 sono diminuiti complessivamente del 2,5%.
Al calo di presenze corrisponde una lieve diminuzione della permanenza media, che nel Veneto resta sostenuta e pari a 4,5 giorni, superiore di oltre due giorni a quella del Rhône-Alpes.
Infine, nel 2004, il tasso di turisticità del Veneto risulta quasi tre volte superiore rispetto a quello della regione francese e l’elevata offerta ricettiva del Veneto, dimostrata da una densità di strutture nettamente maggiore di quella del Rhône-Alpes e alla media dei Paesi dell’Unione europea, testimonia come il turismo sia da considerarsi una risorsa fondamentale e strategica per l’economia veneta.




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Note

  1. Per Rhône-Alpes il periodo di riferimento è 1990-2003
  2. Il primo rappresenta la capacità delle famiglie di produrre reddito con l'impiego del proprio lavoro e del proprio capitale, mentre il secondo è ciò che rimane del reddito primario dopo aver detratto le imposte correnti e i contributi sociali e aver aggiunto le prestazioni sociali e i trasferimenti netti.

Rhône-Alpes: mappa fisica
Il Veneto si confronta con il Rhône-Alpes - Rhône-Alpes: mappa fisica
Francia
Il Veneto si confronta con il Rhône-Alpes - Francia
Figura 16.1
Il Veneto si confronta con il Rhône-Alpes - Figura 16.1
Figura 16.2
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Tabella 16.1
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Figura 16.3
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Figura 16.6
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Figura 16.7
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Figura 16.8
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Figura 16.9
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Tabella 16.2
Il Veneto si confronta con il Rhône-Alpes - Tabella 16.2
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Figura 16.10
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Figura 16.12
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Tabella 16.4
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Figura 16.13
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Tabella 16.5
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Tabella 16.6
Il Veneto si confronta con il Rhône-Alpes - Tabella 16.6

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