7. I dati per comparto produttivo

Inizio Pagina  7.1 - I dati per comparto

In questo capitolo verranno fornite informazioni più dettagliate per i comparti prodottivi di maggior rilievo dal punto di vista della prevenzione degli infortuni sul lavoro; si tratta dei comparti che sono stati oggetto, negli ultimi anni, di particolare attenzione nella pianificazione delle attività di vigilanza secondo le indicazioni dei piani triennali.

Informazioni generali sull'andamento degli infortuni nella totalità dei comparti produttivi sono reperibili nel capitolo 6 "I dati regionali", dove è possibile valutare anche l'andamento di eventi stradali e non stradali confrontandoli come valori assoluti.

In tutte le elaborazioni di questo capitolo non vengono esclusi gli infortuni in itinere poiché non è possibile individuarli per gli anni precedenti il 1999. Sono invece esclusi gli studenti di scuole pubbliche, gli sportivi professionisti e gli addetti ai servizi domestici. Gli infortuni con coinvolgimento di automezzi corrispondono alla definizione di infortuni stradali, con tutte le riserve già indicate in precedenza poiché sono individuati in base alla coppia forma accadimento - agente materiale (vedi capitolo 2 sulla metodologia).

Inizio Pagina  7.2 - Commento ai dati


Agricoltura, agrindustria e pesca

In questa sezione sono stati conglobati i dati della gestione agricoltura e del comparto "agrindustria e pesca". Le attività di piccola pesca e piscicoltura non sono distinguibili da quelle dell'agrindustria in base alla tariffa INAIL; le attività agrindustriali costituiscono comunque la maggior parte di questo raggruppamento sulla base del codice ISTAT (la pesca copre lo 0,2 % delle posizioni assicurative e l'1,3% degli addetti del comparto agrindustria e pesca nel 2001); all'interno del comparto sono conteggiati esclusivamente i dipendenti mentre i soci di cooperative di pescatori godono di polizze speciali alle quali non viene attribuita una voce di tariffa INAIL; per questo motivo, la maggior parte delle attività di pesca, individuate in base al codice ISTAT, non sono comprese nel comparto agrindustria e pesca definito in base alla voce di tariffa INAIL - vedi capitolo 4).

In figura 7.1 si può osservare che nel decennio vi è stata una notevole riduzione degli infortuni totali e, meno evidente, di quelli gravi (soprattutto nel periodo 1992:1994). Gli infortuni avvenuti senza il coinvolgimento di automezzi sono in riduzione netta sia come valore assoluto che come percentuale sul totale (figura 7.2); si consideri, comunque, che in questo settore gli infortuni con automezzi si possono molto frequentemente verificare durante l'esercizio della lavorazione nei campi e non si tratta di incidenti stradali veri e propri.

Anche gli infortuni mortali (tabella 7.1) sono in diminuzione. La rilevante riduzione del totale infortuni determina anche la riduzione delle principali coppie forma accadimento e agente materiale che descrivono le modalità con cui si è determinato l'infortunio (figura 7.3), con poche eccezioni. Le cause più rilevanti restano comunque le macchine motrici, i mezzi di trasporto e le cadute dall'alto e in piano. La tabella 7.2 riporta il dettaglio delle variazioni intervenute nei quattro trienni. La grande riduzione del numero di infortuni in agricoltura deve essere attribuita in larga misura alla notevole diminuzione del numero di addetti (vedere il capitolo 4 sul sistema produttivo).


Costruzioni

La figura 7.4 mostra una modesta riduzione del numero di infortuni totali nel periodo 1991:1994 e poi una sostanziale stabilità, mentre il numero di infortuni gravi non solo non è diminuito ma mostra una preoccupante tendenza all'aumento. In diminuzione (figura 7.5) risulta la percentuale di infortuni senza coinvolgimento di automezzi fino al 1999, poi c'è una lieve ripresa. I casi mortali (tabella 7.3) presentano ampie oscillazioni (data la bassa numerosità) ma si possono considerare stabili o di poco diminuiti (soprattutto i casi con esclusione di automezzi). Gli infortuni con automezzi sono in aumento sia nei casi gravi che nei casi non gravi; sono la principale fonte di infortuni assieme alle cadute ma queste ultime sono in diminuzione (figura 7.6 e tabella 7.4).


Legno

Anche in questo comparto gli infortuni totali risultano in diminuzione (figura 7.7) mentre gli eventi gravi, diminuiti fino al 1997, mostrano una tendenza all'aumento negli anni più recenti. Proporzionalmente sono in forte diminuzione gli infortuni senza coinvolgimento di automezzi (figura 7.8) Gli incidenti mortali senza automezzi sono sostanzialmente stabili mentre aumentano quelli dovuti ad automezzi (tabella 7.5).

Materiali, utensili e macchine sono fra le principali cause degli infortuni in generale; per gli incidenti gravi i e non mortali prevalgono, invece, gli infortuni dovuti ad automezzi e macchine. Per i casi mortali la causa prevalente è costituita da incidenti con coinvolgimento di automezzi e da cadute dall'alto. Mentre quasi tutte le coppie forma-agente risultano in diminuzione come valori assoluti (figura 7.9 e tabella 7.6), sono molto aumentati i casi con coinvolgimento di automezzi: raddoppiati nei casi gravi non mortali e quasi quadruplicati nei casi mortali, mentre nei casi non gravi l'aumento non si rileva.


Lavorazione minerali non metalliferi

Gli infortuni in questo settore si presentano in modesta diminuzione mentre sono in aumento i casi gravi dal 1998 in poi (figura 7.10). Anche in questo comparto è in diminuzione la proporzione di casi avvenuti senza coinvolgimento di automezzi (figura 7.11); l'andamento dei casi mortali presenta ampie oscillazioni, data la bassa numerosità dei lavoratori interessati, ma è sostanzialmente stabile (tabella 7.7).

Tra gli eventi gravi non mortali e mortali, figurano ai primi posti (figura 7.12 e tabella 7.8) tra le coppie forma-agente il trauma o lo schiacciamento con materiali, la guida di automezzi (in aumento) e le cadute. A differenza di altri comparti, nei casi gravi non c'è un'evidente diminuzione degli eventi non connessi ad automezzi, ma schiacciamento e traumi con materiali restano sostanzialmente stabili o in aumento.


Metalmeccanica

In questo comparto si evidenzia (figura 7.13) una lieve diminuzione fino al 1997 per gli infortuni totali, seguita da un piccolo aumento nel 1998 e da un andamento sostanzialmente stabile con lieve tendenza alla diminuzione negli anni successivi. I casi gravi sono in aumento costante dal 1997. La proporzione di eventi non connessi ad automezzi è in diminuzione ma non in modo così marcato come in altri comparti (figura 7.14). I casi mortali sono sostanzialmente stabili (tabella 7.9).

In figura 7.15 e tabella 7.10 si può osservare che al primo posto, come causa per gli infortuni mortali, figurano gli infortuni con automezzi (in aumento) e le cadute dall'alto (stabili). Per gli eventi gravi non mortali al primo posto sono gli eventi con automezzi (triplicati) seguiti da traumi con materiali e utensili e cadute (stabili). Soltanto gli infortuni totali presentano qualche coppia forma agente in evidente diminuzione, quali contatto con materiali, schegge, frammenti, attrezzi e macchine.


Servizi

A differenza di altri comparti, questo presenta (figura 7.16) un aumento del totale infortuni e degli infortuni gravi nell'ultimo triennio. Come si è detto in altri capitoli, può trattarsi di un effetto dell'allargamento dei soggetti assicurati e dei rischi tutelati a causa delle variazioni normative. In aumento il numero di infortuni non connessi ad automezzi, anche se la loro percentuale sul totale degli infortuni è in netta diminuzione (-20% vedi figura 7.17), forse a testimonianza del fatto che le nuove categorie protette presentano soprattutto rischi di tipo "stradale". Gli infortuni mortali sono in aumento e sono costituiti prevalentemente da incidenti con automezzi (tabella 7.11). Anche l'analisi delle coppie forma-agente mette in evidenza (figura 7.18 e tabella 7.12) la netta prevalenza (in aumento) di infortuni con coinvolgimento di automezzi. Le altre cause sono sostanzialmente stabili o in aumento.


Trasporti

In figura 7.19 si può osservare una diminuzione degli infortuni totali fino al 1995 seguita da un costante aumento. Anche gli infortuni gravi sono in forte aumento dal 1995; la quota proporzionale di eventi non connessa ad automezzi è in forte diminuzione ma è comunque in aumento come valore assoluto (figura 7.20). Trattandosi di un comparto che per definizione svolge una rilevante attività su strada, si può comprendere come la quota di eventi connessi ad automezzi sia ancora più rappresentata che in altri comparti; anche i casi mortali risultano in aumento soprattutto in questa tipologia di eventi (tabella 7.13). L'esame di figura 7.21 e di tabella 7.14 conferma quanto indicato; si può tuttavia osservare che anche altri tipi di infortuni, non compresi nella definizione di evento con automezzi o "stradali", in realtà hanno a che fare con automezzi o altri mezzi di trasporto o con mezzi utilizzati per la movimentazione di materiali (comprese le cadute dall'alto e gli schiacciamenti).

Inizio Pagina  7.3 - Considerazioni conclusive

L'evidenza che vi è stata una riduzione dei casi non gravi, non accompagnata da una parallela riduzione dei casi gravi in alcuni settori lavorativi, deve indurre qualche considerazione e solleva quesiti ai quali questi dati non possono dare risposta soddisfacente.

In primo luogo, poiché le cause degli infortuni gravi, mortali e non mortali, sono spesso diverse da quelle degli infortuni lievi, si può ipotizzare che siano stati realizzati interventi preventivi in grado di eliminare soltanto alcune delle cause, soprattutto quelle coinvolte in eventi lievi. D'altra parte l'aumento del volume di traffico sulle nostre strade e conseguentemente degli incidenti stradali giustificano il fatto che la quota proporzionale di eventi con coinvolgimento di automezzi sia in costante aumento mentre la sicurezza all'interno delle aziende è apparentemente aumentata.

Ricordiamo poi che i determinanti dei risultato finale (numero di infortuni riconosciuti) non dipendono soltanto dai fattori inerenti le condizioni di sicurezza tradizionalmente considerate; esistono infatti molti altri determinanti, per esempio di tipo economico-congiunturale o amministrativo (ad esempio il comportamento dei medici in termini di prognosi che può spostare quote di infortuni dalle definizioni in franchigia ai casi riconosciuti e viceversa, la mancata denuncia di eventi lievi da parte di lavoratori precari e così via).

Altri fattori da considerare sono legati alla trasformazione del modo di lavorare, sempre più meccanizzato, e allo spostamento di addetti dall'agricoltura e dall'industria verso il terziario; informazioni su queste modificazioni del tessuto produttivo possono essere reperite nel capitolo 4.



Agricoltura, agrindustria e pesca
Figure 7.1 e 7.2
Figura 7.3 Tabella 7.2

Costruzioni
Figure 7.4 e 7.5
Figura 7.6 Tabella 7.4

Legno
Figure 7.7 e 7.8
Figura 7.9 Tabella 7.6

Lavorazione minerali non metalliferi
Figure 7.10 e 7.11
Figura 7.12 Tabella 7.8

Metalmeccanica
Figure 7.13 e 7.14
Figura 7.15 Tabella 7.10

Servizi
Figure 7.16 e 7.17
Figura 7.18 Tabella 7.12

Trasporti
Figure 7.19 e 7.20
Figura 7.21 Tabella 7.14


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