7. Il turismo

Inizio Pagina  Il turismo e l'economia

L'Italia è il Paese che detiene il maggiore patrimonio culturale del mondo rispetto alla lista del patrimonio mondiale elaborata dall'UNESCO, ma risulta terza in Europa in termini di industria turistica. Esistono dunque reali margini per un ulteriore sviluppo di offerte attrattive per i turisti, soprattutto per gli stranieri. In tale contesto la nostra regione si distingue per le numerose iniziative volte alla promozione del turismo e per l'utilizzo dei fondi comunitari in questo ambito.

Nel 2003, nonostante una situazione congiunturale non del tutto positiva, l'economia veneta continua a mantenere uno dei suoi punti di forza nel turismo. Nel periodo ottobre 2002 - settembre 2003 il Veneto è risultato ancora una volta determinante per il turismo italiano registrando, prima fra tutte le regioni, ben il 14,2% di arrivi e il 15,9% di presenze turistiche sul totale nazionale. Tale supremazia è dovuta soprattutto al turismo straniero che peraltro, secondo i dati dell'Ufficio Italiano Cambi, nel 2002 e nel 2003 ha speso più nel Veneto che in ogni altra regione italiana. Anche il saldo della bilancia dei pagamenti turistica è il più alto dal 2001 ed incide sul saldo positivo nazionale per ben il 32,5%.

L'incidenza percentuale sul valore aggiunto del settore alberghi e ristoranti - che rappresenta comunque solo una componente del comparto turistico - è nel Veneto superiore rispetto a quella nazionale. La percentuale di unità locali attive nel Veneto operanti nel 2003 nel comparto del turismo (nota 1) sul totale risulta consistente (2,6%) ed in crescita rispetto all'anno precedente del 2,9%, anche se in misura minore rispetto a quella nazionale.

Inizio Pagina  Il turismo e l'occupazione

Non è peraltro da sottovalutare il ruolo del turismo in termini di spinta occupazionale: secondo le stime del Sistema Informativo Excelsior (nota 2) il settore definito "alberghi, ristoranti e servizi turistici" ha offerto un saldo occupazionale sempre positivo negli ultimi anni, soprattutto per quello che riguarda le qualifiche più basse. Sempre secondo Excelsior, gli imprenditori del comparto turistico richiederebbero, per le nuove assunzioni, soprattutto un titolo di studio di scuola superiore (25%) e di formazione o qualifica professionale (quasi 75%), mentre necessiterebbero di laureati solo per lo 0,4%. L'indagine sui bisogni di professionalità delle attività per il turismo condotta dall'Osservatorio sul Mercato Locale del Lavoro e dall'Università degli Studi di Padova (nota 3)si discosta dalla precedente per quanto riguarda il titolo di studio richiesto all'assunzione. Rileva infatti una maggiore propensione degli albergatori all'assunzione, con una proporzione di laureati importante; indica inoltre come le APT, con la loro recente riforma, abbiano assunto un numero cospicuo di persone in buona parte con titolo universitario e come i 313 musei veneti avrebbero invece bisogno di un forte rilancio per assumere nuovo personale sicuramente necessario.

Inizio Pagina  I flussi turistici

Proprio per l'importanza rivestita da questo settore è necessario prestare attenzione all'andamento dei flussi turistici. Si osserva infatti, nel periodo ottobre 2002 - settembre 2003, un andamento positivo (+0,5%) degli arrivi e una tendenza moderatamente negativa (-1,5%) delle presenze. Inoltre, il saldo nella bilancia dei pagamenti nel 2003 è tornato ad aumentare rispetto all'anno precedente, in controtendenza rispetto al dato negativo nazionale.

I quasi 55 milioni di presenze del periodo ottobre 2002 - settembre 2003 si compongono per il 44% di turisti italiani e per il 56% di stranieri; gli arrivi degli italiani sono in aumento (+6%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e rappresentano il 41,1% del totale. Il movimento turistico resta quindi, come nel 2002, in diminuzione per gli stranieri (-4,7% di presenze e -3% di arrivi): sicuramente il clima di incertezza internazionale non si è rivelato un elemento a favore dei viaggi all'estero da e verso l'Italia.

Complessivamente il 53% dei turisti presenti in Veneto nel periodo ottobre 2002 settembre 2003 ha soggiornato in strutture extralberghiere, mentre il restante 47% in strutture alberghiere.

La stagionalità dei flussi rimane alta; per il periodo considerato viene confermato il picco delle presenze nel periodo che va da giugno a settembre, anche se non sono ancora disponibili i dati sull'ultima parte dell'anno.

Anche nel periodo preso in esame viene confermata la tendenza di visitare molti luoghi in poco tempo; per questo la permanenza media, ossia il numero medio di giornate trascorse nel luogo d'arrivo da ogni turista, è sostanzialmente stabile a 4,7 giorni rispetto ai 4,8 dello stesso periodo dell'anno precedente. La tendenza è comunque decrescente: i 5 giorni di permanenza media nel 1997 sono passati ai 4,7 giorni del 2003.

Inizio Pagina  Le strutture ricettive

Dalla rilevazione Istat sulla consistenza degli esercizi ricettivi emerge un recupero complessivo di strutture pari al 6,5% nei primi 9 mesi del 2003 rispetto all'anno precedente. L'incremento è stato molto marcato per gli esercizi complementari (+6,9%), con particolare riguardo ai bed&breakfast (+52,8%) e agli agriturismi (+23,8%). Gli esercizi alberghieri hanno mantenuto sostanzialmente stabile il loro numero, ma con un aumento dei residence e degli alberghi di categoria superiore a scapito degli alberghi a una e due stelle probabilmente a causa della loro stessa riqualificazione.

Inizio Pagina  I comprensori

Rispetto alle variazioni diffusamente negative del 2002, il periodo ottobre 2002 settembre 2003 ha visto come protagonista la montagna che ha registrato un forte incremento di presenze (+3,1%) e soprattutto di arrivi (+5,9%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Per gli arrivi vi è stata una riduzione per le terme (-2,5%) e il mare (-1,7%) mentre le città d'arte (+1,1%) ed il lago (+1,2%) hanno registrato un aumento. Le presenze hanno avuto un andamento positivo, oltre che per la montagna, anche per le città d'arte (+2,1%); il calo più accentuato si è verificato per le località termali (-4,6%).

Inizio Pagina  La provenienza

I turisti tedeschi e austriaci, che tradizionalmente scelgono il Veneto come meta per le proprie vacanze, mantengono il primato rispetto a tutte le altre provenienze, ma accentuano il calo delle presenze già riscontrato nel 2002, rispettivamente del 10,2% e del 7% nel periodo ottobre 2002 - settembre 2003 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La crisi economica tedesca e l'introduzione dell'euro che ha attenuato i vantaggi dovuti al tasso di cambio hanno sicuramente influito sulle scelte delle famiglie tedesche che, peraltro, possono contare su pacchetti turistici più economici per altre destinazioni europee forniti dai principali tour operator tedeschi. L'offerta turistica italiana, seppur spesso connotata da una qualità maggiore, risulta meno competitiva. Per contro, i turisti britannici hanno incrementato i loro arrivi nel Veneto (+12,7% e +6,3% di presenze), così come gli spagnoli (+4,5% e +4,9% di presenze). E' da notare positivamente inoltre, nella graduatoria dei primi dieci paesi in termini di presenze, l'ingresso dell'Ungheria con un incremento di presenze dell'11,6%.

Inizio Pagina  I viaggi degli italiani in Veneto

Nel corso del 2003 l'8,1% dei viaggi degli italiani sul territorio nazionale ha avuto come destinazione principale il Veneto (+0,9% rispetto al 2002) che risulta così fra le prime regioni italiane sia come meta di vacanza, soprattutto di breve durata, sia come meta di viaggi di lavoro dei connazionali.

Gli Italiani scelgono il Veneto per le vacanze brevi soprattutto nei trimestri gennaio-marzo e luglio-settembre, durante i quali risulta seconda meta con rispettivamente il 10,7% e il 10,3% sul totale delle vacanze brevi del periodo. Durante le stagioni intermedie il Veneto potrebbe migliorare la sua attrattiva per le vacanze brevi, magari incentivando certi settori di nicchia quali il turismo eno-gastronomico e gli itinerari naturalistici. Per le vacanze più lunghe il Veneto si colloca al quarto o quinto posto in quasi tutti i trimestri tranne che in quello estivo, durante il quale vede tradizionalmente una forte presenza straniera.

Inizio Pagina  Le province

Tutte le province venete sono visitate dai turisti, ma due si confermano le province come maggiori attrattrici: Venezia (nonostante la variazione negativa del numero di presenze), per il suo centro storico e per il litorale e Belluno per le vacanze montane. Ciò si evidenzia attraverso il valore degli indicatori calcolati: il tasso di ricettività che rappresenta la potenzialità di offerta turistica e il tasso di turisticità che rappresenta l'effettivo peso del turismo rispetto alle dimensioni della zona in termini di abitanti.

Sono Padova e Venezia le province che primeggiano per consistenza di alberghi qualitativamente migliori: esse possiedono un numero maggiore di alberghi di categoria superiore alla terza rispetto a quelli di categoria inferiore.

In termini di dinamica di arrivi e presenze, sono le province di Belluno e Treviso che hanno avuto gli incrementi maggiori. Ancora positivi quelli di Rovigo, mentre tutte le altre province risultano in calo.

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