Glossario
Addetti impiegati nelle unità locali
per la costruzione della tabella sugli addetti impiegati nelle unità locali presentate nel paragrafo 10.2, i settori di attività sono stati raggruppati a partire dalle categorie Ateco 2002 come segue:
  • Settore meccanico: sottosezione DJ (Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo), sottosezione DK (Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici.), sottosezione DM (Fabbricazione di mezzi di trasporto), gruppo 50.2 (Manutenzione e riparazione di autoveicoli) e categoria 50.40.3 (Riparazioni di motocicli e ciclomotori);
  • Settore servizi del benessere: classi 93.02 (Servizi dei parrucchieri e di trattamenti di bellezza) e 93.04 (Servizi dei centri per il benessere fisico);
  • Alimentazione e ristorazione: sezione H (Alberghi e ristoranti);
  • Elettrico ed elettronico: sottosezione DL (Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche), classi 29.71 (Fabbricazione di elettrodomestici) e 52.72 (Riparazione di apparecchi elettrici per la casa);
  • Legno: sottosezione DD (Industria del legno e dei prodotti in legno);
  • Commercio: sezione G (Commercio all’ingrosso e al dettaglio) esclusa il gruppo 50.2, la categoria 50.40.3 e la classe 52.72;
  • Costruzione: sezione F (Costruzioni);
  • Informatica: divisione 72 (Informatica e attività connesse).
Anagrafe Regionale Obbligo Formativo (AROF)
AROF, è un sistema informatico, nato nel 2004, per far fronte alla legge sull’obbligo formativo (Legge 9 del gennaio 1999). Le due principali funzionalità di AROF sono:
  • gestione delle anagrafiche di studenti ed enti formatori: vengono raccolti i dati anagrafici degli studenti ed il loro percorso formativo, i dati relativi agli enti con offerte formative, che possono essere mantenuti sempre aggiornati con la collaborazione degli enti direttamente interessati e fornendo così una base dati ricca e che consente l’effettuazione di analisi statistiche;
  • gestione delle comunicazioni sull’adempimento dell’obbligo e delle altre comunicazioni fra gli enti formatori e i Centri per l’Impiego, che attraverso un efficace flusso informativo automatizzato consentono di monitorare costantemente il percorso formativo di ogni singolo studente.
Tale banca dati, ha il fine di intervenire con azioni di orientamento e di reinserimento, su quegli individui che per un qualsiasi motivo escono dal circuito virtuoso Istruzione-Formazione Professionale-Apprendistato.
I promotori di tale sistema sono la Regione del Veneto, Veneto Lavoro, le Province del Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale (U.S.R.) per il Veneto. A beneficiarne sono invece le Scuole, i Centri di Formazione Professionale (C.F.P.), il Centro Servizi Amministrativi (C.S.A.) scolastici per il Veneto e Centri per l’Impiego (C.P.I.). Per ulteriori approfondimenti: www.venetolavoro.it
Centro di Formazione Professionale (CFP)
Istituto che vuole aiutare giovani ed adulti a perfezionare la propria formazione professionale ed aiutarli ad entrare nel mondo del lavoro.
Per raggiungere i propri scopi il CFP attua generalmente i seguenti percorsi:
  • corsi di qualifica professionale: sono comunemente rivolti a ragazzi in uscita dalla scuola dell'obbligo; hanno una durata di due/tre anni e si concludono con un esame che dichiara il raggiungimento della qualifica professionale.
  • corsi di specializzazione: sono rivolti a ragazzi e/o adulti che avendo già ottenuto una qualifica professionale intendono approfondire le proprie conoscenze e capacità nel settore professionale di loro interesse; hanno generalmente la durata di un anno.
  • corsi post-diploma: sono rivolti alle persone che hanno raggiunto, attraverso l'esame di stato, un diploma di scuola media superiore e vogliono completare la propria formazione professionale; hanno generalmente la durata di un anno.
  • corsi di istruzione e formazione tecnica superiore.
I Centri di formazione professionale sono diretti da enti di formazione i quali rendono conto del loro operato alle Regioni oppure, in certi casi, sono diretti dalla Regione stessa.
Centro per l'Impiego (CPI)
ufficio della Regione che ha in gestione, monitorandolo, il mercato del lavoro a livello provinciale. Tale Centro è l'erede dell'Ufficio di collocamento ovvero le Sezioni Circoscrizionali per l'Impiego e il Collocamento in Agricoltura (SCICA).
Le principali attività del centro per l’impiego sono:
  • gestione dell'elenco anagrafico dei lavoratori, nel quale viene registrata la storia lavorativa (compresi i periodi di disoccupazione) di ogni persona che ha domicilio nel territorio di competenza del Centro per l'impiego;
  • gestione del riconoscimento dello stato di disoccupazione;
  • iscrizione alle liste di mobilità e premobilità;
  • iscrizione agli elenchi e graduatorie delle categorie protette ai sensi della L. 68/1999;
  • raccolta delle autocandidature per essere avviati nell'Ente pubblico in basse qualifiche e predisposizione delle relative graduatorie;
  • iscrizione nelle liste dei lavori socialmente utili e predisposizione delle relative graduatorie;
  • registrazione delle assunzioni, trasformazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro presso aziende private e Enti pubblici.
Coefficiente di determinazione (R²)
proporzione tra la variabilità dei dati e la correttezza del modello statistico utilizzato per interpretarli; nel caso di una regressione lineare, consiste nel quadrato del coefficiente di correlazione di Pearson (Nota 1).
In altre parole, è una quantità che misura la bontà di un modello (Y = f(X)) in funzione della sua capacità di stima dei valori della variabile dipendente (Y).
Coefficiente di transizione
rapporto tra gli studenti iscritti nell’anno t+1 all’anno di corso k+1 sugli iscritti nell’anno t all’anno di corso k; permette di stimare il flusso degli studenti da un anno a quello successivo.
Comportamenti a rischio
un insieme di fattori, tra loro più o meno correlati, che determinano una situazione di disagio; centrale rispetto a questo è l'utilizzo di sostanze che generano dipendenza.
Errore standard
misura della stima della deviazione standard (Nota 2) dello stimatore. È, quindi, una stima della variabilità dello stimatore, ovvero una misura della sua imprecisione.
Europa 2020
nuova strategia europea (dopo Lisbona 2000/2010) per uscire dalla crisi e preparare l'economia dell'UE per il prossimo decennio. Tre priorità chiave e cinque obiettivi di massima per rilanciare il sistema economico e promuovere una crescita "intelligente, sostenibile e solidale" basata su un maggiore coordinamento delle politiche nazionali ed europee.
Intervallo di confidenza
viene definito intervallo di confidenza (o intervallo di fiducia) un intervallo di valori plausibili per il parametro di stima.
Gli estremi dell'intervallo di confidenza vengono denominati limiti di confidenza.
In base all’ampiezza dell’intervallo viene associata una probabilità che l'evento casuale descritto dalla variabile in oggetto cada all'interno di tale intervallo.
Istituzione scolastica
scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti ex magistrali, istituti tecnici, istituti professionali, istituti artistici).
Literacy
conoscenze specifiche e capacità di utilizzare in modo funzionale tali conoscenze in contesti di vita reale.
Livello cognitivo
competenze giudicate essenziali per svolgere un ruolo consapevole e attivo nella società e per continuare ad apprendere per tutta la vita.
Matrice di covarianza
rappresenta la variazione di coppie di variabili in una analisi statistica di un fenomeno, cioè rappresenta il modo in cui ogni variabile varia rispetto alle altre.
Media (aritmetica)
la media aritmetica è la tipologia di media più comunemente utilizzata. Viene usata per riassumere in un solo numero un insieme di dati; rappresenta, quindi, un indice di centralità di una distribuzione. Consiste nella somma dei valori osservati divisi per il numero delle unità statistiche.
Numero medio di bulli recidivi per una vittima di bullismo abituale
numero totale di ragazzi che ha commesso 2/3 o più atti di bullismo a scuola nei due mesi precedenti all'indagine sul numero totale di ragazzi che ha subito 2/3 volte al mese o più atti di bullismo a scuola nei due mesi precedenti all'indagine.
Numero medio di iscritti per istituto
totale degli studenti iscritti sul totale degli istituti.
Orientamento “con le discipline” o “attraverso le discipline”
sviluppo continuo della capacità di discernere, tra tutte le possibilità, il percorso di studi che più si addice alle proprie attitudini ed aspirazioni, durante il percorso scolastico stesso, attraverso i successi o, purtroppo, gli scogli che ogni ragazzo si trova a dover affrontare.
Percentuale di diplomati su quinto anno
percentuale di studenti iscritti al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado che arriva al diploma. In formula, numero di diplomati su ragazzi iscritti al quinto anno.
Percentuale di iscritti al primo anno che in media arriva al diploma
prodotto tra i coefficienti medi di transizione e la quota media di diplomati sugli iscritti al quinto anno.
Politica di orientamento (scolastico)
scelta concernente traguardi e tendenze di miglioramento degli esiti da garantire.
Politica educativa
traguardi o tendenze evolutive di miglioramento degli esiti educativi garantiti dal sistema.
Prime iscrizioni
totale degli iscritti al primo anno non ripetenti.
Prodotto Interno Lordo (PIL)
valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un anno e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette).
Produzione educativa
complesso di strutture, risorse, processi e prodotti che caratterizzano in senso strumentale il sistema educativo.
Quota media di studenti che arriva dal primo al quinto anno
prodotto dei coefficienti medi di passaggio da primo a secondo anno di corso, da secondo a terzo, da terzo a quarto e da quarto a quinto.
Scelta dopo il percorso formativo dell’obbligo comune
prima scelta scolastica che gli studenti si trovano ad affrontare; avviene per i ragazzi italiani all’età di 13-14 anni, all’uscita dalla terza media. La scelta consiste se studiare in una scuola superiore, o dedicarsi ad apprendere tramite i corsi regionali di formazione professionale.
Scuola paritaria
le scuole paritarie sono scuole private che possono rilasciare titoli equivalenti ai diplomi rilasciati dalla scuola statale. Le rette pagate dagli studenti costituiscono fondi necessari e sufficienti all'ordinaria gestione della scuola. In base alla legge 62/2000, emanata in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, le scuole private dell'infanzia, primarie e secondarie possono chiedere la parità ed entrare a far parte del sistema di istruzione nazionale.
Il riconoscimento della parità scolastica inserisce la scuola paritaria nel sistema nazionale di istruzione e garantisce l'equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le medesime modalità di svolgimento degli esami di Stato, l'assolvimento dell'obbligo di istruzione, l'abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore dei titoli rilasciati da scuole statali e, più in generale, impegna le scuole paritarie a contribuire alla realizzazione della finalità di istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola.
Scuola privata
si intende, genericamente, una scuola non amministrata dallo stato. Queste vengono distinte in scuole paritarie e scuole non paritarie.
Sistema educativo
si intende un complesso di fenomeni riguardanti la persona, il cittadino, il lavoratore/professionista, che assumono grande rilievo nell’ambito del più ampio sistema della qualità della vita e dei fattori strumentali che la determinano.
Spesa media mensile per famiglia
spesa che ogni famiglia in media si trova ad affrontare mensilmente per l’istruzione. Questa si divide in due tipi: quella relativa alle istituzioni educative, prevalentemente costituita dalle rette e dalle tasse di iscrizione, e quella rivolta all’acquisto di beni e servizi collaterali, da considerarsi necessari per una corretta frequenza e fruibilità del corso di studi.
Status sociale
posizione che un individuo occupa nella società in relazione agli altri individui; determinato da diversi fattori, come il possesso di beni materiali, la posizione occupazionale, l’accesso alle risorse economiche, la cultura e il prestigio sociale.
Strategia di Lisbona
programma di riforme economiche approvato dai Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea nel 2000 a Lisbona. L'obiettivo espressamente dichiarato è quello di fare dell'Unione la più competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010.
Caratteristica peculiare è che per la prima volta i temi della conoscenza sono individuati come portanti, pur essendo un documento che spazia in tutti i campi della politica economica: innovazione e imprenditorialità; riforma del welfare e inclusione sociale; capitale umano e riqualificazione del lavoro; uguali opportunità per il lavoro femminile; liberalizzazione dei mercati del lavoro e dei prodotti; sviluppo sostenibile.
Strategia organizzativa ed allocativa di risorse
modifica delle strutture, dei processi, e di impiego ed allocazione delle risorse.
Strategia tecnico-educativa
cambiamento al sistema dei prodotti educativi in senso tecnico-pedagogico.
Tasso di abbandono scolastico
percentuale di studenti che abbandona gli studi sul totale degli iscritti.
Tasso di abbandono scolastico prematuro
percentuale di 18-24enni con al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai due anni.
Tasso di partecipazione scolastica
percentuale di studenti in età 14-18 anni che frequenta una scuola secondaria di secondo grado.
Tipologia scolastica
principali categorie di scuola secondaria di secondo grado. Quando le categorie sono tripartite nella dicitura “Licei” si tiene conto dei licei classici, scientifici, linguistici, artistici e degli istituti ex magistrali, nella dicitura “Istituti tecnici” vi sono unicamente questi, mentre nella dicitura “Istituti professionali” si tiene conti di questi e degli istituti d’arte. Nei casi dove sia presente la dicitura “Istruzione artistica” essa comprende i licei artistici e gli istituti d’arte, che non vengono conteggiati rispettivamente nei licei e negli istituti professionali.
Varianza
misura di dispersione statistica che sintetizza la dispersione dei dati attorno al valore centrale (media); è, quindi, un indice di variabilità assoluta.
Viene calcolata come la media della distanza quadrata dei singoli valori dal valore previsto (media).
La radice quadrata della varianza viene denominata “scarto quadratico medio e/o deviazione standard (standard deviation)” ed assume particolare rilievo poiché, a differenza della varianza, si esprime con la stessa unità di misura della variabile oggetto di misurazione.
Varianza spiegata
consiste in una delle due componenti della varianza totale (varianza spiegata + varianza residua); generalmente riferita ad un modello parametrico, rappresenta la quota di varianza della variabile dipendente (Y) che il modello (Y = f(X)) riesce a spiegare.