Policentrismo demografico e produttivo diffuso ed equilibrato
In forma sintetica si può affermare che il Veneto è una realtà territoriale caratterizzata da un policentrismo reticolare: edilizia residenziale e produttiva, con funzione soprattutto economica, non concentrata in grossi agglomerati urbani, ma distribuita in più centri di dimensione e importanza equilibrata.
Il 55% della popolazione veneta vive in comuni a livello intermedio di urbanizzazione. Come appare in forma evidente dai cartogrammi dei valori comunali, la densità abitativa (abitanti per Kmq) e la relativa variazione degli ultimi 20 anni sono più intense nell'area centrale (direttrice Venezia-Verona), ma molto diffusa soprattutto nei comuni periferici delle città capoluogo e dei centri di maggiore dimensione. Per molte aree della fascia centrale del Veneto, con dinamica economica e occupazionale più distribuita nel territorio, la provincia continua ad avere un potere attrattivo molto superiore a quello dei capoluoghi; fanno eccezione le città di Belluno e di Rovigo, che continuano ad avere un'attrazione superiore a quella della provincia.
La superficie urbanizzata (parte di territorio occupata da insediamenti abitativi, produttivi, urbanistici e altro) nel 2006 supera di poco il 12% della superficie totale, con ampia variabilità dei valori provinciali: dal 2,9% di Belluno al 19,4% di Padova. L'incremento relativo di tale superficie è stato notevole soprattutto nel periodo 1983-94 (quasi il 10% la media veneta; Verona 16%, Rovigo 5%).
Popolazione e attività diffuse e distribuite in forma equilibrata contribuiscono a garantire una migliore qualità abitativa e di vita.
Residenzialità abitativa di tipo orizzontale anche di recente costruzione
Nel Veneto nel 2009 quasi il 60% delle famiglie (62% delle persone) vivono in abitazioni del tipo "villa, villino, casale unifamiliare (28%) o plurifamiliare (31%)", spesso circondate da terreno scoperto (verde, piante, giardino, orto, spazio attrezzato per giochi). Si tratta di tipologie abitative che offrono alla famiglia il massimo di libertà e di privacy. Solo il 14% delle famiglie (13% delle persone) vivono in condomini con 10 e più appartamenti (metà della media nazionale); la percentuale sale al 20% per famiglie composte da persone giovani, sole o in coppia, senza figli a carico.
Il 70% delle abitazioni occupate dalle famiglie venete è stato costruito negli ultimi 50 anni, soprattutto negli anni '60 e '70 del secolo scorso, rispettivamente con 30.000 e 35.000 unità immobiliari in media all'anno. Dal 1980 la media annua è di 25.000 unità.
Il turnover medio annuo di trasferimento della residenza da parte delle famiglie è del 5% (7,7% per le famiglie in affitto), a cui corrisponde una presenza media nella stessa abitazione di circa 20 anni.
Qualità abitativa strutturale soddisfacente delle abitazioni occupate
La qualità abitativa strutturale è stata misurata in base a varie caratteristiche corrispondenti a cinque dimensioni funzionali: servizi strutturali presenti (cucina abitabile, gabinetto interno, ecc...), problemi percepiti (umidità nei muri, nei pavimenti, strutture danneggiate, ecc...), possesso di beni durevoli fondamentali (frigorifero, lavatrice, ecc...), possesso di altri beni durevoli (telefono, personal computer, ecc...), adeguatezza degli impianti.
L'indicatore sintetico di qualità abitativa strutturale calcolato tenendo conto delle 28 caratteristiche considerate, con valori variabili in una scala di punteggi che vanno da 0 (qualità pessima, abitazione con modalità più negative in tutte le 28 caratteristiche) a 100 (qualità ottimale, abitazione con modalità più positive in tutte le 28 caratteristiche), presenta per il Veneto una distribuzione di valori familiari relativamente più positiva di quella nazionale: media aritmetica (84 punti su 100) di 3 punti percentuali superiore; 31% delle famiglie venete con valori superiori a 90 punti su 100 (Italia 21%); 2% di famiglie con valori inferiori a 60 (Italia 4%). Molto positiva la qualità strutturale delle famiglie costituite da coppie con figli a carico.
Buona la qualità abitativa spaziale
La qualità spaziale dell'abitazione è misurata in base a due criteri:
- persone per stanza;
- mq per persona.
La situazione del Veneto nel 2009 risulta relativamente più positiva di quella nazionale: 0,7 persone per stanza (Italia 0,8), 56 mq per persona (Italia 51). Dal cartogramma dei valori comunali dell'indicatore mq per persona risulta evidente che la qualità più positiva riguarda i comuni della fascia centrale del Veneto, nella direttrice sud-ovest/nord-est.
Anche rispetto agli standard che l'Eurostat utilizza per valutare il sovraffollamento, il Veneto regge bene il confronto nazionale: 10% di famiglie in tale condizione (Italia 16%), 15% di persone (Italia 23%).
Alta percentuale di famiglie e di persone in case di proprietà
Nel Veneto la percentuale di abitazione occupate in proprietà o usufrutto è salita dal 56% del 1971 al 77% (Italia 72%) nel 2009 (quasi 80% delle persone). In Italia e in particolare nel Veneto prevale la cultura della casa di proprietà, vista come un traguardo importante, una garanzia per il presente e per il futuro delle persone. Se la casa è di proprietà si è anche più propensi a prendersene cura, renderla più confortevole e adattarla alle proprie esigente. La percentuale scende molto per le famiglie costituite da singole persone (58%) e per le famiglie più povere, con redditi inferiori al 2° quintile di reddito, che nel 2009 era in Italia pari a 16.641 euro (54%).
La casa di proprietà comporta spesso uno sforzo rilevante in termini di risparmio e di investimento: nel 2009 in Veneto il 23% delle famiglie che vivono in casa di proprietà erano gravate da mutuo (Italia 20%).
Positivo il giudizio sull'accessibilità ai servizi del contesto abitativo
Nell'indagine annuale dell'Istat sugli "Aspetti della vita quotidiana" viene chiesto ai cittadini del campione di esprimere un giudizio sull'accessibilità ad alcuni servizi essenziali per la vita di tutti i giorni: farmacia, pronto soccorso, uffici postali, polizia, carabinieri, uffici comunali, asili nido, scuola materna, scuola elementare, scuola media inferiore, negozi d'alimentari, supermercati, sportelli dell'azienda del gas, sportelli dell'energia elettrica.
In Italia, l'accessibilità dichiarata risulta soddisfacente per quasi tutti i servizi: per alcuni servizi, tra i più essenziali, la percentuale delle famiglie che dichiarano di non avere nessuna o un po' di difficoltà di accesso supera il 90%. Nel Veneto, rispetto alla media nazionale la situazione risulta relativamente più positiva per quasi tutti i servizi. L'indicatore sintetico di accessibilità dichiarata in media rispetto a tutti i servizi considerati dall'Istat, variabile nel campo da 0 (tutte le famiglie dichiarano difficoltà per tutti i servizi) a 100 (qualità migliore, tutte le famiglie dichiarano nessuna difficoltà), assume in Veneto nel 2010 un valore pari a 76,3 punti percentuali (Italia 75, Trentino Alto Adige 83, Basilicata 67). Le famiglie di anziani dichiarano un livello di accessibilità relativamente più basso, anche se la maggioranza ritiene di abitare in una zona servita in modo adeguato.
Solidarietà intergenerazionale e rapporti di buon vicinato
La vicinanza abitativa di componenti della famiglia allargata (genitori, figli, fratelli, sorelle) favorisce la frequentazione, le relazioni e l'aiuto reciproco. Il 67% dei bambini, quando non sono a scuola o con i genitori, sono affidati ai nonni, conviventi o non; il 15% ad altri della rete parentale, il 10% ad amici e vicini di casa.
La coabitazione con la madre anziana aumenta con l'età del figlio; analogamente la distanza media dall'abitazione della madre dal figlio più vicino non coabitante diminuisce con l'età del figlio. Il 92% dei cittadini veneti nel 2010 si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per i propri rapporti con i familiari. Il 60% delle persone si vedono con i parenti non coabitanti almeno una volta alla settimana. Il 38% delle famiglie confidano nella rete di vicinato (Italia 34%), il 7% dichiara di aver dato o ricevuto a o da un vicino una qualche forma di sostegno nell'ultimo anno.
Il livello di solidarietà intergenerazionale e sociale di buon vicinato sembra quindi soddisfacente.