9. I dati provinciali
In questo capitolo viene illustrato l'andamento degli infortuni per la provincia in cui si è verificato l'evento; per ciascuna provincia le informazioni disponibili sono le seguenti:
L'andamento per provincia generalmente riproduce quello generale del Veneto pur con qualche differenza dovuta alla diversa distribuzione delle attività produttive. Nel periodo considerato, a livello regionale l'agricoltura presenta una netta riduzione del numero di eventi (quasi il 50% di riduzione tra i secondi sei anni rispetto ai primi sei), in altri comparti produttivi la contrazione è meno sensibile (metalmeccanica, costruzioni, tessile) mentre per alcuni (servizi, sanità) il numero di infortuni è in aumento, anche a causa delle modifiche contrattuali e normative che hanno comportato una modifica sostanziale del numero di soggetti assicurati. Di conseguenza la maggior riduzione percentuale di infortuni si ha nelle province in cui sono più rappresentate le attività produttive che hanno avuto una più spiccata diminuzione del numero di infortuni; si vedano, per esempio, l'agricoltura in provincia di Rovigo e la metalmeccanica in provincia di Treviso. Il dato dell'incidenza degli infortuni per 1.000 addetti non tiene conto degli eventi in agricoltura e mostra una situazione di generale miglioramento, che appare più spiccata per le province di Belluno, Vicenza e Verona, come riportato nella tabella seguente. Confrontando i dati provinciali, si nota chiaramente che ogni provincia è caratterizzata da determinate attività produttive: Rovigo e Verona dall'agricoltura, ora diminuita soprattutto a Verona che ha visto un forte incremento dei servizi; a Vicenza, Treviso e Padova predomina, invece, la metalmeccanica mentre a Belluno spiccano le costruzioni e a Venezia i servizi. Inoltre si osservano settori tipici di alcune zone, cioè l'industria del legno nella provincia di Treviso e le "altre industrie" in provincia di Belluno (per conoscere i dettagli della classificazione in comparti si consulti il capitolo 4). All'interno di ogni singola provincia si possono individuare zone ad alta concentrazione di infortuni e zone dove gli infortuni hanno bassa frequenza; per esempio, nella provincia di Padova si nota chiaramente la distinzione tra alta e bassa padovana. In genere si osserva che nei comuni a bassa frequenza di infortuni si sono verificate le diminuzioni più marcate, mentre nei comuni ad alta frequenza c'è poca variazione o anche un aumento. Un altro elemento che emerge in modo quasi costante dall'esame delle figure, è l'elevata numerosità di eventi nei comuni capoluogo che presentano, viceversa, un'incidenza bassa per 1.000 addetti; questa evidenza, pur con le riserve dovute alla diversa fonte delle due informazioni (INAIL per gli infortuni, ISTAT per il numero addetti) può essere spiegata dalla maggior presenza di aziende (e lavoratori) nei capoluoghi e dalla concentrazione di servizi e in genere di attività del terziario, meno rischiose rispetto ad attività industriali. Un elemento di distorsione dell'incidenza può essere il fatto che in molti casi un certo numero di lavoratori si sposta in comuni diversi da quello della sede aziendale (tipicamente in attività di trasporto, edilizia ma anche in metalmeccanica, legno, servizi e altre situazioni in cui non vi è una produzione strettamente connessa con la sede aziendale). Per quanto riguarda la marcata presenza di eventi connessi con automezzi, soprattutto per gli eventi gravi e mortali, valgono le considerazioni generali già formulate per tutta la regione (vedi capitoli 6 e 8). |
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