Si può innanzitutto osservare, che la famiglia d'origine influisce sulla scelta delle scuola superiore: all'aumentare dell'indicatore relativo al background familiare, e quindi all'aumentare del titolo di studio dei genitori e della posizione professionale, diminuisce la percentuale di giovani che scelgono una scuola professionale e tecnica e aumenta parallelamente la preferenza verso il sistema dei licei. Questo andamento è osservabile sia a livello nazionale che a livello regionale: in Veneto, i giovani che provengono da famiglie con bassi profili scelgono per il 33% una scuola professionale, per il 49% un istituto tecnico e solo per il 14% un liceo. Per i giovani che hanno alle spalle famiglie con profili più alti, la percentuale di chi sceglie un liceo raggiunge il 60%.
(Figura 9.3.1)
A questo si deve aggiungere che i ragazzi con background più alto hanno avvertito di più l'influenza dei genitori nella scelta della scuola superiore: il 40% di questi diplomati del Veneto ha dichiarato di essere stato influenzato molto o abbastanza dalla famiglia, valore che scende al 33% fra i ragazzi con background medio - basso. La differenza fra i due gruppi è quindi pari a 7 punti percentuali, al di sotto comunque della media nazionale. Le regioni che presentano diversità maggiori sono la Toscana e la Lombardia, mentre all'estremo opposto si trovano Sicilia e Basilicata, dove la percezione dell'influenza dei familiari varia di poco a seconda del background.
Scendendo più nel dettaglio dell'analisi, emerge che in Veneto la categoria di ragazzi più influenzati dalla famiglia sono stati i liceali con un alto background (sono stati influenzati nel 43% dei casi) e in particolar modo i liceali con un alto background che sono stati licenziati dalla scuola media inferiore con votazioni più elevate.
(Figura 9.3.2)
L'influenza della famiglia d'origine risulta ancora più accentuata se si analizzano le differenze alla luce del voto di licenza media. Consideriamo inizialmente i ragazzi che hanno concluso il primo ciclo di istruzione con votazioni medio basse (sufficiente oppure buono): se questi provengono da famiglie con bassi titoli di studio e lavori di basso profilo, nel 41% dei casi si diplomeranno in un istituto professionale; se invece provengono da famiglie di più alto livello, nel 40% dei casi si diplomeranno in un liceo.
Consideriamo adesso i ragazzi usciti dalla scuola media con una votazione medio alta (distinto oppure ottimo): le differenze per background familiare sono ancora marcate e le maggiori differenze si osservano in relazione agli istituti tecnici. Pur aumentando la percentuale dei diplomati nei licei, i figli di operai che hanno ottenuto risultati scolastici migliori scelgono soprattutto gli istituti tecnici (57%) e in misura minore i licei (31%), mentre i ragazzi che hanno un background più alto scelgono nel 76% dei casi un liceo e solo nel 19% un istituto tecnico.
(Figura 9.3.3)
I ragazzi che provengono da famiglie con titolo di studio più elevati e con lavori di più alto livello, hanno quindi più probabilità di scegliere un liceo, piuttosto che un altro tipo di istituto. Di riflesso, i ragazzi che scelgono comunque una scuola professionale sono quelli che presentano le maggiori difficoltà scolastiche: a livello di Nord Est, il 26% dei diplomati negli istituti professionali con un alto background familiare hanno cambiato scuola durante il loro percorso scolastico, a dispetto del 9% di chi ha un background più basso. Parallelamente fra il primo gruppo di diplomati il 29% è stato respinto, valore che scende al 21% fra i secondi: in poche parole, pochi figli di laureati si diplomano in una scuola professionale e quei pochi hanno incontrato più difficoltà dei compagni nel percorso di studi. Le differenze si attenuano o scompaiono analizzando i diplomati negli istituti tecnici e nei licei.
Infine, il background familiare influenza l'esito finale, anche se le differenze non sono molto evidenti: fra chi proviene da un contesto medio basso, in Veneto il voto medio di maturità è pari a 77,84, sale al 78,17 fra chi proviene da un contesto medio e raggiunge l'80,20 fra chi vive in un contesto più elevato. Lo stesso andamento si osserva anche a livello italiano e ripartizionale. In Veneto inoltre ci sono alcune differenze anche fra tipologia scolastica: negli istituti professionali, come visto appena sopra, sono i ragazzi con background medio basso ad uscire con i risultati migliori (il 37% ha ottenuto un punteggio compreso fra 80 e 100 rispetto al 30% dei compagni con background più alto), mentre in un istituto tecnico la relazione si inverte a favore dei ragazzi provenienti da famiglie di alto livello.
(Figura 9.3.4) e
(Figura 9.3.5)
Le differenze non si esauriscono con il conseguimento del diploma di scuola superiore, ma permangono negli anni a seguire, a partire dalla scelta fra lavoro e università. Scelgono un percorso lavorativo il 65% dei ragazzi con famiglie di basso profilo, il 43% dei ragazzi con famiglie di medio profilo e il 21% dei ragazzi con famiglie di alto profilo; parallelamente prosegue gli studi con un percorso universitario (a cui si devono aggiungere una quota di studenti che studiano e lavorano) il 19% dei primi, il 31% dei secondi e il 48% dei terzi.
Risulta però interessante osservare le differenze a parità di diploma conseguito. In media, come già visto nel capitolo dedicato all'orientamento, il 19% dei giovani che conseguono una maturità professionale proseguono gli studi, ma la situazione cambia da famiglia a famiglia: i figli di laureati scelgono un percorso universitario in misura maggiore dei figli di operai (studia il 28% contro il 16%). La differenza fra alto e basso background familiare è di 12,1 punti percentuali.
Le differenza aumenta leggermente analizzando i liceali, arrivando a 12,3 punti percentuali: la quota di giovani che studiano (o che studiano e lavorano) raggiunge il 90% fra la fascia con un alto background. Ma gli scarti si fanno ancora più evidenti fra gli istituti tecnici. In media, il 37% dei diplomati nel 2004 a tre anni dal conseguimento del titolo di perito tecnico prosegue gli studi; questa percentuale raggiunge il 55% fra i giovani con un alto background e scende progressivamente fino ad arrivare al 27% fra i ragazzi con profili familiari più bassi: la differenza fra questi due gruppi di ragazzi sfiora il 30%.
(Figura 9.3.6)
Inoltre, focalizzando l'attenzione sui soli ragazzi che hanno intrapreso un percorso universitario, anche la scelta della facoltà dipende dal tipo di famiglia. Evidente è il caso dei corsi di studio in ambito medico: per il 52% sono frequentate da figli di genitori con alto profilo lavorativo e solo per il 13% da figli di genitori con basso profilo; è possibile spiegare questa differenza in vari modi, estendibili anche ad altre facoltà come giurisprudenza o architettura: da una parte, infatti, si tratta di corsi che richiedono tempi più lunghi di conseguimento e con periodi non retribuiti di specializzazione o praticantato dopo il conseguimento del titolo. Un giovane che proviene da famiglie con un alto profilo lavorativo quindi ha maggiori possibilità economiche e può frequentare più facilmente un corso di studio di questo tipo. D'altra parte si tratta di lauree che permettono l'accesso alle libere professioni dove si nota una certa ereditarietà fra titolo di studio/professione dei genitori (e soprattutto del padre) e quello dei figli.
(Figura 9.3.7)