Appendice 1

Procedure statistiche

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Le fonti informative per la qualità dell'abitare

Una parte importante e decisiva del lavoro ha riguardato l'analisi delle possibili fonti informative sulla qualità dell'abitare nelle sue varie dimensioni, opportunamente confrontate per potenzialità di contenuto, qualità e aggiornamento dei dati disponibili, attendibilità delle stime prodotte.
Le possibili fonti individuate sono state:
  1. il censimento degli edifici, della popolazione e delle abitazioni, con cadenza decennale;
  2. l'indagine Istat sul reddito e le condizioni di vita (Eu-Silc), con cadenza annuale;
  3. l'indagine Multiscopo Istat "Aspetti della vita quotidiana", con cadenza annuale;
  4. l'indagine Istat sui consumi delle famiglie, con cadenza annuale;
  5. altre indagini Multiscopo Istat di tipo tematico, con cadenza quinquennale (Sicurezza dei cittadini, Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, Famiglia e soggetti sociali, Uso del tempo, I cittadini e il tempo libero);
  6. il flusso regionale di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata generato dalle Ater, con cadenza annuale.
Le prime quattro indagini sono state esplorate in modo dettagliato perché considerate le più complete per l'interesse del lavoro, come risulta dallo schema riportato alla fine del capitolo.
Le indagini tematiche al punto 5) sono state prese in considerazione con l'intento di analizzare la qualità dell'abitare con altri aspetti della qualità della vita, come lo stato di salute, le relazioni sociali o l'esperienza di vittimizzazione.
L'indagine regionale sull'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata riguarda un aspetto molto specifico dell'abitare, riferendosi agli alloggi da destinare a famiglie particolarmente svantaggiate da un punto di vista economico.
Molte delle indagini considerate sono di tipo campionario e non censuarie, in quanto si riferiscono a interviste fatte a una parte della popolazione del territorio regionale. Si tratta comunque di campionamenti di tipo statistico che consentono una puntuale valutazione probabilistica degli errori dei campioni.
Nella tabella 2 si confronta il contenuto informativo di alcune delle indagini sopra menzionate: le macro-variabili rappresentano i fenomeni generali di interesse in cui si articola l'area "qualità dell'abitare", individuati in casa e ambiente, la cui concettualizzazione avviene attraverso variabili. Per ogni variabile, inoltre, sono state individuate delle micro-variabili oggettive, rilevate o dichiarate, e delle micro-variabili soggettive, così definite perché trattasi di opinioni, percezioni e giudizi espressi dalle famiglie sulla propria condizione abitativa, sulla base del proprio vissuto e delle proprie aspettative, aspetti comunque indispensabili da considerare perché hanno riflessi e condizionamenti importanti sulla qualità della vita. Nel prospetto quest'ultime sono evidenziate in grigio.
Le scelte
Per diversi motivi l'Eu-Silc si è dimostrata l'indagine più adatta alle esigenze del lavoro, considerando i seguenti motivi:
  1. è la più completa, in quanto rileva informazioni su molte dimensioni dell'abitare;
  2. la numerosità campionaria, in termini di famiglie e persone interviste, è maggiore di quella prevista in altre indagini Istat sulle famiglie;
  3. è un'indagine adottata a livello europeo e quindi rende possibile il confronto con altri Paesi dell'UE;
  4. consente una discreta serie storica (periodo 2003-2009);
  5. nell'indagine dell'anno 2007 vi è una sezione di approfondimento dedicata proprio alle condizioni abitative, in particolare con riferimento alla tipologia degli impianti di cui è dotato l'alloggio, e relativa sicurezza e adeguatezza, e all'accessibilità ai diversi servizi della zona in cui si vive.
(Tabella 1)
Solo per quanto riguarda la qualità del contesto ambientale in cui è inserito l'alloggio, si è preferito far riferimento all'indagine Istat "Aspetti della vita quotidiana", perché quest'area risulta molto più approfondita che nell'Eu-Silc, sia in termini di problemi presenti nella zona in cui si vive sia in termini di accessibilità ai servizi, indagando ben 13 tipologie di servizi diversi.
L'indagine sulla vittimizzazione è stata utilizzata per approfondire il tema della sicurezza della zona di residenza, mentre l'indagine "Famiglie e soggetti sociali" si è rilevata utile per trattare la dimensione della casa come dimora in un contesto ambientale funzionale ai rapporti sociali.
Le spese per la casa sono ben rilevate anche con l'indagine Istat sui consumi, con alcune differenze rispetto all'Eu-Silc: alcuni voci sono più dettagliate, come le spese correnti per le case, alcune mancano del tutto (spese per il mutuo), mentre sono presenti ad esempio le spese sostenute per la seconda cosa, aspetto mancante nell'Eu-Silc. Tuttavia quest'ultima consente di rapportare in modo adeguato le spese sostenute dalla famiglia al rispettivo reddito, riuscendo così a valutarne l'incidenza sul bilancio familiare e fornire una stima sulla sostenibilità economica della casa.
Infine, l'analisi sul patrimonio edilizio, inserita nel capitolo 2, fa riferimento ai dati rilevati con il censimento degli edifici, della popolazione e delle abitazioni, condotto da Istat. Il livello territoriale è molto dettagliato, sub-comunale, tuttavia gli ultimi dati disponibili al momento del presente lavoro risalgano al 2001, in attesa dei risultati del nuovo censimento sulla popolazione. Il censimento rileva dati sul tipo di edificio e sulle caratteristiche dell'alloggio e della famiglia che vi abita; rimane completamente esclusa la parte relativa alla sostenibilità economica dell'abitazione, quindi delle spese sostenute per la casa, quella riferita alla qualità del contesto della zona di residenza, oltre che tutta la sfera soggettiva, di percezione delle proprie condizioni abitative.

Tabella 1

Numerosità campionaria delle rilevazioni Istat per regione - Anno 2009

Tabella 2

La qualità dell'abitare: confronto tra fonti informative
 
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Indagine "Reddito e condizioni di vita (Eu-Silc)"

Soggetti coinvolti
Istat
Comuni
Famiglie
Finalità conoscitiva
L'indagine Eu-Silc "Reddito e condizioni di vita" (European Statistics on Income and Living conditions), condotta sulla base del regolamento dell'Unione Europea n. 1177/2003, ha l'obiettivo di fornire dati comparabili per i Paesi europei per l'analisi della distribuzione dei redditi, del benessere e della qualità della vita delle famiglie. Costituisce la fonte primaria per il calcolo degli indicatori di coesione sociale adottati per monitorare le politiche di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, uno degli obiettivi prioritari che l'Unione Europea si è data per la realizzazione di una crescita inclusiva. Gli indicatori confluiscono nei periodici rapporti dell'Unione Europea.
Variabili conoscitive/caratteri
L'indagine prevede, innanzitutto, la raccolta di dati dettagliati sul reddito delle famiglie e dei singoli componenti. Inoltre, accanto a indicatori di tipo monetario, il progetto Eu-Silc consente di osservare altri aspetti della qualità della vita, intesa quest'ultima come l'insieme delle possibilità di avere beni e di fare o essere ciò che si considera necessario per star bene. Si ottiene così una più realistica rappresentazione multidimensionale del tenore di vita, non necessariamente limitato al benessere materiale, cioè alla possibilità di consumo attraverso il reddito disponibile.
A questo scopo, l'indagine Eu-Silc considera un insieme ampio di rilevazioni delle condizioni di vita. A livello individuale sono rilevate le condizioni lavorative, i livelli di istruzione, il grado di salute; a livello familiare, le caratteristiche della casa e della zona in cui si vive e una batteria di indicatori soggettivi sulle difficoltà economiche della famiglia (se arriva a fine mese con difficoltà, se considera pesante il carico delle spese per l'abitazione, per l'affitto o il mutuo, per le bollette...). Altri indicatori non-monetari di disagio rilevano le conseguenze della scarsità di moneta. Si indaga, per esempio, se le famiglie possono permettersi di riscaldare adeguatamente l'abitazione, una settimana di vacanza fuori casa almeno una volta l'anno e se, negli ultimi dodici mesi, ci sono stati momenti in cui la famiglia non ha avuto i soldi per pagare particolari beni e servizi (cibo, vestiti necessari, spese mediche, affitto, mutuo per la casa, bollette di luce, gas, telefono, spese scolastiche, spese per trasporti...).
Oltre all'impianto generale, ogni anno è anche previsto un modulo ad hoc di approfondimento su un aspetto particolare della qualità della vita, come la trasmissione delle difficoltà economiche da una generazione all'altra, le condizioni dell'abitazione, la partecipazione sociale e il tempo libero, la distribuzione intrafamiliare delle risorse, la condizione dei minori e la deprivazione materiale.
Modello di indagine

Periodicità e riferimento temporale

L'indagine ha cadenza annuale e viene svolta in un periodo successivo alle dichiarazioni dei redditi in modo da dare la possibilità alle famiglie di poter utilizzare le informazioni derivanti dalle proprie dichiarazioni fiscali.
Le notizie acquisite fanno riferimento a periodi distinti:
  1. le caratteristiche familiari e individuali che caratterizzano la condizione di vita attuali (come ad esempio, le condizioni dell'abitazione, il possesso dei beni durevoli, le condizioni di salute, l'istruzione, l'attuale condizione lavorativa) si riferiscono al momento dell'indagine (anno t);
  2. le spese fanno riferimento agli ultimi 12 mesi;
  3. tutte le informazioni relative alla situazione economica della famiglia e degli individui, principalmente i dati sul reddito, si riferiscono all'anno solare precedente l'intervista (anno t-1).

Paesi coinvolti

Il progetto Eu-Silc ha sostituito l'European Household Panel Survey (Echp), condotto tra il 1994 e il 2001, e si differenzia da quest'ultimo, in primo luogo, per la base legale che lo contraddistingue. Il regolamento europeo ha consentito di ancorare il nuovo strumento al Sistema statistico nazionale, garantendo il rilascio di una serie di dati secondo un preciso calendario.
Iniziato nel 2003 su base sperimentale in sette Paesi (Belgio, Norvegia, Grecia, Lussemburgo, Austria, Danimarca e Irlanda), coinvolge ora in modo ufficiale tutti gli Stati membri dell'EU27, oltre a Norvegia, Islanda, Svizzera, Croazia e Turchia.

Tipo di indagine

L'indagine è di tipo campionaria. Poiché Eurostat ha la finalità di porre a confronto le condizioni di vita dei diversi Paesi, l'unico dominio territoriale di studio relativo alle finalità europee è l'intero territorio nazionale. Tuttavia, per le finalità nazionali si è aggiunta l'esigenza di produrre stime anche a livello di ripartizione geografica e di regione.
La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all'estero. Sono escluse le famiglie residenti in Italia che vivono abitualmente all'estero e i membri permanenti delle convivenze istituzionali (ospizi, brefotrofi, istituti religiosi, caserme, eccetera).
L'unità di rilevazione è la famiglia di fatto. Questa va intesa come un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non residenti secondo l'anagrafe nello stesso domicilio). Tutti gli individui appartenenti alle famiglie campione devono essere intervistati a patto che abbiano compiuto 15 anni nell'anno di riferimento del reddito, ovvero l'anno solare precedente a quello dell'intervista.
Piano di campionamento
Il piano di campionamento è di tipo complesso e consta di una componente longitudinale (panel) e di una componente trasversale (cross-section). La struttura si basa su un panel ruotato con 4 gruppi rotazionali e ciascun gruppo è seguito per 4 anni consecutivi.
Il piano di campionamento del singolo panel segue uno schema standard a due stadi comuni-famiglie, lo schema, ormai consolidato, che viene utilizzato per le principali indagini Istat sulle famiglie. All'interno di ogni regione i comuni vengono suddivisi in autorappresentativi e non autorappresentativi e quest'ultimi stratificati in base alla dimensione demografica.
Le ragioni sottostanti la scelta di questo disegno sono determinate dall'esigenza di aumentare il livello di precisione delle stime attraverso la stratificazione dei comuni e dall'esigenza di conseguire vantaggi da un punto di vista organizzativo ed economico attraverso la selezione di un campione clusterizzato.
I comuni sono estratti con probabilità proporzionali alla loro dimensione demografica e senza reimissione, mentre le famiglie vengono selezionate in modo sistematico dall'anagrafe dei comuni estratti, con probabilità uguali e senza reimmissione.
Il campione trasversale è composto dall'unione di quattro campioni longitudinali, ognuno per la sua specifica wave: in tal modo, ogni campione trasversale è formato da un quarto di famiglie che partecipano per la prima volta all'indagine, un quarto che partecipano per la seconda volta, un quarto che partecipano per la terza volta e infine un quarto di famiglie che partecipano per la quarta e ultima volta all'indagine.
Rispetto alla componente trasversale, il panel è più limitato sia per numero di informazioni raccolte, che per dimensione campionaria. La componente longitudinale consente essenzialmente di studiare la persistenza nello stato di povertà e la dinamica dei processi di esclusione sociale osservando le transizioni dello stato occupazionale e della struttura della famiglia (nascite, morti, separazioni e divorzi).

Numerosità campionaria

Per l'indagine trasversale la numerosità campionaria è fissata in modo da garantire stime affidabili per le principali variabili di interesse a livello regionale, mentre la componente longitudinale consente solo stime a livello nazionale.
Il campione italiano dell'indagine trasversale del 2009 comprende 20.492 famiglie e 51.196 individui, ossia lo 0,08% delle rispettive componenti nella popolazione. Anche per il Veneto la frazione di campionamento è dello 0,08%, corrispondente a un campione di 1.581 famiglie e 3.975 persone.
Strategia di ponderazione per le stime trasversali
L'indagine, nella sua componente trasversale, deve produrre sia le stime riferite al numero di individui (o famiglie) che nella popolazione di riferimento possiedono una certa caratteristica, sia il livello di una quantità misurata sugli individui (o famiglie), come ad esempio il reddito.
Il principio su cui è basato ogni metodo di stima campionario è che le unità appartenenti al campione rappresentino anche le unità della popolazione che ne sono eslcuse. Questo principio viene realizzato attribuendo a ogni unità campionaria un peso che denota il numero di unità della popolazione rappresentate dall'unità medesima.
Per il calcolo dei pesi, o coefficienti di riporto all'universo finali, Istat adotta la metodologia degli stimatori di ponderazione vincolata (calibration estimator), che consente la determinazione di un unico coefficiente di riporto all'universo in grado di produrre stime coerenti a totali noti, desunti da fonti esterne, sia per gli individui sia per le famiglie, assegnando, cioè, lo stesso coefficiente di riporto all'universo a tutti gli individui della stessa famiglia.
Le stime prodotte con il campione trasversale sono vincolate ai seguenti totali noti:
  1. popolazione residente per ripartizione e per regione, sesso e classi d'età al 31 dicembre dell'anno di riferimento del reddito (anno t-1);
  2. numero di famiglie residenti per regione riferite alla data di rilevazione (31 dicembre dell'anno t);
  3. popolazione residente per ripartizione, sesso e classi d'età al 31 dicembre dell'anno di riferimento di rilevazione (anno t);
  4. popolazione straniera maggiorenne residente per ripartizione e sesso al 31 dicembre dell'anno di riferimento del reddito (anno t-1) ;
  5. popolazione straniera maggiorenne residente per ripartizione e provenienza (UE e non UE) al 31 dicembre dell'anno di riferimento del reddito (anno t-1);
  6. popolazione residente per ripartizione e ampiezza demografica del comune all'anno di riferimento del reddito (t-1).
Il sistema di vincoli così congeniato offre la possibilità di fornire stime accurate anche a livello regionale che sono di notevole interesse e soddisfano importanti esigenze informative interne.
Rilevazione
L'indagine sulle condizioni di vita è attualmente realizzata con tecnica di tipo Papi (Paper assisted personal interview) da parte di intervistatori della rete di rilevazione comunale. Il questionario cartaceo utilizzato è costituito da quattro modelli di rilevazione:
  1. il modello Ril che contiene informazioni per l'identificazione della famiglia da intervistare e dei suoi componenti;
  2. il registro familiare che consente la registrazione dell'esito del contatto e dell'intervista alla famiglia e che contiene anche una scheda familiare in cui per ogni individuo sono riportate informazioni anagrafiche, la relazione di parentela con l'intestatario della scheda, lo stato civile, la condizione lavorativa prevalente nel periodo di riferimento del reddito e informazioni sulla cura dei bambini;
  3. il questionario familiare che viene somministrato al componente della famiglia che conosce meglio la situazione della famiglia e contiene informazioni sulla casa, sulle spese dell'abitazione e sulla situazione economica della famiglia;
  4. il questionario individuale che è somministrato a ogni individuo di almeno 15 anni presente in famiglia e che consente di rilevare informazioni sull'istruzione, sulla situazione e sulla storia lavorativa, sulle varie tipologie di reddito percepite (da lavoro dipendente, da lavoro autonomo, da pensioni e da altri assegni sociali, da investimento di capitale, da trasferimenti privati, ecc.).
Controllo della qualità dei dati
Il Regolamento attuativo n. 28/2004 della Commissione europea, in un'ottica di comparabilità tra i vari Paesi, stabilisce il numero, la tipologia, il contenuto dettagliato e i tempi di consegna delle relazioni sulla qualità (quality report) che gli Istituti nazionali di statistica devono trasmettere ad Eurostat. I report contengono informazioni dettagliate sulla qualità di ogni fase dell'indagine e ogni Paese deve produrre due quality report, intermedio e finale, per la componente trasversale e longitudinale dell'indagine.
Per quanto riguarda l'acquisizione delle informazioni, l'utilizzo del questionario cartaceo aumenta la possibilità di errori non campionari in fase di rilevazione e rende quindi indispensabile una fase di controllo e correzione dei dati a posteriori. La complessità dei modelli di rilevazione, la tipologia delle variabili rilevate e la molteplicità delle relazioni tra le variabili rendono il processo di controllo e correzione estremamente complesso e articolato. Tale processo, infatti, ha richiesto lo sviluppo di tecniche di correzione e imputazione mirate, segnatamente per le variabili qualitative (metodo di Fellegi-Holt) e per le variabili quantitative (metodo di Hidiroglou-Berthelot e di regressioni sequenziali multiple).
Il processo di correzione e imputazione si è avvalso anche di dati di fonte amministrativa (componenti di reddito: trasferimenti pensionistici e lavoro autonomo) opportunamente agganciati con la tecnica dell'exact matching.
Per quanto riguarda l'errore campionario, l'obiettivo della stratificazione è appunto quello di formare gruppi omogenei al loro interno e questo si traduce in termini statistici in un guadagno nella precisione delle stime, ossia in una riduzione dell'errore campionario a parità di numerosità campionaria.
Comunicazione dei risultati e rinvio ad altre fonti conoscitive sulle procedure
Eurostat, edited by Anthony B. Atkinson and Eric Marlier. Income and living conditions in Europe. Luxembourg, 2010
Eurostat. Income and living condition Database
Istat. L'indagine europea sui redditi e le condizioni di vita delle famiglie (Eu-Silc). Collana "Metodi e norme" n°37 - 2008
Istat. Reddito e condizioni di vita. Anno 2010. Statistiche Report, 29 dicembre 2011
Istat. Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia. Anni 2008-2009. Statistiche in Breve, 29 dicembre 2010
Istat. La distribuzione del reddito in Italia. Indagine europea sui redditi e sulle condizioni di vita delle famiglie (Eu-Silc) - Anno 2006. Collana "Argomenti" n°38 - 2010
 
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Il sistema di indagini multiscopo sulle famiglie

Il sistema di indagini multiscopo nasce nel 1993 con l'obiettivo di rispondere alla crescente domanda di informazioni statistiche in campo sociale, consentendo, infatti, di esaminare in modo approfondito vari aspetti legati alla quotidianità degli individui.
Rappresenta una svolta nell'informazione statistica in campo sociale, poiché rilevanti sono le caratteristiche del cambiamento. Si passa da un sistema informativo incentrato sui bisogni dell'amministrazione a un'informazione statistica fortemente finalizzata all'elaborazione di politiche, tese a migliorare il benessere e l'integrazione sociale. L'insieme dei dati raccolti, sia oggettivi che soggettivi, costituiscono l'indispensabile base informativa per la conoscenza della qualità della vita dei cittadini e per l'eventuale azione politica volta al suo miglioramento.
Il sistema si articola su sette indagini che coprono importanti temi di rilevanza sociale: una a cadenza annuale sugli aspetti della vita quotidiana, una trimestrale sul turismo e cinque indagini tematiche che vengono realizzate a rotazione in un arco di tempo di cinque anni. Le cinque indagini a rotazione sono: Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, I cittadini e il tempo libero, Sicurezza dei cittadini, Famiglie e soggetti sociali e Uso del tempo.
 
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Indagine "Aspetti della vita quotidiana"

Soggetti coinvolti
Istat
Comuni
Famiglie
Finalità conoscitiva
L'indagine annuale "Aspetti della vita quotidiana" rappresenta il fulcro, l'elemento portante e unificante del sistema di indagini multiscopo. E' utilizzata, infatti, per costruire le principali serie storiche su molteplici aspetti della vita quotidiana: fornisce ogni anno un set di indicatori sociali di base senza però entrare nel dettaglio delle singole aree tematiche, approfondite, invece, dalle indagini ad hoc a cadenza quinquennale, in considerazione del fatto che i fenomeni sociali sono caratterizzati da ritmi di mutamento abbastanza lenti. Così è possibile disporre del quadro delle informazioni di base ogni anno e degli approfondimenti qualitativi ogni cinque anni, riuscendo a tenere il polso delle principali trasformazioni in atto nella società italiana.
Oggetto dell'indagine è la vita quotidiana che è vista come ambito unitario in cui i ruoli e le attività dei soggetti sociali s'intersecano e si fondono in un tutto organico. Scuola, lavoro, vita familiare e di relazione, abitazione e zona in cui si vive, tempo libero, partecipazione politica e sociale, salute, stili di vita e rapporto con i servizi sono tra gli ambiti indagati, non solo in base all'osservazione diretta dei comportamenti, ma anche alle indicazioni che provengono dalla dimensione percettiva e autovalutativa delle persone.
Variabili conoscitive/caratteri
All'interno dei questionari si susseguono una pluralità di aree tematiche, procedendo dall'ambito individuale a quello sociale: dalle caratteristiche degli ambienti e delle condizioni di vita, ai comportamenti, all'interazione tra cittadini e servizi.
Le informazioni raccolte si possono raggruppare in quattro grandi macroaree:
  1. gli ambiti di vita più vicini alla persona: la famiglia, l'abitazione e la zona in cui si vive (strutture familiari, caratteristiche socio-demografiche degli individui, formazione, lavoro domestico ed extradomestico, caratteristiche dell'abitazione e della zona in cui si vive, mobilità residenziale delle famiglie, sicurezza dei cittadini, possesso dei beni e situazione economica della famiglia);
  2. le condizioni di salute della popolazione e gli stili di vita (stato di salute autopercepito, presenza di malattie croniche, consumo di farmaci, attività fisica e sportiva, abitudini alimentari, consumo di bevande e tabacco, incidenti in ambiente domestico);
  3. la cultura, la socialità e le attività del tempo libero (fruizione culturale, rapporto con le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, vacanze, amici, partecipazione sociale, partecipazione religiosa, problemi prioritari del Paese e soddisfazione per l'anno trascorso);
  4. i cittadini e i servizi di pubblica utilità, l'utilizzo e la soddisfazione (servizi di sportello, servizi sanitari e socio-assisstenziali, mobilità sistematica, ricorso a servizi privati, semplificazione amministrativa).
Caratteristica dell'indagine è la grande flessibilità nei contenuti: vi sono contenuti fissi, rilevati ogni anno in modo standardizzato, quelli rotanti che riguardano fenomeni il cui trend evolutivo richiede una rilevazione approfondita con cadenza pluriennale e, infine, quelli modulari, come gli approfondimenti su temi specifici, per rispondere a nuove e specifiche esigenze informative, avanzate e richieste dai soggetti istituzionalmente preposti alle politiche. È il caso del modulo riguardante il giudizio dei cittadini sulla scuola nell'ambito di una convenzione con il Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica (dal 1999 al 2001), oppure del modulo sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione definito e armonizzato a livello Eurostat, per rispondere agli obiettivi fissati con la strategia di Lisbona.
Modello di indagine

Periodicità e riferimento temporale

La rilevazione ha cadenza annuale e viene svolta generalmente verso la fine dell'anno.
Il periodo di riferimento è prevalentemente costituito dai dodici mesi che precedono l'intervista, anche se per alcuni quesiti il riferimento è al momento dell'intervista.

Tipo di indagine

L'indagine è di tipo campionaria e ha la finalità di fornire stime riferite a:
  1. l'intero territorio nazionale;
  2. le cinque ripartizioni geografiche (Italia Nord-Occidentale, Italia Nord-Orientale, Italia Centrale, Italia Meridionale, Italia Insulare);
  3. le regioni geografiche;
  4. sei aree basate sulla tipologia socio-demografica dei comuni, ossia:
    1. comuni appartenenti all'area metropolitana suddivisi in
      1. A1. comuni centro dell'area metropolitana: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Cagliari;
      2. A2. comuni che gravitano intorno ai comuni centro dell'area metropolitana;
    2. comuni non appartenenti all'area metropolitana suddivisi in:
      1. B1. comuni aventi fino a 2.000 abitanti;
      2. B2. comuni con 2.001-10.000 abitanti;
      3. B3. comuni con 10.001-50.000 abitanti;
      4. B4. comuni con oltre 50.000 abitanti.
La popolazione di riferimento è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente all'estero. Sono esclusi i membri permanenti delle convivenze istituzionali (ospizi, brefotrofi, istituti religiosi, caserme, eccetera).
L'unità di rilevazione è la famiglia di fatto. Questa va intesa come un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non residenti secondo l'anagrafe nello stesso domicilio).
A tutti i componenti appartenenti alle famiglie selezionate, considerando non più la famiglia anagrafica ma quella di fatto, viene somministrata l'intervista.
Il livello di analisi quindi è sempre duplice e consente di passare con facilità dal piano individuale a quello familiare: è possibile analizzare le caratteristiche degli individui mettendoli in relazione con le caratteristiche di tutti gli altri componenti della famiglia.
Proprio la possibilità di contestualizzare tutte le informazioni relative all'individuo nell'ambito delle dimensione familiare è un altro elemento di primaria importanza dell'intero sistema delle indagini multiscopo.
Piano di campionamento
Il disegno di campionamento è di tipo complesso e si avvale di due differenti schemi.
All'interno di ogni regione i comuni sono suddivisi in due sottoinsiemi sulla base della popolazione residente:
  1. l'insieme dei comuni Autorappresentativi (di seguito Ar) costituito dai comuni di maggiore dimensione demografica;
  2. l'insieme dei comuni Non autorappresentativi (Nar) formato dai rimanenti comuni.
Nell'ambito dell'insieme dei comuni Ar, ciascun comune viene considerato come uno strato a sé stante entro cui vengono selezionate le famiglie, in modo sistematico dall'anagrafe del comune.
Nell'ambito dei comuni Nar viene adottato un piano a due stadi con stratificazione delle unità primarie. Le unità primarie sono i comuni, le unità secondarie sono le famiglie anagrafiche. I comuni vengono selezionati con probabilità proporzionali alla loro dimensione demografica e senza reimmissione, mentre le famiglie vengono estratte con probabilità uguali e senza reimmissione.

Numerosità campionaria

Nell'indagine dell'anno 2009, la numerosità campionaria per l'Italia è di 19.127 famiglie per un totale di 47.603 individui, ossia lo 0,08% sia delle famiglie che delle persone della popolazione complessiva.
Per il Veneto sono state intervistate 1.089 famiglie (0,06% del totale) e 2.739 individui (0,06% del totale).
Strategia di ponderazione
Le stime prodotte dalle indagini del sistema multiscopo sono stime di frequenze assolute e relative, riferite alle famiglie e agli individui, o stime di totali di variabili quantitative. Le stime sono ottenute mediante uno stimatore di ponderazione vincolata, noto nella letteratura come calibration estimator, che costituisce il metodo di stima standard per la maggior parte delle indagini Istat sulle imprese e sulle famiglie.
Il principio su cui è basato ogni metodo di stima campionaria è che le unità appartenenti al campione rappresentino anche le unità della popolazione che non sono incluse nel campione. Questo principio viene realizzato attribuendo a ogni unità campionaria un peso che indica il numero di unità della popolazione rappresentata dall'unità medesima. Tali coefficienti sono stati determinati in modo da poter essere utilizzati indifferentemente per costruire sia stime relative alle persone sia stime riferite alle famiglie.
Al fine di ottenere stime coerenti per individui e famiglie, i pesi finali sono definiti servendosi di totali noti. Per l'indagine annuale "Aspetti della vita quotidiana" e per le altre indagini che utilizzano la tecnica di intervista diretta, basate sullo stesso piano campionario, vengono definiti per ciascuna regione geografica 18 totali noti, che si riferiscono alla distribuzione della popolazione regionale per sesso e sei classi di età e della popolazione regionale nelle sei aree A1, A2, B1, B2, B3 e B4, prima definite.
Rilevazione
La tecnica di rilevazione è quella Papi (Paper and pencil interview) e le interviste vengono realizzate tramite intervistatori reclutati dai comuni.
Per una parte dei quesiti le informazioni sono raccolte per intervista diretta. Nei casi in cui l'individuo non è disponibile all'intervista per particolari motivi, le informazioni possono essere fornite da un altro componente la famiglia. Per un'altra parte dei quesiti è prevista l'autocompilazione da parte del rispondente.
Controllo della qualità dei dati
Le tipologie di errore in un'indagine possono essere diverse, di tipo sistematico o casuale, di natura campionario oppure no.
Le fonti dell'errore non campionario sono di varia natura (di progettazione, di rilevazione, di registrazione, di revisione e di codifica) e ravvisare la ragione di un errore può fornire indicazioni utili per la scelta dell'intervento correttivo da utilizzare. La determinazione degli errori non campionari è indispensabile per conoscere la reale precisione delle stime fornite da un'indagine, poiché la loro presenza nei dati può essere fattore di distorsione. È necessario pertanto predisporre interventi che prevengano l'errore, attraverso una pianificazione attenta delle varie fasi di indagine e un monitoraggio in corso d'opera, ma anche interventi che eliminino a posteriori l'errore, una volta che è stato individuato.
Per il dettaglio dei piani di controllo dell'indagine multiscopo si rimanda alle pubblicazioni dell'Istat specifiche sull'argomento. Di seguito si riportano solo alcune linee generali di orientamento.
A conclusione della fase di registrazione dei dati, o parallelamente ad essa qualora possibile, è prevista una fase molto laboriosa di controllo della qualità dei dati raccolti e della loro validazione, con il duplice obiettivo di garantire l'elevata qualità delle stime prodotte e di produrre un archivio di dati elementari privo di incoerenze. La correzione delle incompatibilità rilevate avviene tramite l'applicazione di opportuni interventi di correzione, sia deterministica che probabilistica.
Gli errori di tipo sistematico, ossia nel caso in cui si ipotizzi l'esistenza di un meccanismo di condizionamento della risposta, sono generalmente corretti con procedure deterministiche, mentre per la correzione degli errori casuali, dovuti a fattori aleatori, si adotta un approccio probabilistico.
La correzione inizia dalle variabili relative alle caratteristiche socio-anagrafiche degli individui e alla struttura della famiglia, dette variabili "pilastro" individuali (sesso, età, stato civile, relazione di parentele) e familiari (numero di componenti, tipo di nucleo, tipologia familiare). Solo successivamente, quando si dispongono di variabili pilastro "pulite", è possibile procedere al controllo delle altre variabili di tipo strutturale (titolo di studio, condizione professionale..) e di quelle specifiche di indagine.
Il processo di controllo delle variabili tematiche può portare a individuare situazioni di incoerenza non risolvibili con l'approccio di tipo deterministico. Si procede in questo caso alla correzione dei dati mediante tecniche probabilistiche che distinguono tra variabili qualitative e variabili quantitative.
Contemporaneamente al processo di controllo e correzione dei dati si procede alla validazione delle stime ottenute. Vengono cioè confrontate le stime relative allo stesso fenomeno o a fenomeni affini, ma provenienti da diverse fonti, al fine di individuare e interpretare eventuali differenze e validare la nuova stima. Il confronto viene fatto innanzitutto rispetto a fonti interne (Istat); tuttavia, nel caso di tematiche particolarmente innovative per le quali mancano fonti interne all'Istituto, viene effettuata una ricerca su fonti esterne per trovare gli elementi necessari a una loro validazione.
Per quanto riguarda l'errore campionario, l'obiettivo della stratificazione è appunto quello di formare gruppi omogenei al loro interno e questo si traduce in termini statistici in un guadagno nella precisione delle stime, ossia in una riduzione dell'errore campionario a parità di numerosità del campione.
Comunicazione dei risultati e rinvio ad altre fonti conoscitive sulle procedure
Istat. Il sistema di indagini sociali multiscopo. Contenuti e metodologia delle indagini. Collana "Metodi e norme" n°31 - 2006
 
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Indagine "Sicurezza dei cittadini"

Soggetti coinvolti
Istat
Famiglie
Finalità conoscitiva
L'indagine sulla sicurezza fa parte del Sistema di indagini Multiscopo sulle famiglie e nasce dall'esigenza di definire il sommerso della criminalità e far luce sugli aspetti della sicurezza attraverso il punto di vista della vittima.
Fino al 1997, anno in cui viene condotta la prima edizione dell'indagine sulla sicurezza dei cittadini, in Italia l'unica fonte in tema di criminalità è il sistema informativo del Ministero dell'Interno sui delitti denunciati, che ancora oggi rileva esclusivamente gli aspetti visibili del fenomeno, vale a dire il numero di reati denunciati, trascurando completamente una serie di informazioni importanti per delineare un quadro ampio e completo sulla sicurezza dei cittadini. L'indagine di vittimizzazione permette infatti di colmare un profondo vuoto informativo, riuscendo a rilevare dati inerenti il sommerso della criminalità, le modalità di accadimento dei reati, l'identificazione dei gruppi di popolazione più a rischio, la ricostruzione dei luoghi e dei modi in cui le vittime hanno subito i reati e la percezione soggettiva della sicurezza, in termini di paura e preoccupazione di subire reati, nonché il rapporto che le vittime stabiliscono con le forze dell'ordine e le strategie messe in atto per difendersi.
Variabili conoscitive/caratteri
L'indagine fornisce informazioni su:
  1. il numero di reati subiti, per alcuni dei quali è previsto un approfondimento;
  2. le caratteristiche delle vittime;
  3. il rischio di criminalità nella zona di residenza;
  4. la percezione della sicurezza e il giudizio sulle forze dell'ordine;
  5. le strategie di difesa.
L'indagine raccoglie informazioni su un definito numero di reati, che hanno come vittime rispettivamente gli individui e le famiglie: reati contro la proprietà e reati contro la persone.
Per i reati approfonditi è inoltre possibile descrivere le modalità di accadimento: dove e quando è successo, cosa stava facendo la vittima, cosa è stato rubato, l'esito e le conseguenze del reato. Altre informazioni riguardano l'autore del reato, come le modalità di azione (da solo o assieme a complici) e alcune sue caratteristiche fisiche (sesso, età, italiano o straniero) percepite dalla vittima.
Circa le caratteristiche delle vittime, per i reati individuali viene rilevato sesso, età, titolo di studio, condizione familiare e socio-economica e abitudini o stili di vita (uscire la sera, frequentare mezzi pubblici, ecc), mentre se la vittima è la famiglia si rilevano le caratteristiche dell'abitazione e della zona di residenza. Inoltre, è dimostrato che la criminalità coinvolge con maggior probabilità sempre le stesse persone: una stessa vittima può infatti essere "mulvittimizzata" se subisce più volte lo stesso reato o "plurivittimizzata" se subisce reati diversi.
Viene inoltre indagata la dimensione soggettiva della sicurezza, attraverso il giudizio o la percezione espressi dalle persone: se ritengono di vivere in una zona a rischio di criminalità, se hanno paura di subire un reato, tanto da esserne condizionati negli stili di vita e nella abitudini di vita quotidiana, nonché il senso di protezione ispirato dalla presenza delle forze dell'ordine.
Modello di indagine

Periodicità e riferimento temporale

La rilevazione ha cadenza quinquennale, riuscendo così a rilevare l'evoluzione del fenomeno della criminalità nel tempo.
L'Italia ha introdotto le indagini di vittimizzazione nel 1996, con una rilevazione pilota necessaria per testare la struttura del questionario, la sequenza delle sezioni, la formulazione dei quesiti e l'impianto metodologico della prima indagine di vittimizzazione avviata poi dall'Istat nel 1997-98 su larga scala, cui sono seguite altre due rilevazioni, condotte nel 2002 e nel 2008-2009.
Si indaga l'esperienza di vittimizzazione nei 12 mesi o nei 3 anni precedenti l'intervista, mentre altri quesiti, come la sezione sulla percezione di sicurezza, il degrado socio-ambientale, i dispositivi di sicurezza e la fiducia nelle forze dell'ordine fanno riferimento al momento dell'intervista.

Tipo di indagine

L'indagine è di tipo campionario e ha la finalità di fornire stime di parametri di diversa natura (totali, medie, rapporti, frequenze assolute e relative) con diversi riferimenti territoriali:
  • l'intero territorio nazionale;
  • le cinque ripartizioni geografiche (Italia Nord-Occidentale, Italia Nord-Orientale, Italia Centrale, Italia Meridionale, Italia Insulare);
  • le regioni geografiche;
  • sei aree basate sulla tipologia socio-demografica dei comuni, ossia:
    1. comuni appartenenti all'area metropolitana suddivisi in
      1. A1. comuni centro dell'area metropolitana: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Cagliari;
      2. A2. comuni che gravitano intorno ai comuni centro dell'area metropolitana;
    2. comuni non appartenenti all'area metropolitana suddivisi in:
      1. B1. comuni aventi fino a 2.000 abitanti;
      2. B2. comuni con 2.001-10.000 abitanti;
      3. B3. comuni con 10.001-50.000 abitanti;
      4. B4. comuni con oltre 50.000 abitanti.
La popolazione di riferimento è costituita dalle famiglie residenti in Italia e dagli individui di 14 anni e più che le compongono. Sono esclusi gli individui che sono membri permanenti delle convivenze.
Le unità di rilevazione sono le famiglie di fatto e gli individui di 14 anni e più. Per famiglia si intende la famiglia di fatto, ovvero un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non residenti secondo l'anagrafe nello stesso domicilio). Per ogni famiglia estratta viene intervistato un componente con almeno 14 anni d'età.
Piano di campionamento
Il piano di campionamento è a due stadi con stratificazione delle unità di primo stadio. Le unità di primo stadio sono gli indirizzi telefonici presenti nell'Archivio informatizzato degli abbonati alla telefonia fissa, e quindi le famiglie a esse corrispondenti. Le unità di secondo stadio sono gli individui: per ogni famiglia estratta al primo stadio si seleziona un individuo campione fra i componenti della famiglia aventi età pari o superiore a 14 anni.
Gli indirizzi telefonici sono stratificati per regione geografica e per la tipologia di comuni definita prima (A1, A2, B1, B2, B3, B4). L'estrazione degli indirizzi campione da ciascuno strato è effettuata con probabilità uguali e senza reimmissione mediante tecnica di selezione sistematica, mentre l'individuo è scelto in modo casuale all'interno della famiglia tra tutti i componenti di almeno 14 anni.

Numerosità campionaria

L'indagine sulla sicurezza dei cittadini è di tipo campionario: nel 2008-09 il campione è composto da 60.001 famiglie, pari allo 0,24% del totale di famiglie. Per il Veneto la numerosità campionaria è di 3.241 famiglie (0,16% del totale).
Strategia di ponderazione
Le stime prodotte dall'indagine sono stime del numero di vittime di eventi delittuosi, nonché le caratteristiche strutturali degli individui e delle famiglie che hanno subito il reato. Le stime sono ottenute mediante uno stimatore di ponderazione vincolata.
Il principio su cui è basato ogni metodo di stima campionaria è che le unità appartenenti al campione rappresentino anche le unità della popolazione che non sono incluse nel campione. Questo principio viene realizzato attribuendo a ogni unità campionaria osservata un peso che indica il numero di unità della popolazione rappresentate dall'unità medesima.
Per questa indagine sono stati calcolati due sistemi di pesi differenti, uno per la produzione delle stime riferite agli individui e l'altro alle famiglie.
Per i pesi individuali la popolazione di riferimento è costituita dalla popolazione di 14 anni e più al netto delle convivenze e i totali noti imposti a livello regionale sono i seguenti:
  1. popolazione per sesso e classi di età;
  2. popolazione per tipologia comunale (aree A1, A2, B1, B2, B3, B4 );
  3. popolazione per due classi di età e titolo di studio;
  4. popolazione per dimensione familiare.
Per i pesi a livello familiare la popolazione di riferimento è costituita invece dalla popolazione residente al netto delle convivenze e i totali noti sono i seguenti
  1. a livello regionale:
    1. popolazione per sesso e classi di età;
    2. popolazione per tipologia comunale;
  2. a livello ripartizionale:
    1. popolazione per due classi di età e titolo di studio;
    2. popolazione per dimensione familiare .
Rilevazione
Diversamente dalle altre indagini Multiscopo sulle famiglie, che ricorrono all'intervista diretta, data la delicatezza dei temi toccati e per garantire l'anonimato e la riservatezza, l'indagine sulla sicurezza è realizzata telefonicamente. La tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interview) permette all'intervistato di riportare eventualmente anche quei reati che non vuole far conoscere agli altri familiari e di denunciare con meno paura di ritorsione eventi criminosi causati dai familiari. Inoltre, per facilitare la trattazione di tematiche sessuali, la rete di rilevazione è costituita solo da intervistatrici donne opportunamente formate.
Il componente intervistato della famiglia campione risponde sia ai quesiti relativi ai reati subiti individualmente che a quelli subiti dalla famiglia.
Controllo della qualità dei dati
Trattandosi di un'indagine campionaria è necessario tener conto dell'errore che si commette osservando solo una parte della popolazione. Inoltre, poiché il fenomeno della vittimizzazione è relativamente raro, è necessario confrontare le stime ottenute con i rispettivi errori campionari, per valutarne la significatività e l'entità.
Quando la numerosità campionaria lo consente, è possibile ottenere dati rappresentativi a livello regionale; in caso contrario, le stime presentate in questa pubblicazione fanno riferimento necessariamente a un dettaglio territoriale meno spinto (ripartizione geografica).
Comunicazione dei risultati e rinvio ad altre fonti conoscitive sulle procedure
Istat, Reati, vittime e percezione della sicurezza, Anni 2008-2009. Statistiche in breve, 22 novembre 2010
Istat, Le molestie sessuali, Anni 2008-2009. Statistiche in breve, 15 settembre 2010
Istat, Il disagio nelle relazioni lavorative, Anni 2008-2009. Statistiche in breve, 15 settembre 2010
Istat, La sicurezza dei cittadini. Reati, vittime, percezione della sicurezza e sistemi di protezione. Indagine multiscopo sulle famiglie "Sicurezza dei cittadini", Anno 2002. Collana "Informazioni" n. 18 - 2004.
 
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Rilevazione sull'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata (L.R. 10/1996)

Soggetti coinvolti
Aziende territoriali di edilizia residenziale (Ater)
Regione
Finalità conoscitiva
Il fabbisogno abitativo viene parzialmente soddisfatto dagli interventi di edilizia residenziale pubblica, miranti a favorire la locazione o la proprietà a protezione delle famiglie economicamente più svantaggiate.
La rilevazione intende soddisfare la necessità di conoscere il patrimonio di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata (e.r.p.) presente in Veneto: consistenza, caratteristiche, utilizzazione, rendimento economico e caratteristiche degli inquilini.
Fa riferimento agli alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, ossia a totale o prevalente carico della Regione da concedere esclusivamente in locazione a canone sociale a persone particolarmente svantaggiate dal punto di vista economico, in base ai criteri definiti dalla L. R. n. 10 del 1996 "Disciplina per l'assegnazione e la fissazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica".
All'assegnazione degli alloggi si provvede mediante pubblico concorso indetto di norma annualmente dai singoli comuni e ne possono beneficiare le famiglie di cittadini italiani o stranieri, che risiedono o svolgono un'attività lavorativa esclusiva o principale nel comune cui si riferisce il bando di concorso, in situazioni di disagio abitativo e in difficoltà economica, ossia con reddito convenzionale annuo non superiore alla soglia fissata per legge.
L'esigenza è nata all'interno dell'attività dell'Osservatorio regionale sulla casa, facente capo all'Unità di progetto Edilizia Abitativa, previsto dagli artt. 3 e 4 della L.R. n. 10/95 e  istituito con decreto n. 205 del 2004. L'Osservatorio vuole essere di supporto all'elaborazione dei programmi regionali, generali e di settore, riguardanti l'edilizia residenziale e formula proposte alla Giunta regionale inerenti il comparto dell'edilizia residenziale. Si occupa, inoltre, della pubblicazione e diffusione di dati e analisi sulla situazione abitativa, promuovendone la conoscenza tra le forze politiche, sociali, professionali e imprenditoriali.
Variabili conoscitive/caratteri
L'indagine fornisce dati su
  • l'alloggio: superficie, rendita catastale, stato di conservazione, se accessibile ai disabili, se assegnato in affitto oppure no, motivo della sfittanza;
  • il fabbricato in cui si trova l'alloggio: comune di ubicazione, anno di costruzione, tipo di edificio, numero di scale, numero di piani, numero di alloggi e numero di alloggi e.r.p., spazi comuni, stato di conservazione, interventi di recupero e di manutenzione straordinaria;
  • le pertinenze dell'alloggio, quali cantina, garage e soffitta: superficie, tipologia e rendita catastale;
  • la famiglia che occupa l'alloggio: caratteristiche dei singoli componenti che costituiscono la famiglia (genere, età, cittadinanza, se disabile, titolo di studio, occupazione, reddito);
  • il canone pagato per l'affitto: importo del canone applicato al momento della rilevazione, se la famiglia è in stato di morosità.
Modello di indagine

Periodicità e riferimento temporale

La rilevazione è iniziata nel 2007 e ha cadenza annuale. Viene svolta orientativamente fra giugno e settembre e fa riferimento al patrimonio abitativo presente al 31/12 dell'anno precedente.

Tipo di indagine

La rilevazione è di origine amministrativa, in quanto si avvale dei dati raccolti dalle Ater per la gestione degli alloggi, ossia per lo svolgimento della propria funzione amministrativa. Non è dunque una rilevazione di tipo statistico, pensata ad hoc per indagare il fenomeno, ma si basa su dati già esistenti, raccolti per finalità diverse da quelle statistiche.
La popolazione di riferimento è costituita dagli alloggi di edilizia residenziale sovvenzionata gestiti dalle sette Ater provinciali del Veneto. Tale patrimonio non costituisce la totalità degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata esistenti sul territorio, ma ne rappresenta una buona parte. Le Ater infatti gestiscono sia alloggi di loro proprietà sia di proprietà dei Comuni che afferiscono al loro territorio, mentre rimangono esclusi gli immobili che i Comuni amministrano in proprio o per mezzo di aziende municipalizzate, e non quindi tramite l'Ater.
L'unità di rilevazione è l'alloggio e.r.p. destinato alle finalità della legge regionale, di proprietà dell'Ater o di altro ente ma gestito dall'Ater, in qualunque stato esso sia, se in affitto o libero, se disponibile o in fase di ristrutturazione e manutenzione.
Rilevazione
Le Ater che gestiscono i dati relativi all'anagrafe del patrimonio e dell'utenza di edilizia pubblica sovvenzionata raccolgono a partire dai loro archivi le informazioni di interesse, nel rispetto del tracciato record. Gli archivi così creati vengono inviati alla Regione (Osservatorio regionale sulla casa e U.O. Sistema Statistico regionale) che provvede al controllo e alla validazione dei dati e quindi a predisporre l'archivio regionale completo dei dati elementari relativi all'edilizia sovvenzionata.
Ogni Ater invia cinque file (fabbricati, alloggi, pertinenze, componenti della famiglie e canoni) relazionati tra loro grazie a specifiche chiavi, che consentono di ricavare per ogni alloggio il fabbricato in cui è collocato, le eventuali pertinenze di cui dispone, la famiglia che vi alloggia e il canone cha questa paga.
Prima dell'invio alla Regione i dati sono resi anonimi.
La scelta degli aspetti rilevati, delle variabili raccolte e la loro definizione e codifica è stata mutuata dal tracciato record dettato a livello nazionale nell'ambito del progetto interregionale "Osservatorio sulla condizione abitativa", così definito per descrivere il fenomeno in modo omogeneo e condiviso tra tutte le regioni.
L'adattamento al tracciato nazionale riguarda la maggior parte delle variabili previste, ma non la totalità, o perché non vengono raccolte dalle Ater del Veneto o perché non registrate nei database.
Controllo della qualità dei dati
Trattandosi di una rilevazione di tipo amministrativo, le difficoltà incontrate per ottenere delle informazioni sufficientemente solide non sono state poche e di diversa natura, di tipo organizzativo, tecnico e strutturale.
I dati di provenienza amministrativa sono indubbiamente un patrimonio informativo da cui è impossibile prescindere per la conoscenza e l'analisi quantitativa dei fenomeni. Tuttavia la ricognizione dei dati provenienti da questi archivi presenta problematiche specifiche e diverse da quelle proprie delle indagini statistiche. Infatti il passaggio dal dato gestionale all'informazione statistica richiede un lungo lavoro di comprensione del dato, allineamento e pulizia, allo scopo di ottenere degli archivi dotati di quella coerenza e robustezza indispensabili a gettare le basi per un risultato di qualità e ripetibile nel tempo.
Si aggiunge il fatto che gli archivi provenienti dalle sette Ater del Veneto presentavano una certa disomogeneità dovute alla diversità dello strumento informatico di gestione, alle differenti modalità di archiviazione, ma anche di organizzazione del lavoro, nonché alle diverse definizioni delle variabili.
Ciò ha richiesto un notevole sforzo di standardizzazione, cha ha visto il contribuito di tutti i soggetti coinvolti nel processo di rilevazione.
Se i problemi di tipo informatico sono superati, rimane tutt'ora importante effettuare un controllo puntuale e approfondito sulla qualità dei dati inviati. A tal fine la Regione ha predisposto una procedura automatica per il controllo dei dati (codifiche non valide, incongruità fra campi e archivi, incoerenze con l'anno precedente..) e per la creazione della reportistica degli errori e dei casi interessati, che viene inviata alle Ater perché provvedano alla correzione.
Apprezzabili i progressi raggiunti negli anni, grazie a una proficua collaborazione tra gli Enti coinvolti e a un percorso condiviso che fanno ben sperare per ulteriori miglioramenti futuri.