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La violenza contro le donne
durante il lockdown

L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999 ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne; oggi l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, nel suo Goal n.5, mira all'"eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze sia nella sfera pubblica che in quella privata". In Veneto circa 1 donna su 3 (31,7%) ha subito qualche forma di violenza nel corso della vita: il 19,1% delle donne ha subito violenza fisica (schiaffi, spintoni, colpi,…), il 22,6% violenza sessuale (molestie, rapporti indesiderati, stupri) e il 5,4% le donne ha subito uno stupro. L'ambito meno visibile della violenza è quello domestico, in cui l'autore è il partner o l'ex partner della donna; considerando solo le violenze di tipo fisico o sessuale, in Veneto il 13% delle donne con partner o ex partner l'ha subita almeno una volta nella vita (13,6% in Italia).
La recente esperienza di confinamento domestico, dovuta alle restrizioni anti pandemia, ha acutizzato il fenomeno. L'Organizzazione mondiale della sanità, peraltro, evidenzia come nelle situazioni di crisi, come disastri naturali, guerre o epidemie, il rischio di violenza sulle donne tende ad aumentare. Le informazioni raccolte dal numero verde 1522 contro la violenza e lo stalking possono fornire alcune evidenze relative all'andamento del fenomeno della violenza domestica durante il periodo della pandemia. In Veneto il numero dei contatti nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 è aumentato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente del 71,5%, passando da 506 a 868; 396 di questi sono segnalazioni di violenza da parte di vittime (+73% rispetto all'anno scorso). Occorre sottolineare che parte di tale incremento può attribuirsi alle campagne di sensibilizzazione e di informazione che hanno contribuito a far emergere il fenomeno.
In Veneto tutti i centri antiviolenza hanno proseguito le attività di sostegno riorganizzando i servizi: reperibilità e supporto telefonico e on line, colloqui in presenza scaglionati a turni, igienizzazione dei locali. Secondo i dati provvisori di Istat, il 13% delle nuove donne accolte tra maggio e giugno 2020 sono vittime di violenza nata o esacerbatasi a seguito delle conseguenze della pandemia (convivenza forzata, perdita del lavoro dell'autore o della donna, etc). Nello stesso periodo sono 53 le nuove donne accolte nelle Case rifugio, il 17% delle quali per violenze legate alla pandemia.
La violenza domestica è un importante fenomeno da monitorare, poiché a volte costituisce il preludio di esiti drammatici, fino alla morte della vittima. Considerando i dati sugli omicidi volontari in Veneto nel periodo 2016-2018, se la vittima è una donna, nella maggior parte dei casi (79,4%) l'autore è il partner o l'ex- partner oppure un altro parente; il contrario accade quando le vittime sono uomini, che sono perlopiù vittime di semplici conoscenti o sconosciuti (per il 64% dei casi).