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Qualità nell'offerta dell'impresa turistica

Inizio Pagina  L'offerta alberghiera

L'offerta alberghiera veneta conta oltre 3.200 strutture e si distribuisce per un terzo nelle città d'arte, un terzo in località di mare, mentre il rimanente si equiripartisce tra lago, monti e terme.
La qualità del servizio, sinonimo di modernità, avanguardia, tecnologia oltre che igiene e pulizia, è sempre più ricercata dai turisti, che oltre al riposo, al divertimento e all'emozione di scoprire posti nuovi, si aspettano di trovare nel luogo di villeggiatura sistemazioni confortevoli, ospiti accoglienti, trasporti rapidi e sicuri e informazioni alla mano. La varietà e la qualità del sistema ricettivo veneto ottiene continuamente riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale. I numeri lo dimostrano: in Veneto ci sono circa 18 strutture alberghiere ogni 100 Kmq, il numero medio di posti letto è pari a 64,1, gli esercizi di alta categoria (alberghi a 4 e 5 stelle) sono il 14,4% del totale alberghi.
Il lento ma continuo aumento di strutture di qualità e la corrispondente diminuzione di quelle di categoria più bassa sta ad indicare come nel settore del turismo garantire un elevato livello di qualità sia ormai diventato un "must". L'offerta alberghiera di alto livello sta raggiungendo quote prossime al 50% alle terme e nelle città d'arte, mentre per le zone balneari, montane e lacuali è vicina al 20%. (Figura 6.1)
Il sistema congressuale
Una tipologia particolare di turismo in continua evoluzione che interessa prevalentemente le strutture alberghiere è quello connesso al sistema congressuale. Il Veneto può contare su un'offerta che supera complessivamente le 800 strutture, costituite per il 59% dei casi da alberghi, per il 19,5% da sedi storiche (ville, palazzi e castelli), per il 3% da centri congressi capaci di ospitare migliaia di partecipanti, ed infine per il 18,6% da spazi la cui destinazione d'uso è generalmente di tipo diverso (sedi municipali, auditorium, teatri, centri civici, ecc.). In Veneto operano quasi 200 soggetti che intervengono a titolo principale o secondario all'interno della filiera: si individuano due tipologie di operatori che si occupano di organizzazione congressuale gestendo tutte le fasi ed i servizi ad essa collegati - gli organizzatori professionali di congressi (25,5%) e le agenzie di viaggio (38,3%) - inoltre troviamo imprese specializzate nel fornire servizi ausiliari di natura tecnica (13,3%), imprese di linguistica e di interpretariato (19,4%) e, in misura minore, imprese di assistenza congressuale con personale avente mansioni di segreteria ed accoglienza (3,6%). (Figura 6.2)

Inizio Pagina  Le strutture "alternative"

Focalizziamo ora l'attenzione su alcune forme alternative di ricettività che si affiancano a quella più tradizionale costituita dal comparto alberghiero, come l'agriturismo, il campeggio-villaggio turistico ed il bed & breakfast, che rispondono all'esigenza del "nuovo turista" di avvicinare e conoscere il territorio attraverso un contatto più immediato e più diretto con l'ambiente circostante.
Agriturismo
Una tipologia di struttura ricettiva che accoglie sempre maggiori consensi è l'agriturismo che si presenta come l'opportunità migliore di vivere il territorio rurale nelle sue numerose varietà, i sapori della terra e il contatto con la natura. Si adatta in particolare alle persone che sanno apprezzare o che vogliono conoscere l'importanza di quel patrimonio di tradizione e di sapori rappresentata dalla cosiddetta "cultura contadina". Proprio perché ci porta sul territorio, proprio perché è vicino ai "paesi", costituisce forse la forma di turismo più culturale, capace di spaziare nel turismo d'arte, nel turismo storico, nel turismo enogastronomico, nel turismo folcloristico... Requisito primario dell'agriturismo è offrire ospitalità nell'azienda stessa, infatti l'azienda agrituristica è di fatto un'azienda agricola in piena attività che fornisce anche servizi di accoglienza per il turismo con l'utilizzo di strutture proprie e dei suoi prodotti.
Nel 2006 in Veneto sono attive 1.124 aziende agrituristiche, distribuite su tutto il territorio regionale, con la provincia di Verona in testa a quota 260, seguita da Treviso a 257. L'offerta di servizi è molteplice e qualificata: si spazia dall'alloggio, in stanze o spazi aperti, alla somministrazione di pasti, bevande e spuntini, dalla vendita dei prodotti aziendali, alle attività ricreative, sportive e culturali. Tutto ciò a conferma della tangibile professionalità e dinamicità imprenditoriale degli operatori veneti. L'analisi effettuata mostra per gli anni futuri una tendenza di sicura crescita: rispetto al 2005 il numero di agriturismi è aumentato dell'11,1%, portando la superficie totale di queste aziende a superare i 35.000 ettari, e nel corso del 2007 si stima un'ulteriore crescita del +8,6% seguita da un'altra, anche se di portata minore, per il 2008. Nella graduatoria delle regioni italiane per numero di aziende agrituristiche il Veneto appare al 3° posto, dopo Toscana e Trentino Alto Adige, con una quota prossima al 6% del totale nazionale.
In questi ultimi anni assistiamo alla continua crescita del settore, fenomeno in espansione e molto apprezzato dai turisti sia italiani che stranieri. Molti sono i fattori di un così grande riscontro, già sopradetti a cui si aggiunge la ricerca di un contesto familiare ben diverso da quello offerto dal turismo tradizionale. Utile, se non indispensabile, strumento per le prenotazioni è ormai diventato il web, di qui l'importanza per le aziende di dotarsi di un sito e di tenerlo costantemente aggiornato. (Figura 6.3)
Turismo equestre
Nell'ottica di promuovere una fruizione del territorio che coniughi aspetti storico artistici e naturalistico ambientali, la Regione Veneto ha avviato nel 2007 un progetto triennale che mira a migliorare e promuovere l'offerta turistica equestre. Garantendo la presenza di adeguati punti di appoggio alla partenza e all'arrivo di ogni tappa, si intende disegnare una mappa dei molti itinerari equestri esistenti, di dotarli di segnaletica adeguata, in modo da costruire una rete regionale da promuovere agli appassionati di tutto il mondo. Il rispetto della natura ed il lento viaggiare permettono si sviluppare la filosofia del turismo sostenibile dando la possibilità al turista di conoscere le tradizioni, le produzioni agroalimentari del territorio e le offerte agrituristiche della nostra regione.
Campeggi
Un'altra tipologia di ospitalità di grande attrazione, che interessa tutti i segmenti dell'offerta - mare, montagna, lago, città d'arte e terme - è costituita dai campeggi e villaggi turistici. La più elevata concentrazione italiana di campeggi è nel Veneto, che con quasi 190 unità accoglie il 10% delle strutture dell'intera penisola. L'offerta non è solo la più vasta, ma anche al massimo livello di qualità: si nota una quota di posti letto in campeggi di alta qualità maggiore di quella calcolata sulle strutture alberghiere (47,2% contro 31,5%). In tema di qualità l'ADAC, la prestigiosa associazione degli automobilisti tedeschi che conta oltre 15 milioni di soci, sulla base di una serie di criteri molto precisi e oggettivi ha attribuito il premio "Supercampeggio 2007" a 71 campeggi europei, tra i quali 14 sono italiani e di questi 9 sono nel Veneto. Cinque sono i parametri su cui si è fondato il giudizio: gastronomia; servizi igienici; animazione; offerta commerciale; spazi abitativi. (Figura 6.4)
B&B
Il Veneto nella graduatoria nazionale appare al terzo posto in quanto a Bed and Breakfast, dopo Lazio e Sicilia, con il 10% delle strutture presenti nell'intera penisola (Nota 1). Nel 2007 dei circa 1.800 B&B un quarto è dislocato nella provincia di Venezia, il 20% si trova nella provincia di Verona, seguono Padova, Treviso e Belluno con una quota prossima al 15% ciascuna. La crescita di tale tipologia d'offerta appare rilevante - si pensi che in 5 anni risulta quasi triplicata - e gli incrementi superiori verificatisi a livello nazionale vanno letti tenendo presente che già all'inizio del periodo considerato il Veneto occupava una posizione privilegiata (era secondo solo al Lazio), mentre in Italia la crescita è legata anche all'apporto di regioni nelle quali il moltiplicarsi di strutture di questo tipo è iniziato solo di recente. (Figura 6.5)
Per concludere si sottolinea quanto sia importate per il territorio veneto lo sviluppo di un turismo "sostenibile", capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi tutelando e migliorando le opportunità per il futuro. Risulta essenziale oggigiorno instaurare nel viaggiatore la fiducia che la sua vacanza non comprometterà il patrimonio ambientale e culturale del luogo e della gente che lo ospiterà. Infatti la salvaguardia dell'ambiente inizia ad assumere un peso di rilievo nelle valutazioni dei possibili clienti, tanto da condizionare le scelte di un terzo dei vacanzieri italiani (Nota 2). Si ricercano le strutture maggiormente eco-compatibili e la decisione è condizionata dalla presenza di marchi e certificazioni di qualità. Ed è proprio veneto, il primo polo turistico in Europa ad aver ottenuto la registrazione EMAS (Nota 3), un marchio rilasciato alle organizzazioni che dimostrano il loro impegno ambientale per il miglioramento continuo della qualità ecologica del territorio: Bibione è stato il precursore, ma in seguito anche altre organizzazioni turistiche hanno ottenuto tale certificazione, tra queste il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e il comprensorio turistico dell'isola di Albarella, in provincia di Rovigo.

Inizio Pagina  Incontro tra domanda e offerta nel comparto turistico-alberghiero

Fondamentale per l'industria turistica veneta è il comparto alberghiero che insieme a quello extralberghiero compongono l'ampio settore della ricettività turistica, offrendo, seppur con caratteristiche diverse, un servizio di ospitalità e pernottamento ai viaggiatori. La struttura del settore alberghiero veneto, tradizionalmente frammentata e composta da alberghi medio-piccoli soprattutto a conduzione familiare, ha testimoniato negli ultimi anni importanti evoluzioni: l'aumento della qualità, l'ingresso di catene di proprietà, l'allungamento del periodo di apertura, la ricerca di un maggior equilibrio con l'ambiente.
La ricettività veneta offre varie tipologie di imprese turistiche distribuite sul territorio e proprio la collocazione territoriale può diversificarne anche in modo notevole le caratteristiche. Si è ritenuto interessante, quindi, operare una valutazione, a livello sub-regionale per l'anno appena concluso, di una serie di indicatori che più frequentemente vengono utilizzati per sintetizzare esclusivamente la situazione strutturale del settore alberghiero.
Sono stati considerati, per ciascun Sistema Turistico Locale veneto (Nota 4), sette indicatori illustrati nella tabella sottostante - quattro per l'offerta e tre per la domanda (Nota 5) - e su questi è stata condotta un'analisi per individuare possibili caratteristiche comuni tra i vari territori. L'operazione ha portato all'individuazione di quattro "gruppi": due costituiti da sistemi che presentano forti analogie negli indicatori considerati e altri due che evidenziano invece somiglianze un po' meno marcate.
Il primo gruppo è costituito dai Sistemi Turistici Locali di Belluno, Vicenza e Rovigo - di questi solo il terzo si riferisce all'intero territorio provinciale. I tre STL presentano valori inferiori alla media regionale in tutti gli indicatori considerati; questo vale sia per l'offerta, in termini di consistenza rispetto al territorio e alla popolazione ivi residente nonché capienza e categoria delle strutture, sia dal punto di vista della domanda, in termini di durata del soggiorno e di utilizzo delle strutture disponibili. Tali caratteristiche sono proprie di tutto il sistema turistico di Belluno - l'Alpago, il Longaronese, il Bellunese, la Val Belluna e il Feltrino - della provincia di Vicenza ad esclusione dell'Altopiano di Asiago e della provincia di Rovigo nel suo complesso. (Tabella 6.1)
Il secondo gruppo individuato include i territori della città di Verona e di Padova che invece si avvicinano per la presenza di strutture di medio-grandi dimensioni, di alta categoria e molto utilizzate nel corso dell'anno. Anche Treviso e la sua provincia fanno parte di questo secondo gruppo, presentando però strutture di dimensioni mediamente più ridotte.
Le località balneari di Chioggia e Cavallino-Treporti - che costituiscono il terzo gruppo - si distinguono per l'alta concentrazione di strutture (18 esercizi ogni 100 Kmq la prima e 49 la seconda), che nell'insieme contano un elevato numero di posti letto rispetto alla popolazione residente (circa uno ogni 10 abitanti). Dal lato della domanda va sottolineata la permanenza media che si aggira attorno ai 4 giorni, contro i 3 giorni trascorsi mediamente dai turisti negli alberghi veneti. Per accrescere la comprensione della realtà di questo insieme di sistemi balneari e tenendo presente che la stagionalità è una componente che influenza in maniera determinante la struttura dell'offerta ricettiva, si è ritenuto opportuno ripetere il calcolo dell'indice di utilizzazione delle strutture alberghiere per il solo periodo estivo. I risultati sono ancora più significativi: i posti letto occupati dai turisti nel periodo da giugno a settembre nella zona di Chioggia sono mediamente la metà di quelli potenzialmente disponibili ed il 75% per il litorale del Cavallino. Inoltre nello stesso periodo estivo diventa fondamentale valutare l'impatto del flusso turistico rispetto alla popolazione residente, che soprattutto a Cavallino arriva a livelli record: infatti se oltre agli ospiti negli alberghi si considerano anche quelli dei campeggi, complessivamente ogni 100 residenti soggiornano in media ogni giorno 335 turisti.
Anche i STL di Venezia e Terme euganee si avvicinano ai due sistemi turistici di Chioggia e Cavallino per l'alta concentrazione di strutture alberghiere e per la capienza delle stesse, ma la città lagunare e le terme emergono in particolare per l'elevata quota di alberghi di alta categoria, sensibilmente superiore alla media regionale. Nel veneziano la bassa permanenza media, pari a 2,3 giorni, risulta compensata da un turismo che risulta più equamente distribuito nel corso dell'anno: infatti l'utilizzo dei letti potenzialmente disponibili nella zona, varia da un minimo di 35% in gennaio ad un 80% in luglio, ma risultano valori sostenuti in ogni periodo, superiori al 70% per tutti i mesi da maggio a ottobre.
Il quarto insieme è costituito dai Sistemi Turistici Locali di Dolomiti, Bibione-Caorle, Jesolo-Eraclea e Garda. Questi sono caratterizzati da un'ampia offerta alberghiera rispetto alla popolazione residente, totalizzando circa 3 posti letto ogni 10 abitanti. Altra caratteristica comune riguarda la lunghezza della vacanza che presso tali località risulta superiore alla media regionale, giungendo per Bibione e Caorle a superare la soglia dei 5 giorni. Infine, anche se per l'intero anno non si evidenziano rilevanti indici di utilizzazione lorda delle strutture, da un'ulteriore analisi si evidenzia che a Bibione-Caorle e nelle zone del lago di Garda si raggiunge in agosto quasi il tutto occupato con percentuali di utilizzo superiori al 90%.
L'Altopiano di Asiago presenta delle caratteristiche molto simili a quelle riscontrate in quest'ultimo gruppo, ad eccezione dell'utilizzo delle strutture, che risulta molto più legato ad alcuni periodi dell'anno ed a particolari eventi e manifestazioni locali. (Figura 6.6)

Inizio Pagina  La struttura produttiva

Per ottenere una visione complessiva della struttura produttiva, che permette alla nostra regione di sostenere la domanda di servizi generata dai considerevoli flussi turistici che la caratterizzano, è indispensabile conoscere la consistenza e la distribuzione sul territorio delle unità produttive del settore turismo. Nel 2005 vengono individuate circa 27 mila unità locali che contano 111 mila addetti e che producono un fatturato lordo prossimo ai 5 miliardi di euro; tali quantità si riferiscono alla generica sezione di attività economica "alberghi e ristoranti" e rappresentano una stima che comunque ben approssima le cifre del settore turistico (Nota 6).
Il Veneto appare al 2° posto con il 9,1% delle unità locali italiane nel settore, dopo la Lombardia che spicca tra tutte le regioni con il 15%. Rispetto alla densità con cui si distribuiscono sul territorio nazionale, la nostra regione appare al 5° posto con 1,5 unità per chilometro quadrato, superando la media italiana che è pari a uno.
In Veneto le unità locali specializzate nell'ospitalità alberghiera e nella ristorazione sono 6,3 ogni 100 unità, valore in linea con la media nazionale, anche se è importante ricordare che, per la nostra regione il turismo, pur rappresentando un'industria di fondamentale importanza in termini di consistenza delle unità produttive non risulta rilevante quanto altri settori, quali commercio, attività manifatturiere, delle costruzioni ed altro (Nota 7). (Figura 6.7)
Scendendo al dettaglio provinciale, se dal punto di vista della quantità delle u.l. dominano le province di Venezia e Verona con quote pari rispettivamente a 24,3% e 20,1% del totale regionale, dal lato della specializzazione delle unità presenti sul territorio si evidenziano: Belluno con una incidenza di 11,8 unità del settore ogni 100 unità locali complessive, e Venezia con il 9,1%.
Le riflessioni fatte valgono anche sul fronte dell'occupazione. Un unico accenno a proposito dei lavoratori del comparto alberghiero: nel 2006 si stimano 23 mila dipendenti8 in media, 84% dei quali a tempo pieno e il rimanente 16% a tempo parziale; quasi equidistribuiti tra i due sessi (46% uomini e 54% donne). In questo settore è la provincia di Venezia a presentare la maggior quota di lavoratori - pari al 40% di quelli dell'intera regione - seguita dalla provincia di Padova con circa il 20%.



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Note

  1. Anno 2006, ultimo dato disponibile a livello nazionale
  2. Risultato di una ricerca Apat-Istat
  3. Eco-management and audit scheme
  4. Ai sensi della Legge regionale 4 novembre 2002 n.33 art.13 si definiscono Sistemi Turistici Locali i contesti turistici omogenei o integrati caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale. Ad essi è rivolta prioritariamente l'attuazione della programmazione turistica regionale. Attualmente sono riconosciuti 15 STL, di questi solo l'STL di Rovigo e quello di Treviso comprendono l'intera provincia.
  5. Da sottolineare l'indice di utilizzazione lorda, che si riferisce all'utilizzazione dei letti presenti nelle strutture alberghiere non depurata dalle giornate di chiusura previste nell'anno. Si tratta di un indice di utilizzazione lorda che rappresenta una sottostima del corrispondente indice di utilizzazione netta. Viene utilizzato in questo contesto perché più adatto a confrontare offerte turistiche così differenti anche sul lato della stagionalità.
  6. Il settore 'alberghi e ristoranti' comprende alberghi, hotel, pensioni e simili, ostelli per la gioventù, rifugi di montagna, campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni; ristorazione; bar e caffetterie; birrerie, pub, enoteche ed altri esercizi simili senza cucina; mense; catering e banqueting.
  7. Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese
  8. Fonte: INPS


Figura 6.1
Posti letto delle strutture alberghiere. Veneto - Anno 2007
Figura 6.2
Le sedi congressuali per tipologia. Veneto - Anno 2006
Figura 6.3
Aziende agrituristiche autorizzate al 31/12/2006 e relativa superficie totale per provincia. Veneto
Figura 6.4
Qualità dell'offerta di campeggi - villaggi turistici e delle strutture alberghiere. Quota % di posti letto per categoria. Veneto - Anno 2007
Figura 6.5
Numero di Bed & Breakfast (anno 2002=100). Veneto e Italia - Anni 2002:2007 (*)
Tabella 6.1
Indicatori sulle strutture alberghiere per provincia e Sistema Turistico Locale. Veneto
Figura 6.6
Raggruppamenti dei Sistemi Turistici Locali per similitudini nella domanda ed offerta alberghiera. Anno 2007
Figura 6.7
Percentuale di unità locali nel settore di attività economica alberghi e ristoranti per regione. Anno 2005
I numeri del capitolo 6
I numeri del capitolo 6

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