14. Il Veneto si confronta con la Baviera

Inizio Pagina   14.1 La regione Baviera (Bayern)

Tra i sedici Länder tedeschi la Baviera, con una superficie di 70.547 kmq, è quello più esteso di tutta la Repubblica Federale; possiede inoltre la più antica tradizione nazionale, come dimostra l´esistenza di un ducato bavarese già nel lontano VI secolo.
Per quanto attiene alla struttura legislativa ed amministrativa, il potere legislativo in Baviera è attribuito al Landtag (Parlamento). A capo del Governo Regionale, che rappresenta la massima autorità amministrativa ed esecutiva, vi è il Presidente dei Ministri, eletto dal Consiglio per un periodo di quattro anni. Con l’approvazione del Consiglio, egli nomina e destituisce i ministri ed i sottosegretari regionali e fissa gli orientamenti politici da perseguire, dei quali mantiene la responsabilità nei confronti del Consiglio.
Caso unico in Germania, la Baviera ha un proprio Senato, i cui membri provengono da vari enti di natura sociale, economica, culturale e pubblica. Il Senato ha funzioni prevalentemente consultive, pur potendo però presentare direttamente progetti di legge.
La Baviera confina a sud con l’Austria, ad est con la Repubblica Ceca, a nord con la Sassonia, la Turingia e l’Assia, a ovest con il Baden-Württemberg.
Il territorio, situato nella zona sud-orientale della Repubblica Federale, comprende parte delle Alpi, con la montagna più alta esistente sul suolo tedesco, la Zugspitze (2963 metri), i pittoreschi laghi sulle colline dell´altopiano, la Selva Bavarese ove è stato istituito il primo parco nazionale tedesco, le valli del Danubio e del Meno ed infine paesaggi e città situati lungo quella che viene definita la "Via Romantica". I fiumi principali sono Danubio, Meno, Inn, Isar. In Baviera si trovano un terzo della superficie boschiva tedesca e un quarto delle acque interne.
La Baviera è la più grande Regione agricola tedesca; dopo la seconda guerra mondiale, però, con il costante sviluppo industriale è divenuta un’area tra le più avanzate di tutta la Germania. Fabbriche di automobili e di aerei, industrie elettriche ed elettrotecniche, assicurazioni e case editrici, l’Università e gli altri Centri Superiori, come l´Istituto Max-Planck o il Reattore di Ricerca Scientifica, sono solo alcuni esempi di attività presenti in una regione molto attenta e fortemente impegnata nella ricerca di tecnologie avanzate.
Quale nuovo fattore di crescita economica si è sviluppata l’industria turistica.
La capitale del Land, Monaco (1.300.000 abitanti circa), possiede una propria ed inconfondibile atmosfera: oltre agli storici edifici e musei d’arte, può vantare la più grande collezione al mondo della storia delle scienze naturali e della tecnica (il Deutsches Museum).
Fra le maggiori città della Regione si devono annoverare Norimberga (486.000 abitanti circa), Augusta (248.000 abitanti circa) e Ratisbona (119.000 abitanti circa).

Inizio Pagina   14.2 La popolazione

Con una popolazione di quasi 12 milioni e mezzo di abitanti, oltre il doppio di quella veneta, la Baviera evidenzia una costante crescita demografica nel tempo, pari al 10,7% nel periodo considerato, contro un incremento più modesto ma altrettanto costante nel Veneto, 6,9%.

A differenza di quanto accade in Veneto, nella Baviera, come nel Baden-Württemberg, si evidenzia una maggiore presenza di giovani, in particolar modo, nella fascia di età tra i 5 e i 24 anni, infatti il 22,3% della popolazione si concentra in tale classe, contro il 18,4% della nostra regione. La struttura per età più giovane nella Baviera rispetto a quella nel Veneto è supportata anche dal confronto tra i due indici di vecchiaia che misurano il rapporto tra anziani di età superiore ai 64 anni e i giovani di età inferiore ai 15 anni, rispettivamente di 115,5 e 137,1 nel 2004.
Sebbene questa regione rappresenti oltre il 15% della popolazione tedesca, la sua elevata estensione territoriale fa sì che la densità abitativa sia di gran lunga inferiore a quella veneta: rispettivamente 175,8 e 262,4 abitanti per kmq.

Inizio Pagina   14.3 Il reddito disponibile

Il confronto del reddito primario e di quello disponibile (nota 1) tra la Baviera e il Veneto offre un quadro pressoché analogo a quello tracciato con il Baden-Württemberg.
Nel 2002 il reddito primario pro-capite dei cittadini della regione tedesca, pari a 19.756 euro, supera quello dei nostri corregionali per meno di 1.000 euro a parità di potere d’acquisto, con un incremento rispetto ad otto anni prima rispettivamente del 23,9% e del 17,7%.
La forbice però si stringe se i considera il reddito disponibile per abitante, ovvero l’ammontare di risorse che ciascuno ha disposizione per i propri consumi e risparmi: nell’ultimo anno considerato la differenza tra le due regioni, a parità di potere d’acquisto, è pari a poco più di 100 euro pro-capite con un reddito disponibile pari a 16.115 euro in Baviera e a 15.995 euro in Veneto.
Sempre nel 2002, mentre nella regione tedesca il reddito disponibile rappresenta l’81,6% di quello primario, nella nostra regione tale quota supera l’85%.

Inizio Pagina   14.4 Il contesto macroeconomico

Nel 2002 il valore della ricchezza, espressa in parità di potere d’acquisto (ppa), prodotta in Baviera ha superato i 330 miliardi di euro, registrando un incremento annuo pari a +2,7 punti percentuali, mentre il Pil del Veneto, cresciuto nell’ultimo anno di 1 punto percentuale, ha quasi raggiunto la cifra di 119 miliardi di euro.
Estendendo il periodo di osservazione, dal 1995 al 2002, la crescita del Pil veneto è stata leggermente inferiore a quella del land bavarese: infatti nell’intervallo considerato il Pil del land tedesco è cresciuto del +34,5%, mentre quello veneto ha registrato una crescita di circa il 30%.
Nel 2002 il valore pro capite del Pil (ppa) del land tedesco, pari a 26.731 euro, è stato superiore a quello veneto (26.108 euro) ed entrambi superano di gran lunga sia il valore pro capite medio dell’UE a 25 Paesi (21.170 euro) che quello della vecchia UE a 15 (23.162 euro).
Nel periodo considerato si assiste a un aumento del peso del settore terziario nel sistema economico delle due regioni: in Baviera il valore aggiunto creato dal settore dei servizi è passato da una quota del 65,7% nel 1995 al 68,4% nel 2002, lasciando all’industria rispettivamente il 32,9% nel 1995 e il 30,4% nell’ultimo anno.
Anche nel Veneto aumenta la quota del valore aggiunto generato dal settore dei servizi, passando da 59,4% sul totale nel 1995 a 63,9% nel 2002, e si riduce la quota di valore aggiunto prodotto dal settore industriale (dal 37,3% nel 1995 al 33,3% nel 2002).
Esaminando la dinamica di lungo periodo della produttività oraria reale, misurata dal rapporto tra il valore aggiunto reale a parità di potere d’acquisto e il totale delle ore lavorate in un anno, nel periodo dal 1995 al 2004 si rileva che tale produttività è cresciuta maggiormente nel territorio bavarese. Infatti nel land tedesco la produttività oraria è migliorata di +21,7 punti percentuali, passando da 33,2 dollari nel 1995 a 40,4 dollari nel 2004, mentre in Veneto la produttività oraria, che nel 2004 ha superato di poco i 33 dollari, ha registrato un incremento di +7,2 punti percentuali.

Inizio Pagina   14.5 Il mondo imprenditoriale

Risulta piuttosto complicato effettuare un confronto tra diverse regioni europee sulla realtà delle attività produttive in quanto la copertura dell’Eurostat è incompleta, disomogenea e spesso non sufficientemente aggiornata. Si evidenzia, in particolare, che le statistiche della Germania sulle imprese produttive coprono soltanto le unità locali che impiegano almeno 20 addetti relativamente ai settori minerario, manifatturiero, energetico ed edilizio. Alla luce di queste difficoltà, si analizza lo sviluppo delle unità locali e degli addetti per alcuni settori di attività economica.
Confrontando i dati riguardanti la dinamica delle unità locali e degli addetti, dal 2000 al 2003 nel land bavarese risalta l’incremento delle unità locali nelle attività immobiliari, dell’informatica e della ricerca che è stato del 19%, mentre gli addetti sono cresciuti del 9,2%. Rispetto al Veneto questi dati, seppure positivi, sono di entità più contenuta. La nostra regione ha visto infatti un vero e proprio boom delle attività connesse ai servizi.
Nel settore delle costruzioni, a fronte di un aumento in Veneto sia delle unità locali che degli addetti, la regione bavarese ha registrato una consistente perdita in entrambi i casi (–17% per le unità locali e –20,8% per gli addetti).
In calo in entrambe le regioni le attività manifatturiere, -3,9% le unità locali venete e -4,5% quelle bavaresi, piuttosto stabile il numero di addetti. Maggiormente in calo il settore estrattivo nel Veneto, viceversa in Baviera, pur riducendosi il numero di addetti, aumentano del 2,8% le unità locali.
Infine per quanto riguarda gli occupati del settore dei manufatti ad alta tecnologia, dal 1996 al 2004 non si registrano evidenti variazioni nelle due regioni (+0,4% nel Veneto, -0,1% nella Baviera).

Inizio Pagina   14.6 La ricerca e sviluppo

Sono praticamente le imprese a sostenere nel 2003 la spesa in ricerca e sviluppo (R&S) in Baviera, con l’80% del totale, mentre le amministrazioni pubbliche e le università sono relegate ad un ruolo marginale con il loro rispettivo 8% e 12%. Anche nell’Unione europea sono prevalentemente le imprese a contribuire all’innovazione del sistema economico con circa il 64% della spesa in R&S, anche se in misura più contenuta rispetto alla regione tedesca. In Veneto, con circa il 45%, è sempre il settore imprenditoriale a sostenere la maggior quota di spesa in R&S, ma è praticamente affiancato dal settore universitario che ricopre il 44% della spesa.

Obiettivo comune è quello di investire sempre più nel rinnovamento dell’intero sistema economico e di destinare una quota del proprio Pil sempre maggiore alla ricerca e allo sviluppo. Conferma di questa nuova realtà è la continua crescita della spesa in R&S che ha portato l’Unione europea a spendere nel 2003 in questo settore il 49% in più rispetto al 1995, la Baviera il 32% ed il Veneto, che si colloca ancora ad un livello inferiore, l’87,7%. Per quanto riguarda l’incidenza di tale spesa sul Pil, nel 2001 la Baviera ha praticamente già centrato l’obiettivo del 3%, mentre l’Unione europea si attesta intorno al 2% e il Veneto allo 0,6%, divenuto 0,72% nel 2003 (nota 2).

Dal 1995 al 2003 il continuo aumento della spesa in R&S viene affiancato da un maggiore impiego di personale: nel 2003 in Europa sono state impiegate in questo campo +15,1% di persone rispetto al 1995, in Baviera +9,5% e in Veneto +40,4%. Nel rapporto tra gli addetti nella R&S e la popolazione, la Baviera, come per l’incidenza della spesa sul Pil, registra valori superiori a quelli europei e veneti: nel 2003 in Baviera si hanno 7,7 addetti per mille abitanti, in Veneto 2 e nell’Unione europea 4,4.

Anche confrontando quanta spesa in R&S si ha per ogni addetto in questo campo, la Baviera nel corso di questi nove anni si posiziona al di sopra della stessa Unione europea: nel 2003 la regione tedesca ha una spesa in R&S per addetto di 118.971 euro, mentre l’Unione europea 93.115 euro e il Veneto 90.276 euro.

Inizio Pagina   14.7 Il livello di istruzione

In generale nei Paesi dell’Unione europea si assiste a un incremento del livello di istruzione della popolazione. La situazione della Baviera già buona nel 2001, migliora ulteriormente a tre anni di distanza: secondo i dati Eurostat, nel 2004 il 17,5% della popolazione di età superiore ai 14 anni è laureata e il 50,5% possiede il diploma di scuola superiore. Il Veneto, invece, possiede l’8% di laureati tra la popolazione ed il 33% di diplomati, con una generale tendenza ad accorciare le distanze nel medio periodo. Sono, inoltre, il 60% della popolazione coloro che al massimo hanno completato il ciclo di studi obbligatori, ossia al più possiedono la licenza di scuola media inferiore: un valore piuttosto alto se confrontato con il 25% della Baviera.

Anche la presenza di lavoratori qualificati e con titoli di studio elevati è significativa ormai da anni nel mercato occupazionale della regione tedesca, probabilmente per la presenza di sistemi più snelli di istruzione universitaria da pochi anni introdotti anche in Italia: i laureati al 2004 sono, infatti, il 24% degli occupati, ma già quattro anni prima rappresentavano circa un quinto della popolazione attiva. Il Veneto, invece, nonostante abbia visto una sostanziale crescita della sua percentuale di occupati laureati sul totale occupati, passando dal 7,7% del 2000 all’11,5% del 2004, rimane ancora distante dalle realtà che vivono altre regioni europee, come appunto la Baviera.

Inizio Pagina   14.8 La situazione occupazionale

La strategia globale concertata a Lisbona nel 2000 definiva come obiettivo per l’UE quello di diventare entro dieci anni “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”. Una sfida che a circa metà del suo percorso mette in luce ancora l'esistenza di una serie di debolezze: non pochi i disoccupati europei, un livello di occupazione non soddisfacente e soprattutto ancora un’insufficiente partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne.
Nel 2004, infatti, il tasso di occupazione medio nei 25 Paesi dell’Unione europea è pari al 63,1%, quando l’aspettativa era di raggiungere un livello occupazionale medio del 67% entro gennaio 2005, in vista di arrivare al 70% entro il 2010. Tornando alla dimensione regionale, la situazione in Baviera è, invece, particolarmente favorevole, dato che già nel 2004 il tasso occupazionale è del 70%, nonostante la flessione riscontratasi negli ultimi anni (-2,7%). Anche il Veneto è in linea con l’obiettivo prefissato per il 2005 poiché oltre il 64% della popolazione di età 15-64 anni lavora nel 2004.
La maggiore occupazione nella Baviera, rispetto al Veneto, è dovuta principalmente alla più alta partecipazione delle donne nel mercato del lavoro: infatti, nel 2004 se il tasso di occupazione maschile è più o meno lo stesso (attorno al 76%), viceversa nella Baviera lavorano 63 donne su 100, quando in Veneto sono solo 52 e l’Unione europea ne registra circa 56. La regione tedesca quindi dimostra di aver già abbondantemente superato anche l’obiettivo definito a Lisbona per l’occupazione femminile (ottenere un tasso superiore al 60% entro il 2010).
La flessione occupazionale in Baviera coinvolge sia la componente maschile che quella femminile, anche se in misura minore, mentre a livello europeo diminuisce il tasso di occupazione degli uomini, ma non quello delle donne (+2,4% nel periodo 2004/2001). In Veneto, infine, la crescita interessa soprattutto le donne (+4,4% rispetto al 2001).
Considerando i tassi di disoccupazione, sia in Veneto che in Baviera il dato nel 2004 si attesta su valori inferiori a quello medio europeo: 9,2% per l’UE25, 4,2% per il Veneto, 6,3% per la Baviera, dato che risente della più elevata partecipazione al mercato del lavoro. Nella regione tedesca non ci sono poi grosse differenze tra maschi e femmine (6,4% il tasso di disoccupazione maschile e 6,2% quello femminile), mentre in Veneto risultano più frequentemente senza lavoro le donne (6,7% contro il 2,5% degli uomini) e il divario fra i generi è anche più evidente di quanto si registra a livello europeo (8,5% il tasso di disoccupazione maschile e 10,1% quello femminile).

Laddove l’occupazione a tempo parziale è più diffusa risulta anche più elevata tanto la partecipazione quanto l’occupazione femminile; e in questo senso la Baviera sembra aver già messo in atto delle politiche favorevoli alla famiglia, consentendo alle donne di lavorare e di conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari, soprattutto in presenza di figli. Infatti, il 43% delle donne bavaresi che lavorano usufruisce di un contratto a tempo parziale, contro il 31% a livello europeo. Il Veneto, poi, si pone su un livello più basso di presenza di part-time anche rispetto alla media europea, appena il 27% delle lavoratrici.

Inizio Pagina   14.9 L’attrattività turistica

La Baviera, come il Veneto, presenta un’offerta molto varia di luoghi da visitare: accanto alle importanti città d’affari come Monaco, si affiancano i numerosi castelli e gli ambienti più naturalistici della Foresta Nera e della Romantische Straße. A questi si aggiunge la nota Oktoberfest che, in solo due settimane, richiama ogni anno più di sei milioni di visitatori.
Tra il 2000 e il 2004 sono stati mediamente oltre 23 milioni i visitatori giunti ogni anno nella regione tedesca, quasi il doppio di quelli arrivati in Veneto. Anche le presenze, che si aggirano attorno ai 70 milioni annui, sono superiori a quelle della nostra regione, pari a circa 55 milioni.
Nei cinque anni considerati, gli arrivi sono aumentati sia in Baviera che in Veneto, con un incremento del 2,1% nel primo caso e più che doppio nel Veneto (+4,8%). Analogamente a quanto accaduto nel Baden-Württemberg, la crescita registrata in Baviera è il risultato dell’aumento significativo degli arrivi verificatosi nell’ultimo anno, che ha compensato il calo degli anni precedenti quale conseguenza della crisi economica della Germania.
Nello stesso periodo, mentre la regione tedesca ha registrato anche un aumento delle presenze (+5,9%), il Veneto ha assistito ad una lieve diminuzione, pari allo 0,7%. La nostra regione, data la forte dipendenza dal turismo tedesco, che costituisce oltre un terzo di quello degli stranieri, ha risentito delle difficoltà economiche della Germania.
L’aumento complessivo di quasi il 5% degli arrivi nel Veneto, però, conferma che questa continua ad essere una meta sempre più ambita, nonostante la lieve riduzione della durata del soggiorno (pari a 4,8 giorni nel 2000 e a 4,5 giorni nel 2004) principalmente imputabile alla recente tendenza di accorciare la durata della singola vacanza per poterla ripetere più volte nell’arco dell’anno.
Per meglio valutare l’effettiva dimensione del fenomeno turistico, è opportuno tenere conto della dimensione della zona in esame, sia in termini di superficie che di popolazione, attraverso l’utilizzo di appropriati indicatori.
In Veneto sia la densità delle strutture che il tasso di turisticità sono notevolmente più elevati rispetto a quelli della Baviera, così come la permanenza media (pari a 4,5 giorni per la nostra regione e a 3,1 giorni per quella tedesca).
L’indice di utilizzazione lorda che esprime, in termini di presenze, i risultati conseguiti in relazione alle potenzialità massime teoriche, è invece più alto in Baviera che in Veneto (rispettivamente pari a 29,8% e a 23,7%).




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Note

  1. Il primo rappresenta la capacità delle famiglie di produrre reddito con l’impiego del proprio lavoro e del proprio capitale, mentre il secondo è ciò che rimane del reddito primario dopo aver detratto le imposte correnti e i contributi sociali e aver aggiunto le prestazioni sociali e i trasferimenti netti.

  2. Vedi tavola sinottica obiettivi europei nel capitolo 8.


Baviera: mappa fisica
Il Veneto si confronta con la Baviera - Baviera: mappa fisica
Germania
Il Veneto si confronta con la Baviera - Germania
Figura 14.1
Il Veneto si confronta con la Baviera - Figura 14.1
Figura 14.2
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Tabella 14.1
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Figura 14.6
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Tabella 14.2
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Figura 14.10
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Tabella 14.4
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Figura 14.13
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