3.2 La pesca marittima e lagunare

Il comparto veneto della pesca risulta caratterizzato da una forte presenza di sistemi di cattura artigianali e di piccole dimensioni. Sono oltre 600 le imbarcazioni iscritte nei compartimenti marittimi di Venezia e Chioggia che utilizzano sistemi passivi di pesca, come attrezzi da posta, palangari e lenze. Le navi che nel 2005 praticano la pesca a strascico sono 272, le volanti ammontano a 47 unità e le draghe idrauliche per la pesca delle vongole di mare e altri bivalvi 135. Numerosa è la presenza di battelli che effettuano pesche speciali. Nel 2005 sono autorizzate 372 licenze in Veneto, il 65% delle quali operanti nella Capitaneria di Porto di Chioggia.
Nello stesso anno risultano iscritti nel Registro dei Pescatori Marittimi, istituito presso le Capitanerie di Porto, quasi 11 mila soggetti, ma gli imbarcati effettivi sono poco più di un quarto (2.791), dei quali 2.050 presso il compartimento di Chioggia e 741 presso quello di Venezia.
Nel 2005 vi è in Veneto un aumento del 2,2% delle imprese attive nel comparto pesca e acquacoltura contro un incremento medio nazionale attorno allo 0,2%. Ciò ha significato un incremento anche dell’incidenza regionale sul comparto nazionale, passato dal 22,8% del 2004 al 23,3% del 2005. All’incremento ha contribuito la crescita che si è manifestata soprattutto nel comparto della pesca (+5% nel 2005 rispetto all’anno precedente), mentre l’acquacoltura ha segnato una diminuzione del 2,1%. Si tratta di variazioni molto più accentuate rispetto a quanto accade a livello nazionale, dove le imprese di pesca e di acquacoltura hanno manifestato un leggero aumento rispettivamente pari allo 0,4% e allo 0,82%.
Per quanto concerne la pesca marittima e lagunare, secondo i dati forniti dai sei mercati ittici regionali, il volume d’affari nel 2005 è di oltre 113 milioni di euro, in aumento del 5,2% rispetto al 2004. Nei mercati di Chioggia e Venezia vi è una forte incidenza della produzione proveniente da altri centri pescherecci nazionali o esteri, tanto che la quota di prodotto locale è rispettivamente del 69% e 18% in termini di quantità e del 52% e 15% in termini di valore. I quantitativi trattati presso le altre strutture mercatali sono interamente di derivazione locale.
Il Veneto, in termini di quantità e di valore, rappresenta oltre un quarto delle importazioni di prodotti ittici nazionali e raggiunge il 30% delle esportazioni ittiche italiane. I dati provvisori relativi al 2005, fanno emergere un andamento positivo nell’anno appena concluso rispetto al trend che invece caratterizzava i periodi precedenti. In termini quantitativi si ha infatti un aumento contenuto delle importazioni in termini di valore, pari al 5,8%, pienamente bilanciato da un incremento delle esportazioni di oltre 28 punti percentuali. Il disavanzo della bilancia commerciale ittica, che nel 2004 era aumentato del 7,3% rispetto al 2003, nel 2005 risulta così diminuito di un punto percentuale e mezzo.


Tabella 3.7
La pesca marittima e lagunare - Tabella 3.7

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