2. GLI INDICATORI
Serie storica 1994:2003
Dettaglio 2003

Nel primo capitolo sono stati presentati e analizzati i dati assoluti sul numero di incidenti stradali avvenuti nel Veneto e sulle loro conseguenze per le persone coinvolte. La lettura di tali dati, però, fornisce un'informazione parziale del fenomeno incidentalità sulle strade venete, il che suggerisce un approfondimento dell'argomento per meglio interpretare il dato a disposizione.
Proprio a tal fine in questo capitolo viene presentata un'analisi più dettagliata attraverso lo studio dei principali indicatori dell'incidentalità stradale.

Il tasso di mortalità (nota 1) nel Veneto (TAV. 2.1), invertendo la tendenza decrescente degli ultimi anni, nel 2002 ha cominciato a registrare un lieve incremento rispetto all'anno precedente divenuto più consistente nel 2003 ed ha continuato a mantenersi al di sopra del dato nazionale (3,81 morti ogni 100 incidenti nel Veneto contro i 2,67 in Italia).
La tendenza decrescente del tasso di mortalità nel periodo 1994-2001 segnala che i miglioramenti introdotti nella sicurezza dei veicoli e le nuove normative in materia (obbligo di indossare il casco e le cinture) hanno indubbiamente portato ad una costante diminuzione della gravità dei sinistri; ma l'inversione di tendenza iniziata nel 2002, confermatasi nel 2003, si può in parte attribuire al perfezionarsi negli ultimi anni della rilevazione dei dati attraverso una crescente attenzione posta a tale attività da parte delle autorità preposte, ciò ha condizionato in qualche modo l'eccessivo manifestarsi del fenomeno della mortalità.
La rappresentazione grafica della serie storica per provincia dal 1994 al 2003 (TAV. 2.2) mostra trend diversi fra le varie province: nell'ultimo anno in tutte si è verificato un aumento del tasso di mortalità, ad eccezione di Vicenza, che oltre ad essere la provincia a minor gravità di sinistri (3,1 morti ogni 100 incidenti), ha registrato una contrazione di -0,31 punti nell'ultimo anno.
Dalla distribuzione comunale riportata nella mappa (TAV. 2.3) si evidenzia che il fenomeno si manifesta a macchia d'olio nelle province venete e solo per il 6,2% dei comuni si rilevano più di 25 morti per 100 sinistri, mentre per il 15,3% si registrano valori compresi nell'intervallo medio-alto della distribuzione (tra 10 e 25) e per più del 50% dei comuni si ha un tasso pari a zero.
Per una migliore interpretazione è opportuno leggere il dato sul tasso di mortalità congiuntamente al numero di incidenti verificatisi per comune: spesso un tasso relativamente basso si accompagna ad un elevato numero di incidenti, tipicamente nei comuni capoluogo e nel loro interland; ci sono invece comuni nei quali si sono verificati pochi sinistri ma con gravi conseguenze. (TAVV. 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10)

La rappresentazione grafica della serie storica del tasso di lesività (nota 2) dal 1994 al 2003 (TAVV. 2.1 e 2.11) mostra l'andamento della gravità media dei sinistri in termini di feriti. Nell'ultimo anno di osservazione il tasso di lesività nella nostra regione diminuisce e si conferma al di sotto del dato nazionale: 140,68 feriti per 100 incidenti nel Veneto contro i 141,67 dell'Italia. Le province di Verona, Padova e Vicenza seguono il trend decrescente evidenziato a livello regionale, mentre a Venezia il fenomeno rimane pressoché invariato.

I primi otto anni della serie storica considerata relativa al tasso di pericolosità (nota 3) a livello regionale (TAV. 2.1) evidenzia in generale un andamento decrescente. Nel 2002 e 2003 si assiste, invece, ad una lieve inversione di tendenza.
Dopo un 2002 di sostanziale stabilità, nel 2003 l'incremento dei decessi rispetto al totale dei lesi coinvolge in qualche misura tutte le province eccetto Vicenza; in particolare a Rovigo si registra un aumento di 1,05 punti nel 2003, seguita da Belluno (+0,83), Verona (+0,77) e Treviso (+0,39) (TAV. 2.13).
Dai dati a livello comunale (TAVV. 2.14, 2.15, 2.16, 2.17, 2.18, 2.19, 2.20, 2.21) risulta una distribuzione dei comuni rispetto al tasso di pericolosità simile a quella analizzata per il tasso di mortalità con una maggiore concentrazione nella zona sud-occidentale del Veneto. Il tasso in esame risulta pari a zero per più del 50% dei comuni veneti, mentre solo l'1,7% dei comuni registra valori superiori a 25 decessi per 100 persone lese.
Anche in questo caso i comuni capoluogo ed il loro interland si caratterizzano spesso per valori bassi del tasso.

L'indicatore "Incidenti per abitante" (TAV. 2.22) può essere interpretato come segnale del diverso "rischio" di essere coinvolti in incidenti a cui sono sottoposti gli abitanti dei singoli comuni e delle province. I soggetti più esposti risultano essere i residenti in provincia di Verona; i veneziani, invece, sono quelli meno a rischio.
Si sono utilizzati i dati di fonte A.C.I. per il calcolo dell'indicatore "Incidenti per veicoli circolanti" (TAV. 2.23), che permette di avere un'idea di massima del rapporto esistente fra il fenomeno dell'incidentalità stradale e quello del traffico. L'informazione che se ne trae è parziale in quanto l'archivio A.C.I. fornisce i dati sui veicoli circolanti iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.), soggetti al pagamento della tassa di proprietà nelle province del Veneto, per comune e categoria. L'indicatore a livello comunale risente maggiormente del carattere di parzialità del dato che dovrebbe tenere conto anche dei veicoli in transito sul corrispondente territorio.
Verona, Padova e Rovigo risultano essere le tre province con il valore più alto dell'indicatore, oltre 56 incidenti ogni 10.000 veicoli circolanti; Vicenza, che presenta il valore più contenuto, si attesta su 44 incidenti ogni 10.000 veicoli.

L'analisi statistica su base cartografica indica che la dimensione del fenomeno di incidentalità stradale è diversa da provincia a provincia e che ci sono strade a più alto rischio. Ma per avere un'indicazione più precisa relativa alla pericolosità dei diversi tipi di strada, è opportuno riferirsi alla consistenza chilometrica della rete stradale.
Si considerano i due indicatori di pericolosità (TAV. 2.24) rispettivamente calcolati rapportando il numero degli incidenti totali avvenuti su strade provinciali o statali e la rispettiva consistenza chilometrica e analogamente per gli incidenti mortali. Il dato provinciale viene poi confrontato con l'equivalente regionale, considerato come parametro di riferimento. Dato il dettaglio e la particolarità di questo tipo di indicatori, si è ritenuto opportuno considerare un periodo di quattro anni (2000:2003), non soltanto l'ultimo anno di osservazione, onde evitare l'influenza di eventuali dati anomali dovuti al verificarsi di situazioni congiunturali.
Le province di Treviso, Venezia e Padova evidenziano una pericolosità stradale mediamente superiore al dato regionale (TAV. 2.24). Mentre la provincia di Belluno conferma il proprio primato positivo registrando valori sempre al di sotto del dato regionale ed inferiori rispetto a tutte le altre province.
Per un'analisi più dettagliata della localizzazione del rischio lungo la rete stradale, sono stati rapportati rispettivamente il numero degli incidenti, dei morti e dei feriti all'estensione chilometrica delle singole tratte delle autostrade e strade statali che percorrono le province venete (TAVV. 2.26, 2.27, 2.28, 2.29, 2.30, 2.31). Gli indicatori calcolati per la rete autostradale del Veneto confermano l'autostrada A4 quale quella a più elevato rischio e maggior gravità di conseguenze per le province che attraversa.
L'analisi relativa alle strade statali della nostra regione evidenzia la 48,che attraversa la sola provincia di Belluno, come una delle statali a minor rischio e a più bassa gravità di conseguenze per le persone coinvolte, pur essendo la quarta per estensione chilometrica nel Veneto: registra, infatti, una densità chilometrica di morti pari a zero e meno di un incidente e un ferito per chilometro di strada. (nota 4)
Tra le principali strade statali del Veneto per estensione chilometrica e per numero di province attraversate, la statale 11 e 53 sono quelle che presentano la più elevata densità chilometrica sia degli incidenti che della loro gravità: si sono verificati 2,8 incidenti, 0,1 morti e 3,9 feriti per chilometro lungo la statale 11 e 2,4 incidenti, 0,2 morti e 3,9 feriti per chilometro della 53.
Infine la statale 309, che attraversa le province di Venezia, Padova e Rovigo, risulta essere la più pericolosa nel Veneto in quanto ha registrato una maggior gravità delle conseguenze sulle persone coinvolte nei sinistri (0,3 morti per chilometro di strada), mentre la 13, che percorre le province di Treviso e Venezia, ha registrato la più elevata densità chilometrica degli incidenti stradali (3,5 incidenti per chilometro di strada).




Torna indietro Torna indietro 

Note

  1. Il tasso di mortalità è dato dal rapporto fra il numero dei decessi negli incidenti e il numero dei sinistri: tasso di mortalità = (morti/incidenti) *100 Esso esprime il numero medio di decessi avvenuti in un determinato anno per cento incidenti e può essere considerato come un indicatore di gravità dei sinistri, tanto maggiore quanto più esso è elevato.
  2. Il tasso di lesività è dato dal rapporto fra il numero dei feriti negli incidenti e il numero dei sinistri: tasso di lesività = (feriti/incidenti) *100 Esso esprime il numero medio di persone coinvolte ferite in un determinato anno per cento incidenti e può essere considerato come un indicatore di lesività dei sinistri, tanto maggiore quanto più esso è elevato.
  3. Il tasso di pericolosità è dato dal rapporto fra il numero di morti e il numero degli infortunati (pari alla somma del numero di morti e del numero di feriti): tasso di pericolosità = [morti/(morti+feriti)] *100 Si tratta di un indicatore di pericolosità più fine rispetto al tasso di mortalità, in quanto, a parità di soggetti coinvolti in sinistri, cresce al crescere del numero di morti e dunque all'esito letale.
  4. La densità chilometrica degli incidenti stradali (o dei morti o dei feriti) è stata calcolata rapportando il numero di incidenti stradali (o morti o feriti) avvenuti in una determinata strada (o tratta di strada) e la sua estensione chilometrica: Incidenti (o morti o feriti) per Km = N° Incidenti (o morti o feriti)/ Km

Tavola 2.1 Tavola 2.2 Tabella 2.1
Tavola 2.3 Tavola 2.4 Tavola 2.5
Tavola 2.6 Tavola 2.7 Tavola 2.8
Tavola 2.9 Tavola 2.10 Tavola 2.11
Tabella 2.2 Tabella 2.3 Tavola 2.12
Tavola 2.13 Tavola 2.14 Tavola 2.15
Tavola 2.16 Tavola 2.17 Tavola 2.18
Tavola 2.19 Tavola 2.20 Tavola 2.21
Tavola 2.22 Tavola 2.23 Tavola 2.24
Tavola 2.25 Tavola 2.26 Tavola 2.27
Tavola 2.28 Tavola 2.29 Tavola 2.30
Tabella 2.4
Grafico 2.1 Grafico 2.2 Grafico 2.3
Verifica l'accessibilità di questa pagina : Valid HTML 4.01! 

I dati elaborati dall'Ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - U.O. Sistema Statistico Regionale".