In base ai dati del Censimento della popolazione e delle abitazioni condotto dall'Istat nel 2001, in Veneto si contavano 2.016.082 abitazioni, di cui il 14,8% non occupate; secondo i dati dell'Agenzia del Territorio nel 2009 il patrimonio abitativo sale a 2.504.129 unità
(Nota 1).
La maggioranza delle famiglie (59,2%), e delle persone che sono in famiglia (62,2%), vive in villa, villino, casa uni o plurifamiliare
(Nota 2), forma abitativa che garantisce alla famiglia maggiore libertà e privacy. Chi è in appartamento vive per lo più in contesti di piccoli condomini, con meno di 10 appartamenti. Viceversa a livello nazionale più frequente è la sistemazione in appartamento, che interessa il 54,6% delle famiglie e il 53,4% delle persone, distribuite più o meno equamente in condomini di piccole o di medie-grandi dimensioni.
Il numero medio di persone per abitazione delle famiglie che vivono in case uni o plurifamiliari è leggermente superiore in Veneto (2,6 e 2,6) rispetto all'Italia (2,5 e 2,4), situazione opposta si verifica per le famiglie che stanno in appartamento.
(Tabella 3.1.1) (Figura 3.1.1)
La tipologia abitativa più diffusa varia notevolmente sul territorio nazionale: in Molise, Veneto e Sardegna le famiglie che vivono in abitazioni uni o plurifamiliari sono circa il 60%, anche se in Veneto le ville plurifamiliari sono un po' più numerose di quelle unifamiliari (31,4% contro 27,8%). La Liguria è la regione con la percentuale più elevata di famiglie in appartamento (81,1%), ciò è probabilmente dovuto alla configurazione del territorio che consente uno sviluppo abitativo soprattutto in senso verticale piuttosto che orizzontale. Tuttavia anche in Lazio, Campania e Lombardia la percentuale di case singole e plurifamiliari risulta inferiore alla media nazionale, rispettivamente con il 28,8%, 33% e 38,8%. In questo caso si tratta di regioni in cui la presenza di grandi città, come Roma, Napoli e Milano, ha un peso notevole sull'alto numero di famiglie che vivono in appartamento. Infatti l'espansione delle città, la limitata disponibilità di terreni per nuove costruzioni o l'aumento della densità demografica possono influenzare la tipologia delle nuove abitazioni. La scelta di costruire condomini può rappresentare una soluzione per far fronte ai problemi ambientali e sociali causati dall'espansione urbana che si osserva nelle grandi città, oltre che un modo per aumentare l'accessibilità alla casa da parte delle famiglie che non possono permettersi forme abitative più indipendenti e quindi costose.
La tipologia abitativa risulta infatti strettamente legata al livello di urbanizzazione di un territorio. In Veneto il 53,8% delle famiglie delle zone ad alta urbanizzazione vive in appartamenti, questa percentuale scende al 33,3% nelle aree a medio grado di urbanizzazione e raggiunge il 18,5% in quelle a basso. La stessa tendenza si osserva in Italia, dove nelle aree definite ad alta urbanizzazione il 74,5% vive in appartamento, e ben il 46,2% in condomini di medie-grandi dimensioni.
Dal confronto con i Paesi europei emerge che l'Italia è tra quelli con la più bassa percentuale di persone che vivono in abitazioni uni o plurifamiliari, insieme alla Spagna e ad alcuni Stati dell'Est (Lettonia, Estonia e Lituania). In Veneto, invece, la percentuale di persone che vivono in case singole o plurifamiliari è del 59,2%, leggermente al di sopra della media dell'Unione Europea (57,4%). La diffusione delle ville uni o plurifamiliari risulta particolarmente elevata in alcuni Paesi del nord Europa, in particolare in Irlanda, Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi dove le persone residenti in questo tipo di case è superiore o comunque vicina all'80%.
(Figura 3.1.2) (Tabella 3.1.2) (Figura 3.1.3)
In Veneto circa il 70% delle persone sole sotto i 35 anni e delle giovani coppie vive in condominio e solo l'11,8% in una casa unifamiliare. D'altra parte nella prima fase dell'età adulta si sceglie una casa in affitto, prossima alla sede di lavoro e comoda ai servizi, ancora temporanea, in attesa di una stabilità affettiva e lavorativa.
Quando la famiglia comincia a crescere e si hanno dei figli, in genere ci si orienta non più verso l'appartamento ma verso una casa plurifamiliare o singola, in genere di proprietà. Ciò è probabilmente dovuto a motivi di spazio e di privacy: l'abitazione singola risulta generalmente più grande, consente maggiore indipendenza e spesso è dotata di giardino, tutte caratteristiche più adatte alle esigenze di famiglie con figli.
Tra le coppie più mature e ormai senza figli a carico, la casa unifamiliare è la tipologia più diffusa. Invece le persone anziane, se rimaste sole, si orientano verso spazi più piccoli, più adatti alle loro esigenze e meno costosi, spesso ricavati da un frazionamento della casa in cui hanno vissuto per anni così da accogliere la famiglia del figlio oppure si tratta di nuove abitazioni scelte per avvicinarsi ai figli e vivere in un contesto meno isolato.
A livello nazionale le differenze di tipologia abitativa nelle varie fasi della vita risultano meno evidenti. Prevale sempre la soluzione in appartamento, vista la maggiore diffusione di questa tipologia specie nelle zone altamente urbanizzate.
La scelta della forma abitativa appare sicuramente condizionata dalla fase del ciclo di vita di una famiglia, tuttavia bisogna considerare che quelle messe a confronto sono generazioni diverse, che potrebbero avere comportamenti differenti legati al contesto sociale e culturale in cui sono vissute.
(Tabella 3.1.3)