Evoluzione della rete di vendita della Grande Distribuzione in Veneto
A questo punto è d'obbligo un excursus su un particolare segmento della rete in sede fissa, la Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Mantengono complessivamente la loro stabilità nel 2009 le strutture della grande distribuzione, facendo registrare nell'ultimo anno un leggerissimo aumento degli esercizi, +0,27% rispetto al 2008. L'andamento regionale è sintesi di risultati territoriali a volte molto differenti: le province di Venezia e Vicenza sono state nell'ultimo anno terreno fertile per la grande distribuzione, con aumenti degli esercizi pari, rispettivamente, a +9,9% e +5,1% annui; situazioni meno positive sono quelle che si sono registrate per Verona e Padova, -5,1% e -4,4% in chiusura d'anno. La convenienza offerta dalla grande distribuzione è riuscita ancora a mantenere questi canali distributivi competitivi nelle mani dei consumatori.
In Veneto gli esercizi della GDO sono mediamente 10 ogni 100 Kmq e non sono poche le differenze all'interno della regione: la provincia di Padova è quella con una maggiore copertura del territorio da parte di punti vendita della grande distribuzione, precisamente 17 ogni 100 Kmq; a seguire, con oltre 11 esercizi ogni 100 Kmq, le province di Vicenza, Treviso e Verona. Belluno e Rovigo, con indici di copertura distributiva pari, rispettivamente, a 2,4 e 5,9 esercizi ogni 100 Kmq, si fermano ben al di sotto della media regionale.
Il Veneto e alcune altre regioni del nord e centro Italia, come Trentino, Umbria, Valle d'Aosta, Friuli e Marche, mostrano alti valori di disponibilità di esercizi commerciali della GDO in rapporto alla dimensione demografica del territorio di riferimento: in Veneto sono 37,7 gli esercizi della grande distribuzione organizzata ogni 100.000 abitanti, a fronte di una media nazionale di 30,7 esercizi per 100.000 abitanti.
(Tabella 5.3.1) e
(Figura 5.3.1)
Grandi magazzini, supermercati e ipermercati
I grandi magazzini sono esercizi operanti nel campo non alimentare, con una superficie di vendita di almeno 400 mq. e composti da almeno 5 reparti distinti, ciascuno dei quali destinato alla vendita di articoli appartenenti a settori merceologici diversi ed in massima parte di largo consumo.
I supermercati sono invece punti vendita operanti nel settore alimentare, organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all'uscita, che dispongono di una superficie di vendita compresa tra i 400 e i 2.500 mq. e un vasto assortimento di prodotti di largo consumo, principalmente preconfezionati, e alcuni articoli non alimentari di uso domestico corrente.
Gli ipermercati sono gli esercizi al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 mq e suddiviso nei reparti alimentare e non alimentare.
Nel 2009 in Veneto si sono contati 1.227 esercizi tra grandi magazzini, supermercati ed ipermercati, in assoluta stabilità rispetto al 2008; la superficie di vendita media occupata nella nostra regione da grandi magazzini, supermercati e ipermercati è pari a 1.251 mq, e sono quasi 27 mila gli addetti impiegati in tali attività. La presenza più alta a livello provinciale riguarda le province di Padova, Verona, Vicenza e Treviso, ognuna con almeno 200 punti vendita di queste tre tipologie.
Un'analisi dell'evoluzione delle tipologie distributive considerate permette di osservare come gli ipermercati del Veneto sembrino consolidare la propria presenza con un vivace ritmo di crescita: nel 2009 essi fanno riportare una crescita del 7% per quanto riguarda il numero di esercizi e del 7,2% di superficie; gli addetti impiegati invece aumentano per meno dell'1% annuo. Questa tipologia distributiva ha tracciato una sostanziale crescita negli ultimi 5 anni (+27,8% di esercizi, +23,4% della superficie), forte del successo riscontrato dalla maggior convenienza dei propri prodotti rispetto a quelli di altre tipologie distributive, soprattutto in seguito alle difficoltà e alle preoccupazioni insinuate dalla crisi economica.
Il supermercato può essere considerato un format distributivo ormai abbastanza maturo: dal 2004 al 2007 i supermercati mediamente sono cresciuti del 4,2% l'anno, le relative superfici di vendita del 5,3% l'anno e gli addetti del 2,9% l'anno. Dal 2008 questi punti vendita hanno mantenuto un andamento piuttosto costante nel tempo, con ritmi di crescita più moderati. Il numero di supermercati in Veneto a fine 2009 segnala un incremento dell'1,5% rispetto all'anno precedente e la relativa variazione in termini di superficie di vendita è pari all'1,8% nello stesso periodo; la dinamica occupazionale ha avuto un andamento simile, facendo registrare nello stesso periodo un aumento dell'1,3% del numero di addetti.
I grandi magazzini veneti invece, dopo alcuni anni di sostanziale stabilità sul mercato, hanno subito nel 2008 e nel 2009 una forte contrazione: il numero di grandi magazzini, infatti, a fine 2009 è diminuito addirittura del 27,3% rispetto all'anno precedente, a cui corrisponde una riduzione dell'8,1% della superficie di vendita e di quasi il 16% degli addetti.
Minimercati
Questa tipologia opera nel settore alimentare con una superficie di vendita che varia tra i 200 e i 399 mq e presenta le medesime caratteristiche di un supermercato; esso ha una sua specificità dimensionale e di assortimento, mantenendosi chiaramente distinto sia dal supermercato, più grande in dimensione di vendita, sia dal negozio specializzato alimentare, il quale offre un assortimento meno vasto. Questi esercizi dalla dimensione medio-piccola sono diffusi per lo più nei centri urbani.
I minimercati in Veneto sono 406 al 31 dicembre 2009, per una superficie di vendita totale di quasi 124.000 mq, e un numero di addetti pari a 2.315 unità. A livello provinciale questo format distributivo è presente soprattutto nelle province di Treviso, Padova e Verona, rispettivamente 100, 81 e 78 esercizi, mentre quelle di Rovigo e Belluno non raggiungono i 25 punti vendita ciascuna.
Questa tipologia commerciale, dopo un andamento in Veneto contrassegnato da una forte capacità espansiva fino al 2006, negli ultimi 3 anni è stata protagonista di una netta contrazione, sia in termini di numerosità e dimensione degli esercizi, mentre è stato più altalenante il trend degli occupati. Nel 2009 il numero di minimercati nella nostra regione è diminuito del 3,1%, per una diminuzione della superficie corrispondente del 2,4% rispetto all'anno precedente; gli addetti impiegati in questa forma di attività commerciale aumentano invece nello stesso periodo dell'1,7%. L'andamento congiunturale dei minimercati in Veneto non è allineato con quello nazionale, il quale, trainato dalle regioni del centro-sud, raggiunge una crescita sostenuta in tutte le dimensioni considerate: +2,6% degli esercizi, +4,8% del personale, +2,4 delle superfici di vendita.
Superfici specializzate
Questa tipologia di esercizio al dettaglio opera nel settore non alimentare e tratta in modo esclusivo o prevalente una specifica gamma merceologica di prodotti su una superficie di vendita di almeno 1.500 mq.
In Veneto nel 2009 sono 215 gli esercizi specializzati, per quasi 617.000 mq di superficie dedicata; nello stesso anno sono 5.425 gli occupati in questa forma commerciale, il 15,7% di tutti gli addetti della grande distribuzione. Analizzando le specializzazioni merceologiche registriamo nel 2009 in Veneto una predominanza delle attività del settore di attività "Mobili/arredamento/tessile casa", che riguarda il 27,9% degli esercizi; a seguire si registrano tra le più rilevanti le attività del "Tessile, Abbigliamento, Pellicceria" (23,7%), "Ferramenta, Bricolage, Giardinaggio" (14,4%) e "Elettrodomestici, Elettronica, Informatica" (14,0%). Un rapido approfondimento territoriale mostra come le province di Verona, Treviso, Padova e Venezia siano quelle con un maggior numero di superfici specializzate, rispettivamente 55, 50, 43 e 33 punti vendita, per un totale di quasi 5 mila addetti.
Tra le tipologie esaminate, la maggiore dinamicità è fatta registrare proprio dalle grandi superfici specializzate, che dai primi anni del Duemila hanno riportato una continua espansione in tutte le dimensioni coinvolte: numero di punti vendita, superficie di vendita e numero di addetti disegnano un andamento in continua e forte crescita, a tal punto che il personale occupato in grandi superfici specializzate è quasi raddoppiato in 5 anni (da 2.926 unità nel 2004 a 5.425 nel 2009).
Nell'ultimo anno, il 2009, questo format distributivo ha avuto il 9,7% di punti vendita in più, per un aumento del 12,5% della superficie di vendita e dell'11,6% del numero di addetti. I punti di forza di questa tipologia di esercizio commerciale sono l'assortimento ampio e profondo di una singola categoria merceologica, un servizio di assistenza personale qualificato
pre e
post vendita e prezzi competitivi; sono stati questi fattori vincenti a permetterne uno sviluppo così rapido, portando ad un'inevitabile sottrazione di acquirenti ai negozi più tradizionali e ai grandi magazzini.
(Figura 5.3.2),
(Figura 5.3.3),
(Figura 5.3.4),
(Figura 5.3.5) e
(Figura 5.3.6)
La declinazione del pensiero verde nella GDO
Come già accennato, la società del ventunesimo secolo si sta rendendo protagonista di una forte attenzione alla razionalizzazione del consumo. Le industrie investono risorse nella ridefinizione della confezione, nell'ottica di un utilizzo responsabile di questa, anche attraverso il ricorso a materiali riciclati o comunque meno pesanti da smaltire. L'obiettivo comune di ridurre la produzione di rifiuti derivanti dagli acquisti presso la grande distribuzione è quotidianamente perseguito, anche procedendo con una sensibilizzazione dei consumatori sul tema della sostenibilità, cambiando dove possibile il loro modello di consumo. E' così che si stanno diffondendo le macchine erogatrici di prodotti alla spina, sia nei reparti alimentari, sia in alcuni altri settori, tra cui in primis l'igiene personale e della casa. Oggi infatti il consumatore viene messo nella condizione di allontanarsi da quelle dinamiche che spingono agli acquisti d'impulso, per assumere comportamenti di scelta ponderata e mirata. Comportamenti responsabili possono raggiungere risultati di tutto rilievo non solo per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti, ma anche per il risparmio economico che possono riscontrare le famiglie; un'indagine del Giornale dei Servizi Ambientali (GSA) mostra infatti come inizialmente i consumatori acquistino alla spina per curiosità, ma ben la metà di questi continui ad acquistare in questa modalità proprio per l'effettivo risparmio economico constatato.